Sulla giustizia al calcolatore.
Si supponga di aver redatto un codice penale e di procedura penale sufficientemente coerenti. Si supponga, altresì, di poter apportare modifiche e aggiunte nel corso del tempo. Si supponga, infine, di averlo codificato in modo tale che, una volta introdotti tutti gli input necessari, e sottolineo tutti, l'output, ovvero la sentenza, sia dato da un calcolatore. Sareste preoccupati di farvi giudicare da un calcolatore? Se affermativo, per quali motivi? A proposito, a che punto siamo con l'intelligenza artificiale?
Risposte
Il problema fondamentalmente è che non è la pena che è difficile da definire ma se il reato è avvenuto o meno e le questioni aggravanti varie. Io non direi che un computer possa comprendere più di un uomo in tal senso anche perché le informazioni sarebbero imperfette.
E io non parlo di cattiva indagine (che come termine presupporrebbe una certa malafede in chi fa le indagini cosa che non ho intenzione di prendere in considerazione qui) ma quanto a informazioni mancanti, sbagliate o sostanzialmente ininfluenti date anche in buonafede (di chi fa le indagini). I testimoni non sono sempre affidabili, le prove posso venire contaminate involontariamente, le persone possono essere incastrate con prove fasulle...
In altre parole il tuo output una volta che il reato sia stato appurato è un calcolo banale (che non richiede nessuna intelligenza artificiale). Mentre l'appurare i fatti è qualcosa di certamente non banale per un computer, senza considerare che nel cercare di imitare il modo di pensare dell'uomo le macchine sono attualmente piuttosto indietro. Le macchine danno il loro meglio quando fanno calcoli che richiedono un certo determinismo e una capacità di calcolo elevata. Le sentenze penali non hanno ne l'una ne l'altra caratteristica.
E io non parlo di cattiva indagine (che come termine presupporrebbe una certa malafede in chi fa le indagini cosa che non ho intenzione di prendere in considerazione qui) ma quanto a informazioni mancanti, sbagliate o sostanzialmente ininfluenti date anche in buonafede (di chi fa le indagini). I testimoni non sono sempre affidabili, le prove posso venire contaminate involontariamente, le persone possono essere incastrate con prove fasulle...
In altre parole il tuo output una volta che il reato sia stato appurato è un calcolo banale (che non richiede nessuna intelligenza artificiale). Mentre l'appurare i fatti è qualcosa di certamente non banale per un computer, senza considerare che nel cercare di imitare il modo di pensare dell'uomo le macchine sono attualmente piuttosto indietro. Le macchine danno il loro meglio quando fanno calcoli che richiedono un certo determinismo e una capacità di calcolo elevata. Le sentenze penali non hanno ne l'una ne l'altra caratteristica.
Io sarei maggiormente preoccupato che a giudicarmi possano essere altre persone; ad esempio qualche subumano frustrato e vizioso.
Almeno con un calcolatore la giustizia sarebbe equanime...
Almeno con un calcolatore la giustizia sarebbe equanime...
Anche se il calcolatore fosse perfetto, non lo sarebbero coloro che gli forniscono gli input. La sentenza può essere sempre influenzata da una cattiva indagine. Sulla AI non so nulla purtroppo...
Certo che sarei preoccupato.
La giustizia ha da esser fatta ed amministrata da uomini, non da pseudodivinità tecnologiche.
La giustizia ha da esser fatta ed amministrata da uomini, non da pseudodivinità tecnologiche.