Via Latino, Ginnastica e Filosofia dallo scientifico...
...siete d'accordo o no?
Immaginando di sostituere quelle ore (ben 8/9 a settimana) con laboratori di matematica e di altre materie scientifiche che attivino gli studenti.
Filosofia da integrare con storia riformando ampiamente i programmi dando maggior peso alla storia del pensiero moderno e come ha influenzato le scelte politiche con paralleli e collegamenti.
Latino da integrare, con accenni di grammatica e letteratura, alle ore di italiano.
Ginnastica: se le scuole hanno una struttura adatta potranno appoggiarsi alle associazioni sportive per fare sport specifici (seriamente) al di fuori di ore e valutazioni scolastiche e concedendo pochi crediti se si raggiungono determinati risultati comparandoli coi risultati scolastici.
Immaginando di sostituere quelle ore (ben 8/9 a settimana) con laboratori di matematica e di altre materie scientifiche che attivino gli studenti.
Filosofia da integrare con storia riformando ampiamente i programmi dando maggior peso alla storia del pensiero moderno e come ha influenzato le scelte politiche con paralleli e collegamenti.
Latino da integrare, con accenni di grammatica e letteratura, alle ore di italiano.
Ginnastica: se le scuole hanno una struttura adatta potranno appoggiarsi alle associazioni sportive per fare sport specifici (seriamente) al di fuori di ore e valutazioni scolastiche e concedendo pochi crediti se si raggiungono determinati risultati comparandoli coi risultati scolastici.
Risposte
"@melia":
Con la riforma il "liceo tecnologico" è stato assorbito dal Liceo Scientifico opzione Scienze applicate, mentre il PNI è scomparso. Ho scritto "liceo tecnologico" con le virgolette solo perché essendo sperimentale non ce n'era uno solo, ma veramente molti di diversi, con poca differenza uno dall'altro, e tutti avevano in comune l'assenza del latino.
Si, infatti. Io ho fatto lo scientifico tecnologico progetto brocca e ricordo che quando ho preso la maturità c'erano alcune sperimentazioni che facevano fisica e altre matematica.
Con la riforma il "liceo tecnologico" è stato assorbito dal Liceo Scientifico opzione Scienze applicate, mentre il PNI è scomparso. Ho scritto "liceo tecnologico" con le virgolette solo perché essendo sperimentale non ce n'era uno solo, ma veramente molti di diversi, con poca differenza uno dall'altro, e tutti avevano in comune l'assenza del latino.
"garnak.olegovitc":
Se non ti piace il latino esiste ora il liceo scientifico tecnologico
Si è vero ma nella mia provincia non c'è...C'è solo il liceo scientifico PNI
Salve,
la ginnastica la toglierei, anche se come direbbe Quintiliano in parte stimola "l'ingegno".
Ma il latino e la filosofia non devono, per me, essere toccate.. amo il latino (l'ho studiato per 5 anni nel liceo scientifico, sia letteratura che grammatica) e soprattutto la filosofia..non si toccano per me!
Cordiali saluti
P.S.=Personalmente eliminerei la filosofia dal terzo anno, non mi è servita a un tubo, quella che più conta è quella del 4 e soprattutto del 5 anno (ovviamente se uno deve continuare con la filosofia anche all' università, lì deve essere fatta tutta). Io infatti al 3 anno ho avuto un docente che non ha insegnato filosofia ma la sua biografia personale; e dopo, quando passai al 4 anno in un altro liceo scientifico di un altra città non ho trovato difficoltà nello studio anzi.
Cordiali saluti
P.S.=Per me, una simile proposta è indecente, scherzosamente parlando. L'unica cosa che critico delle superiori e che non preparano bene all'università.
Se non ti piace il latino esiste ora il liceo scientifico tecnologico
la ginnastica la toglierei, anche se come direbbe Quintiliano in parte stimola "l'ingegno".
Ma il latino e la filosofia non devono, per me, essere toccate.. amo il latino (l'ho studiato per 5 anni nel liceo scientifico, sia letteratura che grammatica) e soprattutto la filosofia..non si toccano per me!
