Studiare per semplice interesse personale non si fa?

C0SIM0
Questa è una domanda che mi frulla nella testa da un pò, io ho la mia risposta che ritengo ovvia, ma a quanto pare vivo in una bolla e non è una risposta che almeno tra conoscenti e web-nauti viene scontata. A me interessa studiare ciò che mi piace e quando ho problemi nello studio chiedo come affrontarli e le domande che mi fanno sono tutte inerenti alla scuola/università, all'età e al lavoro che vorrei fare, salvo poi dirli che io non frequento istituti di istruzione, già lavoro ed ho un età in cui non sono vecchio ma non sono nemmeno giovanissimo.
Anche mio nonno quando parlavo con lui e li dicevo sto studiando X mi diceva la scuola va bene fino a una certa età, non ammetteva lo studio personale. Forse lo studio è visto come un lavoro/dovere e non come un piacere dalle persone.
Voi come la pensate? Vi risulta quello che sto dicendo?

Risposte
axpgn
@Zero87
Gli altri non li conosco :D

Zero87
@axpgn
In realtà ho fatto di meglio, nella prima pubblicazione non c'è nemmeno stato editing ed ero giovane rispetto a ora. :roll:

@matos
:smt023

axpgn
"Un dottorato spaziale"

C0SIM0
vi ringrazio :heart:


P.S.
@Zero87 Che genere di libri hai scritto? :roll:

matos1
Studia e documentati se ti piace farlo, COSIM0, la conoscenza è sempre appagante, non ti tradirà mai e ti permette di pensare con la tua testa.
già, e forse questo ragionare con la propria testa (che in molto pochi fanno) ti permette di non partorire cazz.te tipo
"tanto te non fai niente"
è un po' un cane che si morde la coda :-D :-D

Zero87
Ciao a voi e buon fine settimana.
Personalmente leggo molto - non credo che posso definirlo "studio" - e cerco di applicarmi nella scrittura creativa. Ho passato gli ultimi 14 anni (più o meno) a sentirmi dire da chiunque "sta sempre a perdere tempo al pc", perché gli altri, se non vedono i soldi, pensano che sia perdita di tempo e che si possa fare altro. Mi spiego, se sei un ventenne che studia o un venticinquenne che lavora e, nel tempo libero, vai a fare a botte con gli altri per uno spicchio di spiaggia oppure a ubriacarti da qualche parte sei socialmente accettato se, invece, hai un interesse personale diverso non lo sei.
Il problema è che ho alcune pubblicazioni al mio attivo, ma sono per la gloria e sarebbe bello approdare a una grande casa editrice e, da questo traguardo, dire "questo è per chi mi ha sempre detto che stavo perdento tempo". Sì, sono anche un tipo rancoroso.

Lo studio all'età giusta - per così dire - è comunque visto come una cosa socialmente accettata. Se, però, superi l'età dell'obbligo, sei circondato da persone che ti tolgono la libertà di parola con un "tanto te non fai niente". Esatto, non faccio niente: adesso parto la mattina alle sette e spicci, torno alle sette di sera, in azienda sono sotto pressione un minuto sì e l'altro pure ma a chiunque ho detto e continuo a dire che a fine liceo stavo peggio come mole di "lavoro".

Studia e documentati se ti piace farlo, COSIM0, la conoscenza è sempre appagante, non ti tradirà mai e ti permette di pensare con la tua testa.

j18eos
@C0SIM0 Ma uno 'stica**i atomico, no?

Io sto per conseguire il dottorato in matematica a 38 anni anche perché sono andato appresso a queste chiacchiere di persone ignoranti, in fondo tristi e deluse delle loro esistenze, durante gli anni della laurea triennale.

Ma a chi c***o devi dare spiegazioni? Ti piace, ti fa bene, ti fa star bene: fallo!

