Rita Levi Montalcini
[img]https://pbs.twimg.com/media/A_XvmzgCIAA4C6V.jpg:large[/img]
Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012
Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012
Risposte
Ha dato quello che aveva da dare ed è venuto il suo momento. Mi dispiace per i suoi familiari.
Mi unisco al cordoglio.
[ot]@chisigma
Se vuoi parlare di altro per favore apri un altro topic, questo è per altro.
Spero nessun altro ti riponda più in merito qui.[/ot]
[ot]@chisigma
Se vuoi parlare di altro per favore apri un altro topic, questo è per altro.
Spero nessun altro ti riponda più in merito qui.[/ot]
Ora siamo tutti un po' più poveri...
"vict85":
Una analisi statistica su dati presi su un periodo di più di 100 anni, che ignori le condizioni storico-politico-sociali del periodo, e che conti solo 24 elementi direi che è a dir poco insignificante. Non che quello sui 770 casi sia più determinante, in quel caso però il problema è che stai ignorando il fatto che agli inizi del novecento le donne scienziate erano poche e sempre appoggiate da qualche uomo potente. Inoltre sono stati 100 anni di lotte per la parità dei sessi. In Italia, le donne prima della seconda guerra mondiale neanche potevano votare!
Dovendo prendere per buono quello che hai scritto devo dedurre che il 'periodo oscuro' nel quale 'le donne non potevano votare' e 'le donne per affermarsi dovevano avere qualche protettore potente' ha prodotto due donne premio Nobel mentre il sucessivo 'periodo felice' in cui le donne votano e hanno totali 'pari opportunita'' non ha prodotto assolutamente nulla!...
Una ben triste conclusione!

cordiali saluti
$\chi$ $\sigma$
Mi aggrego a voi, sono rimasto veramente dispiaciuto. Il mondo della scienza ha avuto una grande perdita, ma niente è stato perduto del progresso al quale ha contribuito una donna speciale.
Ricordo un servizo su di lei dove si disse che gli esperimenti che portava avanti erano fatti sulle uova.
Ricordo un servizo su di lei dove si disse che gli esperimenti che portava avanti erano fatti sulle uova.
L'Italia ha perso una grande persona e scienziata.
Una analisi statistica su dati presi su un periodo di più di 100 anni, che ignori le condizioni storico-politico-sociali del periodo, e che conti solo 24 elementi direi che è a dir poco insignificante. Non che quello sui 770 casi sia più determinante, in quel caso però il problema è che stai ignorando il fatto che agli inizi del novecento le donne scienziate erano poche e sempre appoggiate da qualche uomo potente. Inoltre sono stati 100 anni di lotte per la parità dei sessi. In Italia, le donne prima della seconda guerra mondiale neanche potevano votare!
"chisigma":
Che si tratti di una figura di donna in tutti i sensi 'oltre la norma' non vi sono dubbi. Per renderci conto di cio' e' interessante fare una breve 'statistica' sul rapporto donne\uomini premi Nobel. Dall'anno della sua istituzione [1901] il Nobel e' stato assegnato a 735 uomini e 35 donne, per cui a livello mondiale il rapporto donne\uomini premi Nobel e' circa il 4.5 per cento. Se pero' esaminiamo i Nobel italiani abbiamo nello stesso periodo di tempo 2 donne [Grazia Deledda e Rita Levi Montalcini] e 22 uomini, per cui a livello italiano il raporto donne\uomini e' circa 8.33 per cento... quasi il doppio!...
Una analisi statistica su dati presi su un periodo di più di 100 anni, che ignori le condizioni storico-politico-sociali del periodo, e che conti solo 24 elementi direi che è a dir poco insignificante. Non che quello sui 770 casi sia più determinante, in quel caso però il problema è che stai ignorando il fatto che agli inizi del novecento le donne scienziate erano poche e sempre appoggiate da qualche uomo potente. Inoltre sono stati 100 anni di lotte per la parità dei sessi. In Italia, le donne prima della seconda guerra mondiale neanche potevano votare!
