Arriva la stangata
Leggo con orrore (a proposito di manovrina) che lo Stato ha di fatto eliminato l'Indam - per chi non lo sapesse è l'Istituto Naz. di Alta Matematica.
(Mi auguro e spero che l' "agenzia" contenga un errore, visto che in alcune compare l'eliminazione dell'ISPESL e in altre dell'ISPEL che sono due enti totalmente diversi)
La cancella zione di questo e altri "enti inutili" andrà a finanziare le missioni di pace all'estero.
Non commento.
S.
(Mi auguro e spero che l' "agenzia" contenga un errore, visto che in alcune compare l'eliminazione dell'ISPESL e in altre dell'ISPEL che sono due enti totalmente diversi)
La cancella zione di questo e altri "enti inutili" andrà a finanziare le missioni di pace all'estero.
Non commento.
S.
Risposte
"Sarebbero questi i pilastri? Davvero? Ne sei sicuro? "
Quello che intendeva Trichet penso sia questo: La BCE svolge un ruolo puramente tecnico, non la si può accusare dei problemi economici. In pratica la BCE prepara il terreno, sono poi i governi che devono decidere cosa fare anche attraverso la fiscalità. Il rapporto Sapir parla anche di innovazione e di fondi per la ricerca, con bassi tassi di interesse questi investimenti si potevano fare, ma i governi hanno favorito la costruzione di immobili. La situazione si poteva governare attraverso gli strumenti di politica economica dei singoli stati, il mercato è stato poi lasciato a briglie sciolte. Quindi, per me, la responsabilità prima è dei governi, se passa che è colpa dell' euro o della BCE si rischia di deresponsabilizzare i già troppo deresponsabilizzati decisori nazionali.
Ovviamente non dico che che non si debba criticare la BCE e come si comporta, ma la "visione ufficiale" delle istituzioni della UE è scritta sui trattati. Ai singoli stati non piace più quello che sta scritto sui trattati? Si possono cambiare, ma i governanti preferiscono avere il capro espiatorio.
Certo che l' ideale sarebbe un europa federale con moneta unica. Di fatto, che credeva nel federalismo europeo, sperava che la moneta unica avrebbe accelerato il processo che si è però impantanato coi problemi della globalizzazione, gli allargamenti e le crisi sempre più ravvicinate.
Quello che intendeva Trichet penso sia questo: La BCE svolge un ruolo puramente tecnico, non la si può accusare dei problemi economici. In pratica la BCE prepara il terreno, sono poi i governi che devono decidere cosa fare anche attraverso la fiscalità. Il rapporto Sapir parla anche di innovazione e di fondi per la ricerca, con bassi tassi di interesse questi investimenti si potevano fare, ma i governi hanno favorito la costruzione di immobili. La situazione si poteva governare attraverso gli strumenti di politica economica dei singoli stati, il mercato è stato poi lasciato a briglie sciolte. Quindi, per me, la responsabilità prima è dei governi, se passa che è colpa dell' euro o della BCE si rischia di deresponsabilizzare i già troppo deresponsabilizzati decisori nazionali.
Ovviamente non dico che che non si debba criticare la BCE e come si comporta, ma la "visione ufficiale" delle istituzioni della UE è scritta sui trattati. Ai singoli stati non piace più quello che sta scritto sui trattati? Si possono cambiare, ma i governanti preferiscono avere il capro espiatorio.
Certo che l' ideale sarebbe un europa federale con moneta unica. Di fatto, che credeva nel federalismo europeo, sperava che la moneta unica avrebbe accelerato il processo che si è però impantanato coi problemi della globalizzazione, gli allargamenti e le crisi sempre più ravvicinate.
Una sola domanda a Sergio, la cui tesi, se ho ben capito, è la seguente: l' euro ha favorito le rendite finanziarie è stato creato ad immmagine e somiglianza del marco e della Bundesbank (quest' ultimo fatto è incontestabile), le motivazioni che hanno spinto paesi poco competitivi sui mercati reali (come l' Italia) sarebbe la protezione delle attività finanziarie dall' inflazione.