C0SIM0
Non vorrei passare per lagnone :lol: non mi crea troppo fastidio questa cosa, come mi avete detto anche voi evito certe cose e non altre. Però ci stavo pensando su questa cosa così ho aperto il topic, credo che ci sia una moda dietro questi comportamenti e vedo che altri utenti riferiscono di provarla anche loro questa cosa

gandolfo_m
"hydro":
Non leggerei oltre qua.


Che è quello che c'era scritto nella pagina prima :-D. Diciamo che non leggerei oltre le prime risposte allora.

hydro1
"Martino":
Anche secondo me dovresti smettere di preoccuparti delle opinioni di chi non ha ambizioni e ama giudicare gli altri. Passa più tempo con gente felice :)


Non leggerei oltre qua.

matos1
però io mi sono beccato anche del fallito, in un certo senso devo anche lottare per vedere il positivo (anche dove è già positivo)
sì, può essere che siamo dei falliti.
Ma in un mondo dove viene idolatrato chi si prostituisce su vari "social", se il furbo che ci spende mezzo stipendio sopra mi dà del fallito non posso che esserne felice :lol:.
In un mondo dove uno, solo perché ha i soldi, si sposta con una casa mobile inquinando 4 volte rispetto a un "fallito"[nota]e consumando le risorse finite di tutti[/nota], se egli mi dà del fallito non posso che esserne contento...

Insomma, è tutto molto relativo su cosa e chi sia un fallimento :-D. E chi critica chi.

Per il resto mi piace fare quel che faccio, anche con fatica barcamenandomi tra lavoro e studio, quindi perché dovrei privarmene? Sticaxi no?!

C0SIM0
:lol:

Indrjo Dedej

C0SIM0
Credo che il problema sia il modo in cui l'occidente codifica il successo dell'individuo.
Ovviamente ogni persona è un mondo, ma c'è una corrente di fondo che ci fa dire che bisogna comportarsi in un certo modo, credo.

Si è possibile che quando vado in biblioteca molti sono solo curiosi di vedere uno studente non troppo giovane e finisce li, però io mi sono beccato anche del fallito, in un certo senso devo anche lottare per vedere il positivo (anche dove è già positivo).

Mi ricordo che a mio nonno ad una certa età li dovevo dire un sacco di bugie per farlo sentire bene, perchè (anche se secondo me era un uomo di un'intelligenza fuori dal comune) era come si suole dire di un'altra generazione e se avesse saputo che avevo la testa nelle mie passioni e non su altro forse ci sarebbe rimasto un pò male.

Diciamo che non sono depresso, ma sono solo un pò amareggiato perchè sento questa cosa.

Indrjo Dedej
Ho capito male, pardon.

"C0SIM0":
Per esempio io nella biblioteca del mio paese non ci vado da tanto perché all’entrata ci sono i vecchietti col giornale, in mezzo ci sono gli studenti delle medie e in stanza a parte gli studenti universitari e mi sentivo davvero fuori posto con gli altri che mi guardavano strano, non riuscivo a sentirmi libero.


L'anagrafica è un problema? La tua condizione di lavoratore ti fa sentire un po' alieno a certi ambienti? Non dovresti preoccuparti appunto, né dei vecchietti con il giornale, né degli studenti a tempo pieno.

Circondarti (in senso lato, ovviamente) di altri persone può aiutare. Non sei l'unico che lavora e studia. Io quando vado a fare gli scritti e gli orali con gente che non mi ha mai visto, mi sento vecchio e un rottame in confronto a qualli più giovani. Ovviamente è ridicolo (che differenza d'età vuoi che ci sia?), ma a me sembra un'eternità da quando ho messo piede in uni per la prima volta. Il tempo è trascorso diversamente, e ammetto che mi sento un po' fuori dall'uni e dai suoi ambienti e dalle chiacchere degli studenti. Un annedoto: alla fine di un orale per un esame per cui ho studiato per conto mio è venuta gente (quegli studenti che seguono gli orali degli altri, indipendentemente da promozione/bocciatura) a chiedermi dove avessi studiato e ha preso nota di una dimostrazione che avevo illustrato in un modo che per loro era differente e più chiaro. Eppure io mi sentivo in ritardissimo per quell'esame e mi sentivo certi sguardi addosso... Questo mi ha allegerito un po' la giornata. Con alcuni di questi ho frequentato un paio di corsi e ci siamo confrontati spesso. Gente carinissima. Mentre altre persone si chiedono chi te lo fa fare, va bene avere un hobby ma non è che devi farci l'università, stai lavorando per permetterti un capriccio e altre amenità.

