Registrazione delle lezioni
Apro questo topic per parlare della questione della registrazione delle lezioni che il periodo covid ha sollevato. La questione è: secondo voi bisognerebbe continuare a registrare le lezioni oppure tornare come nel pre covid?
Risposte
Con superficialità io intendevo soprattutto casi dove l'intero corso è disorganizzato, dove tutte le lezioni sembrano preparate sul momento senza attenzione ai dettagli. Un semestre ho avuto 3 corsi su 5 così... non so come siano stati trasformati dal covid

Per quanto riguarda il seguire come ascoltatore non iscritto e in presenza:
No ma era un documento del 2017 (era segnalato come ultimo aggiornamento) quindi non credo c'entrasse la pandemia.
In ogni caso hai più che ragione, effettivamente non è detto sia una cosa generale, potrebbe essere il caso di Padova.
Però che singole università mettano delle restrizioni non vuol dire che sia cambiata la norma generale, è tutto da vedere, è una situazione nuova, non è affatto detto che queste restrizioni siano lecite in generale, caso mai in alcune situazioni per la pandemia, boh.
No ma era un documento del 2017 (era segnalato come ultimo aggiornamento) quindi non credo c'entrasse la pandemia.
In ogni caso hai più che ragione, effettivamente non è detto sia una cosa generale, potrebbe essere il caso di Padova.
"ILjumpy":
[quote="gabriella127"]
Le lezioni universitarie sono pubbliche, non credo sia cambiato niente, o almeno, qualche tempo fa quando ho provato a informarmi, non ho trovato nulla che mi facesse pensare che non lo fossero più: chiunque può seguire i corsi universitari.
Sai che non sono sicurissimo, perché qualche mese fa avevo guardato come seguire alcune lezioni a padova di un'altra disciplina e per essere un ascoltatore non registrato al corso devi renderlo noto all'università[nota]ma non per motivi covid, era una pagina web dell'università del 2017[/nota] (cioè non puoi entrare a caso in aula). Da quanto ricordo non puoi nemmeno seguire un numero di corsi superiore a un tot con status "non iscritto".
Purtroppo non ritrovo il link in oggetto, se lo ritrovo lo posto.[/quote]
Sì, penso che cambi da università a università, e anche da professore a professore, almeno per quelli online che ho visto. Non so in presenza. Non so quanto c'entri pure il Covid, e come ci si regoli per le lezioni online in generale.
Però che singole università mettano delle restrizioni non vuol dire che sia cambiata la norma generale, è tutto da vedere, è una situazione nuova, non è affatto detto che queste restrizioni siano lecite in generale, caso mai in alcune situazioni per la pandemia, boh.
"j18eos":
Perché l'università si deve vivere, e il rapporto in aula (quando si crea) tra docente e sudentesse e studenti non ha nulla a che vedere con le videolezioni!
Quello sicuramente, però uno studente lavoratore (che di solito è sopra i trenta da quello che ho avuto modo di vedere dai compagni di corso) non vivrebbe l'università nello stesso modo anche presenziando, nemmeno con i contatti con i non coetanei. Quindi questa mi pare solo una scusa diciamo: "non facciamole registrate così vengono a lezione".
Qui si compie l'errore di confondere l'usufruitore medio di una lezione come fosse la totalità, escludendo casi eccezionali: gli studenti sono anche eterogenei. Ebbene, tali casi eccezionali ho avuto modo di ascoltare dalle loro parole che li ha aiutati enormemente, ed essendo regolarmente iscritti e paganti credo sia corretto assicurare anche a loro uno studio dignitoso[nota]Sebbene alcuni storcano il naso se uno si laurea a 40 anni, ma voglio dire... saranno fatti suoi?

Ho abbastanza a cuore l'argomento perché conosco davvero persone che studano così e ne abbiamo discusso.
"gabriella127":
Le lezioni universitarie sono pubbliche, non credo sia cambiato niente, o almeno, qualche tempo fa quando ho provato a informarmi, non ho trovato nulla che mi facesse pensare che non lo fossero più: chiunque può seguire i corsi universitari.
