Una punzione esemplare
A me in generale il termine "punizione" non piace, perchè mi evoca cattiveria e angheria, invece che un metodo correttivo o educativo. Ancora di meno mi piace il termine "punizione esemplare", perchè oltre a cattiveria e angheria, mi evoca la perfidia della ricerca del capro espiatorio.
Qui però, di fronte alla maestra che dice all'alunna ebrea "Ad Auschwitz saresti stata attenta" (articolo), non so quale altra reazione è possibile.
Perchè qui non siamo di fronte a un'insegnante che perde la pazienza. Ad un insegnante, anche se perde la pazienza, si può perdonare il tono di voce alto, il gesto di rabbia, si può capire il libro sbattuto sulla cattedra. Si può anche capire la generica offesa verbale. "Sei un deficiente", in fondo non si offende più nessuno.
Qui però c'è tutta la premeditazione in quella frase, c'è un astio covato a lungo nel tempo verso quell'alunna ebrea, che finalmente trova sfogo in quella frase sadica, piena di sottintesi: "La, a suon di bastonate e schiaffi, stremata dalla fame, avresti avuto rispetto dei tuoi superiori". Questa non è uno scatto di rabbia, è lo stadio finale di una lunga premeditazione.
Il mio augurio è che a quella maestra venga impedito di entrare in contatto con qualunque ragazzo/a, tantomeno in un contesto educativo. Oltre a rispondere di danno psicologico e quant'altro.
Qui però, di fronte alla maestra che dice all'alunna ebrea "Ad Auschwitz saresti stata attenta" (articolo), non so quale altra reazione è possibile.
Perchè qui non siamo di fronte a un'insegnante che perde la pazienza. Ad un insegnante, anche se perde la pazienza, si può perdonare il tono di voce alto, il gesto di rabbia, si può capire il libro sbattuto sulla cattedra. Si può anche capire la generica offesa verbale. "Sei un deficiente", in fondo non si offende più nessuno.
Qui però c'è tutta la premeditazione in quella frase, c'è un astio covato a lungo nel tempo verso quell'alunna ebrea, che finalmente trova sfogo in quella frase sadica, piena di sottintesi: "La, a suon di bastonate e schiaffi, stremata dalla fame, avresti avuto rispetto dei tuoi superiori". Questa non è uno scatto di rabbia, è lo stadio finale di una lunga premeditazione.
Il mio augurio è che a quella maestra venga impedito di entrare in contatto con qualunque ragazzo/a, tantomeno in un contesto educativo. Oltre a rispondere di danno psicologico e quant'altro.
Risposte
"Rggb":
Anche qui, ma diamine! Si dice che fa un incontro con la comunità ebraica e spara cazzate simili? Ed è tutto e solo ciò che ha detto? Insomma, le piace proprio il ficcarsi nei casini, sta cercando la sospensione o il licenziamento prima della pensione. Mah...
Scusa, ma l'hai visto il video linkato da DavideGenova? Veramente sei sorpreso che esista gente che dice e pensa cose simili o peggio?
Tu cosa faresti se ti trovassi tuo malgrado in questo polverone mediatico? E se ti ci trovassi non esattamente tuo malgrado, cioè se tu fossi convinto di quello che hai detto ma anche preoccupato perché speravi che tutto rimanesse circoscritto?
Bene, io nel primo caso ho scritto prima cosa farei, mentre nel secondo caso sai cosa farei? Mi metterei in malattia aspettando che le acque si calmino... Come del resto ha fatto quel parroco xenofobo che giustifica il femminicidio, mi pare, dalle parti di La Spezia... Ne hai più sentito parlare? Mettersi in malattia funziona...
"Faussone":
Sinceramente mi sembra che stai guardando il dito e non la luna.
No, evidentemente non mi sono spiegato bene. Sto guardando la luna, ma c'è sempre il solito ditone davanti. Ripeto, non sto entrando nel merito delle cose dette, ma della attendibilità dei fatti raccontati, delle frasi riportate.
