Scopo della vita
Ciao a tutti, volevo aprire una discussione su questo tema, a cui i penso spesso e che penso determini alcune delle mie idee.
Parto dal fatto che qualsiasi scopo diventa senza senso se non ha a sua volta un altro fine ulteriore, se quindi per esempio per alcuni lo scopo è "essere felice" diventa uno scopo fine a se stesso e quindi non ha senso perseguirlo. Oppure se c'è una catena che si chiude su se stessa si può fare un discorso simile, tipo: vivo per diventare più felice, e vivo per diventare più felice. Perché seguire questo ciclo, a che scopo?
Io quindi l'unica risposta che mi sono dato è cercare lo scopo (se esiste), qualsiasi azione quindi che mira a questo, a cercare lo scopo è diciamo corretta da un punto di vista razionale, è l'unica cosa che ha senso perseguire. Ciò che ci fa avvicinare di più alla risposta è la conoscenza, più aumenta la conoscenza dell'umanità e più ci avviciniamo. Poi ovviamente non è ciò che faccio io, sono umano e ho le mie debolezze se così possiamo definirle.
Faccio un esempio anche per dire come questo ragionamento influenza le mie idee: ho l'impressione che alcune persone siano spaventate dall'idea che i robot e l'intelligenza artificiale possano sostituirci, non come in certi film in cui i robot tentano di sterminare l'umanità, ma che la specie umana scompaia e venga sostituita pian piano dai robot. Ecco per me questa è anzi un futuro quasi auspicabile, cioè un futuro in cui ci siano degli esseri viventi superiori nell'intelletto e capaci quindi di avvicinarsi di più alla risposta alla domanda iniziale.
Voi che ne pensate?
Parto dal fatto che qualsiasi scopo diventa senza senso se non ha a sua volta un altro fine ulteriore, se quindi per esempio per alcuni lo scopo è "essere felice" diventa uno scopo fine a se stesso e quindi non ha senso perseguirlo. Oppure se c'è una catena che si chiude su se stessa si può fare un discorso simile, tipo: vivo per diventare più felice, e vivo per diventare più felice. Perché seguire questo ciclo, a che scopo?
Io quindi l'unica risposta che mi sono dato è cercare lo scopo (se esiste), qualsiasi azione quindi che mira a questo, a cercare lo scopo è diciamo corretta da un punto di vista razionale, è l'unica cosa che ha senso perseguire. Ciò che ci fa avvicinare di più alla risposta è la conoscenza, più aumenta la conoscenza dell'umanità e più ci avviciniamo. Poi ovviamente non è ciò che faccio io, sono umano e ho le mie debolezze se così possiamo definirle.
Faccio un esempio anche per dire come questo ragionamento influenza le mie idee: ho l'impressione che alcune persone siano spaventate dall'idea che i robot e l'intelligenza artificiale possano sostituirci, non come in certi film in cui i robot tentano di sterminare l'umanità, ma che la specie umana scompaia e venga sostituita pian piano dai robot. Ecco per me questa è anzi un futuro quasi auspicabile, cioè un futuro in cui ci siano degli esseri viventi superiori nell'intelletto e capaci quindi di avvicinarsi di più alla risposta alla domanda iniziale.
Voi che ne pensate?
Risposte
o meglio in genere mi soffermo a pensare a come migliorare dal punto di vista emotivo la mia vitaIo ad esempio non capisco il vantaggio di esaltare l'emotività: la ritengo inutile, dannosa e una perdita di tempo dato che non è una cosa "reale" ma solo tua e interiore. Di fatto, non esiste: il mondo esiste, il sapere esiste, le emozioni no.
Vedo persone che si struggono a causa dell'emotività, mandano in frantumi la vita come se non fossero in grado di controllare 'ste emozioni, e invece anche quello si impara a farlo. Lo scopo di seguire una via della "felice emotività" mi sembra vacuo: che senso ha quando puoi imparare a gestirla[nota]Ripeto che per me è un grande difetto dell'uomo il suo sentimento, quindi poterlo levare del tutto a tutti sarei molto felice (e si vivrebbe meglio, senza cazzate), ma dato che non si può, meglio saperlo controllare.[/nota], rimanendo così ben più produttivo su cose interessanti?
Non è una cosa a cui penso spesso, o meglio in genere mi soffermo a pensare a come migliorare dal punto di vista emotivo la mia vita e anche nella relazione con gli altri. Il problema è che forse odio nel profondo le persone e quindi per incompatibilità tra inconscio e conscio mi esplodono le emozioni in petto
Detto questo credo che la frase riportata da Martino sia molto vera.

Detto questo credo che la frase riportata da Martino sia molto vera.
Penso che la vita non abbia uno scopo unico e ben definito. Vivere ogni giorno in conformità alle regole e alle situazioni ambientali in cui ci si trova, ecco. Se nasco europeo, vivo alla maniera europea, se nasco in Africa vivo alla maniera africana. Eccetera.
Altra cosa è invece trovare una occupazione, il che non è predestinato. Dipende da ciò che si vuole e si è capaci di portare avanti.
Altra cosa è invece trovare una occupazione, il che non è predestinato. Dipende da ciò che si vuole e si è capaci di portare avanti.
Una frase che ho letto da qualche parte e che mi è sempre rimasta impressa è che non è tanto la ricerca della felicità ad essere importante, quanto la felicità della ricerca. Cioè è felice chi si pone degli obiettivi e cerca di perseguirli. Non importa se li raggiunge o no.
Che bello sapere che qualcuno la pensa come me, quando ne parlo con altri sono l'unico a pensarla così. Grazie per la tua risposta!
Sinceramenela penso in modo molo simile, e in realtà per la mia ideologia se l'uomo riuscisse a inventare una AI epurandola da qualsiasi sentimento[nota]invero credo questo sia il grande problema e debolezza dell'uomo l'avere dei sentimenti[/nota] (quindi puro inelletto) sarebbe il suo massimo compimento. E l'evoluzione non è solo biologica, anche quello sarebbe un suo "figlio" e successore perfetto.
L'unica cosa che non condivido è che essere felici non sia uno scopo, secondo me è lo scopo per alcuni nel senso che ne sono appagati, e quindi lo scopo è sentirsi appagati. Forse sarò ancora più drastico: temo che ogni azione che fanno gli uomini sia compiuta per un "essere felici", nel senso che anche il tuo accrescere la cultura personale, di fatto, lo fai perché ti rende felice: se fossi triste nel farlo, lo faresti? Dubito! Perché anche per quanto faticoso, ti appaga. Per queso dico che i sentimenti (di cui la felicità ne ritengo un esempio) siano una debolezza rispetto a un puro intelletto che lavora per se stesso con il fine utilmo di aumentare la sua conoscenza.
L'unica cosa che non condivido è che essere felici non sia uno scopo, secondo me è lo scopo per alcuni nel senso che ne sono appagati, e quindi lo scopo è sentirsi appagati. Forse sarò ancora più drastico: temo che ogni azione che fanno gli uomini sia compiuta per un "essere felici", nel senso che anche il tuo accrescere la cultura personale, di fatto, lo fai perché ti rende felice: se fossi triste nel farlo, lo faresti? Dubito! Perché anche per quanto faticoso, ti appaga. Per queso dico che i sentimenti (di cui la felicità ne ritengo un esempio) siano una debolezza rispetto a un puro intelletto che lavora per se stesso con il fine utilmo di aumentare la sua conoscenza.