Sai che non sono sicurissimo, perché qualche mese fa avevo guardato come seguire alcune lezioni a padova di un'altra disciplina e per essere un ascoltatore non registrato al corso devi renderlo noto all'università[nota]ma non per motivi covid, era una pagina web dell'università del 2017[/nota] (cioè non puoi entrare a caso in aula). Da quanto ricordo non puoi nemmeno seguire un numero di corsi superiore a un tot con status "non iscritto".
Purtroppo non ritrovo il link in oggetto, se lo ritrovo lo posto.
"Fioravante Patrone":[/quote]
[quote="xXStephXx"]
Ultima piccola nota: per me le eventuali superficialità non sono mai state un deterrente. Cercavo di far lezione "bene", ma non mi sono mai preoccupato più di tanto di eventuali imperfezioni. Al limite, se uno ha detto una fesseria, può fare un po' di editing successivo. Non ricordo con sicurezza, ma mi pare che una volta avessi aggiunto delle note ex post.
Non è che ho una opinione definita, ma penso che una cosa sia preparare delle video lezioni ad hoc, che faranno parte del materiale didattico, e sapere che un certo corso, per scelta, sarà registato, una cosa è registare per filo e per segno tutte le lezioni di un anno accademico.
In un intero corso, al di là delle fesserie che possono scappare, possono succedere tante cose, che so, un professore scivola su una buccia di banana, e poi gira su facebook il video della scivolata...
Secondo me le lezioni sono una cosa che ha una quota di spontaneità e di estemporaneità, che fa parte del rapporto con gli studenti, e che le rende diverse dal sentire un disco registrato, e sapere che ogni cosa che dici e fai resterà imperitura in rete potrebbe ingessare le lezioni e la loro spontaneità, a danno anche dell'interazione con gli studenti.
Naturalmente sono cose soggettive, ma capisco chi sia contario.
"xXStephXx":
...
Per tutti i corsi ben organizzati ed auto-sufficienti allora sì, le videolezioni sostituiscono completamente la presenza fisica, e forse hanno l'ulteriore plus di imporre al docente di preparare meglio le lezioni, visto che eventuali superficialità rimarrebbero nel tempo.
Allargherei un po' il discorso, sottolineando che realizzare solo delle video lezioni è parte del lavoro da fare se si vogliono far bene le cose.
Non che io fossi un meraviglioso docente a distanza, però le mie videolezioni sono solo il relitto di un qualcosa di più articolato. Era una pagina con videolezioni, appunti (stringati), un forum di discussione e mi pare anche esercizi proposti e tracce di soluzioni. Stava su una piattaforma pre-moodle, nel senso che il mio ateneo sarebbe passato a moodle più tardi e le lezioni videoregistrate sono quello che era stato per me relativamente facile salvare, senza ricostruire artigianalmente la piattaforma che usavamo.
In ogni caso, la mia esperienza mi ha portato a ritenere che la didattica a distanza fatta bene è qualcosa di molto impegnativo. Credo che sia rewarding e molto utile, ma va ben al di là della preparazione di lezioni fatte bene per rimanere ai posteri.
Ultima piccola nota: per me le eventuali superficialità non sono mai state un deterrente. Cercavo di far lezione "bene", ma non mi sono mai preoccupato più di tanto di eventuali imperfezioni. Al limite, se uno ha detto una fesseria, può fare un po' di editing successivo. Non ricordo con sicurezza, ma mi pare che una volta avessi aggiunto delle note ex post.
"xXStephXx":
le videolezioni [..] forse hanno l'ulteriore plus di imporre al docente di preparare meglio le lezioni, visto che eventuali superficialità rimarrebbero nel tempo.
Ecco, questa credo che sia una motivazione per cui alcuni professori sono contrari a lasciare le registrazioni delle lezioni in rete: che una lezione è una cosa estemporanea, non è una dispensa o una conferenza, e eventuali errori e sciocchezze, che possono capitare a chiunque, in un corso che dura mesi, resterebbero nel tempo.
Senza pensare che, dato quello che succede in rete, potrebbero essere usate da altri in vario modo, poco benevolo, postate da qualche parte etc.
Mi sembra una cosa comprensibile, lo trovo anche giusto.
"Fioravante Patrone":
In rete ci sono le mie lezioni del corso di TdG AA 2000/01, quindi di 20 anni fa, e sono liberamente disponibili per tutti. Direi che la mia risposta alle domande e considerazioni fatte sia ovvia.