"Faussone":
In tutti i casi la frase sarebbe quanto meno di pessimo gusto, detta da un docente diventa gravissima e intollerabile.
Esatto, ma la frase qual è? A questo punto comincio ad avere dei dubbi (vedi poi).
"Faussone":
Che ci siano cattivi giornalisti che modificano (più o meno) una notizia per renderla più sensazionalistica è vero, ma tirar fuori questo argomento questionando sull'espressione esatta, non credo cambi di una virgola la gravità di questa cosa.
Non sottovaluterei questo aspetto, potrebbe cambiare eccome.
"retrocomputer":
La frase attribuita alla professoressa è inqualificabile, ma la sua giustificazione (il campo di concentramento come esempio di luogo in cui regna l'ordine)... E' peggio la toppa del buco...
Anche qui, ma diamine! Si dice che fa un incontro con la comunità ebraica e spara cazzate simili? Ed è tutto e solo ciò che ha detto? Insomma, le piace proprio il ficcarsi nei casini, sta cercando la sospensione o il licenziamento prima della pensione. Mah...
"Zero87":
[quote="hamming_burst"]Non trovi l'articolo perchè quello originale, riferito dal corriere, è stato eliminato. Sul sito ne è stato reiscritto uno ex novo (ven. 5 aprila senza la parte di CRONACA).
Questa cosa è un po' troppo sospetta.
Non credo che ci sia alcun dubbio sulla gravità del fatto (se sussiste così com'è stato detto), ma non escludo nemmeno che i giornalisti possano averlo gonfiato come fanno (troppo) spesso.[/quote]
Appunto.
Fra il dire e il fare c'è di mezzo "e il". E spesso le prospettive cambiano, e talvolta anche si ribaltano. Aspettiamo: non difendo una frase razzista, figurarsi; critico un certo modo di fare giornalismo, che è purtroppo un metodo usuale, che punta a catturare l'attenzione e stimolare forti sensazioni, come stavolta è l'indignazione.
Insomma, non mi fido, sono sospettoso per natura... e stavolta hamming_burst ha dato lezione al docente di "sospettologia applicata"

"Zero87":
Non credo che ci sia alcun dubbio sulla gravità del fatto (se sussiste così com'è stato detto), ma non escludo nemmeno che i giornalisti possano averlo gonfiato come fanno (troppo) spesso.

"hamming_burst":
Non trovi l'articolo perchè quello originale, riferito dal corriere, è stato eliminato. Sul sito ne è stato reiscritto uno ex novo (ven. 5 aprila senza la parte di CRONACA).
Questa cosa è un po' troppo sospetta.
Non credo che ci sia alcun dubbio sulla gravità del fatto (se sussiste così com'è stato detto), ma non escludo nemmeno che i giornalisti possano averlo gonfiato come fanno (troppo) spesso.
La frase attribuita alla professoressa è inqualificabile, ma la sua giustificazione (il campo di concentramento come esempio di luogo in cui regna l'ordine)... E' peggio la toppa del buco...
Insomma, ammettiamo pure che in un momento di esasperazione possa scapparmi una frase del genere: se non sono un razzista trovo il modo di scusarmi, prima di tutto con l'alunna, poi con la classe, poi con la comunità ebraica e infine con tutti, condannando pubblicamente ogni forma di razzismo e intolleranza.
Non è possibile fraintendere o strumentalizzare una frase tipo "chiedo umilmente scusa per le cose orribili che ho detto".
If you tolerate this, your children will be next.
Insomma, ammettiamo pure che in un momento di esasperazione possa scapparmi una frase del genere: se non sono un razzista trovo il modo di scusarmi, prima di tutto con l'alunna, poi con la classe, poi con la comunità ebraica e infine con tutti, condannando pubblicamente ogni forma di razzismo e intolleranza.
Non è possibile fraintendere o strumentalizzare una frase tipo "chiedo umilmente scusa per le cose orribili che ho detto".
