Agenzie di Rating....

menale1
Carissimi ragazzi, in questi giorni si sente tanto parlare (attualmente in misura minoritaria rispetto alla vicenda della Costa Concordia) del declassamento a cui è stata soggetta l'Italia da parte dell'agenzia di rating S&P. Ciò che mi chiedo è: perché i mercati danno così tanta importanza al giudizio di agenzie d'oltreoceano che, ovviamente, fanno soprattutto i loro interessi, quelli degli USA e del $dollaro? Inoltre i conflitti d'interesse, da quanto emerso, sono piuttosto forti, dal momento che coloro che dirigono tali agenzie, come Standard & Poor's, Moody's Investor Service, Fitch ect ect hanno parecchi interessi circa gli esiti dei loro "declassamenti". Non siamo, probabilmente, troppo soggetti al giudizio d'oltreoceano? In attesa di vostre risposte, ringrazio sentitamente per la collaborazione. :smt023

Risposte
francicko
Sergio ha scritto:
"Forse sarebbe meglio prendere atto della realtà (l'eurozona rischia davvero di andare a fondo), invece che prendersela con le agenzie di rating."


Se un paese come l'Italia verrebbe ulteriormente declassata, rischierebbe seriamente il fallimento , quindi i possessori dei titoli di stato italiani(bot,Cct, ecc.ecc.) , si ritroverebbero improvvisamente con titoli cosidetti "spazzatura", cioè che non valgono nulla, ma un eventualità del genere comprometterebbe inevitabilmente tutta l'eurozona , in quanto ci sarebbe un effetto domino, inoltre anche un economia d'oltreoceano come quella statunitense, risentirebbe pesantemente di una situazione di questo tipo, ora le domande che ti pongo sono le seguenti:
non ti sembra che uno scenario così apocalittico sarà difficile che possa presentarsi, in quanto anche un economia come quella statunitense ha tutto l'interesse ad assicurare la stabilità dell'euro?
E se malauguratamente si presentasse, che fine farebbero i risparmi in euro di milioni di persone?
Premetto che sono un profano in materia di economia,pertanto le mie domande possono risultare un pò grossolane, però ultimamente seguo anch'io le notizie sullo sviluppo della crisi economica del nostro paese, mi interesserebbe conoscere
la tua opinione a riguardo.
Grazie, e resto in attesa di una risposta!

menale1
"speculor":
Puoi piangere, una via di mezzo insomma.

Credo che non si possa fare altrimenti. :roll:

Sk_Anonymous
"menale":

Quando poi mi vengono a dire che l'Euro è utile per "viaggiare senza la bega del cambio", non so se ridere o far venir giù qualche offesa.

Puoi piangere, una via di mezzo insomma. 8-) :D :-D

@Sergio
Indipendentemente dal fatto che condivido gran parte delle tue argomentazioni, penso che tutti dovrebbero ringraziarti per la passione, la competenza e l'abbondanza dei riferimenti che citi. Ho letto Il Sole 24 Ore per molti anni, ho spesso ritagliato gli articoli che mi sembravano più interessanti, mi conforta il fatto che, se un giorno intendessi tornare ad approfondire le mie conoscenze in ambito economico e finanziario, avrò a disposizione un'impareggiabile fonte di informazioni.

menale1
Perché non sono stati consultati i "cittadini" prima dell'immissione della moneta unica? Mancanza d'orientamento economico o paura che venisse stroncato il sogno di pochi?
Personalmente reputo che la moneta unica non abbia risolto nemmeno l'anticamera dei problemi economici, anzi, probabilmente ha peggiorato le cose mettendo assieme "questa cozzaglia" di stati così variopinti tra loro. Quando poi mi vengono a dire che l'Euro è utile per "viaggiare senza la bega del cambio", non so se ridere o far venir giù qualche offesa.
A questo punto mi chiedo: ma l'Europa cos'è? Solo un agglomerato di belle istituzioni?
Ti dico questo poiché, ai tempi del liceo, ho fatto parte di un progetto, titolato "Comunicare Europa", che trattava proprio della Storia e dell'importanza dell'Europa; alla fine di questo progetto c'è stato un viaggio a Strasburgo, meta Parlamento Europeo. Quando sono stato lì l'Europa era descritta, dagli addetti ai lavori, come una sorta di provvidenziale disegno divino, "salvifica patria di eroi", culla della (per me mai-nata) civiltà europea. Tutto questo (chiedo venia per la prolissità) per girare questa domanda: L'Europa non è solo un bel sogno irrealizzabile?