matos1
mi sentivo davvero fuori posto con gli altri che mi guardavano strano, non riuscivo a sentirmi libero.
secondo me va anche capito se sia una tua sensazione, magari pieno di pregiudizi che altri ti hanno messo addosso. Ma per "altri" non intendo quelli che ti guardano in biblioteca, parlo anche di gente più vicina: che so familiari ecc. Di solito si cresce con l'idea che lo studio sia per una parte di vita, e quindi ti fa sentire fuori posto farlo dopo, e da qui interpreti male un qualsiasi sguardo.

Lo dico perché probabilmente sono ritenuto più strano dagli amici che dallo sconosciuto di turno, moltissime volte studiando in università (ah lavoro anche) mi è capitato di interfacciarmi con altri studenti e sono sempre stati molto curiosi e partecipi della mia storia di vita di un tizio che ha girovagato un po' il mondo prima di studiare. Vederti più grande, comunque "affermato nel tuo lavoro" e con una passione forte non sempre è negativo, spesso desta "ammirazione".
Per questo mi sembra strano che tutti questi sguardi siano rivolti a te in modo così giudicante, potresi interrogarti se non sia una tua impressione :-), o un tuo comportamento goffo che catalizza questi sguardi... cambiando approccio vivrai molto meglio.

Martino
Anche secondo me dovresti smettere di preoccuparti delle opinioni di chi non ha ambizioni e ama giudicare gli altri. Passa più tempo con gente felice :)

C0SIM0
Non sono sicuro di aver capito, ovviamente ad una certa uno deve lavorare se non è ricco di famiglia, ma la questione che sollevo è che vieni visto come “strano” da alcuni se studi per conto tuo.

Per esempio io nella biblioteca del mio paese non ci vado da tanto perché all’entrata ci sono i vecchietti col giornale, in mezzo ci sono gli studenti delle medie e in stanza a parte gli studenti universitari e mi sentivo davvero fuori posto con gli altri che mi guardavano strano, non riuscivo a sentirmi libero.

Però arrivare a “sdraiarsi” è vivere alla ”bohemien” mi sembra l’eccesso opposto.

Indrjo Dedej
"C0SIM0":
Vi risulta quello che sto dicendo?


Purtroppo sì. E sto sotto i 25 anni.

Poi, sono dell'idea che se ti paghi da te il tuo personale capriccio, non vedo perché curarsi di burberi boomeroni?

Il lavoro prende una parte importante della giornata, se non quasi tutta: per cui, se non sei ricco, ci si riduce a lavorare e nei ritagli di tempo che rimangono a pensare figli/coniuge, hobby e altre seccature. Passano i secoli e siamo agli otia vs negotia ancora, con tutti gi estremismi del caso (video).

gabriella127
"giuliofis":
Io studio musica per conto mio, vado pure a lezione pagando un maestro. Il piacere di scoprire e studiare è indipendente dall'età!

Ah, non lo sapevo, complimenti.
Oltretutto tu sei uno che ha scelto la strada per passione, la passione per l 'insegnamento, ricordo i tuoi post qui in proposito, e non in base a quale lavoro possa essere più remunerativo.
Come tante altre persone qui, ovviamente.

"C0SIM0":
:heart:

Sono contenta ti averti un po' sollevato :D
Non parlare con quella gente di queste cose, rappresentano solo sé stessi e non sono il mondo.

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