Cordiali saluti
P.S.=Personalmente eliminerei la filosofia dal terzo anno, non mi è servita a un tubo, quella che più conta è quella del 4 e soprattutto del 5 anno (ovviamente se uno deve continuare con la filosofia anche all' università, lì deve essere fatta tutta). Io infatti al 3 anno ho avuto un docente che non ha insegnato filosofia ma la sua biografia personale; e dopo, quando passai al 4 anno in un altro liceo scientifico di un altra città non ho trovato difficoltà nello studio anzi.
Cordiali saluti
P.S.=Per me, una simile proposta è indecente, scherzosamente parlando. L'unica cosa che critico delle superiori e che non preparano bene all'università.
Se non ti piace il latino esiste ora il liceo scientifico tecnologico
Ginnastica era la mia materia preferita. Figuriamoci

"Injuria":
Faccio una scommessa: se per voi od i vostri figli avessero dato l' opportunità di scegliere delle materie opzionali credo che in pochi avrebbero scelto latino
Vuoi dire che è un po' come quando al supermercato ti fanno l'offerta speciale abbinando alla nutella quella schifezza che nessuno vuole...
Maligno

PS: carini gli interventi ultimi di vict85 e seven!
Voglio sottolineare che sono grato al sistema scolastico italiano, questo è un punto fermo ed ovvio, la maggior parte delle persone al mondo oggi e specie in passato vive senza un' istruzione di base (leggere, scrivere e far di conto). Dunque non sto certo a sputare nel piatto in cui "mangio".
Ciò non mi impedisce di esprimere delle critiche e delle speranze di cambiamento circoscritto al segmento liceale, di certo non dico nulla sulle elementari che funzionano benissimo anche se ultimamente stanno tentando di distruggere anche quelle.
Tornando a monte mi pare che molti si aggrappino alle tradizioni o forse sono infastiditi dal tono autoritario e superficiale del sondaggio.
Faccio una scommessa: se per voi od i vostri figli avessero dato l' opportunità di scegliere delle materie opzionali credo che in pochi avrebbero scelto latino, probabilmente molti avrebbero optato per la seconda lingua o per laboratori di informatica, scienze o musica. Di fatto è così che sta succedendo, le iscrizioni ai licei tradizionali sono in calo.
Ciò non mi impedisce di esprimere delle critiche e delle speranze di cambiamento circoscritto al segmento liceale, di certo non dico nulla sulle elementari che funzionano benissimo anche se ultimamente stanno tentando di distruggere anche quelle.
Tornando a monte mi pare che molti si aggrappino alle tradizioni o forse sono infastiditi dal tono autoritario e superficiale del sondaggio.
Faccio una scommessa: se per voi od i vostri figli avessero dato l' opportunità di scegliere delle materie opzionali credo che in pochi avrebbero scelto latino, probabilmente molti avrebbero optato per la seconda lingua o per laboratori di informatica, scienze o musica. Di fatto è così che sta succedendo, le iscrizioni ai licei tradizionali sono in calo.
Concordo con tutto ciò che ha detto Vict, in particolare
Anche io sono dell'opinione che gli stimoli e il contesto siano essenziali per istruire al piacere di conoscere e a non trasformare l'istruzione e la scuola in una imposizione da rifiutare quando possibile.
Mi reputo molto fortunato per gli stimoli e l'ambiente che trovai alle elementari -bei ricordi-.
Facevo il tempo pieno - fino alle 16.30- e dunque trascorrevo la gran parte della giornata nella scuola.
Ricordo che la lezione non era mai pesante ed era molto divertente.
Quando facevamo i problemi di matematica facevamo a gara a chi li risolveva prima, il tutto era molto piacevole come anche il rapporto con le maestre.
In quarta un esperto esterno ci imparti per dua anni un corso di scacchi: fu un'esperienza davvero bella.
Soprattutto creativa e stimolante: giocando scoprì la sequenza invincibile che mi garantiva la vittoria con tutti, il matto del barbiere
; ci appassionammo tanto che durante le ricreazioni giocavamo anche per un'ora.
Soffrii molto quando, terminate le elementari, alle medie non potetti più impegnare le ricreazioni con il gioco degli scacchi.
I compagni delle medie, che non avevano frequentato la mia classe ma provenivano da un'altra scuola, avevano un'avversione per i professori, un rifiuto allo studio e facevano di tutto per sviare, per far casino e creare problemi.
Inoltre uno di loro era il boss della scuola, e divenne presto l'esempio, il 'pastore' del gruppo; non penso di esagerare
se dico che quella struttura e quella mentalità che si crearono sono la base -e per me già lo è- di una cultura mafiosa.