If you tolerate this, your children will be next.
"Rggb":
Chi mente? Chi ha citato Auschwitz, l'insegnante, il titolista, l'autore dell'articolo, qualcun altro? Certo, il titolo è molto più evocativo della frase poi riportata... pensa se avessero titolato 'A Ravensbruck mi avresti ascoltato', chi lo cacava?
Sinceramente mi sembra che stai guardando il dito e non la luna.
In tutti i casi la frase sarebbe quanto meno di pessimo gusto, detta da un docente diventa gravissima e intollerabile.
Che ci siano cattivi giornalisti che modificano (più o meno) una notizia per renderla più sensazionalistica è vero, ma tirar fuori questo argomento questionando sull'espressione esatta, non credo cambi di una virgola la gravità di questa cosa.
A meno che, certo, la notizia non sia del tutto falsa.
Non entro in merito alla questione perchè non ho letto tutta la vicenda, ma:
Non trovi l'articolo perchè quello originale, riferito dal corriere, è stato eliminato. Sul sito ne è stato reiscritto uno ex novo (ven. 5 aprila senza la parte di CRONACA).
Ma l'articolo di giovedì 4 aprile si ritrova grazie alla cache di Bing (google ed altri sono troppo vecchi o già aggiornati):
La scuola che si ribellò alla prof antisemita in visita al Museo. Pacifici: il Capo dello Stato vi deve premiare
"Rggb":
Se qualcuno riuscisse a trovare il citato articolo su Romaebraica, gliene sarei grato: son proprio curioso di vedere cosa è successo fra il copia/incolla e l'aggiustamento di redazione.
Non trovi l'articolo perchè quello originale, riferito dal corriere, è stato eliminato. Sul sito ne è stato reiscritto uno ex novo (ven. 5 aprila senza la parte di CRONACA).
Ma l'articolo di giovedì 4 aprile si ritrova grazie alla cache di Bing (google ed altri sono troppo vecchi o già aggiornati):
La scuola che si ribellò alla prof antisemita in visita al Museo. Pacifici: il Capo dello Stato vi deve premiare
"DavideGenova":
È quanto mai ovvio che -a meno che i giornalisti mentano persino sulle parole utilizzate dall'insegnante- l'odio razziale covato da chi salta fuori con quelle parole...
Good point. Vediamo:
- titolo: "«Ad Auschwitz saresti stata attenta» Professoressa insulta studentessa ebrea"
- intro: "Una professoressa in cattedra offende una giovane studentessa romana invocando Auschwitz. Poi rincara la dose in un incontro con la Comunità ebraica, dicendo che il suo richiamo era a «un posto dove regnava l’ordine». ... la frase orribile che è stata pronunciata contro una ragazza ebrea che in classe quel giorno dello scorso ottobre è stata considerata distratta, mentre in realtà aveva una forte emicrania, è stata: «Ad Auschwitz saresti stata attenta».
- testo (estratto): "Ed ecco la ricostruzione dell’episodio fatta da Romaerbraica: «Un passo indietro. ... Yael prova a seguire. Non riesce. Non è attenta alla lezione. La docente lo nota. Forse pensa sia distratta da altro. La guarda. E con una frase lapidaria la riprende: «Se tu fossi stata in un campo di concentramento, avresti ascoltato»."
[ Da notare che il titolo è identico nella quasi totalità degli articoli in merito che ho trovato, che sembrano presi tutti dal Corriere (su romaebraica non l'ho trovato..?!? boh, cercherò meglio). Stessa cosa dicasi del sunto dell'articolo. ]
Chi mente? Chi ha citato Auschwitz, l'insegnante, il titolista, l'autore dell'articolo, qualcun altro? Certo, il titolo è molto più evocativo della frase poi riportata... pensa se avessero titolato 'A Ravensbruck mi avresti ascoltato', chi lo cacava?
Forse mi si dirà che la differenza è risibile, e forse avrà pure ragione: ma il meccanismo è quello... continuerò ad attendere notizie.
