Storia umana, religione e progresso

Sk_Anonymous
[xdom="hamming_burst"]Scorporando dal thread Dimissioni, continuamo qui la discussione che è iniziata in alcuni post.

In questo thread proviamo a discutere del perchè, alcune religioni/filosofie in particolare, hanno portato il "progresso" dell'uomo nella sua storia. Al contrario, altre, anche se diffuse in territori molto ampi e convissute per secoli nella vita dell'uomo, non hanno dato luogo alla scienza moderna ed a un cambiamento moralmente "rivoluzionario".[/xdom]

"ritalevimontalcini":
"molta gente non va più in Chiesa ma poi cade nelle superstizione..."

Beh, è soltanto un cambio di superstizione. Il problema è che i "maghi" chiedono tanti soldi, troppi.
Il problema sta alla radice, si dovrebbe cercare di evitare di cadere nelle superstizioni, e il catechismo ad otto anni (dove ti parlano di persone che camminano sulle acque, mari che si aprono, manne che piovono dal cielo, persone che resuscitano, Gesù che scaccia un demone sordo-muto parlandogli che se ne va urlando, dove ti dicono: "Credeteci, perché è così!"...) non aiuta. Si dovrebbe dover aspettare nell'insegnamento religioso, esattamente come si fa con la filosofia, la maturità mentale sufficiente per parlare del trascendente.
e queste dimissioni non aiutano

C'è chi non è d'accordo. Questo papa ha contribuito a far nascere diversi atei, ed in rete si leggono commenti del tipo: "Se avesse retto altri tre anni avremmo la metà dei cattolici!" o giù di lì, non ricordo a memoria.

Risposte
retrocomputer
"Sergio":
Sarebbe opportuno, dicevo, allargare un po' l'orizzonte e non ridurre tutto a una discussione pro/contro la religione cattolica - che è solo una delle tante sia nella storia che nel presente.

Mi è piaciuta la tua analisi generale del legame tra progresso e le diverse religioni, e se le si vuole muovere qualche critica, non penso proprio che lo si possa fare limitandosi a contrapporre pochi esempi di persone illuminate...
E' come contrapporre, a uno studio statistico sui danni del fumo, il caso del proprio bisnonno, incallito fumatore, morto a 96 anni in un incidente con il parapendio :-D

"Sergio":
Mi sembrerebbe anche opportuno che l'entusiasmo non arrivasse al punto di attribuire ad altri «stupidaggini di tale enfasi» o «assoluta demenzialita». Così, tanto per dimostrare di essere in grado di partecipare con un minimo di maturità a una discussione civile, secondo le migliori tradizioni del forum.

Quoto.

Sk_Anonymous
"hamming_burst":


[quote="giuliofis"]È innegabile, ma la religione non c'entra un fico secco. Erano scienziati che comunicavano con altri scienziati di scienza, non musulmani che discutevano con cristiani di teologia.

Esattamente questo il punto chiave, ma è il contrario. Prima dell'era moderna c'era l'influsso di una filosofia, oppure di un misticismo, ogni scienziato basava il suo pensiero nel darsi una risposta, alcune cose in alcuni popoli, non erano nemmeno permesse per paura di far infuriare un Dio oppure per reverenza. Non erano alla ricerca di un proprio, individuale gusto della ragione (quasi egoistico) ma solo di scoperta.[/quote]
Non credo di aver capito cosa vuoi dire. Per evitare gaffe, ti chiedo di provare a rispiegarlo con altri termini. :smt023

hamming_burst
"gio73":

la [size=200]V[/size]erità non esiste

possiamo cercarla però :-)

Sk_Anonymous
"gio73":
[quote="giuliofis"][quote="Sergio"]
E invece sembra che qui si riesca a discutere di "storia umana, religione e progresso" solo in termini di Peppone e Don Camillo :wink:

Purtroppo a me pare di capire che alcuni, qui dentro, sostengono che senza la religione squisitamente cattolica non si avrebbero avuti i grandi progressi che ci sono stati.
E poi, perché parlare di altro se si può parlare della [size=200]V[/size]erità?
Come altro esempio di mancato riconoscimento della nostra umanità potremmo portare il Giappone ante Seconda Guerra Mondiale, col suo Imperatore direttamente discendente da Amaterasu e con i suoi sudditi che si ritenevano una razza superiore, come i tedeschi con Hitler.[/quote]

la [size=200]V[/size]erità non esiste[/quote]
Per un credente la Verità esiste. Se crede nel cristianesimo, Cristo è la Via, la Verità e la Vita.

hamming_burst
"giuliofis":

La storia non si fa con i "se" e i "forse". Non credo sia una domanda lecita, poiché la storia è stata questa e non si può tornare indietro nel tempo, far sprofondare l'Europa creando una nuova Atlantide e vedere che succede.