Inutile negare che sono stati periodi difficili, per uno a cui piaceva ascoltare e conoscere, che per questo veniva visto come un nemico -come se rappresentasse il 'male', l'elemento di disturbo-. Opporsi al 'sistema' era estremamente difficile perchè significava mettersi contro tutti ed essere disprezzato, mentre la politica del 'meno faccio
e faccio quel che mi pare' era la via più breve e accattivante; per cui nessuno, apparte me, prese un'altra via.
C'era anche chi, una o due persone, a parer mio, era dotato di molto buone capacità intellettive, che però prese una brutta piega.
Per farvi ragionare su quanto queste vicissitudini influiscano sull'istruzione delle persone e sul percorso di queste vi riporto de numeri:
della mia classe delle medie (più di una ventina di persone o giu di lì), più della metà non ha conseguito il diploma o la maturità, due (compreso me) massimo tre persone sono giunte alla laurea -meglio, stanno per giungere-.
della mia classe del liceo (ventisette persone) tutte meno che una si sono iscritte a un corso di laurea, e penso che tutti la conseguiranno.
"vict85":
Allargare il numero delle persone che ricevono gli stimoli giusti nel momento giusto della crescita è un aspetto che dovrebbe avere un qualsiasi tentativo di riforma della scuola.
Io penso che ci si preoccupa troppo del cosa si studia e troppo poco di arricchire l'individuo. Uno studente che si sente arricchito dall'esperienza scolastica finisce per studiare, uno che si annoia e basta impara solo quello che gli viene messo davanti. Questo comunque è collegato al fatto che nella cultura popolare una persona intelligente è un sapientone, ma l'intelligenza non è sapere qualcosa ma sapere usare efficacemente quello che si sa.
Anche io sono dell'opinione che gli stimoli e il contesto siano essenziali per istruire al piacere di conoscere e a non trasformare l'istruzione e la scuola in una imposizione da rifiutare quando possibile.
Mi reputo molto fortunato per gli stimoli e l'ambiente che trovai alle elementari -bei ricordi-.
Facevo il tempo pieno - fino alle 16.30- e dunque trascorrevo la gran parte della giornata nella scuola.
Ricordo che la lezione non era mai pesante ed era molto divertente.
Quando facevamo i problemi di matematica facevamo a gara a chi li risolveva prima, il tutto era molto piacevole come anche il rapporto con le maestre.
In quarta un esperto esterno ci imparti per dua anni un corso di scacchi: fu un'esperienza davvero bella.
Soprattutto creativa e stimolante: giocando scoprì la sequenza invincibile che mi garantiva la vittoria con tutti, il matto del barbiere

Soffrii molto quando, terminate le elementari, alle medie non potetti più impegnare le ricreazioni con il gioco degli scacchi.
I compagni delle medie, che non avevano frequentato la mia classe ma provenivano da un'altra scuola, avevano un'avversione per i professori, un rifiuto allo studio e facevano di tutto per sviare, per far casino e creare problemi.
Inoltre uno di loro era il boss della scuola, e divenne presto l'esempio, il 'pastore' del gruppo; non penso di esagerare
se dico che quella struttura e quella mentalità che si crearono sono la base -e per me già lo è- di una cultura mafiosa.
Inutile negare che sono stati periodi difficili, per uno a cui piaceva ascoltare e conoscere, che per questo veniva visto come un nemico -come se rappresentasse il 'male', l'elemento di disturbo-. Opporsi al 'sistema' era estremamente difficile perchè significava mettersi contro tutti ed essere disprezzato, mentre la politica del 'meno faccio
e faccio quel che mi pare' era la via più breve e accattivante; per cui nessuno, apparte me, prese un'altra via.
C'era anche chi, una o due persone, a parer mio, era dotato di molto buone capacità intellettive, che però prese una brutta piega.
Per farvi ragionare su quanto queste vicissitudini influiscano sull'istruzione delle persone e sul percorso di queste vi riporto de numeri:
della mia classe delle medie (più di una ventina di persone o giu di lì), più della metà non ha conseguito il diploma o la maturità, due (compreso me) massimo tre persone sono giunte alla laurea -meglio, stanno per giungere-.
della mia classe del liceo (ventisette persone) tutte meno che una si sono iscritte a un corso di laurea, e penso che tutti la conseguiranno.