Se qualcuno riuscisse a trovare il citato articolo su Romaebraica, gliene sarei grato: son proprio curioso di vedere cosa è successo fra il copia/incolla e l'aggiustamento di redazione.
Mi unisco all'indignazione di Quinzio. È quanto mai ovvio che -a meno che i giornalisti mentano persino sulle parole utilizzate dall'insegnante- l'odio razziale covato da chi salta fuori con quelle parole, un tipo di odio ormai largamente sdoganato in questo paese perché funzionale a far raccogliere consensi a certe forze politiche.
Più di una volta mi è capitato di litigare con altre persone, ma non mi è mai venuto spontaneo esprimere disprezzo per la loro origine "etnica" o presunta tale. Tanto meno ammiccare ad ideologie che promuovano lo sterminio di una presunta razza.
È pur vero che si cerca paradossalmente di mettere a tacere chi critichi le politiche razziste e genocide del governo israeliano con accuse di razzismo antisemita, ma è chiaro che non è questo il caso.
Più di una volta mi è capitato di litigare con altre persone, ma non mi è mai venuto spontaneo esprimere disprezzo per la loro origine "etnica" o presunta tale. Tanto meno ammiccare ad ideologie che promuovano lo sterminio di una presunta razza.
È pur vero che si cerca paradossalmente di mettere a tacere chi critichi le politiche razziste e genocide del governo israeliano con accuse di razzismo antisemita, ma è chiaro che non è questo il caso.
Un modo per una ricostruzione "obiettiva" della verità dei fatti,
e della ricostruzione di aspetti della personalità dell'insegnante d'importanza capitale in questa storia
(comunque brutta anche nel più sfumato dei suoi gradi di giudizio..),
ci sarebbe:
ricostruire la successione dei metodi formativi che ha usato durante l'evolversi della sua carriera,
grazie all'incrocio documentabile(registri ed eventuali note scritte nel CV)tra suoi ex allievi(ormai adulti..)ed ex DS.
Altra cosa:
il fenomeno del "burn out" dei Docenti è a mio avviso,
sia in merito alla salvaguardia della loro professionalità che delle loro classi,
uno dei tanti punti colpevolmente trascurati della nostra "legislazione" scolastica..
Saluti dal web.
e della ricostruzione di aspetti della personalità dell'insegnante d'importanza capitale in questa storia
(comunque brutta anche nel più sfumato dei suoi gradi di giudizio..),
ci sarebbe:
ricostruire la successione dei metodi formativi che ha usato durante l'evolversi della sua carriera,
grazie all'incrocio documentabile(registri ed eventuali note scritte nel CV)tra suoi ex allievi(ormai adulti..)ed ex DS.
Altra cosa:
il fenomeno del "burn out" dei Docenti è a mio avviso,
sia in merito alla salvaguardia della loro professionalità che delle loro classi,
uno dei tanti punti colpevolmente trascurati della nostra "legislazione" scolastica..
Saluti dal web.
@Quinzio
Non condivido il tuo giudizio nemmeno un po', e l'antisemitismo (o il presunto tale, vedi più avanti) è totalmente escluso dalla mia analisi.
1) Come dice giustamente gio73, non posso fidarmi a priori dell'opinione del giornalista; fra l'altro, gli altri articoli letti in proposito - e un servizio televisivo, rai3 afair - sono praticamente identici, da copiaincolla, cosa che succede nel 99% dei casi.
2) Altra cosa che peraltro spesso succede, l'opinione ascoltata è solo quella di una parte che racconta; nello specifico, ti dico in tutta sincerità che se fosse capitato a me di pronunciare una frase infelice, mi guarderei bene dal parlare con i giornalisti: c'è il (concreto) rischio che ciò che dici venga detto con il filtro interpretativo di chi ti ascolta.