Arrivederci Rita.
Quest'anno si conclude con un triste evento..
Eppure quest'anno mi sapeva di buono. Ma di buono c'è stato poco
Eppure quest'anno mi sapeva di buono. Ma di buono c'è stato poco
Requiescat in pace.
@Luca Lussardi Grazie!
@Luca Lussardi Grazie!
E' una di quelle perdite di cui bene o male eri consapevole che presto doveva succedere, ma quando accade non sei mai pronto a perdere una figura così importante che ti rendeva orgoglioso di essere una persona.
magari se tu aprissi dei topic apposta invece di inserire OT all'interno di un topic che a mio avviso c'entra poco
[ot]Mi sono visto anch'io la 'intervista' rilasciata a 'Che tempo che fa' di Rita Levi Montalcini ed essa non ha fatto altro che confermare la profonda differenza che esiste tra donna sapiens e scimmia antropomorfa di sesso maschile. Naturalmente tra le domande della scimmia non poteva mancarne una che si riferisse alle 'Leggi Razziali' del 1938, formulata piu' o meno nel moso seguente: '... Professoressa, che opinione ha avuto delle Leggi Razziali?...' al che la donna sapiens ha risposto in modo ovvio : '... il mio tempo era troppo importante per sprecarlo 'ragionando' su cose senza senso...'.
Molto bene!... a questo punto ho un piccolo quesito che, non potendo piu' essere rivolto alla Premio Nobel , rivolgo a voi. Prima due righe tratte da Wikipedia...
... nel 1938 Benito Mussolini pubblicò il 'Manifesto per la difesa della razza' firmato da dieci scienziati italiani, cui fece seguito la promulgazione di leggi razziali di blocco delle carriere accademiche e professionali a cittadini italiani non ariani. In quanto ebrea sefardita, Rita fu costretta a emigrare in Belgio con Giuseppe Levi, sebbene stesse ancora terminando gli studi specialistici di psichiatria e neurologia. Sino all'invasione tedesca del Belgio [primavera del 1940] fu ospite dell'istituto di neurologia dell'Università di Bruxelles dove continuò gli studi sul differenziamento del sistema nervoso. Poco prima dell'invasione del Belgio tornò a Torino, dove, durante l'inverno del 1940, allestì un laboratorio domestico situato nella sua camera da letto per proseguire le sue ricerche, ispirate da un articolo di Viktor Hamburger del 1934 che riferiva sugli effetti dell'estirpazione degli arti negli embrioni di pulcini. Il suo progetto era appena partito quando Giuseppe Levi, scappato dal Belgio invaso dai nazisti, ritornò a Torino e si unì a lei, diventando così, con suo grande orgoglio, il suo primo e unico assistente...
Se il cervello dell'intervistatore non fosse stato al livello di quello di una scimmia, una domanda 'intelligente' poteva essere la seguente :'... Professoressa, come mai quando, nella tarda primavera del '40, ha dovuto lasciare il Belgio invaso dai nazisti, pur potendo scegliere ad esempio un paese 'amico' e 'geograficamente vicino' come la Gran Bretagna, ha scelto di tornare proprio in Italia?...'. Chi di voi ha la presunzione di 'indovinare' quale sarebbe stata la risposta della Premio Nobel?...
cordiali saluti
$\chi$ $\sigma$[/ot]
Molto bene!... a questo punto ho un piccolo quesito che, non potendo piu' essere rivolto alla Premio Nobel , rivolgo a voi. Prima due righe tratte da Wikipedia...