Io non mi sono trovato male. Però ritengo che la scuola italiana abbia molte pecche e che si possa fare molto per migliorarla. Tieni comunque conto che mia mamma, in questi ultimi anni, si occupa molto di problemi di apprendimento e di argomenti collegati. Mi capita quindi relativamente spesso di sentir parlare di aspetti didattici e neuropsicologici relativi all'apprendimento. È tutto sommato un argomento che trovo interessante e mi capita di tanto in tanto di leggere mente e cervello.
Io sono stato fortunato, ho avuto maestri delle elementari che hanno lavorato molto sul metodo e una madre che ci ha comunque aiutato a costruire alcune capacità di studio. Alle superiori venivo considerato una sorta di genio ma forse il fatto è che ho solo avuto gli stimoli giusti nel momento giusto durante la fase iniziale della mia formazione.
Allargare il numero delle persone che ricevono gli stimoli giusti nel momento giusto della crescita è un aspetto che dovrebbe avere un qualsiasi tentativo di riforma della scuola.
Io penso che ci si preoccupa troppo del cosa si studia e troppo poco di arricchire l'individuo. Uno studente che si sente arricchito dall'esperienza scolastica finisce per studiare, uno che si annoia e basta impara solo quello che gli viene messo davanti. Questo comunque è collegato al fatto che nella cultura popolare una persona intelligente è un sapientone, ma l'intelligenza non è sapere qualcosa ma sapere usare efficacemente quello che si sa.
Sul LATINO: Io ho fatto lo scientifico tecnologico progetto brocca e non ho fatto latino. In compenso ho fatto vari laboratori di fisica e chimica. Nella mia esperienza di vita non ho mai ritenuto di avere capacità di ragionamento inferiori ad uno che ha fatto latino né a scienze politiche né a matematica e non ho mai notato differenze sostanziali tra miei compagni di scuola e altri studenti di altre scuole. Inoltre non ne ho notate tra un italiano e un qualsiasi studente straniero (a parità di scolarizzazione) che di fatto non ha mai fatto latino.
Ritengo quindi che dire che il "latino serva per persare meglio" o cosa così sia falso. Al limite può essere lievemente utile in assenza di altri stimoli (come potrebbe essere in un liceo classico).
Io alle medie pensavo di andare al classico solo perché mi piaceva l'idea di leggermi le commedie greche in lingua originale quindi posso capire che una persona possa trovare interessante la materia ma non vedo perché dovergli cercare motivazioni campate in aria.
Io sono stato fortunato, ho avuto maestri delle elementari che hanno lavorato molto sul metodo e una madre che ci ha comunque aiutato a costruire alcune capacità di studio. Alle superiori venivo considerato una sorta di genio ma forse il fatto è che ho solo avuto gli stimoli giusti nel momento giusto durante la fase iniziale della mia formazione.
Allargare il numero delle persone che ricevono gli stimoli giusti nel momento giusto della crescita è un aspetto che dovrebbe avere un qualsiasi tentativo di riforma della scuola.
Io penso che ci si preoccupa troppo del cosa si studia e troppo poco di arricchire l'individuo. Uno studente che si sente arricchito dall'esperienza scolastica finisce per studiare, uno che si annoia e basta impara solo quello che gli viene messo davanti. Questo comunque è collegato al fatto che nella cultura popolare una persona intelligente è un sapientone, ma l'intelligenza non è sapere qualcosa ma sapere usare efficacemente quello che si sa.
Sul LATINO: Io ho fatto lo scientifico tecnologico progetto brocca e non ho fatto latino. In compenso ho fatto vari laboratori di fisica e chimica. Nella mia esperienza di vita non ho mai ritenuto di avere capacità di ragionamento inferiori ad uno che ha fatto latino né a scienze politiche né a matematica e non ho mai notato differenze sostanziali tra miei compagni di scuola e altri studenti di altre scuole. Inoltre non ne ho notate tra un italiano e un qualsiasi studente straniero (a parità di scolarizzazione) che di fatto non ha mai fatto latino.
Ritengo quindi che dire che il "latino serva per persare meglio" o cosa così sia falso. Al limite può essere lievemente utile in assenza di altri stimoli (come potrebbe essere in un liceo classico).