Non hai compreso il senso della mia domanda.
Ci sono civiltà che sono durate millenni ed altri qualche secolo, ci sono stati momenti che erano nel loro massimo sviluppo: perchè in tutto questo tempo (prima dei grandi viaggiatori ed il mescolamento delle culture) non c'è stato uno sviluppo scientifico moderno. La Cina o gli Atzechi, grandi civilità in pratica indipendenti es. molto sviluppate nelle infrastrutture, perchè non hanno avuto il loro Galileo (perciò una scienza moderna ancora in stato embrionale), cosa ha la loro filosofia/religione che non ha concesso loro questo?

"giuliofis":
È innegabile, ma la religione non c'entra un fico secco. Erano scienziati che comunicavano con altri scienziati di scienza, non musulmani che discutevano con cristiani di teologia.

Esattamente questo il punto chiave, ma è il contrario. Prima dell'era moderna c'era l'influsso di una filosofia, oppure di un misticismo, ogni scienziato basava il suo pensiero nel darsi una risposta, alcune cose in alcuni popoli, non erano nemmeno permesse per paura di far infuriare un Dio oppure per reverenza. Non erano alla ricerca di un proprio, individuale gusto della ragione (quasi egoistico) ma solo di scoperta.

[ot]
"giuliofis":

Se ne è parlato ma purtroppo non l'ho trovato nelle biblioteche e non volevo spendere soldi per libri ora (dato che ho fatto altre spese per l'università e ora sto prendendo alcuni volumi di un'altra serie).
In verità, pensavo di farmi regalare questo per il compleanno. :-D

niente fondi alla cultura :) (ma sembra un libro interessante). Cmq se hai conoscenze delle filosofie orientali, ben venga.[/ot]

gio73
"giuliofis":
[quote="Sergio"]
E invece sembra che qui si riesca a discutere di "storia umana, religione e progresso" solo in termini di Peppone e Don Camillo :wink:

Purtroppo a me pare di capire che alcuni, qui dentro, sostengono che senza la religione squisitamente cattolica non si avrebbero avuti i grandi progressi che ci sono stati.
E poi, perché parlare di altro se si può parlare della [size=200]V[/size]erità?
Come altro esempio di mancato riconoscimento della nostra umanità potremmo portare il Giappone ante Seconda Guerra Mondiale, col suo Imperatore direttamente discendente da Amaterasu e con i suoi sudditi che si ritenevano una razza superiore, come i tedeschi con Hitler.[/quote]

la [size=200]V[/size]erità non esiste

Sk_Anonymous
"hamming_burst":

Ma sarebbe da domandarsi quale civiltà nella sua storia, nella sua espansione, avrebbe potuto avere il suo Galileo o c'è arrivata solo in parte, che ha introdotto la scienza sperimentale, che di conseguenza ha dato inizio (in generale) a tutto ciò che sappiamo. (*)
Es. la Cina con il suo modo di pensare ha dato inizio a questo? ecc..

La storia non si fa con i "se" e i "forse". Non credo sia una domanda lecita, poiché la storia è stata questa e non si può tornare indietro nel tempo, far sprofondare l'Europa creando una nuova Atlantide e vedere che succede.

"hamming_burst":

Non è quello che intendo. Quello che si cerca di dire è: non è vero che ha combatutto strenuamente ogni singolo uomo di scienza. Infatti, senza la collaborazione (indiretta, tramite le traduzioni di libri fatta dai benedettini) con alcuni importantissimi mussulmani, che si dedicavano all'astronomia ed alla matematica, con scienzati italiani (cristiani), nel medioevo, non si avrebbero molte conoscenze.

È innegabile, ma la religione non c'entra un fico secco. Erano scienziati che comunicavano con altri scienziati di scienza, non musulmani che discutevano con cristiani di teologia.

"hamming_burst":

dovresti esser più fresco di ciò, da un libro che abbiam parlato

Se ne è parlato ma purtroppo non l'ho trovato nelle biblioteche e non volevo spendere soldi per libri ora (dato che ho fatto altre spese per l'università e ora sto prendendo alcuni volumi di un'altra serie).
[ot]In verità, pensavo di farmi regalare questo per il compleanno. :-D[/ot]

hamming_burst
"Sergio":

E invece sembra che qui si riesca a discutere di "storia umana, religione e progresso" solo in termini di Peppone e Don Camillo :wink:

arrivo è....sono un po' impegnato, ma quello che sarebbe interessante è proprio includere anche altre civiltià, religioni e filosofie, ci provo appena sbrigo alcune faccende.

cmq non intendevo "era moderna" inteso come era storica, meglio, non solo.
Ma sarebbe da domandarsi quale civiltà nella sua storia, nella sua espansione, avrebbe potuto avere il suo Galileo o c'è arrivata solo in parte, che ha introdotto la scienza sperimentale, che di conseguenza ha dato inizio (in generale) a tutto ciò che sappiamo. (*)
Es. la Cina con il suo modo di pensare ha dato inizio a questo? ecc..

@chisigma:
il tuo è un elenco di personalità, non vedo un nesso diretto tra la domanda che ha fatto giuliofis, che spieghi cosa ha fatto e non (sia positivamente che il contrario, mi pare ovvio) la Chiesa ed il cristianesimo per la scienza.


