Trovare la ragazza in chat

dan952
Secondo voi è un approccio moderno o da "semplici" inetti?

Personalmente è l'unico approccio che fino adesso ho usato, senza successo, essendo un completo asociale nonché un personaggio socialmente catalogato come "sfigato".

Risposte
LucreziaL1
Dal vivo ti conoscono realmente per come sei, in chat qualche volta i maschietti tendono a mentire :)

Black Magic
Uhm, credo di essermi assentato un tantino più di te.

Il rendimento universitario non è un indice di quello che sei. A tutti è capitato di avere brutti voti (anche Einstein e Galois non erano allievi perfetti, celebre fu un esame di quest'ultimo dove il docente gli scagliò addosso il cancellino!), ma il voto rimane quello che è: un voto. Hai preso un voto su una scala che va da 18 a 30 su quello specifico compito da svolgere. Tutto qui.
Non si salva il mondo né si diventa eroi con un 30 e lode e non vale nemmeno il contrario.

Sono le difficoltà a renderci migliori: devi guardare in faccia le tue e affrontarle. Niente paragoni, niente di niente. Nessuno ha mai preteso da te la perfezione e non ti serve mirarla.

Immaginare è importante, specie per un matematico. Quindi ti dico: continua ad immaginare finché puoi.

E i momenti di sconforto ci sono, specie quando si guarda appunto la realtà che non è perfetta. Ma è qui che bisogna compiere il grande passo.
Adesso ti tocca un compito arduo: accettarti con tutte le tue sfaccettature. E quando capirai che questa cosa è la più naturale che si possa fare, ti renderai conto che non hai mai avuto difetti, ma ti sei sempre e solo sforzato di essere qualcun altro.

Siamo tutti perfetti finché siamo fedeli a noi stessi; quando ci sforziamo di aderire ad un modello, ecco che sorgono i "difetti", ma quei difetti sono ciò che ci rende originali.

Chiosando sul tuo finale: non devi tornare indietro, devi andare avanti. E andando avanti ci saranno molte altre sorprese, se il passo verrà tenuto con entusiasmo.

dan952
Black ciao, non sono più entrato da qualche mese in questa sezione ecco perché ti rispondo solo ora.

Rivedendo questo topic non posso credere che solo qualche mese fa me ne uscivo con certe c****e, intendo dire la domanda in sè.

È vero che l'ho scritta in un periodo di depressione causato dal mio scarso rendimento universitario che mi ha portato definitivamente a rinunciare al mio sogno. Dunque avere una persona vicino che mi sostenesse mi avrebbe fatto piacere in modo che mi distogliesse da un pensiero bruttissimo che mi era venuto.

Stavo bene finché immaginavo, come dici, ma una volta che ho visto la realtà non posso più tornare indietro.

Black Magic
"dan95":
Secondo voi è un approccio moderno o da "semplici" inetti?


Secondo te quella che approcci in chat, dunque, è una inetta?



"dan95":
Personalmente è l'unico approccio che fino adesso ho usato, senza successo, essendo un completo asociale nonché un personaggio socialmente catalogato come "sfigato".


Fammi capire: hai fatto centinaia di interviste random tra persone che ti conoscono e non e, dopo aver statisticamente analizzato il campione, il valore ''best''/media è un picco (manco fosse una delta di Dirac) su "sfigato"?
Credi di conoscere l'opinione che tutto il mondo ha su di te?

Oppure credi che siccome qualche pirla ha esternato il suo giudizio (ad minchia canis, probabilmente) nei tuoi riguardi a quattr'occhi, allora quel giudizio sia inequivocabilmente sulla mente di tutti?

Sempre che a te stia bene credere, perché di credenze si tratta.

Andando alla tua definizione, invece (che non riesco a copincollare, pardon), dovremmo dedurre allora che TUTTI GLI UOMINI DEL MONDO sono degli sfigati! Giacché è statisticamente improbabile che qualcuno abbia avuto più successi che insuccessi. E gli insuccessi capitano a tutti.

Non sarà, a questo punto, il modo di reagire agli insuccessi a determinare se, in quell'istante $t_{1}$ della tua vita, tu abbia assunto un atteggiamento sine figae?

Ritengo che tu debba sentirti libero di fare quel che ti pare, nel rispetto della legge e del decoro e diritto altrui, nel modo che più ti aggrada senza venire qua a offendere la tua intelligenza chiedendo a noi se vale la pena di conoscere una tipa in chat.
E che non sia un modo per manifestare incombente insicurezza nel farlo senza chat: oh, bene, ma davvero pensi di non esserne in grado? Che sia questo pensiero a impedirti di farlo?
Ma sarà che forse, dico forse, ti sei imposto, in qualche maniera, di dover avere una ragazza? Eh, Dan?
Pensaci bene.
Oh, no, non essere folle a perseguir tale orrore: che tu ne possa avere quante ne vuoi e come ti pare.
Quello che però vorrei farti capire è che non sei sfigato se non hai la ragazza.