Ai miei tempi le lezioni erano pubbliche, non so se qualcosa è cambiato ultimamente, non seguo la legislazione universitaria da un bel po'. Gli "aventi diritto"? Per me è il mondo. Mica ero il precettore, pagato dai miei studenti.
Volevo anche io sottolineare questo aspetto, che ho sempre avuto in mente da quando c'è la questione delle lezioni a distanza. In molti casi, specie se c'è la piattaforma moodle[nota]Trovo anche pessimo il fatto che il materiale didattico, dispense, etc., mentre prima era accessibile a tutti sui siti web dei professori, ora dove c'è la piattaforma è accessibile solo agli iscritti[/nota], si possono vedere solo se sei iscritto. E questo non mi sembra giusto.
Le lezioni universitarie sono pubbliche, non credo sia cambiato niente, o almeno, qualche tempo fa quando ho provato a informarmi, non ho trovato nulla che mi facesse pensare che non lo fossero più: chiunque può seguire i corsi universitari.
Questo perché l'università è concepita come un luogo di libero insegnamento e di libera circolazione della cultura e delle idee.
Basti pensare, che in nome della libertà di insegnamento, chiunque può insegnare al'università, non è richiesto alcun titolo di studio, in teoria anche chi ha solo la 5° elementare può andare in cattedra.
E specularmente c'è libertà di fruizione.
Per quanto riguarda le registrazioni, non so, so che alcuni professori, con qualcuno ho parlato, sono contrari a lasciare le registrazioni pubbliche in rete. Mi ricordo che le motivazioni erano ragionevoli, ma al momento sinceramente non me le ricordo...

Io sono indeciso. Per i corsi più seri ed astratti la presenza fisica è fondamentale per imparare i segreti, soprattutto se le lezioni sono povere di dettaglio e sviluppano molto in larghezza. Non è fattibile andarsi a cercare da soli le dimostrazioni sui libri, ciò richiederebbe il quadruplo del tempo.
Però ho seguito molti corsi dove invece le lezioni erano auto-sufficienti, e ho persino potuto studiare sugli appunti presi da altri. Per tutti i corsi ben organizzati ed auto-sufficienti allora sì, le videolezioni sostituiscono completamente la presenza fisica, e forse hanno l'ulteriore plus di imporre al docente di preparare meglio le lezioni, visto che eventuali superficialità rimarrebbero nel tempo.
Però ho seguito molti corsi dove invece le lezioni erano auto-sufficienti, e ho persino potuto studiare sugli appunti presi da altri. Per tutti i corsi ben organizzati ed auto-sufficienti allora sì, le videolezioni sostituiscono completamente la presenza fisica, e forse hanno l'ulteriore plus di imporre al docente di preparare meglio le lezioni, visto che eventuali superficialità rimarrebbero nel tempo.
"j18eos":
Io sono per una via di mezzo: registrare le lezioni, magari per chi àbita "imperidanato" da qualche parte o è uno studente lavoratore, e lasciarle a dispozione (pubblicamente o solo per gli aventi diritto?!) fino allo scadere "della cattedra".
Perché l'università si deve vivere, e il rapporto in aula (quando si crea) tra docente e sudentesse e studenti non hanno a che vedere con le videolezioni!
[La evidenziazione in rosso è mia]
In rete ci sono le mie lezioni del corso di TdG AA 2000/01, quindi di 20 anni fa, e sono liberamente disponibili per tutti. Direi che la mia risposta alle domande e considerazioni fatte sia ovvia.
Ai miei tempi le lezioni erano pubbliche, non so se qualcosa è cambiato ultimamente, non seguo la legislazione universitaria da un bel po'. Gli "aventi diritto"? Per me è il mondo. Mica ero il precettore, pagato dai miei studenti.
Meglio il contatto fra stud e prof? Beh, certo. Però... da studente leggevo anche altro, non mi limitavo a lezioni/dispense/libro di testo (soprattutto se il corso mi interessava). Se avessi avuto a disposizione facilmente lezioni registrate le avrei usate. Essere esposti a una diversa visione in merito agli argomenti trattati in un corso credo sia vitale. Ancora ricordo il nervoso che mi venne quando lessi un vecchio articolo relativo a qualcosa (è passato tanto, tanto tempo) sull'integrale di Lebesgue e toccai con mano come le lezioni così storicamente asettiche che mi vennero impartite mi avessero privato di una parte succosa della disciplina.