Io alle medie pensavo di andare al classico solo perché mi piaceva l'idea di leggermi le commedie greche in lingua originale quindi posso capire che una persona possa trovare interessante la materia ma non vedo perché dovergli cercare motivazioni campate in aria.
"giacor86":
Ma sono proprio l'unico che è contento del percorso scolastico fatto, grosso modo ad ogni livello di formazione? (speriori: scientifico con sperimentazione di scienze naturali).
Anche io sono contento del mio percorso scolastico (alle superiori ho scelto il PNI che mi è sembrato basato su idee molto buone). Devo dire di aver avuto degli ottimi professori, soprattutto a livello umano.
Sono molto più scontento del sistema universitario, mi ha deluso. Probabilmente sono le aspettative che tradiscono
Via questo, più di quello, meno di quell'altro... Cavolo tutti esperti pedagoghi qui.. Ma sono proprio l'unico che è contento del percorso scolastico fatto, grosso modo ad ogni livello di formazione? (speriori: scientifico con sperimentazione di scienze naturali).
Domanda: Chi ha proposto queste genialate di idee di levare latino/filosofia/ed educazione fisica (orrore supremo in particolar modo x la proposta di abolizione di qust'ultima), ha qualche remora sulla sua attuale preparazione matematico scientifica, dopo un (probabile, dato che scrive su questo forum) corso di studi unverisitari in quest'ambito?
Io non sono daccordo con chi dice che l'educazione fisica sia una ricreazione lunga. Forse perchè ho sempre trovato professori tosti che il voto di educazione fisica te lo facevano letteralmente sudare. Ma dire che vada levata perchè i prof sono degli scansafatiche secondo me non ha senso. Io quando vado in posta a fare qualsiasi cosa, il 98% delle volte esco incazzato nero per via dell'operatore che mi è toccato. Ma la mia reazione mentale è "Vai a lavorare in miniera", non "Aboliamo le poste".
Domanda: Chi ha proposto queste genialate di idee di levare latino/filosofia/ed educazione fisica (orrore supremo in particolar modo x la proposta di abolizione di qust'ultima), ha qualche remora sulla sua attuale preparazione matematico scientifica, dopo un (probabile, dato che scrive su questo forum) corso di studi unverisitari in quest'ambito?
Io non sono daccordo con chi dice che l'educazione fisica sia una ricreazione lunga. Forse perchè ho sempre trovato professori tosti che il voto di educazione fisica te lo facevano letteralmente sudare. Ma dire che vada levata perchè i prof sono degli scansafatiche secondo me non ha senso. Io quando vado in posta a fare qualsiasi cosa, il 98% delle volte esco incazzato nero per via dell'operatore che mi è toccato. Ma la mia reazione mentale è "Vai a lavorare in miniera", non "Aboliamo le poste".
"vict85":
Comunque anche le pause sono importanti e l'educazione fisica erano due ore in cui staccavi la mente. Questo aspetto, da solo, è più che sufficiente per motivarne la presenza.
Convengo. Una "ricreazione lunga". Ma basta un bidello (o come diavolo si chiama adesso la figura equivalente) a controllare quattro classi. Invece di pagare lo stipendio a quattro "professori".
Comunque anche le pause sono importanti e l'educazione fisica erano due ore in cui staccavi la mente. Questo aspetto, da solo, è più che sufficiente per motivarne la presenza.
"@melia":
Mi pare di aver capito che nessuno di voi conosce le nuove disposizioni ministeriali per quanto riguarda la ginnastica, che ormai non si chiama più Educazione Fisica, ma Scienze Motorie: da quest'anno al primo quadrimestre è obbligatorio anche il voto orale, non solo il pratico. I miei studenti hanno un libro di teoria, fanno parecchie ore in classe a studiare anatomia e un paio di compiti al quadrimestre per l'assegnazione del voto di teoria.
Io ho votato contrario perché, secondo me, la scuola si chiama prima di tutto Liceo e poi Scientifico. Comunque nella riforma della scuola secondaria esiste il Liceo Scientifico opzione Scienze applicate nel quale non si fa il latino, le ore di latino sono ripartite tra informatica e scienze.
