Scelte, Fisica e Scienza

mabuni1982
In questo periodo sto felicemente sentendo parenti e figli di colleghi che stanno scegliendo il percorso universitario indirizzandosi verso fisica e matematica. Però purtroppo con motivazioni che, secondo me sono deboli di fronte alle difficoltà più o meno importanti che un percorso universitario a taglio scientifico può presentare. Allora, ho deciso di chiarire il mio pensiero su questa scelta, sul mio blog che ormai è sempre più un diario di un curioso e delle sue riflessioni.

http://paginedinatura.wordpress.com/201 ... e-scienza/

Nello scrivere mi sono reso conto quando sia radicale la mia idea in merito, ma sono sicuro che solo le idee e le scelte basate su forti motivazioni coltivate dalla passione ci diano la forza per un percorso intenso e profiquo. Sbaglio?

Risposte
Vikhr
Condivido in pieno il post sull'esperienza di Vict85, ora, ahimé, cancellato.

Ho detto sì "difficilmente", ma non "per niente". Ora lo spiego: da piccolo avevo anche una passione per la Chimica. Naturalmente la Chimica non è solo vulcani bicarbonato e aceto oppure ossi molli, c'è anche e soprattutto altro. Ma......(omissis sul non potermi procurare reagenti vari perché "pericolosi" o privo di opportuni "agganci"...)..... crescendo, si è un po' spenta, poiché la Chimica in particolare è anche pratica, non solamente teoria, anzi, qualche volta è dalla prima che si comprende meglio l'ultima. Ora, un improvviso cambio di mentalità mi dà l'opportunità di rispolverare una vecchia passione e io decido di farlo. Qualche mese fa, durante un certo corso, fra mille preoccupazioni e tanto studio per l'esame di Analisi matematica che poi sono riuscito a passare, ho avuto l'opportunità di sfruttare quello che in pratica nel primo esperimento che ho citato (che comunque ora che ci penso è interessante per comprendere gli equilibri dinamici) accade: ho titolato un'acqua minerale individuandone la concentrazione di bicarbonato (un valore vicinissimo a quello riportato sull'etichetta). È stato faticosissimo giungere al risultato (una media ottenuta da 3 titolazioni acido/base di fila e ho lavorato da solo) per quello che ho fatto quello stesso giorno ma una volta giunto al valore mi sono sentito davvero realizzato e soddisfatto e la fatica è di colpo sparita. La stessa esperienza sarebbe stata un po' difficile da riprodurre in casa. Da notare che in Inverno una mattina ci fu un'esperienza sugli equilibri dinamici e sulle pile voltaiche e quel giorno non feci lezione; ero molto più sveglio con i ragionamenti.

Quello che dicevo è che specie all'inizio dei CdL scientifici capita di trascorrere le proprie ore di studio tra materie che c'entrano poco con la disciplina e che si studiano con notevole fatica e trasporto emotivo se poco portati per le stesse/insegnate male alle superiori, fatica che poi si percepisce nel tenere viva l'emozione che ha fatto scegliere quell'indirizzo di studi e nello studio di materie più prettamente chimiche come Chimica Analitica; andando avanti, però, questa emozione ridiventa nitida (da me a Settembre stop con i corsi di Matematica e inizia fra le altre materie Chimica Organica, che mi ha appassionato molto alle superiori) e la passione diventa rilevante per il futuro non solo lavorativo.

La cosa che più disturba a mio parere è vedere ragazzi (miei colleghi) che nella sessione estiva danno esami su esami anche con voti bassi per passare un Agosto e un Settembre di sollazzo. Io faccio il contrario e mi trovo comunque bene.

mabuni1982
"Vikhr":
Io originariamente volevo, sin da piccolo, iscrivermi a Medicina per la mia forma mentis e un mio particolare senso di affinità, oltre che per una certa predisposizione per le materie scientifiche ma non per la Matematica. Ho sempre studiato dando il massimo di me stesso. Dalla maturità sono uscito con 99, nonostante una media altissima, per motivi che vi risparmio ma dovuti principalmente al fatto che andassi a scuola solo ed esclusivamente per studiare e imparare. Il rodimento che mi è preso a livelli assurdi mi ha fatto decidere di essere stufo di certi meccanismi e dinamiche e ho deciso di iscrivermi a Chimica Industriale perché (per ora) priva del numero chiuso (c'è solo il test OFA che ho superato senza il max del punteggio pur avendo studiato e ripassato tutta l'Estate con il cd AMBO per ingegneri).
Secondo me è possibilissimo che pur senza una passione spiccata per una qualche disciplina si possano comunque raggiungere buoni risultati nello studio della stessa. Inoltre la vera passione si nota solo dopo che sono state acquisite tutte le basi. Secondo me la passione diventa rilevante quando finisce il periodo in cui gli esami di base (es. le Analisi e le Fisiche) superano quelli caratterizzanti.
Ecco, secondo me la Chimica Industriale è una buona scelta per coloro che vogliono "un po' di tutto", una forma mentis analitica e flessibile, dopo Ingegneria ovviamente. Penso che permetta la scelta di buone strade in ambito lavorativo e il livello di astrazione della Matematica è comunque non troppo alto (da me gli esami di Matematica si superano molto facilmente se si studia con costanza), e infatti da me si sono iscritte molte persone poco portate per la Matematica (fra le quali me stesso) . La Chimica però difficilmente mi appassiona, per il semplice motivo che non è possibile fare molti esperimenti di un certo tipo in casa, sia per questioni di sicurezza che per l'irreperibilità di molti reagenti; nel laboratorio dell'Università invece quando devo fare esperimenti sono sempre stanco per le lezioni della stessa giornata, molto pesanti specie quando si fa Matematica, e in ansia per gli esami.