Io sono per una via di mezzo: registrare le lezioni, magari per chi àbita "imperidanato" da qualche parte o è uno studente lavoratore, e lasciarle a dispozione (pubblicamente o solo per gli aventi diritto?!) fino allo scadere "della cattedra".
Perché l'università si deve vivere, e il rapporto in aula (quando si crea) tra docente e sudentesse e studenti non ha nulla a che vedere con le videolezioni!
Perché l'università si deve vivere, e il rapporto in aula (quando si crea) tra docente e sudentesse e studenti non ha nulla a che vedere con le videolezioni!
Scusami tanto, Alex, non vevo capito.
Se vuoi, allora aspetto tuoi racconti in privato
Se vuoi, allora aspetto tuoi racconti in privato

@gabriella127
Preferirei non farlo in pubblico
Cordialmente, Alex
Preferirei non farlo in pubblico

Cordialmente, Alex
Parto con la mia posizione. io al momento sono d'accordo col continuare a registrarle però apro questa discussione proprio per confrontarmi con le motivazioni di chi non è d'accordo e magari cambiare idea.
I vantaggi dal mio punto di vista sono molti: grazie alla lezioni registrate sono riuscito a seguire d'estate un paio di corsi di matematica che altrimenti non avrei mai seguito, sono riuscito a seguire un corso a scelta del mio piano di studi che si sovrapponeva come orari ad altri grazie alla registrazioni (non so come facevano gli anni precedenti siccome corsi sovrapposti non sono rari), se uno si perde un passaggio a lezione ha la possibilità di riascoltare il pezzo e capire meglio come si inseriva nel discorso (successo mille volte). Poi studenti lavoratori hanno la possibilità di seguire sicuramente meglio ma anche immagino qualcuno che vive lontano da una città universitaria e non si può permettere di vivere lì. Se uno abita a più di 2 ore di distanza dall'università e un giorno ha solo 2 ore di lezione, ha davvero senso andarci?
Io poi sicuramente preferisco seguire in presenza e vivere l'università, non ho mai avuto intenzione di seguire le lezioni registrate, però nonostante questo trovo che siano uno strumento utile che mi è venuto più volte in aiuto per quello che spiegavo sopra.
Da quanto capisco chi è contro sostiene che il livello di apprendimento ottenuto da chi segue online è inferiore a quello che avrebbe se fosse in presenza.
I vantaggi dal mio punto di vista sono molti: grazie alla lezioni registrate sono riuscito a seguire d'estate un paio di corsi di matematica che altrimenti non avrei mai seguito, sono riuscito a seguire un corso a scelta del mio piano di studi che si sovrapponeva come orari ad altri grazie alla registrazioni (non so come facevano gli anni precedenti siccome corsi sovrapposti non sono rari), se uno si perde un passaggio a lezione ha la possibilità di riascoltare il pezzo e capire meglio come si inseriva nel discorso (successo mille volte). Poi studenti lavoratori hanno la possibilità di seguire sicuramente meglio ma anche immagino qualcuno che vive lontano da una città universitaria e non si può permettere di vivere lì. Se uno abita a più di 2 ore di distanza dall'università e un giorno ha solo 2 ore di lezione, ha davvero senso andarci?
Io poi sicuramente preferisco seguire in presenza e vivere l'università, non ho mai avuto intenzione di seguire le lezioni registrate, però nonostante questo trovo che siano uno strumento utile che mi è venuto più volte in aiuto per quello che spiegavo sopra.
Da quanto capisco chi è contro sostiene che il livello di apprendimento ottenuto da chi segue online è inferiore a quello che avrebbe se fosse in presenza.
"axpgn":
@gabriella127
[quote="gabriella127"]Quando facevo io l'università c'erano dei corsi di sera appunto per consentire anche ai lavoratori di frequentarli.
Vero.
Però se vuoi ti racconto la mia "tragica" esperienza


Cordialmente, Alex[/quote]
Ascolto volentieri il racconto della tua tragica esperienza