Recentemente mi è capitato di sentire le idee che circolavano ad inizio secolo in Italia (o almeno a Torino) sullo studio delle scienze e in particolare della matematica. Sono sostanzialmente le stesse che si sentono in questo periodo, ma poi è arrivato Gentile e ha cancellato ogni tentativo di "modernizzazione" dando un maggiore spicco alle materie umanistiche e senza "investire" molto sull'interdisciplinarietà. Forse il problema dell'Italia è proprio il liceo (nel modo in cui è pensato dalla riforma gentile).
Io non ho votato perché trovo abbastanza ridicolo parlare di un ripensamento della scuola riducendolo ad un semplice cambio di materie. Trovo che se un cambio ci deve essere debba essere seguendo principi didattici e neuropsicologici seri. Per esempio le elementari, a mio avviso, dovrebbero essere dedicate completamente alla corretta formazione delle capacità di studio, lettura, scrittura, capacità matematiche varie, capacità di ragionamento complesso e delle capacità motorie e di coordinazione (come dedicare ampio spazio al segno grafico). Il tutto senza preoccuparsi più di tanto di "insegnare qualcosa" (di storia e geografia per esempio). Il tutto andrebbe fatto inoltre monitorando i bambini in modo da trovare il prima possibili eventuali disturbi di apprendimento e cercando di correggerli. In parte è già così, ma certo non per merito dei legislatori (e non ovunque).
Nelle medie e nelle superiori, una volta che si è creata una base solida, si passerà all'approfondimento di ciò che si ritiene indispensabile ad un italiano adulto (e qui si può discutere) per poi passare negli ultimi anni ad una specializzazione verso gli interessi dei vari studenti (magari creando dei percorsi più propedeutici allo studio universitario).
Su cosa sia importante in ogni materia si può discutere, io penso però che le scuole dovrebbero cercare di dare più spazio alla interdisciplinarità e spingere maggiormente l'approfondimento individuale (assistito). Ma quest'ultimo aspetto è fortemente osteggiato dallo studente medio.
Penso che sia ora che il percorso scolastico vada rivisto secondo principi scientifici seri e non opinioni vaghe.
Detto questo penso che considerando che i giovani fanno meno sport oggi che 5 anni fa, il nuovo corso di scienze motorie, da come lo descrivi, sia abbastanza ridicolo e forse ripetitivo rispetto a cosa si studia in altre materie. A mio avviso un corso di educazione fisica davvero utile sarebbe un corso che mira ad una educazione posturale, ad una correzione di movimenti scorretti e dannosi e ad altre attività simili (per esempio su come correre senza produrre problemi al ginocchio o alla schiena). Un corso di questo tipo avrebbe almeno lo scopo di correggere comportamenti e movimenti che possono portare a problemi fisici gravi. Il resto lo renderei una qualche ginnastica dolce (o cose tipo yoga o pilates) con forse qualche ginnastica di potenziamento muscolare (anche pesistica). Il tutto, eventualmente, legato a visite periodiche per misurare il grado di salute e correzioni al regime alimentare.
P.S: L'ultimo commento forse un po' in stile fascista lo è

"Zero87":
Mettete una webcam in classe, migliorerà anche la qualità delle nostre scuole. Non vale solo per gli insegnanti, ovviamente...
L'ho sempre pensato, oltre a far lavorare per bene i professori, o comunque a farli lavorare, potrebbere essere utile per farli valutare....potrebbe anche servire per le persone assenti se non volessero perdere la spiegazione dei prof...basta poco però non si fa...
il grande fratello ci vuole bene
che follia
che follia
"Zero87":
Mettete una webcam in classe, consultabile da chi di competenza (magari su spifferaggio anonimo degli studenti) e in automatico risolviamo il problema dei precari e migliorerà anche la qualità delle nostre scuole. Non vale solo per gli insegnanti, ovviamente...

Il problema non sono le materie, ma chi le insegna. Quando andavo allo scientifico io - mi sento vecchio nel dire certe cose, oramai sono più di 6 anni che sono uscito da quella "esasperante" realtà del liceo - spesso e volentieri ho chiesto cose del genere.
E' un comportamento normale, mi sta sul cavolo la letteratura inglese [[size=85]e ogni giorno ringrazio Dio che non devo vederla più per il resto della vita![/size]] quindi andavo dai miei amici e dicevo "ma a cosa serve?". Si fa per cercare consensi e per sentirsi dire "ma sì, hai ragione" e per appagare il proprio desiderio di riconoscimento da parte degli altri. Quando ero io un liceale dicevo sempre "il liceo si chiama scientifico, quindi a cosa servono queste materie?"