menale1
Sergio, ciò che mi stupisce è l'andamento negativo dell'Italia che va ben oltre, ahimè, il 2007, ma stando al grafico già nel 2000 le cose non erano proprio ottimali: perché solo ora si comincia a lavorare per delle soluzione e non lo si è fatto allorquando "le acque" erano ancora entro gli argini? Inoltre questo proficuo andamento della Germania non so se leggerlo in termini di "grande popolo che tira su le maniche e lavoro" oppure di, per quanto lieve possa essere, "popolo opportunista".

menale1
"maxsiviero":
Che opinione vi siete fatti?

Eh sì, nel mentre di questa discussione, arriva la Finanza negli uffici di S&P, un po' grottesco direi. Personalmente, reputo che debbano esserci più controllo in merito, troppi conflitti di interesse.
@Sergio- Tu, personalmente, che ne pensi di un' eventuale uscita dall'euro?

poncelet
Riporto un articolo di Repubblica:

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HRER1-1

Che opinione vi siete fatti?

menale1
Concordo con le tue valutazioni in merito ai CDS, caro Sergio; si rischierebbe un replay integrale del rating, con un margine di speculazione nettamente maggiore, dal momento che vi sono i ballo questi "premi". Spostiamo l'attenzione sull'eurozona. Non sarebbe meglio venir fuori dall'euro ed ognuno avanti con la propria moneta, oppure una sorta di biforcazione dell'euro in due (diciamo) sottoclassi ognuna con il proprio peso, in modo da soddisfare sia quei paesi che presentano un quadro economia "fiorente" che quelli alle prese con, forse ipotetico, rischi di default?

poncelet
Sono sostanzialmente d'accordo con Sergio sull'utiiltà dei rating sul debito sovrano e su quello privato. L'unico dubbio che mi può venireè sull'affidabilità delle aziende di rating. Non è troppo lontano nel tempo il caso della Parmalat in cui se vi ricordate un società di revisione (Andersen Consulting) aveva palesemente taroccato le valutazioni dei bilanci Parmalat. La mia domanda da (quasi) profano è se anche le agenzie di rating siano soggette a controlli che ne impediscano un operato scorretto (in buona o mala fede che sia).

menale1
@Luca- Credo che sia indubbio che dietro queste agenzie si nascondano interessi colossali e che quindi tali valutazioni non vengano fatte con chissà quale "spensieratezza". Inoltre, concordo con la tua visione secondo la quale dovremmo cominciare con l'essere meno dipendenti dall'Europa, o meglio ancora "succubi. L'economia tedesca ha altri standard, altre basi rispetto a quella italiana.

menale1
"Sergio":
teoria dei mercati efficienti (chiarimenti ulteriori a richiesta)

Chiedo questi ulteriori chiarimenti.

Luca.Lussardi
Ineccepibile o no io credo che il declassamento (non sono un economista e non ho competenze per valutarlo, ma non sono certo, a intuito, che sia effettivo) in questo momento critico potevano evitare di annunciarlo. Senza dubbio un interesse a peggiorare le cose nell'eurozona esiste, altrimenti non lo avrebbero annunciato. Che poi abbiano declassato anche casa loro ci sta. Penso anche che però il mercato è troppo rating-dipendente, così come l'Italia dovrebbe essere meno europa-dipendente per quanto riguarda i provvedimenti da prendere: il nostro paese vive sulle piccole-medie imprese e non sulle grandi come invece vivono Francia e Germania.

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