Riscattare gli anni della laurea

nato_pigro1
Qualcuno di voi ha già avuto il piacere di affrontare questa annosa questione?

Ho trovato un'analisi in un articolo del secolo XIX, di cui non sono riuscito a trovare una versione online, per cui vi posto la foto (che metto in allegato).



Apprezzo il tentativo di rendere masticabile una questione piuttosto oscura, ma io, alla fine della lettura, non ho capito se è una cosa che potrebbe essere vantaggiosa per me o meno, vi dico solo che una delle variabili è quanto ho intenzione di vivere :| . Ovviamente non cerco una soluzione certa, mi chiedevo solo se qualcuno di voi ha già affrontato la questione e se ha per caso partorito una decisione, eventualmente in base a cosa.

Risposte
Intermat
"Luca.Lussardi":
Se il solo scopo e' aumentare il valore della pensione io consiglio una pensione privata, io l'ho fatta ed e' vantaggiosa anche perche' e' deducibile dalla dichiarazione dei redditi.

Da quello che si legge sul sito dell'INPS anche il riscatto della laurea lo è. Poi sulla convenienza non saprei esprimermi!
Di certo c'è che se uno versa ad un ente privato non rischia tutti i problemi di chi si trova con metà contributi in un ente e metà in un altro a causa dei diversi lavori fatti durante la carriera. Inoltre, credo, sia più facile da gestire nel caso si voglia fare una esperienza lavorativa all'estero.

Luca.Lussardi
Se il solo scopo e' aumentare il valore della pensione io consiglio una pensione privata, io l'ho fatta ed e' vantaggiosa anche perche' e' deducibile dalla dichiarazione dei redditi.

Camillo
Difficile scelte oggi riscattare o non riscattare ; se serve solo a incrementare il valore della pensione non so se ne vale la pena .
Ipotizzo uno stipendio lordo annuo di un neo : 20/23keuro che comporterebbero una spesa o meglio un investimento pari a circa 35 keuro .
Io , per le esperienze viste da vicino ( per fortuna non personali ) lo vedevo come una assicurazione per potersi ritirare prima dal lavoro : se così più non è allora... magari cambierà la riforma Fornero.
Comunque io non penso che realmente le società terranno le persone a lavorare fino a 66 anni e allora ??
Non le terranno perché costano care rispetto a un neo, è vero hanno esperienza ma sono superati ( mi ci metto dentro ).
Good question :-D

Intermat
Camillo il fatto è che ad oggi se uno si fosse laureato a 25 anni e avesse 35 anni di contributi (quindi nel caso migliore avrebbe circa 60 anni) non potrebbe andare in pensione se non in pensione anticipata (rimettendoci una parte della pensione stessa, fonte Il Sole 24 Ore). Ad oggi riscattare la laurea ha senso quasi solo per l'ammontare della pensione e non per anticipare la data di uscita dal mondo del lavoro. Il costo è pari a 33% dello stipendio lordo dall'ultima dichiarazione dei redditi per ogni anno da riscattare mentre se si è neolaureati (senza aver mai versato contributi) si paga il 33% di 14.930 € (poco meno di 5000€) per ogni anno.

Camillo
Esatto come dice Sergio, io a suo tempo ( molto tempo fa... ) riscattai gli anni del corso di laurea ( Ingegneria ) e quindi 5 anni e così aumentai di 5 anni la mia anzianità contributiva .
Io ho lavorato 35 anni + 5 anni di riscatto laurea = 40 anni di contributi a tutti gli effetti.
Sono quindi andato in pensione con 40 anni di contributi.
Alcuni miei colleghi che non avevano riscattato gli anni di laurea si sono trovati in difficoltà in quanto la società per cui lavoravano " premeva" perché se ne andassero ( per riduzione del personale, ristrutturazioni etc etc ) , ma non avevano ancora raggiunto il numero di contributi sufficiente....
Aver riscattato può risolvere situazioni difficili come quella sopra detta ma :
Il punto è che io pagai una cifra assai ragionevole mentre ora mi risulta le cifre siano assai alte; per di più c'è chi mette in dubbio che le pensioni nel lontano futuro verranno erogate e bisognerà affidarsi / integrare forme pensionistiche integrative :D

P.S. La situazione da me indicata è preFornero, bisognerebbe leggere il documento INPS
http://www.inps.it/portale/default.aspx ... enu=1&p3=4

mi sembra ci sia comunque una possibilità di andare in pensione prima dei 66 anni con una penalizzazione purchè i contributi versati siano almeno ... ( non ho trovato il riferimento esatto )

Intermat
"Sergio":
Per quanto ne so, si può chiedere il riscatto della laurea solo se si lavora, in quanto l'importo da versare viene calcolato sulla base della retribuzione percepita nell'anno che precede la domanda.