Il punto non è la questione delle materie, ma chi insegna le suddette. Basterebbe poco, davvero poco, una webcam per classe consultabile (senza preavviso ovvio!) da preside e vicepreside per prendere provvedimenti.
Esempi.
Il prof di tecnica veniva in classe, in 5 minuti disegnava la tavola alla lavagna e per il resto dell'ora leggeva il giornale mentre noi la ricopiavamo.
In 5 anni, sono stato fortunato con ginnastica. L'unico a cui ho qualcosa da ridire è stato quello del quinto che, in 2 ore, ci faceva fare un addestramento militare: solo piegamenti, corsa di velicità, corsa di resistenza e basta. Sognavo le partite a calcetto e, ancora di più, il basket, cose che potevo fare solo a scuola dato che abitavo lontano e non avevo amici con i miei stessi interessi (non avevo amici in generale...).
La professoressa di inglese metteva voti letteralmente a simpatia e per prendere un 6 scalcinato la settimana prima dell'interrogazione mi alzavo tutti i giorni alle 3 e mezza di notte per studiare (fino alle 6, dopo mi preparavo e andavo a prendere l'autobus).
Mettete una webcam in classe, consultabile da chi di competenza (magari su spifferaggio anonimo degli studenti) e in automatico risolviamo il problema dei precari e migliorerà anche la qualità delle nostre scuole. Non vale solo per gli insegnanti, ovviamente...
E' un comportamento normale, mi sta sul cavolo la letteratura inglese [[size=85]e ogni giorno ringrazio Dio che non devo vederla più per il resto della vita![/size]] quindi andavo dai miei amici e dicevo "ma a cosa serve?". Si fa per cercare consensi e per sentirsi dire "ma sì, hai ragione" e per appagare il proprio desiderio di riconoscimento da parte degli altri. Quando ero io un liceale dicevo sempre "il liceo si chiama scientifico, quindi a cosa servono queste materie?"
Il punto non è la questione delle materie, ma chi insegna le suddette. Basterebbe poco, davvero poco, una webcam per classe consultabile (senza preavviso ovvio!) da preside e vicepreside per prendere provvedimenti.
Esempi.
Il prof di tecnica veniva in classe, in 5 minuti disegnava la tavola alla lavagna e per il resto dell'ora leggeva il giornale mentre noi la ricopiavamo.
In 5 anni, sono stato fortunato con ginnastica. L'unico a cui ho qualcosa da ridire è stato quello del quinto che, in 2 ore, ci faceva fare un addestramento militare: solo piegamenti, corsa di velicità, corsa di resistenza e basta. Sognavo le partite a calcetto e, ancora di più, il basket, cose che potevo fare solo a scuola dato che abitavo lontano e non avevo amici con i miei stessi interessi (non avevo amici in generale...).
La professoressa di inglese metteva voti letteralmente a simpatia e per prendere un 6 scalcinato la settimana prima dell'interrogazione mi alzavo tutti i giorni alle 3 e mezza di notte per studiare (fino alle 6, dopo mi preparavo e andavo a prendere l'autobus).
Mettete una webcam in classe, consultabile da chi di competenza (magari su spifferaggio anonimo degli studenti) e in automatico risolviamo il problema dei precari e migliorerà anche la qualità delle nostre scuole. Non vale solo per gli insegnanti, ovviamente...
"yellow":
Io son dell'idea che la scuola non serva solo ad imparare cose, la partitella a calcetto nell'ora di educazione fisica è utile per staccare un po' dai libri, per l'affiatamento che crea e la possibilità di socializzare con gente di altre sezioni se c'è l'ora insieme.
Posso essere d'accordo. Ma quello che mi da fastidio è che il vero scopo della partitella di calcetto è permettere al "prof" di educazione fisica di "socializzare" con la prof di disegno.
Io son dell'idea che la scuola non serva solo ad imparare cose, la partitella a calcetto nell'ora di educazione fisica è utile per staccare un po' dai rigidi schemi scolastici, per l'affiatamento che crea, la necessità di organizzarsi da soli (niente arbitro, se si è intanti bisogna decidere come ci si alterna) e la possibilità di socializzare con gente di altre sezioni se c'è l'ora insieme.