... nel 1938 Benito Mussolini pubblicò il 'Manifesto per la difesa della razza' firmato da dieci scienziati italiani, cui fece seguito la promulgazione di leggi razziali di blocco delle carriere accademiche e professionali a cittadini italiani non ariani. In quanto ebrea sefardita, Rita fu costretta a emigrare in Belgio con Giuseppe Levi, sebbene stesse ancora terminando gli studi specialistici di psichiatria e neurologia. Sino all'invasione tedesca del Belgio [primavera del 1940] fu ospite dell'istituto di neurologia dell'Università di Bruxelles dove continuò gli studi sul differenziamento del sistema nervoso. Poco prima dell'invasione del Belgio tornò a Torino, dove, durante l'inverno del 1940, allestì un laboratorio domestico situato nella sua camera da letto per proseguire le sue ricerche, ispirate da un articolo di Viktor Hamburger del 1934 che riferiva sugli effetti dell'estirpazione degli arti negli embrioni di pulcini. Il suo progetto era appena partito quando Giuseppe Levi, scappato dal Belgio invaso dai nazisti, ritornò a Torino e si unì a lei, diventando così, con suo grande orgoglio, il suo primo e unico assistente...
Se il cervello dell'intervistatore non fosse stato al livello di quello di una scimmia, una domanda 'intelligente' poteva essere la seguente :'... Professoressa, come mai quando, nella tarda primavera del '40, ha dovuto lasciare il Belgio invaso dai nazisti, pur potendo scegliere ad esempio un paese 'amico' e 'geograficamente vicino' come la Gran Bretagna, ha scelto di tornare proprio in Italia?...'. Chi di voi ha la presunzione di 'indovinare' quale sarebbe stata la risposta della Premio Nobel?...
cordiali saluti
$\chi$ $\sigma$[/ot]
Posto anche io un messaggio di cordoglio, a nome del forum intero, volutamente contraddittorio: ieri la Scienza e l'Italia hanno avuto una grande perdita, ma per fortuna nella Scienza niente è perduto.
Requiescat in pace
Pensavo fosse immortale, e forse un po', lo è!
Riposi in pace la buona Rita.
E grazie per tutto quello che ha fatto.
E grazie per tutto quello che ha fatto.
Sto guardando questo(1) e questo(2).
"chisigma":Non ritengo il numero di nobel italiani sufficiente a trarre conclusioni statisticamente attendibili.
Dall'anno della sua istituzione [1901] il Nobel e' stato assegnato a 735 uomini e 35 donne, per cui a livello mondiale il rapporto donne\uomini premi Nobel e' circa il 4.5 per cento. Se pero' esaminiamo i Nobel italiani abbiamo nello stesso periodo di tempo 2 donne [Grazia Deledda e Rita Levi Montalcini] e 22 uomini, per cui a livello italiano il raporto donne\uomini e' circa 8.33 per cento... quasi il doppio!...
Che si tratti di una figura di donna in tutti i sensi 'oltre la norma' non vi sono dubbi. Per renderci conto di cio' e' interessante fare una breve 'statistica' sul rapporto donne\uomini premi Nobel. Dall'anno della sua istituzione [1901] il Nobel e' stato assegnato a 735 uomini e 35 donne, per cui a livello mondiale il rapporto donne\uomini premi Nobel e' circa il 4.5 per cento. Se pero' esaminiamo i Nobel italiani abbiamo nello stesso periodo di tempo 2 donne [Grazia Deledda e Rita Levi Montalcini] e 22 uomini, per cui a livello italiano il raporto donne\uomini e' circa 8.33 per cento... quasi il doppio!...
... secondo un quanto mai abusato luogo comune l'Italia sarebbe uno dei paesi piu' arretrati al mondo nella valorizzazione del ruolo della donna... mi domando se cio' corrisponde al vero!...
cordiali saluti
$\chi$ $\sigma$
... secondo un quanto mai abusato luogo comune l'Italia sarebbe uno dei paesi piu' arretrati al mondo nella valorizzazione del ruolo della donna... mi domando se cio' corrisponde al vero!...
cordiali saluti
$\chi$ $\sigma$
"DavideGenova":
Se n'è andata una persona per cui ci si poteva dire orgogliosi di essere italiani.
Sono d'accordo
"DavideGenova":
...con la speranza di avvicinarsi alla sua età con una piccola frazione della sua intelligenza...
Mi basterebbe anche una piccola frazione della mia intelligenza, il mio terrore più grande è l'Alzheimer.
Una piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principessa
Primo Levi
Primo Levi