"giuliofis":

Purtroppo a me pare di capire che alcuni, qui dentro, sostengono che senza la religione squisitamente cattolica non si avrebbero avuti i grandi progressi che ci sono stati.

Non è quello che intendo. Quello che si cerca di dire è: non è vero che ha combatutto strenuamente ogni singolo uomo di scienza. Infatti, senza la collaborazione (indiretta, tramite le traduzioni di libri fatta dai benedettini) con alcuni importantissimi mussulmani, che si dedicavano all'astronomia ed alla matematica, con scienzati italiani (cristiani), nel medioevo, non si avrebbero molte conoscenze.

"giuliofis":

Come altro esempio di mancato riconoscimento della nostra umanità potremmo portare il Giappone ante Seconda Guerra Mondiale, col suo Imperatore direttamente discendente da Amaterasu e con i suoi sudditi che si ritenevano una razza superiore, come i tedeschi con Hitler.

bene, se conosci la storia Giapponese (dovresti esser più fresco di ciò, da un libro che abbiam parlato) potresti rispondere alla domanda (*) ed estrapolare determinate informazioni, così si confronta la storia di un altro popolo. Forse non tutti la conosco e penso sia interessante.

Sk_Anonymous
"Sergio":

E invece sembra che qui si riesca a discutere di "storia umana, religione e progresso" solo in termini di Peppone e Don Camillo :wink:

Purtroppo a me pare di capire che alcuni, qui dentro, sostengono che senza la religione squisitamente cattolica non si avrebbero avuti i grandi progressi che ci sono stati.
E poi, perché parlare di altro se si può parlare della [size=200]V[/size]erità?
Come altro esempio di mancato riconoscimento della nostra umanità potremmo portare il Giappone ante Seconda Guerra Mondiale, col suo Imperatore direttamente discendente da Amaterasu e con i suoi sudditi che si ritenevano una razza superiore, come i tedeschi con Hitler.

Sk_Anonymous
"chisigma":

Ulteriori commenti guasterebbero!...

cordiali saluti

$\chi$ $\sigma$

Ti ripeto: e quindi? Questo dimostrerebbe che senza la Santa Romana Chiesa di Cristo non ci sarebbero state le conquiste moderne?
La Santa Romana Chiesa, oltre ad aver avuto Cusano, ha anche bruciato vivo tramite la Santa Inquisizione Giordano Bruno e obbligato Galileo a rinnegare le sue teorie, oltre a considerare proibiti i libri di Bacone, D'Alambert, Kant, Berkley: insomma, un grandissimo incentivo allo sviluppo della cultura, non c'è che dire.
Suvvia, ma davvero c'è chi vuole sostenere che senza quel (dubbio) monoteismo del cattolicesimo non sarebbero nate la scienza, la medicina e la tecnologia moderna?
Sostieni questo? Se sì, dimostralo.

chisigma
"giuliofis":
...la Matematica, alla fin fine, era poco pericolosa per il suo potere... ma vuoi mettere la Fisica e, soprattutto, l'Astronomia?...


Ah ho capito!... l'Astronomia!... ragazzi, se proprio devo darvi un consiglio spassionato il consiglio e' questo: evitate di scendere al livello di PierGiorgino Odifreddi!... non per nulla costui, per sua stessa ammissione, discende da due bisnonni scimmioni che si sono accoppiati nella savana!... in effetti l'Astronomia del Medioevon e' un poco piu' complessa da studiare della Matematica del Medioevo, tuttavia per evidenziare in pieno l'assoluta demenzialita' delle affermazioni contenute nelle righe piu' sopra, sara' sufficiente citare quanto scritto su Wiki a proposito di un solo personaggio...