Da qualche anno non è più così: fonte INPS.
Io credo che se si dispone di circa 100/200 € mensili e si pensa di voler rimanere a lavorare in Italia allora potrebbe avere senso riscattare gli anni della laurea quando si è ancora disoccupati: con circa 23.000/24.000€ rateizzabili si versano in 10 anni i contributi di quei 5 anni del corso di laurea. Il fatto è che prima lo si faceva per andare in pensione ad una età inferiore mentre ora ciò non vale praticamente più a causa della riforma della Fornero. Adesso infatti, essendoci dei paletti rigidi circa l'età minima per andare in pensione (67 anni se non sbaglio), il versare questi 5 anni di contributi non permette di anticipare l'età alla quale si entra in pensione ma permette solo di aumentare la pensione mensile di cui si avrà diritto (stime indicano un aumento tra il 6% e il 20 %). Ovviamente ci sono esempi (tipo se si comincia a lavorare a 24/25) in cui anche ora si potrebbe anticipare la pensione (67 anni invece di 69 tipo) però sono casi limite. In ogni caso tra oggi e il 2055/2060, ovvero gli anni in cui un neolaureato di oggi potrebbe andare in pensione, ci saranno una marea di riforme in questo settore... :?

Sk_Anonymous
Ecco, ora ho capito. Grazie.

Sk_Anonymous
Scusate se mi intrometto. Potete spiegare meglio questa cosa di riscattare gli anni della laurea? Cosa significa? Pagare più tasse universitarie come contributi della pensione?

Pesca321
Anche io sto riscattando gli anni della laurea (tutti e 5), e ho finito l'università meno di un anno fa. Concordo col punto 1 del discorso di @melia; infatti, io ho deciso di "rateizzare" il pagamento in più momenti, e io ho deciso per una volta al mese, la quota non è altissima e in 10 anni dovrei estinguere almeno i due anni della magistrale. E' vero, 10 anni non sono pochi, però sono convinta che, nel momento in cui noi giovani dovremmo andare in pensione (e qui scatta la risata :cry: ) sarà meglio arrivarci nel migliore dei modi; e aver cominciato a versare contributi il prima possibile certamente può aiutare.

Cosa importantissima da ricordare: più si aspetta a riscattare gli anni dell'università, più il costo aumenta esponenzialmente.

@melia
Io ho riscattato gli anni della laurea. Devo dire che sono di un'altra generazione, ma per me è stato conveniente per almeno due motivi
1. avendo richiesto il riscatto appena entrata in ruolo e avendolo pagato 15 anni dopo non mi sono quasi accorta di aver versato la quota;
2. se non cambiano ancora le regole riesco ad andare in pensione almeno 3 anni prima rispetto a quando andrei senza aver fatto il riscatto, forse 4, ma in tal caso con una piccola penale sulla pensione, per me non conveniente.

Ad oggi credo che, se cominci a lavorare tardi e temi di non raggiungere i 40 anni di contributi prima di andare in pensione, sia un sacrificio conveniente. Puoi, comunque, farti fare il calcolo e decidere se versarli o no quando ne conosci l'ammontare. Ovviamente un sindacato può darti consigli molto più precisi.

Luca.Lussardi
Non so di preciso come funziona oggi, ma sicuramente devi versare dei contributi che ti verranno rateizzati e di importo proporzionato al tuo stipendio, quindi se non hai un'entrata mensile buona e a lungo termine meglio che lasci stare. Tra i miei colleghi che lavorano in università non conosco nessuno che ha riscattato gli anni della laurea, forse qualcuno riscatta quelli del dottorato poiche' col dottorato versi gia' alcuni contributi in gestione separata.

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