Vikhr, per quanto possa rispettare la tua scelta e la tua situazione, sinceramente credo che si potrebbe anche cercare qualcosa di più. Mi spiego. Non credo sia necessario avere grosse basi per essere appassionati di qualcosa, credo invece ci voglia tanta curiosità, cosa che di solito non viene coltivata a scuola ed è spesso innata.
La frase che mi preoccupa di più è: "La Chimica però difficilmente mi appassiona" perchè stai studiando proprio quello e perchè in teoria la stai studiando perchè un giorno dovrai praticarla 8-10 ore al giorno per 40 anni almeno. Certo poi se la usi come modello per formare una mente analitica credo che sia un altro discorso, ma tanto vale fare filosofia ;).
Non fraintendermi non sto criticando la tua scelta ma penso invece ad una scelta più passionale da innamorato di quello che stai facendo che è quello che auguro ad ogni studente e lavoratore sulla faccia di questo nostro pianetino.

Vikhr
Io originariamente volevo, sin da piccolo, iscrivermi a Medicina per la mia forma mentis e un mio particolare senso di affinità, oltre che per una certa predisposizione per le materie scientifiche ma non per la Matematica. Ho sempre studiato dando il massimo di me stesso. Dalla maturità sono uscito con 99, nonostante una media altissima, per motivi che vi risparmio ma dovuti principalmente al fatto che andassi a scuola solo ed esclusivamente per studiare e imparare. Il rodimento che mi è preso a livelli assurdi mi ha fatto decidere di essere stufo di certi meccanismi e dinamiche e ho deciso di iscrivermi a Chimica Industriale perché (per ora) priva del numero chiuso (c'è solo il test OFA che ho superato senza il max del punteggio pur avendo studiato e ripassato tutta l'Estate con il cd AMBO per ingegneri).

Secondo me è possibilissimo che pur senza una passione spiccata per una qualche disciplina si possano comunque raggiungere buoni risultati nello studio della stessa. Inoltre la vera passione si nota solo dopo che sono state acquisite tutte le basi. Secondo me la passione diventa rilevante quando finisce il periodo in cui gli esami di base (es. le Analisi e le Fisiche) superano quelli caratterizzanti.

Ecco, secondo me la Chimica Industriale è una buona scelta per coloro che vogliono "un po' di tutto", una forma mentis analitica e flessibile, dopo Ingegneria ovviamente. Penso che permetta la scelta di buone strade in ambito lavorativo e il livello di astrazione della Matematica è comunque non troppo alto (da me gli esami di Matematica si superano molto facilmente se si studia con costanza), e infatti da me si sono iscritte molte persone poco portate per la Matematica (fra le quali me stesso) . La Chimica però difficilmente mi appassiona, per il semplice motivo che non è possibile fare molti esperimenti di un certo tipo in casa, sia per questioni di sicurezza che per l'irreperibilità di molti reagenti; nel laboratorio dell'Università invece quando devo fare esperimenti sono sempre stanco per le lezioni della stessa giornata, molto pesanti specie quando si fa Matematica, e in ansia per gli esami.

mabuni1982
"socio1985":
Sono sostanzialmente d'accordo con te. Però generalmente chi si iscrive a fisica/matematica è abbastanza motivato, perchè sono facoltà che (almeno secondo il senso comune) non portano molti quattrini. E' più probabile che una persona con meno passione si iscriva ad economia/ingegneria/medicina, proprio perchè sulla carta promettono di più.


E' proprio quello che spero anch'io. Ma uno che alla domanda: "perchè hai scelto fisica?" mi dice "perchè c'è dentro tutto" e so benissimo che a lui delle fisica non è interessato mai nulla... qualche dubbio mi viene. Di solito quando si ha una passione la si coltiva anche a di fuori dello studio finalizzato al voto o del lavoro finalizzato allo stipendio, no? ecco questi due ragazzi so bene che non sono in questa situazione ed quindi questo che mi ha spinto alla riflessione e al post sul mio blog.

socio1985
Sono sostanzialmente d'accordo con te. Però generalmente chi si iscrive a fisica/matematica è abbastanza motivato, perchè sono facoltà che (almeno secondo il senso comune) non portano molti quattrini. E' più probabile che una persona con meno passione si iscriva ad economia/ingegneria/medicina, proprio perchè sulla carta promettono di più.

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