La teoria è interessante, ma io la riproporrei così: l' euro è stato creato fondamentalmente in funzione del mercato unico e per creare una super moneta che contrastasse lo strapotere del dollaro. I bassi tassi di interesse hanno favorito alcune posizioni di rendita, e sottolineo alcune perché le rendite non sono tutte uguali, ma questo fatto è colpa dell' euro? Per rispondere a questa domanda voglio citare una battuta di Trichet di qualche anno fa, all' epoca, la moda era dire che l BCE frenava la crescita perché troppo rigorosa (ora la si accusa di esserlo stato troppo poco), in tutta risposta il governatore sottolinea che la crescita non può dipendere dalla politica monetaria, ma dall' innovazione, dalla competitività e dai mercati (questi sono i pilastri ideologici del trattato CE, contestabili, ma sono questo e lo sappiamo da 50 anni).
Quindi che responsabilità ha a BCE e quale i governi nazionali sull' attuale crisi? A mio parere un paese come l' Italia ha avuto grosse opportunità grazie all' euro, sprecate a causa di scelte politiche sbagliate. Se qualcuno ha favorito delle rendite questa è responsabilità dei governi e non della BCE, anche perché la bassa inflazione dovrebbe essere a protezione dei salari e del potere di acquisto, le rendite dovrebbero godere di più di inflazione alta e di aumento dei prezzi.
Ultima polemica: nelle facoltà di economia, qualche anno fa, i professori esaltavano paesi come Irlanda e Spagna, erano quelli che avevano interpretato meglio gli obiettivi europei (innovazione, crescita, internazionalizzazione dei mercati). Ora questi sono diventati i "cattivi", in Spagna, sotto il socialista e glamour Zapatero sono state costruite città nel deserto che oggi sono praticamente disabitate e prive di collegamenti. Colpa dell' euro? Non credo.
La teoria è interessante, ma io la riproporrei così: l' euro è stato creato fondamentalmente in funzione del mercato unico e per creare una super moneta che contrastasse lo strapotere del dollaro. I bassi tassi di interesse hanno favorito alcune posizioni di rendita, e sottolineo alcune perché le rendite non sono tutte uguali, ma questo fatto è colpa dell' euro? Per rispondere a questa domanda voglio citare una battuta di Trichet di qualche anno fa, all' epoca, la moda era dire che l BCE frenava la crescita perché troppo rigorosa (ora la si accusa di esserlo stato troppo poco), in tutta risposta il governatore sottolinea che la crescita non può dipendere dalla politica monetaria, ma dall' innovazione, dalla competitività e dai mercati (questi sono i pilastri ideologici del trattato CE, contestabili, ma sono questo e lo sappiamo da 50 anni).
Quindi che responsabilità ha a BCE e quale i governi nazionali sull' attuale crisi? A mio parere un paese come l' Italia ha avuto grosse opportunità grazie all' euro, sprecate a causa di scelte politiche sbagliate. Se qualcuno ha favorito delle rendite questa è responsabilità dei governi e non della BCE, anche perché la bassa inflazione dovrebbe essere a protezione dei salari e del potere di acquisto, le rendite dovrebbero godere di più di inflazione alta e di aumento dei prezzi.
Ultima polemica: nelle facoltà di economia, qualche anno fa, i professori esaltavano paesi come Irlanda e Spagna, erano quelli che avevano interpretato meglio gli obiettivi europei (innovazione, crescita, internazionalizzazione dei mercati). Ora questi sono diventati i "cattivi", in Spagna, sotto il socialista e glamour Zapatero sono state costruite città nel deserto che oggi sono praticamente disabitate e prive di collegamenti. Colpa dell' euro? Non credo.
