AQUIS: che ne pensate?
Università L’obiettivo: rafforzare la reputazione internazionale e promuovere la ricerca
Nasce il club dei 19 atenei d’élite:
«Noi i migliori, dateci più fondi»
Il debutto di Aquis a Bologna: «Ma non è una secessione»
http://www.corriere.it/cronache/08_marz ... c667.shtml
Nasce il club dei 19 atenei d’élite:
«Noi i migliori, dateci più fondi»
Il debutto di Aquis a Bologna: «Ma non è una secessione»
http://www.corriere.it/cronache/08_marz ... c667.shtml
Risposte
L'associazione mi pare uno dei tanti gruppetti di persone che bussa a soldi, niente di serio ed innovativo.
Il vero problema, in fondo, non potrebbe essere che in Italia ci sono troppe università che chiedono soldi allo Stato?
Quanto investono le aziende nelle università? Per aumentare gli investimenti quale politica conviene adottare?
Non dico, come alcuni leader politici (leggi: Pierferdy), di privatizzare le università pubbliche; almeno si potrebbero aumentare i vantaggi fiscali per gli imprenditori che investono nell'istruzione.
Di pari passo, però, andrebbe ripulita la classe docente da quei baroni che limitano l'accesso ad i posti di dottorato, ricercatore e docente ai loro "protetti" a scapito di alcune persone molto valide e meno raccomandate.
Come molte volte per questioni italiane, non si tratta di apportare un cambiamento ai criteri di valutazione, ma cambiare la mentalità di chi quei criteri li applica... e ciò di solito è impossibile.
Il vero problema, in fondo, non potrebbe essere che in Italia ci sono troppe università che chiedono soldi allo Stato?
Quanto investono le aziende nelle università? Per aumentare gli investimenti quale politica conviene adottare?
Non dico, come alcuni leader politici (leggi: Pierferdy), di privatizzare le università pubbliche; almeno si potrebbero aumentare i vantaggi fiscali per gli imprenditori che investono nell'istruzione.
Di pari passo, però, andrebbe ripulita la classe docente da quei baroni che limitano l'accesso ad i posti di dottorato, ricercatore e docente ai loro "protetti" a scapito di alcune persone molto valide e meno raccomandate.
Come molte volte per questioni italiane, non si tratta di apportare un cambiamento ai criteri di valutazione, ma cambiare la mentalità di chi quei criteri li applica... e ciò di solito è impossibile.
"Marco83":
Assolutamente daccordo.
Spero che non si cada nel tipico buonismo italiano per il quale non esistono migliori o peggiori.
E' importante che il lavoro degli atenei venga valutato secondo metriche precise, chiare e valide. La piu' grande sfida (ammesso che il suddetto buonismo non prevalga) e' definire tali metriche in modo da stimolare l'eccellenza e non la scaltroneria.
Assolutamente d'accordo. La cosa principale è appunto definire i parametri di giudizio in maniera tale da non dare agio nè a "furbetti" nè a polemiche. D'accordo con questa iniziativa dunque, se fatta a dovere.
"Marco83":
Spero che non si cada nel tipico buonismo italiano per il quale non esistono migliori o peggiori.
esatto, è anche la mia "preoccupazione". credo inoltre che i 70 rettori "esclusi" non saranno molto d'accordo con tale esclusione, e che qualcuno vicino a loro, da una parte politica o dall'altra finisca appunto per far annacquare il progetto.
Assolutamente daccordo.
Spero che non si cada nel tipico buonismo italiano per il quale non esistono migliori o peggiori.
E' importante che il lavoro degli atenei venga valutato secondo metriche precise, chiare e valide. La piu' grande sfida (ammesso che il suddetto buonismo non prevalga) e' definire tali metriche in modo da stimolare l'eccellenza e non la scaltroneria.
Spero che non si cada nel tipico buonismo italiano per il quale non esistono migliori o peggiori.
E' importante che il lavoro degli atenei venga valutato secondo metriche precise, chiare e valide. La piu' grande sfida (ammesso che il suddetto buonismo non prevalga) e' definire tali metriche in modo da stimolare l'eccellenza e non la scaltroneria.
se le risorse sono scarse è meglio allocarle laddove possano fruttare meglio