Nicola Cusano, anche noto come Niccolò Cusano o Niccolò da Cusa (in lat. Nicolaus Cusanus o Nicolaus de Cusa, in ted. Nikolaus Krebs von Kues o Nikolaus Chrypffs; Kues, 1401 – Todi, 11 agosto 1464), è stato un cardinale, teologo, filosofo, umanista, giurista, matematico e astronomo tedesco. Nacque a Kues (nome latinizzato in Cusa) nel 1401, ora Bernkastel-Kues, in Germania presso Treviri, sul fiume Mosella, con il nome di Nikolaus Krebs o Nikolaus Kryffs da una ricca famiglia di battellieri, mercanti di vino e armatori, figlio di Johan Kryffs Schiffer e Catherina Roemer, quest'ultima di origini ebraiche. Fu alunno dei Fratelli della Vita Comune, legati al movimento di spiritualità Devotio moderna, frequentò la Facoltà di Lettere dell'Università Ruprecht Karl di Heidelberg nel 1416, completò gli studi a Padova dove si laureò in diritto nel 1423, si perfezionò a Colonia con Eimerico da Campo studiando Alberto Magno, Platone e Raimondo Lullo e divenne dottore in Filosofia. A Padova ricevette il titolo accademico di Doctor Decretorum dal professore Gasparino Barzizza, fu professore di Berthold von Henneberg e venne a conoscenza della dottrina giuridica di Bartolomeo Zabarella. Trasferitosi per poco a Roma, udì una predicazione di Bernardino da Siena. Fu allievo di Giuliano Cesarini, che poi divenne cardinale e presidente del Concilio di Basilea insieme a Louis Aleman, al quale il Cusano avrebbe in seguito dedicato la sua opera più importante, il De Docta Ignorantia. A Padova conobbe l'umanista Vittorino da Feltre, il matematico Prosdocimo de Beldemandis e strinse amicizia con il matematico Paolo Dal Pozzo Toscanelli, amicizia che continuò fino alla morte e che fu importante anche per i propri studi matematici, con il cardinale Domenico Capranica e con Enea Silvio Piccolomini, futuro papa Pio II, il quale si recò insieme a Cusano al Concilio di Basilea per protestare contro Eugenio IV che gli aveva negato il cardinalato a cui era stato designato da papa Martino V. Nel 1427 divenne segretario di Otto von Ziegenhain, arcivescovo di Treviri, che gli rese molti benefici, soprattutto economici (gli concedeva 1500 fiorini l'anno). Andò a Parigi nel 1428 con Eimerico da Campo per studiare e tradurre le opere di Cicerone, gli Annales di Tacito e Plauto. A Costanza e a Lovanio fu anche professore in Teologia e Diritto canonico e con l'amico Niccolò Niccoli ricercò nei monasteri tedeschi codici latini e greci.
Nel 1444 si era appassionato all'astronomia e si dedicò dunque al suo studio insieme a Georg von Peuerbach. Conobbe in questo periodo Regiomontano, in quanto collaborava con Peurbach e così conobbe gli scritti di Cusano che sostenevano la visione eliocentrica dell'Universo; per questo ebbe un dibattito con il cardinale Cusano poiché rimase tuttavia un geocentrico, seguace di Tolomeo. Cusano sostenne, contro Tolomeo e Aristotele, che la Terra non è immobile, ma ruota intorno al proprio asse e che non è possibile determinare il centro dell'universo, che è infinito; che le stelle sono simili al Sole, che intorno ad esse possono ruotare dei pianeti e che alcuni pianeti possono essere abitati; produsse quindi delle teorie molto simili a quelle dell'astronomia a noi contemporanea. Si tratta, in effetti, di una visione dell'universo che appartiene alla tradizione neoplatonica e che è stata sostenuta anche nel Medio Evo, dai testi di Ermete Trismegisto ad Alano di Lilla (XII secolo). Cusano si occupò inoltre di una possibile riforma del calendario e apportò miglioramenti alle Tavole alfonsine. Oltre a Giordano Bruno (per via della teoria cusaniana sulla cosmologia), presero spunto da lui anche Agrippa von Nettesheim, Charles de Bovelles, Leonardo da Vinci, Niccolò Copernico, Giovanni Keplero, Galileo Galilei, Gottfried Leibniz, Georg Hegel, Carl Friedrich Gauss, Friedrich Schelling e Albert Einstein.

Ulteriori commenti guasterebbero!...

cordiali saluti

$\chi$ $\sigma$

Sk_Anonymous
Non ho letto tutto l'elenco, ma la domanda che mi sorge spontanea è: e allora? Ciò dovrebbe forse dimostrare che la chiesa cattolica non ha ostacolato il sorgere delle scienze? La Matematica, alla fin fine, era poco pericolosa per il suo potere... Ma vuoi mettere la Fisica e, soprattutto, l'Astronomia? C'è gente che è stata bruciata viva per queste discipline, come pure per altre riflessioni filosofiche. Sarebbe come dire che, dato che ci sono centinaia di esempi (anche di persone importanti) di non-razzisti nel periodo dei totalitarismi, non è vero che nazismo e fascismo hanno ostacolato il sorgere dell'uguaglianza di tutti gli uomini.
A me pare proprio un bel non sequitur il tuo.

chisigma
Signore e signori buona sera!... vi confesso sono stato particolarmente dalle affermazioni seguenti :'... quanto ai 2000 anni della Chiesa Cattolica, si è avuto un lungo monopolio nel Medioevo, ma l'era moderna è nata contestualmente alla riforma protestante. Una riforma nata come rivolta contro il potere temporale della Chiesa Cattolica... la Chiesa Cattolica ha la responsabilità di aver ostacolato non solo il sorgere della scienza, ma anche quello della tecnologia. Il Cattolicesimo è stato la religione dei secoli bui, non dell'era moderna...'

Se devo essere sincero l'unica volta che ho sentito stupidaggini di tale enfasi e' stata nel corso di una conferenza tenuta da PierGiorgio Odifreddi, al quale non potei fare a meno di far notare che la sua ipotesi che l'homo sapiens dicenda dalla scimmia trovava conferma apparentemente indemolibile nel vedere lui e sentire quello che diceva :-D ...

Allora, solo volendosi limitare alla Matematica, ecco un breve escursus di personaggi medioevali senza il cui fondamentale apporto saremmo ancora oggi a far calcolo con il pallottoliere... e notate bene si tratta di un elenco molto molto limitato...