Solo qualche osservazione:
2006: il governo Prodi tenta una manovra per diminuire il debito pubblico, mettendo d' accordo 9 partiti di cui uno fortemente clientelare (quindi avvezzo ad un particolare tipo di spesa pubblica ed al ricatto politico), questo tipo inefficiente di governo è frutto di una riforma del governo precedente che gli stessi autori definirono "porcata". Cosa fa prodi: aumenta il cuneo fiscale dei redditi medi, annuncia la lotta all' evasione (il solo annuncio fruttò allo Stato quello che i giornalisti definirono "il tesoretto"), lascia praticamente invariata la spesa pubblica (impresa ardua vista la composizoione del governo, il fatto che molti babyboomers andavano in pensione e il bisogno di investimenti strutturali).
Reazione dell' opinione pubblica, o almeno della sensazione che si ha dai media: tutti in piazza contro Prodi, consenso di Prodi calato ai minimi, tutti si interessano della finanziaria, nei bar si parla di finanza pubblica manco fossimo alla Banca Mondiale, tutti inveiscono contro Prodi, se il Milan è stato penalizzato in campionato è colpa di Prodi, se non mi arriva la rivista di giardinaggio a cui mi ero abbonato è colpa di Prodi (tutto ciò è stato realmente recepito dalle mie orecchie).
2010: il governo Berlusconi, dopo aver propagandato per secoli il W l' evasione, il giù le mani dai miei soldi e il che ce frega del debito! Decide il primo anno, zitto zitto, di dare qualche sforbiciata qua e la (a partire dalla scuola pubblica, naturalmente), poi di perseguitare gli evasori con metodi da controspionaggio sovietico (mentre l' agnellino Prodi vacillò per aver proposto i bonifici per le prestazioni mediche superiori ai 50euro) e con la scusa della crisi di tagliare salari e pensioni. In poche parole: giù brutalmente la spesa pubblica e su brutalmente le tasse.
Reazione dell' opinione pubblica: 0
Conclusione: aveva ragione Prodi, se avessimo seguito la strada proposta da lui saremmo arrivati, non dico intonsi, ma con meno traumi alla crisi, solo che dovevamo mettere Silvio al governo altrimenti agli italiani veniva l' allergia da "comunisti" (Prodi il cattolico, ex presidente della commissione europea ed ex ministro di uno dei tanti governi Andreotti comunista...è passato anche questo).
Se non siamo com l' argentina, come qualcuno qui prospetta con goduriuso atteggiamento da "ve lo avevo detto!" è solo per due motivi:
1- due generazioni di italiani hanno risparmiato in media il 20% del loro reddito
2- qualcuno ha creduto al progetto euro
Il motivo 1 è stato ampliamente sfottuto dalla cultura berlusconista: i pessimisti risparmiano mentre gli ottimisti ed i rampanti spendono.
Il motivo 2 è stato uno dei cavalli di battaglia della Lega, il partito fra gli antieuropeisti categorici, più potente in europa.
Mi dispiace dirlo, ma qualcuno ha sbagliato a mettere la crocetta, chi lo ha fatto se ne prenda le responsabilità.
2006: il governo Prodi tenta una manovra per diminuire il debito pubblico, mettendo d' accordo 9 partiti di cui uno fortemente clientelare (quindi avvezzo ad un particolare tipo di spesa pubblica ed al ricatto politico), questo tipo inefficiente di governo è frutto di una riforma del governo precedente che gli stessi autori definirono "porcata". Cosa fa prodi: aumenta il cuneo fiscale dei redditi medi, annuncia la lotta all' evasione (il solo annuncio fruttò allo Stato quello che i giornalisti definirono "il tesoretto"), lascia praticamente invariata la spesa pubblica (impresa ardua vista la composizoione del governo, il fatto che molti babyboomers andavano in pensione e il bisogno di investimenti strutturali).
Reazione dell' opinione pubblica, o almeno della sensazione che si ha dai media: tutti in piazza contro Prodi, consenso di Prodi calato ai minimi, tutti si interessano della finanziaria, nei bar si parla di finanza pubblica manco fossimo alla Banca Mondiale, tutti inveiscono contro Prodi, se il Milan è stato penalizzato in campionato è colpa di Prodi, se non mi arriva la rivista di giardinaggio a cui mi ero abbonato è colpa di Prodi (tutto ciò è stato realmente recepito dalle mie orecchie).