Sei sfigato se credi di essere uno sfigato perché non hai la ragazza.

Se credi di essere sfigato perché non hai la ragazza, SMETTI di credere di essere sfigato.

Ricorda, Dan, a noi amanti della matematica le regole rigide stanno supra penis: ci piace l'immaginazione piuttosto che "credere".

Light_1
Penso che il discorso qui sia abbastanza lungo e complesso.
Mi trovo in parte d'accordo con te quando dici che si può simulare fino ad un certo punto,c'è gente che simula tutta la vita.

Noi parlavamo al riguardo dell'approccio iniziale all'altro sesso.
Personalmente lo preferisco diretto piuttosto che virtuale,proprio perché di base sono una persona abbastanza timida e riservata con le persone che non conosco.. Lo so, sembra un paradosso.

Diciamo che preferisco affrontare le prime "difficoltà" sul campo reale :-D

dan952
Si può simulare fino ad un certo punto, non credo che una ragazza/o a meno che non sia "un 50-enne in pantofole" e in questo caso si parla di simulazione vera e propria, possa riuscire a nascondere il proprio "essere" a lungo, questo discorso si può estendere anche alla vita reale.

Light_1
"Non sempre la verità si contrappone alla menzogna, ma talvolta si contrappone alla simulazione"

Non ricordo dove lessi questa frase, ma ne sono stato subito colpito. E' chiaramente contrapposta alla famosissima :

In vino veritas , che personalmente non condivido.

Chat e alcool, in prima approssimazione , limitano le inibizioni è sicuro.
Ma è difficile , per me , trovandomi di fronte ad una situazione di questo tipo,
distinguere tra verità e simulazione.

dan952
Non sono d'accordo al 100%, molti parlando online fanno uscire il proprio carattere più di quanto non lo facciano già dal vivo. Pure gli ubriachi.

Light_1
Per come sono fatto io , trovo molto difficile un approccio virtuale.
Raramente riesco a sviluppare una qualche forma di empatia verso una persona conosciuta navigando,
certo, può succedere.
In generale sento la cosa troppo anonima.

D'altra parte questa sensazione di anonimato la ritrovo anche in alcuni rapporti più diretti.
Mi riferisco all'utilizzo dell' alcool, o simili , come "lubrificante" sociale.

Inaspettatamente, dal mio punto di vista, ho riscontrato un forte rapporto tra questi due mondi.

Riassumendo :

Nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.

jitter1
"vict85":
La mia impressione è che le donne apprezzano l'uomo che le fa sentire a proprio agio, la timidezza porta a troppi silenzi imbarazzanti

Sì è vero, la timidezza a quei livelli è un limite. Io pensavo a quella forma di timidezza più lieve che non lascia senza parole, che non ostacola le relazioni.

Intermat
[ot]
"giuliofis":

Lì il sesso era visto come svago, un po' come lo vede crikk, io invece lo riterrei, esattamente come i sentimenti, una sorta di inutile passione che devia l'uomo dal suo scopo ovvero il miglioramento, l'apprendimento e il progresso culturale. Purtroppo non credo sarà mai possibile arrivare a tanto, ci hanno progettato male...

Contando che lo """scopo""" dell'uomo (come di ogni altri essere vivente) è la continuazione della specie, direi allora che dovremmo fare più sesso possibile e tutto dovrebbe essere finalizzato a farlo il più possibile con più partner possibili. E meno male che non è così!

Dalla tua risposta direi che non hai letto il libro che citavo. Lì ogni uomo/donna era sterile, i figli nascevano tutti in provetta da ovuli/spermatozoi ben standardizzati e divisi per qualità (insomma una eugenetica spintissima!). Il sesso era stato lasciato all'uomo per poter sfogare i propri istinti nel modo più "soddisfacente" e pacifico possibile. I sentimenti erano praticamente assenti e le persone erano "sanissime" per circa 60 anni per poi morire quasi improvvisamente senza che nessuno si dispiacesse di tutto ciò.[/ot]

dan952
No, però per l' "adescare" con una "d" sì.

axpgn
Quindi, mi par di capire che sei d'accordo col seguente teorema:

Date $p=\text(aprire topic), q=\text(adescare in chat), r=\text(adescare in forum)$ allora $(p ^^ q) => r$ ... :-D

dan952
"axpgn":
Dan, non è che hai aperto il topic per provare la variante da "trovare la ragazza in chat" a "trovare la ragazza in forum"? :-D

Certo che no, ho di meglio da fare che addescare giovani e indifese fanciulle su un forum di matematica, tipo aprire un topic in un forum di matematica su come addescare giovani e indifese fanciulle in chat.

vict85
"jitter":
Un piccolo incoraggiamento ai più o meno giovani... I giovani sono più anticonformisti per certe cose, ma molto meno per altre. Crescendo (o invecchiando, come volete) non si dividono le persone in sfigate e non sfigate, e non tutti guardano all'aspetto fisico (molto sì, ma molti no). E neanche al sesso nella stesso modo e nella misura, se vogliamo dirla tutta.