Leonardo Pisano detto Leonardo Fibonacci, perché filius del Bonacci (Pisa, settembre 1170 – Pisa, 1240 ca.[1]) fu un matematico italiano. Con altri matematici del tempo, contribuì alla rinascita delle scienze esatte (che alcuni chiamano scienze rigorose oppure scienze precise) dopo la decadenza dell'ultima parte dell'età classica e del primo Medioevo. Assieme al padre Guglielmo dei Bonacci (Fibonacci sta infatti per filius Bonacci), facoltoso mercante pisano e rappresentante dei mercanti della Repubblica di Pisa (publicus scriba pro pisanis mercatoribus) nella regione di Bugia in Cabilia (Algeria), passò alcuni anni in quella città, dove studiò i procedimenti aritmetici che studiosi musulmani stavano diffondendo nelle varie regioni del mondo arabo. Qui ebbe anche precoci contatti con il mondo dei mercanti e apprese tecniche matematiche sconosciute in Occidente. Alcuni di tali procedimenti erano stati introdotti per la prima volta dagli Indiani, portatori di una cultura molto diversa da quella mediterranea. Proprio per perfezionare queste conoscenze, Fibonacci viaggiò molto, arrivando fino a Costantinopoli, alternando il commercio con gli studi matematici. Molto dovette alle opere di Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi, Abu Kamil e ai maestri arabi, senza però essere mero diffusore della loro opera. Ritornato in Italia, la sua notorietà giunse anche alla corte dell'imperatore Federico II, soprattutto dopo aver risolto alcuni problemi del matematico di corte. Per questo motivo gli fu assegnato un vitalizio che gli permise di dedicarsi completamente ai suoi studi. A lui si devono il Liber abaci e la Practica geometriae (con l'applicazione dell'algebra alla soluzione di problemi geometrici); il Liber quadratorum dedicato a Federico II; l'Epistola ad magistrum Theodorum e il Flos super solutionibus quorundam questionum ad numerosum vel ad geometriam vel ad utrumque pertinentium dedicata a Raniero Capacci, cardinale diacono. I suoi studi furono così importanti che tutt'oggi esiste una pubblicazione periodica dedicata interamente alla sequenza aritmetica da lui elaborata, il "Fibonacci Quarterly". Al matematico è stato anche dedicato un asteroide, 6765 Fibonacci.
Nel 1202 pubblicò, e nel 1228 riscrisse (lo fece pubblicare solo dopo la sua morte però, lasciandolo nel suo testamento) il Liber abbaci, opera in quindici capitoli con la quale introdusse per la prima volta in Europa (nel capitolo I) le nove cifre, da lui chiamate indiane e il segno 0 che in latino è chiamato zephirus, adattamento dell'arabo sifr, ripreso a sua volta dal termine indiano śūnya, che significa vuoto. Zephirus in veneziano divenne zevero ed infine comparve l'italiano zero.[2]Per mostrare ad oculum l'utilità del nuovo sistema egli pose sotto gli occhi del lettore una tabella comparativa di numeri scritti nei due sistemi, romano e indiano. Nel libro presentò inoltre criteri di divisibilità, regole di calcolo di radicali quadratici e cubici ed altro. Introdusse con poco successo anche la barretta delle frazioni, nota al mondo arabo prima di lui (capitoli II-IV). Nel libro sono anche compresi quesiti matematici che gli furono posti, con la loro soluzione (uno dei capitoli trattava aritmetica commerciale, problemi di cambi, ecc.). All'epoca il mondo occidentale usava i numeri romani e il sistema di numerazione greco e i calcoli si facevano con l'abaco. L'uso delle cifre arabe era in ogni caso già conosciuto da alcuni dotti dell'epoca. Il primo caso del quale si ha notizia è stato quello del monaco Gerberto (poi diventato papa dal 999 al 1003 col nome di Silvestro II): egli propose l'uso di questo sistema in alcuni conventi in cui si scrivevano opere scientifiche, ma il metodo rimase del tutto sconosciuto nel mondo esterno.

Levi ben Gershon (noto col nome latinizzato di Gersonide o col l'abbreviazione delle prime lettere RaLBaG (‘Ralbag’)[1]; Bagnols-sur-Cèze, 1288 – Perpignano, 1344) è stato un filosofo, astronomo e matematico francese, ebreo talmudista del Languedoc, figlio di Gerson ben Solomon Catalan. Gersonide ha scritto Maaseh Hoshev nel 1321, occupandosi di operazioni aritmetiche tra cui l'estrazione della radice quadrata e di quella cubica, le diverse identità algebriche, determinate somme ivi comprese le somme di interi consecutivi, quadrati e cubi, coefficienti binomiali e semplici identità combinatorie. Il lavoro è notevole per l'uso anticipato delle prove per induzione matematica, e il lavoro pionieristico in calcolo combinatorio. Il titolo Maaseh Hoshev significa letteralmente’Opera di calcolo’, ma è anche un gioco di parole su una frase biblica che significa ‘lavoro intelligente’. Maaseh Hoshev viene talvolta erroneamente indicato come Sefer Hamispar (‘Il libro dei numeri’), che è un lavoro precedente e meno sofisticato, scritto da Rabbi Meir ben Abraham Ibn Ezra (1090-1167). Nel 1342, Gersonide scrisse Su seni, corde e archi, che esamina la trigonometria, dimostrando in particolare il Teorema dei seni per i triangoli piani e presentando tavole trigonometriche di cinque cifre. Ralbag è anche riconosciuto per aver inventato il Bastone di Giacobbe , uno strumento per misurare la distanza angolare tra i corpi celesti.