2010: il governo Berlusconi, dopo aver propagandato per secoli il W l' evasione, il giù le mani dai miei soldi e il che ce frega del debito! Decide il primo anno, zitto zitto, di dare qualche sforbiciata qua e la (a partire dalla scuola pubblica, naturalmente), poi di perseguitare gli evasori con metodi da controspionaggio sovietico (mentre l' agnellino Prodi vacillò per aver proposto i bonifici per le prestazioni mediche superiori ai 50euro) e con la scusa della crisi di tagliare salari e pensioni. In poche parole: giù brutalmente la spesa pubblica e su brutalmente le tasse.
Reazione dell' opinione pubblica: 0
Conclusione: aveva ragione Prodi, se avessimo seguito la strada proposta da lui saremmo arrivati, non dico intonsi, ma con meno traumi alla crisi, solo che dovevamo mettere Silvio al governo altrimenti agli italiani veniva l' allergia da "comunisti" (Prodi il cattolico, ex presidente della commissione europea ed ex ministro di uno dei tanti governi Andreotti comunista...è passato anche questo).
Se non siamo com l' argentina, come qualcuno qui prospetta con goduriuso atteggiamento da "ve lo avevo detto!" è solo per due motivi:
1- due generazioni di italiani hanno risparmiato in media il 20% del loro reddito
2- qualcuno ha creduto al progetto euro
Il motivo 1 è stato ampliamente sfottuto dalla cultura berlusconista: i pessimisti risparmiano mentre gli ottimisti ed i rampanti spendono.
Il motivo 2 è stato uno dei cavalli di battaglia della Lega, il partito fra gli antieuropeisti categorici, più potente in europa.
Mi dispiace dirlo, ma qualcuno ha sbagliato a mettere la crocetta, chi lo ha fatto se ne prenda le responsabilità.
b) governo e federalismo, i sospetti di Berlusconi: "Hanno calcato la mano - si è lamentato - per mettere al riparo il federalismo fiscale. Pensano che l'Ue non accetterebbe la riforma federalista se prima non diamo garanzie sui conti. Ma i progetti della Lega non possono venire prima di tutto il resto"Beh, questo è un vero peccato.
Il federalismo, quello vero, porterebbe tanta salute ai conti italiani. Ad esempio.
Peccato che nessuno, nella Lega, sappia cosa sia il federalismo. Prova di ciò è che uno dei cavalli di battaglia di questo governo è stato l'eliminazione dell'ICI...
Salve, è il mio primo messaggio sul forum perciò ne approfitto per salutare tutti.
Qualcuno ha detto simpaticamente che abbiamo vissuto per troppo tempo "sopra la media". Correggetemi se sbaglio ma per "abbassare" una media (pesata) si può agire in vari modi: Aumentando i pesi di chi vive sotto la media o diminuendo i pesi di chi vive sopra la media lasciando inalterati i valori (salari); oppure se si toccano i salari potremmo agire direttamente abbassando sia quelli attualmente sopra la media che quelli sotto la media.
Ovviamente di queste quattro soluzioni due rispondono a criteri di giustizia sociale e due no.
Io credo che ogni sforzo debba riguardare tutto ciò che non vada ad intaccare i criteri di giustizia sociale. Credo che non si dovrebbe eliminare nessun posto di lavoro caratterizzato da bassi salari (i precari delle P.A. per esempio) tramite i blocchi del turn over fino a quando non si sia fatto un pesante taglio sui salari e i privilegi di chi vive "abbondantemente" sopra la media.