Concordo. Quella distinzione è una cosa molto liceale.

Sulla questione della timidezza un po' meno. La mia impressione è che le donne apprezzano l'uomo che le fa sentire a proprio agio, la timidezza porta a troppi silenzi imbarazzanti. Ma ammetto che non è visto in maniera necessariamente negativa.

Relativamente alla tua esperienza ho avuto impressioni simili.

axpgn
Dan, non è che hai aperto il topic per provare la variante da "trovare la ragazza in chat" a "trovare la ragazza in forum"? :-D

dan952
@jitter
Senza offesa ma ci metto meno tempo a leggere la Bibbia che i tuoi post...

"jitter":
Crescendo (o invecchiando, come volete) non si dividono le persone in sfigate e non sfigate, e non tutti guardano all'aspetto fisico (molto sì, ma molti no). E neanche al sesso nella stesso modo e nella misura, se vogliamo dirla tutta.


Scusa ma io certe cose non le voglio sperimentare nell'andropausa.

"jitter":
Ma se non lo è può essere una qualità assolutamente desiderabile. A molte donne piacciono gli uomini timidi.


Sì se hanno certe altre qualità nascoste... :lol: ma non dire mmmm (fammi mordere la lingua, va)...

jitter1
Aggiungo una cosa, visto che si parla di timidezza. Per ovvie ragioni culturali più o meno ancestrali, l'uomo spesso considera la timidezza un "difetto". Se è patologica, sono d'accordo, è un limite. Ma se non lo è può essere una qualità assolutamente desiderabile. A molte donne piacciono gli uomini timidi. Quando un uomo mostra le proprie insicurezze, dubbi, debolezze, ci si sente accolte nel poter esprimere le proprie. Anche l'uomo "imbranato con le donne" può piacere, per lo stesso motivo, perché non crea un blocco alla donna "imbranata con gli uomini".
Bisognerebbe ragionare più in termini, appunto, di meccanismi di relazione che di qualità oggettive.

Sk_Anonymous
"vict85":
ridurre il rapporto sentimentale al mero sfogo fisico è un modo di pensare piuttosto degradante per le donne.

Direi degradante in generale.

Lì il sesso era visto come svago, un po' come lo vede crikk, io invece lo riterrei, esattamente come i sentimenti, una sorta di inutile passione che devia l'uomo dal suo scopo ovvero il miglioramento, l'apprendimento e il progresso culturale. Purtroppo non credo sarà mai possibile arrivare a tanto, ci hanno progettato male...

Contando che lo """scopo""" dell'uomo (come di ogni altri essere vivente) è la continuazione della specie, direi allora che dovremmo fare più sesso possibile e tutto dovrebbe essere finalizzato a farlo il più possibile con più partner possibili. E meno male che non è così!

jitter1
uh, intrigante questo thread, rispondo subito :lol:.
Opportuna l'avvertenza di Vict: è possibile (è naturale) che i minori leggano, quindi continuiamo a usare un linguaggio appropriato, così come stiamo facendo.

Delirium: "Se l'obiettivo è quello di far emergere lentamente una peculiarità tua che possa renderti quantomeno vagamente interessante agli occhi della tua interlocutrice (nel mio caso, non essendo particolarmente avvenente, ho provato a puntare su altri aspetti tipo proprietà linguistica, "cultura" etc...)"


Io non penso sia una buona strategia concentrarsi a fare emergere caratteristiche che crediamo ci rendano interessanti, perché in realtà a fare il gioco è la pura relazione.
Ho notato che funziona molto di più far capire all'altra persona che è interessante piuttosto che mostrare interessanti se stessi. Perché le persone amano prima se stesse e amano ricevere delle conferme.

Inoltre, puntare sulle proprie qualità culturali è pericoloso, può essere un boomerang. Diciamo che ci facciamo sempre un'idea dell'intelligenza dell'altra persona, ma non è che stiamo lì a misurare subito il suo QI. E' un'impressione globale che si forma nel tempo. Ma se uno si presenta subito come l'intelligentone, l'acculturato, crea nell'altro un'aspettativa elevata che poi facilmente può essere delusa. Se l'intelligentone in questione ha una cultura arida, accompagnata da uno scarso senso critico, se gli manca quel "guizzo", per contrasto dà l'impressione di essere ancor meno intelligente di quello che è.

Quindi io penso che proprio all'inizio del rapporto, nella comprensibile ansia di doversi mostrare interessanti, bisogna stare attentissimi a non dimenticare l"essere interessante" dell'altro.

Un piccolo incoraggiamento ai più o meno giovani... I giovani sono più anticonformisti per certe cose, ma molto meno per altre. Crescendo (o invecchiando, come volete) non si dividono le persone in sfigate e non sfigate, e non tutti guardano all'aspetto fisico (molto sì, ma molti no). E neanche al sesso nella stesso modo e nella misura, se vogliamo dirla tutta.

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