Nicola d'Oresme, in francese Nicolas Oresme o d'Oresme (Fleury-sur-Orne, 1323 – Lisieux, 11 luglio 1382), è stato un matematico, fisico, astronomo e economista, vescovo, filosofo, psicologo e musicologo francese. Il suo contributo più importante alla matematica è contenuto nel Tractatus de configuratione qualitatum et motuum, ancora in forma di manoscritto. Nella 'qualità' o nella forma casuale, come il calore, gli Scolastici distinguevano l'intensio (il grado di calore in ogni punto) e l'extensio (come la lunghezza della barra riscaldata). Questi due termini furono spesso sostituiti da latitudo e longitudo e, dai tempi di Tommaso d'Aquino fino al XIV secolo, ci fu un vivace dibattito sulla latitudo formae. Per amore di chiarezza, Oresme ebbe l'idea di utilizzare ciò che dovremmo chiamare coordinate rettangolari nella terminologia moderna, una lunghezza proporzionale alla longitudo, l'ascissa di un dato punto e una perpendicolare a quel punto, proporzionale alla latitudo, l'ordinata. Oresme mostra che la proprietà geometrica di una tale figura potrebbe essere considerata come corrispondente ad una proprietà della forma stessa. I parametri longitudo e latitudo possono variare o rimanere costanti. Oresme definisce latitudo uniformis quella rappresentata da una linea parallela alla longitudo, ed ogni altra latitudo è difformis; la latitudo uniformiter difformis è rappresentata da una linea retta inclinata rispetto all'asse della longitudo.
Oresme dimostrò che questa definizione è equivalente ad una relazione algebrica in cui figurerebbero le “longitudini” e le “latitudini” di ogni terna di punti: cioè, ottiene l'equazione della linea retta, e quindi precede molto Cartesio nell'invenzione della geometria analitica. Nella sua dottrina, Oresme considera anche le figure a tre dimensioni. Oltre alla longitudo e alla latitudo di una forma, prese in considerazione anche la mensura o quantitas della forma, proporzionale all'area della figura che la rappresenta. Dimostrò il seguente teorema: una forma uniformiter difformis ha la stessa quantità di una form uniformis della stessa longitudo ed avente come latitudo la media tra i due limiti estremi della prima. Dimostrò poi come questo metodo di raffigurare la latitudo delle forme fosse applicabile al movimento di un punto, a condizione che il tempo fosse assunto come longitudo e la velocità come latitudo; la quantità è allora lo spazio percorso in un dato tempo. In virtù di questa trasposizione, il teorema della latitudo uniformiter difformis divenne la legge dello spazio percorso nel caso del moto che varia uniformemente. Oresme dimostrò esattamente ciò che fece Galileo solo nel XVII secolo. Inoltre, questa legge non fu mai dimenticata durante l'intervallo di tempo tra Oresme e Galileo, perché la insegnarono ad Oxford William Heytesbury ed i suoi discepoli, poi a Parigi e in Italia, tutti i successivi discepoli di questa scuola. Nell'Algorismus proportionum e nel De proportionibus proportionum, Oresme sviluppò il primo metodo di calcolo delle potenze con esponenti irrazionali frazionari, cioè il calcolo delle proporzioni irrazionali (proportio proportionum). Alla base del metodo c'era l'uguaglianza posta da Oresme tra grandezze continue e numeri discreti, un'idea che a Oresme venne dalla teoria monocordo della musica (sectio canonis). In questo modo, Oresme superò il limite Pitagorico della divisione regolare di intervalli Pitagorici come 8/9, 1/2, 3/4, 2/3 e fornì lo strumento per generare l'eguale temperamento 250 anni prima di Simon Stevin. Infine Oresme si interessò molto ai limiti, ai valori di soglia e alle serie infinite mediante addizioni geometriche (Tractatus de configurationibus qualitatum et motuum, Questiones super geometriam Euclidis) che prepararono la via per il calcolo infinitesimale di Cartesio e Galileo. Dimostrò la divergenza della serie armonica, utilizzando il metodo standard insegnato ancora oggi nelle lezioni di calcolo.