Purtroppo i media hanno sapientemente dirottato "l'odio" delle fasce meno abbienti (lavoratori dei call center, disoccupati del settore privato) persino sui precari delle P.A. per giustificare i tagli su quest'ultima categoria. Attenzione non parlo del manager strapagato con il doppio incarico ma del professore che guadagna mille euro lavorando in tre scuole diverse a trenta km di distanza l'una dall'altra. In tutto questo bisogna aggiungere che parte della manovra grava sui comuni e enti dai conti in rosso e che questo non può che tradursi su un deficit nei servizi per i cittadini. Ovviamente chi ha un buon stipendio non sente la mancanza di questo deficit di servizi ed anche qui a farne le spese è ancora una volta il poveraccio.
Qualcuno ha detto simpaticamente che abbiamo vissuto per troppo tempo "sopra la media". Correggetemi se sbaglio ma per "abbassare" una media (pesata) si può agire in vari modi: Aumentando i pesi di chi vive sotto la media o diminuendo i pesi di chi vive sopra la media lasciando inalterati i valori (salari); oppure se si toccano i salari potremmo agire direttamente abbassando sia quelli attualmente sopra la media che quelli sotto la media.
Ovviamente di queste quattro soluzioni due rispondono a criteri di giustizia sociale e due no.
Io credo che ogni sforzo debba riguardare tutto ciò che non vada ad intaccare i criteri di giustizia sociale. Credo che non si dovrebbe eliminare nessun posto di lavoro caratterizzato da bassi salari (i precari delle P.A. per esempio) tramite i blocchi del turn over fino a quando non si sia fatto un pesante taglio sui salari e i privilegi di chi vive "abbondantemente" sopra la media.
Purtroppo i media hanno sapientemente dirottato "l'odio" delle fasce meno abbienti (lavoratori dei call center, disoccupati del settore privato) persino sui precari delle P.A. per giustificare i tagli su quest'ultima categoria. Attenzione non parlo del manager strapagato con il doppio incarico ma del professore che guadagna mille euro lavorando in tre scuole diverse a trenta km di distanza l'una dall'altra. In tutto questo bisogna aggiungere che parte della manovra grava sui comuni e enti dai conti in rosso e che questo non può che tradursi su un deficit nei servizi per i cittadini. Ovviamente chi ha un buon stipendio non sente la mancanza di questo deficit di servizi ed anche qui a farne le spese è ancora una volta il poveraccio.
Ho votato "Non c'ho capito nulla." e l'informazione pubblica italiana non si impegna a chiarirmi le idee. Ho cercato e trovato informazioni in Internet, le ho lette però sempre con la paura di avere sotto gli occhi qualcosa di non vero e/o di parte.
Dato che per ora risulto l'unico ad aver dato la colpa ai conti falsificati della Grecia, intervengo per giustificare il mio voto. Non penso di averci capito molto più di altri, anzi forse molto meno, ma mi pareva corretto sottolineare il fatto che non sia accettabile falsificare con leggerezza i conti e pensare che ciò possa essere considerato ininfluente. Sarebbe come dire: "Tanto la crisi c'è per questo e quel motivo, o perchè l'economia è destinata comunque prima o poi ad entrare in crisi, quindi tanto vale fare i furbi e falsificare i conti". E' pur vero che i greci hanno la scusante di essere stati invasi da noi e dai tedeschi nella II guerra mondiale, ma non vedo perchè i figli debbano pagare le colpe dei padri.
Il non capire nulla è indice che il comportamento del nostro governo non è cambiato nell'ultimo periodo. La confusione è l'unico modo che attualmente hanno per fare qualunque cosa.
Sono molto convinto che la "manovrina" non porterà a molto e che presto avremo a che fare con i conti veri e propri e che avremo necessità di un governo "tecnico". Berlusconi ha fatto il buono e cattivo tempo per tutto questo periodo e le sfide economiche e politiche che attualmente lo attendono (e non parlo della sola crisi economica europea, ma anche della crisi del lavoro in italia, della crisi della scuola, dell'università, della mafia dilagante, del crescente dislivello sociale del nord e del sud...) non gli permetteranno di continuare a tenerci buoni guardando Studio apero o il TG4. La propaganda non servirà a molto tra un poco.
Io lavoro nell'ufficio negoziazione di una banca e vi assicuro che la situazione mondiale (e non solo quella europea) è parecchio instabile e che nei prossimi anni necessiterà di cambiamenti grandi e radicali.