3) Si riporta il fatto, che ritengo vero poiché riportato e citata come fonte la dirigente, che l'insegnante abbia subito il provvedimento disciplinare del richiamo scritto. Può sembrare poca cosa, ma ti assicuro che non lo è (nonostante si dica sia "blando"), sopratutto in merito all'episodio: un insulto. In genere prima di arrivare al richiamo scritto passano molti richiami verbali o segnalazioni. Dovremmo quindi dedurne che per l'insegnante in questione è quantomeno usuale (o non infrequente) insultare o ingiuriare o mancare di rispetto agli studenti - peccato che di tutto ciò nell'articolo non vi sia traccia.
4) Questa analisi (opinione personalissima) proviene dalla lettura dell'articolo e dallo scatto di rabbia che questo ti muove, senza ovviamente prenderlo con la dovuta obiettività, o perlomeno con il beneficio del dubbio. La premeditazione è una tua opinione, non avvallata da alcun fatto, ma stimolata dalla lettura dell'articolo.
Dobbiamo fare molta attenzione a questo meccanismo: Enzo Tortora stava antipatico a molti, e quando vennero fuori le notizie su di lui, oh quanta gente ne fu contenta!
5) Mi sembra tu dia per scontato - ancora personalissima opinione - che un insegnante debba sempre essere chiaro, limpido e corretto; peccato sia umano e - ahimé quanto spesso - debole, sopratutto nel panorama della scuola secondaria italiana. Non è così facile come sembra, gestire gli studenti adolescenti-quasi-adulti, la didattica e (orcavacca) pure la responsabilità di avere dei minori. Non tutti sono uguali, e non tutti sopportano lo stress (esatto: stress) allo stesso modo.
[ Per dire, io non farei mai il mestiere di mia moglie (insegnante elementare) con tutte le responsabilità e le beghe che questo comporta, nemmeno per uno stipendio triplo del suo. ]
Ora tutto ciò non esclude che la professoressa in questione sia una razzista e una emerita testa di c*. Ma a dare il mio giudizio definitivo voglio aspettare, in mancanza di altre notizie - e se come probabile la notizia finirà nel dimenticatoio, visto che è stata ripresa solo per volere di qualcuno - sospendo il giudizio stesso e mi limito a commentare:
bene ha fatto a mettersi in malattia; si riposi, faccia ammenda per la brutta e infelice frase pronunciata e poi torni a fare il proprio lavoro, sicuramente migliorata ché non si smette mai di imparare.
Non condivido il tuo giudizio nemmeno un po', e l'antisemitismo (o il presunto tale, vedi più avanti) è totalmente escluso dalla mia analisi.
1) Come dice giustamente gio73, non posso fidarmi a priori dell'opinione del giornalista; fra l'altro, gli altri articoli letti in proposito - e un servizio televisivo, rai3 afair - sono praticamente identici, da copiaincolla, cosa che succede nel 99% dei casi.
2) Altra cosa che peraltro spesso succede, l'opinione ascoltata è solo quella di una parte che racconta; nello specifico, ti dico in tutta sincerità che se fosse capitato a me di pronunciare una frase infelice, mi guarderei bene dal parlare con i giornalisti: c'è il (concreto) rischio che ciò che dici venga detto con il filtro interpretativo di chi ti ascolta.
3) Si riporta il fatto, che ritengo vero poiché riportato e citata come fonte la dirigente, che l'insegnante abbia subito il provvedimento disciplinare del richiamo scritto. Può sembrare poca cosa, ma ti assicuro che non lo è (nonostante si dica sia "blando"), sopratutto in merito all'episodio: un insulto. In genere prima di arrivare al richiamo scritto passano molti richiami verbali o segnalazioni. Dovremmo quindi dedurne che per l'insegnante in questione è quantomeno usuale (o non infrequente) insultare o ingiuriare o mancare di rispetto agli studenti - peccato che di tutto ciò nell'articolo non vi sia traccia.