Johann Werner (Norimberga, 14 febbraio 1468 – Norimberga, maggio 1522) è stato un cartografo, matematico e religioso tedesco. In cartografia, raffinò e divulgò la proiezione di Werner, una proiezione conica dalla caratteristica forma a cuore, già precedentemente sviluppata da Johannes Stabius (detto Stab) a Vienna intorno al 1500. Dopo che nel 1514 Werner la incluse nel libro Nova translatio primi libri geographiaae C. Ptolemaei, la proiezione di Werner fu ampiamente usata per le mappe del globo e per molte mappe continentali per tutto il XVI e XVII secolo. Fu utilizzata da Mercatore, Oronce Fine, e Ortelius alla fine del XVI per le mappe dell'Asia e dell'Africa. Durante il XVIII secolo, la proiezione fu soppiantata dalla proiezione di Bonne. Oggigiorno la proiezione di Werner trova impiego solo per scopi dimostrativi e divulgativi. In campo matematico, lasciò un contributo in trigonometria con le formule di prostaferesi e le formule di Werner. Queste ultime svolgono un ruolo chiave nell'algoritmo di prostaferesi, un metodo per semplificare il calcolo manuale delle moltiplicazioni.

In parole povere... informarsi prima di fare figure come quelle di Odifreddi!...

cordiali saluti

$\chi$ $\sigma$

Sk_Anonymous
"Sergio":
Mi ha colpito in particolare un'affermazione: «Non dimentichiamo per favore che se oggi possiamo godere di risorse tecnologiche che ci consentono di discutere liberamente tra noi di cio' che vogliamo lo si deve al trionfo del modello europeo occidentale che ha avuto luogo negli ultimi 3000 anni, trionfo cui la Chiesa Cattolica nei 2000 anni della sua storia ha contribuito in modo determinante».
Scherziamo?
[...]
[...]
Il cattolicesimo è stato la religione dei secoli bui, non dell'era moderna.

Ma anche fosse stata la religione dell'era moderna, perché per 1500 anni non ha prodotto nulla? E perché ha sempre ostacolo il suo sviluppo? Cioè, il sostenitore dell'importanza della CCAR nello sviluppo della scienza (non ricordo chi è), come sostiene questa tesi?

Sk_Anonymous
"kidwest":

44 Ma tutti coloro che credevano erano insieme e avevano ogni lor cosa in comune.
45 Essi vendevano le loro proprietà e i loro beni, e ne distribuivano il ricavato fra tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
non sembra così moderna, mi sembra di leggere Marx.

Ciò che mi convince poco è quello che ti ho sottolineato: se credi, bene, sennò ti attacchi. Dopotutto, la salvezza v'è solo in Cristo e con Cristo e per Cristo, gli altri si attacchino, se hanno scelto di non credervi (ovvero: se lo conoscono ma non ci credono).
Per la citazione di Matte. È vero, ma nella bibbia si trova tutto e il contrario di tutto. Troppo facile, secondo me, cercare questi passi e ignorare quelli che incitano al genocidio. Perché quelli incitanti al genocidio andrebbero contestualizzati nel testo e questi no? Contestualizzando questo si potrebbe dire che vale solo verso i credenti. Insomma, in un libro ispirato da dio che dovrebbe contenere delle norme morali eterne, divine, non mi aspetto di trovare racconti di dio che uccide interi popoli, che inneggia allo sterminio di animali e bambini (guai che i bambini degli sconfitti crescano, potrebbero vendicare i padri), stupri di donne a più non posso, Gesù che uccide un albero perché non ha frutti pur non essendo quella la stagione, Gesù che dice che si deve odiare il proprio padre per essere suoi discepoli... Insomma, sarebbe su questo che dovremmo costruire la nostra moralità? Parlando per me, preferisco altri esempi.

"kidwest":
Penso che non ci siano molti cattolici a seguire questa filosofia di vita, cominciando dal Papa e a seguire tutti gli altri...

Il problema è che ci sono tanti sedicenti cattolici. Non basta dire di esserlo, per esserlo; così non basta dire di essere matematici, per esserlo. Ci vuole qualcosa di più.

kidwest
hamming_burst
"Perciò non esser così duro e definitivo sulla fede cattolica come filosofia di vita o teologia, perchè fa meno danni questa fede (od estremisticamente: ideologia) che altre ben più moderne (es. comunismo). Ovviamente questa è solo una mia opinione."

Però, leggendo per esempio questo: Da Atti degli apostoli
44 Ma tutti coloro che credevano erano insieme e avevano ogni lor cosa in comune.
45 Essi vendevano le loro proprietà e i loro beni, e ne distribuivano il ricavato fra tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
non sembra così moderna, mi sembra di leggere Marx.

«Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quanto hai, dàllo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi. Ma il giovane, udite queste parole, se ne andò via rattristato, perché aveva molti beni. E Gesù disse ai suoi discepoli: “In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Si, ve lo ripeto: è più facile che un cammello entri per la cruna di un ago, che un ricco entrerà nel regno di Dio». (cfr Mt, 19, 16-29)

Penso che non ci siano molti cattolici a seguire questa filosofia di vita, cominciando dal Papa e a seguire tutti gli altri...

hamming_burst
"giuliofis":
[quote="hamming_burst"]Premettiamo che Gesù è storico e già abbiamo chiarito un punto.