Sono molto convinto che la "manovrina" non porterà a molto e che presto avremo a che fare con i conti veri e propri e che avremo necessità di un governo "tecnico". Berlusconi ha fatto il buono e cattivo tempo per tutto questo periodo e le sfide economiche e politiche che attualmente lo attendono (e non parlo della sola crisi economica europea, ma anche della crisi del lavoro in italia, della crisi della scuola, dell'università, della mafia dilagante, del crescente dislivello sociale del nord e del sud...) non gli permetteranno di continuare a tenerci buoni guardando Studio apero o il TG4. La propaganda non servirà a molto tra un poco.
Io lavoro nell'ufficio negoziazione di una banca e vi assicuro che la situazione mondiale (e non solo quella europea) è parecchio instabile e che nei prossimi anni necessiterà di cambiamenti grandi e radicali.
Anche io, sinceramente, non ho capito assolutamente nulla di ciò che sta succedendo.
Certo, potrei dire 2 o 3 frasette che ho sentito in giro sulla crisi negli USA e in Grecia (motivazioni alquanto semplicistiche) ma, secondo me, quattro chiacchiere da bar non portano a niente, figuriamoci alla comprensione.
Ergo, ripeto: NON ho capito nulla di ciò che sta accadendo in campo economico negli ultimi tempi!
Per questo qui sto chiedendo una mano per capirci qualcosa. Non chiedo aiuto qui perché mi sembra off-topic.
Certo, potrei dire 2 o 3 frasette che ho sentito in giro sulla crisi negli USA e in Grecia (motivazioni alquanto semplicistiche) ma, secondo me, quattro chiacchiere da bar non portano a niente, figuriamoci alla comprensione.
Ergo, ripeto: NON ho capito nulla di ciò che sta accadendo in campo economico negli ultimi tempi!
Per questo qui sto chiedendo una mano per capirci qualcosa. Non chiedo aiuto qui perché mi sembra off-topic.
Confesso di non averne capito nulla. Certamente non si può imputare al governo l'insorgere di questa crisi, al massimo si può metterne in dubbio l'adeguatezza nell'affrontarla (in fondo, resta una compagine nata dall'unione della Lega, un partito non proprio di economisti, e da personale di provenienza televisiva). Tuttavia mi sento di riconoscere che Tremonti, quello dell'euro di carta, per intendersi, in questo frangente si sta rivelando meno sprovveduto di quanto avevo pensato, e per ricondursi alla domanda b), appare una o due spanne sopra gli altri, molti dei quali, rispetto ai meccanismi attuali, sono praticamente analfabeti.
Le cause sono molte, correlate e soprattutto non dell'ultimo minuto.
a) Da tanti anni, l'Italia ha un debito pubblico tra i più alti nel mondo. Da parecchi anni, la crescita economica, la bilancia dei pagamenti, il deficit/PIL, il disavanzo e tanti altri indicatori mostrano che la gestione dei conti pubblici (con qualche rara eccezione) ha fatto un po' schifo.
Berlusconi ha promesso la luna agli italiani, dicendo che tutto andava bene, che tutto è perfetto, e che le cose di cui sopra erano invenzioni della sinistra (o ciò che ne resta).
Anche un cretino, guardando un po' di statistiche facilmente reperibili su internet, può capire tranquillamente che le cose di cui sopra non sono affatto invenzioni della sinistra.
Tuttavia, gli italiani sono molto più che cretini, ma fin qui...
A peggiorare questa già brutta situazione è arrivata la crisi della Grecia, ma non per la crisi in sè. Partita la Grecia, i mercati concentreranno la loro attenzione su altri paesi potenzialmente in stato di rischio, tra cui l'Italia. Forse questo dà un'urgenza maggiore alla necessità di risanare i conti: fare pulizia ed essere leggeri prima di venire risucchiati dal turbine. Questo perchè sappiamo benissimo che, mentre fare pulizia è dura ma possibile, uscire dal turbine non lo è altrettanto.
b) Tremonti è caro alla Lega, che dopo gli ultimi risultati elettorali è uscita molto rafforzata. La maggior parte degli altri ministri è un mucchio di bambole di pezza, messe li da Berlusconi a far figura, ma incapaci ed impotenti di prendere qualunque decisione.