"Quinzio":
Perchè qui non siamo di fronte a un'insegnante che perde la pazienza. Ad un insegnante, anche se perde la pazienza, si può perdonare il tono di voce alto, il gesto di rabbia, si può capire il libro sbattuto sulla cattedra. Si può anche capire la generica offesa verbale. "Sei un deficiente", in fondo non si offende più nessuno.
Qui però c'è tutta la premeditazione in quella frase, c'è un astio covato a lungo nel tempo verso quell'alunna ebrea, che finalmente trova sfogo in quella frase sadica, piena di sottintesi: "La, a suon di bastonate e schiaffi, stremata dalla fame, avresti avuto rispetto dei tuoi superiori". Questa non è uno scatto di rabbia, è lo stadio finale di una lunga premeditazione.
4) Questa analisi (opinione personalissima) proviene dalla lettura dell'articolo e dallo scatto di rabbia che questo ti muove, senza ovviamente prenderlo con la dovuta obiettività, o perlomeno con il beneficio del dubbio. La premeditazione è una tua opinione, non avvallata da alcun fatto, ma stimolata dalla lettura dell'articolo.
Dobbiamo fare molta attenzione a questo meccanismo: Enzo Tortora stava antipatico a molti, e quando vennero fuori le notizie su di lui, oh quanta gente ne fu contenta!
5) Mi sembra tu dia per scontato - ancora personalissima opinione - che un insegnante debba sempre essere chiaro, limpido e corretto; peccato sia umano e - ahimé quanto spesso - debole, sopratutto nel panorama della scuola secondaria italiana. Non è così facile come sembra, gestire gli studenti adolescenti-quasi-adulti, la didattica e (orcavacca) pure la responsabilità di avere dei minori. Non tutti sono uguali, e non tutti sopportano lo stress (esatto: stress) allo stesso modo.
[ Per dire, io non farei mai il mestiere di mia moglie (insegnante elementare) con tutte le responsabilità e le beghe che questo comporta, nemmeno per uno stipendio triplo del suo. ]
Ora tutto ciò non esclude che la professoressa in questione sia una razzista e una emerita testa di c*. Ma a dare il mio giudizio definitivo voglio aspettare, in mancanza di altre notizie - e se come probabile la notizia finirà nel dimenticatoio, visto che è stata ripresa solo per volere di qualcuno - sospendo il giudizio stesso e mi limito a commentare:
bene ha fatto a mettersi in malattia; si riposi, faccia ammenda per la brutta e infelice frase pronunciata e poi torni a fare il proprio lavoro, sicuramente migliorata ché non si smette mai di imparare.
Allora spero tanto in un giornalista lestofante ...
Personalmente diffido dei giornalisti.
Ricordo un caso di qualche anno fa, anch'esso finito sui giornali, che riguardava una collega (che conosco personalmente) per una frase che pronunciò nel redarguire una studentessa. I fatti erano molto diversi da quanto leggeva sui giornali.
Ricordo anche il caso di Sabina Guzzanti che nello spettacolo RAIOT si permise di criticare la politica dello stato di Israele nei confronti del popolo palestinese: fu subito cacciata dalla TV tacciata di antisemitismo.
Ricordo un caso di qualche anno fa, anch'esso finito sui giornali, che riguardava una collega (che conosco personalmente) per una frase che pronunciò nel redarguire una studentessa. I fatti erano molto diversi da quanto leggeva sui giornali.
Ricordo anche il caso di Sabina Guzzanti che nello spettacolo RAIOT si permise di criticare la politica dello stato di Israele nei confronti del popolo palestinese: fu subito cacciata dalla TV tacciata di antisemitismo.
Mi viene in mente Kierkegaard : "Si ha il dono della parola non per nascondere i pensieri,
ma per nascondere il fatto che non pensiamo " ... spero che sia stata un'uscita maldestra e soprattutto non voluta
perchè in caso contrario
due volte al giorno (almeno) .
ma per nascondere il fatto che non pensiamo " ... spero che sia stata un'uscita maldestra e soprattutto non voluta
perchè in caso contrario