Non tutti gli storici sono d'accordo su questo. Ma non è rilevante, [/quote]
Ok, era per mettere un punto in chiaro e non introdurlo in nessun caso. Ho messo le mani avanti su una possibile posizione, se uno parte con la storicità di Gesù una discussione non finisce più e l'uroboro girerà allegramente.

un discorso sulle religioni (che, se ricordo bene che eri tu, sai bene che mi piacciono), nulla di più.

Si ero io :)
Più che sulla relgione, che ci sono pagine e pagine di discussione già passate, a me pareva che ti interessasse discutere su cosa a portato una particolare relgione di innovativo nel "progresso" della storia e penso sia più interessante discuisire perchè alcune religioni in determinati luoghi hanno portato vera innovazione rispetto ad altre.

Va bem, vediamo che ne viene fuori, sempre se anche altri voglion dare inizio a ciò (devo chiedere ad un altro mod di fare il lavoro non ho poteri qui).

chisigma
Senza che nessuno se la prenda a male trovo assai strano che in un forum di matematici [ossia di menti squisitamente pragmatiche...] si perda tempo a discutere di argomenti del tipo 'ma se questo non fosse stato oggi non staremmo tutti meglio?...'. Non dimentichiamo per favore che se oggi possiamo godere di risorse tecnologiche che ci consentono di discutere liberamente tra noi di cio' che vogliamo lo si deve al trionfo del modello europeo occidentale che ha avuto luogo negli ultimi 3000 anni, trionfo cui la Chiesa Cattolica nei 2000 anni della sua storia ha contribuito in modo determinante...

cordiali saluti

$\chi$ $\sigma$

Sk_Anonymous
"hamming_burst":
Premettiamo che Gesù è storico e già abbiamo chiarito un punto.

Se vuoi partire con questo punto allora no, non partiamo affatto. Non tutti gli storici sono d'accordo su questo. Ma non è rilevante, perché se anche una persona di nome Gesù fosse vissuta proprio in quegli anni, questo non vorrebbe dire nulla! Ciò su cui si basa la religione cristiana è un mito, un mito presente nella zona da mille anni: un nato da una vergine il 25 dicembre annunciato da una stella, visita dei magi, battesimo in un fiume, insegnato e sclerato nel tempio, morto per noi, resuscitato dopo tre giorni, tentato dal diavolo nel deserto eccetera eccetera... La stessa solfa di decine di divinità, sia precedenti che successive a Gesù.
Quindi, se proprio vogliamo affrontare questo discorso facciamolo in riferimento a quello che è: un discorso sulle religioni (che, se ricordo bene che eri tu, sai bene che mi piacciono), nulla di più. Perché se pur Maometto è realmente esistito, questo non vedo come possa essere rilevante in una discussione sull'Islam in quanto religione, se pur essa positiva. Se ci stai, in quanto moderatore credo tu abbia la possibilità di scorporare i post da questa discussione.
A me del credo-non credo non mi importa (scusate il toscanismo). Ognuno creda quel che vuole, anzi è anche bello leggersi i testi sacri e studiarsi la teologia, son cose interessanti e che credo debbano far parte del bagaglio culturale di ognuno (infatti sarei per abolire l'ora di IRC, attualmente insegnata solo e soltanto da teologi scelti dal vaticano, in favore di una materia insegnata da laureati in Scienze delle Religioni LM-64, antropologia, filosofia o discipline annesse, in ruolo perché vincitori di concorso, e non per scelta di un rappresentante di stato estero, intitolata, che so, Storia delle Religioni del Mondo).

hamming_burst
"giuliofis":
[quote="hamming_burst"]
senza il pensiero cristiano concentrato in Italia, non si avrebbero i Giotto, i San Francesco, Dante, i Michelangelo, gli Ospedali, gli Orfanotrofi.

Scusa, tu chiedi agli altri di studiare la storia e poi te ne esci con questo? Giotto avrebbe dipinto altro, Michelangelo scolpito altro, Dante avrebbe scritto ugualmente cose bellissime. Non è che il loro genio sarebbe venuto meno se invece di credere in Gesù avrebbero creduto, che so, a Zeus. O il loro genio era un dono di Dio? Non avremmo avuto ospedali e orfanotrofi? E che c'è bisogno del diritto divino, di un uomo risorto o di un dio uno e trino che ha aperto le acque e fatto morire suo figlio/sé stesso su una croce per mettersi d'accordo e dire: "Ok, non lasciamo i feriti e i bambini rimasti orfani a morire per strada"?
Io non lo credo, per niente.
Così come non credo che non sia un caso che il cristianesimo non abbia prodotto la scienza e la medicina per millecinquecento anni e, dalla sua nascita, le abbia sempre osteggiate; non è che forse sono due cose indipendenti?[/quote]
troppi argomenti hai inserito.

Vuoi affrontare questo discorso? Se sì, penso sia meglio aprire un thread apposito. Però evitiamo i soliti flame, credo-noncredo di cui non ho voglia di discutere. Ci basiamo su fatti storici (Premettiamo che Gesù è storico e già abbiamo chiarito un punto) e filosofici (se si conoscono).

Se va bene ok, se no chiudo qui anche perchè la questione è complessa e possiamo avere entrambi in parte ragione.

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