Berlusconi ha sempre cercato di mascherare la verità sullo stato di salute dell'economia italiana agli italiani, ma i ministri ne sono bene al corrente e sanno che la situazione è molto delicata. Se si verificasse un crollo simile a quello greco, le bugie di Berlusconi verrebbero smascherate all'improvviso e la reazione del paese potrebbe essere simile a quella argentina. Tremonti è l'unico (poveri voi!) a poter fare qualcosa. Mi sembra di vedere il Titanic a pochi metri dall'iceberg e un rematore su un gozzo che cerca di tirarlo indietro.
c) Ve lo auguro.
d) Qui si va sul complicato. Prima di tutto, cominciare a comportarsi da governo degli europei invece che da Europa.
a) Da tanti anni, l'Italia ha un debito pubblico tra i più alti nel mondo. Da parecchi anni, la crescita economica, la bilancia dei pagamenti, il deficit/PIL, il disavanzo e tanti altri indicatori mostrano che la gestione dei conti pubblici (con qualche rara eccezione) ha fatto un po' schifo.
Berlusconi ha promesso la luna agli italiani, dicendo che tutto andava bene, che tutto è perfetto, e che le cose di cui sopra erano invenzioni della sinistra (o ciò che ne resta).
Anche un cretino, guardando un po' di statistiche facilmente reperibili su internet, può capire tranquillamente che le cose di cui sopra non sono affatto invenzioni della sinistra.
Tuttavia, gli italiani sono molto più che cretini, ma fin qui...
A peggiorare questa già brutta situazione è arrivata la crisi della Grecia, ma non per la crisi in sè. Partita la Grecia, i mercati concentreranno la loro attenzione su altri paesi potenzialmente in stato di rischio, tra cui l'Italia. Forse questo dà un'urgenza maggiore alla necessità di risanare i conti: fare pulizia ed essere leggeri prima di venire risucchiati dal turbine. Questo perchè sappiamo benissimo che, mentre fare pulizia è dura ma possibile, uscire dal turbine non lo è altrettanto.
b) Tremonti è caro alla Lega, che dopo gli ultimi risultati elettorali è uscita molto rafforzata. La maggior parte degli altri ministri è un mucchio di bambole di pezza, messe li da Berlusconi a far figura, ma incapaci ed impotenti di prendere qualunque decisione.
Berlusconi ha sempre cercato di mascherare la verità sullo stato di salute dell'economia italiana agli italiani, ma i ministri ne sono bene al corrente e sanno che la situazione è molto delicata. Se si verificasse un crollo simile a quello greco, le bugie di Berlusconi verrebbero smascherate all'improvviso e la reazione del paese potrebbe essere simile a quella argentina. Tremonti è l'unico (poveri voi!) a poter fare qualcosa. Mi sembra di vedere il Titanic a pochi metri dall'iceberg e un rematore su un gozzo che cerca di tirarlo indietro.
c) Ve lo auguro.
d) Qui si va sul complicato. Prima di tutto, cominciare a comportarsi da governo degli europei invece che da Europa.
"Sergio":
a) perché è maturata l'esigenza della stangata?
Questa all'apparenza sembra semplice:
"Visto che abbiamo problemi (strutturalmente) economici e si è deciso in sede europea di creare una specie di "fondo pro-euro", è necessario recuperare abbastanza celermente dei soldi".
Ma mi accorgo subito di un problema interpretativo: se è così, che diamine! è successo tutto nell'ultimo quarto d'ora?
Quindi: ne ho capito poco. Ma la sensazione è che chi gestisce ne abbia capito altrettanto poco, o peggio abbia agito (dolosamente?) sconsideratamente.