Quando la frase finisce con una sigla

dissonance
Quando scrivete una frase che termina con una sigla puntata (i.e., q.o., v.a. ...), poi omettete il punto fermo? Esempio:

[...]la precedente proprietà è vera q.o.. Si dice allora che [...] ([size=75]q.o.="quasi ovunque"[/size])

oppure

[...]la precedente proprietà è vera q.o. Si dice allora che[...]

?

Io di solito scelgo la prima forma, magari distanziando il punto fermo con uno spazio:

[...]la precedente proprietà è vera q.o. . Si dice allora che[...]

però non mi convince tanto.

Risposte
nato_pigro1
"ricordando che in una frase che si concluda con una parola abbreviata non si ripete il punto"

ma la giustificazione di ciò qual è?
estetica? storica? funzionale? o è così e basta?

P.S.: e nel caso del "post scritum" o del "nota bene"? ci vogliono i due punti dopo il punto? O comunque, se servono i due punti e capita che finiscono dopo una parola abbreviata come si fa?
N.B.: io li metto sempre :)

P.P.S.: la mia idea è che si voglia dare un formalisco rigoroso a qualcosa che non lo richiede e che neanche lo sopporta quale è una lingua. Ora, se uno ha interessi filologici fa bene a dire che è sbagliato scrivere "qual'è", ma se una lingua cambia non ci può scandalizzare e non saranno una manciata di intellettuali a impedirlo con la loro rigidità.

ffennel
"Fioravante Patrone":
Come per l'uso dell'apostrofo per accentare le vocali maiuscole: trovo un tale ribrezzo per quesi mostriciattoli deformi che sono le maiuscole accentate, che nessuna crusca mi potrà far venire voglia di usarle.
Però effettivamente questo è un adattamento "informatico".
Purtroppo non l'hanno mai inventata la E accentata, perciò l'unico modo per mettere una pezza a questa mancanza è ricorrere all'apostrofo; comunque, anche a me dà molto fastidio adattare la grammatica all'informatica, come le maiuscole accentate e gli username minuscoli (che ti costringono a scrivere il tuo nome in minuscolo) ecc.
E sì che ci ho lavorato praticamente fino a giugno come sistemista, ma ci ho sempre mal convissuto con queste cose e con gli stravolgimenti linguistici adattati dell'informatica, di derivazione pressoché esclusivamente inglese-statunitense.

P.s. Personalmente mi è capitato più volte in passato di usare i due punti finali in una frase, ma quando mi sono chiesto se fosse corretto, mi sono detto che forse quel punto poteva bastare per tutta la frase e da allora scrivo sempre così.

socio1985
"Fioravante Patrone":
Ed è giusto infischiarsene: le lingue ed il loro uso sono vive, e sono forgiate da chi scrive e parla.



Sarebbe interessante valutare se in futuro le abbreviazioni utilizzate oggi dai giovani (ma non solo) entreranno in qualche modo nel linguaggio "ufficiale".

Fioravante Patrone1
No, non sono un membro dell'accademia. Ha ragione mircoFN, nel senso che sì, sono un buon ricercatore. Ovvero, di solito riesco a sfruttare bene i motori di ricerca.

Quanto alla questione che ha aperto il thread, personalmente sono combattuto: da una parte non mi piacciono i due punti consecutivi.
Dall'altra, temdo a considerare "etc." (e simili) come "una cosa sola" e quindi mi viene voglia di metterci il punto dopo.
Di sicuro, non dopo aver lasciato un po' di spazio, mi spiace per dissonace.

E, comunque, della crusca me ne infischio! Se decidessi che per me va meglio il punto dopo il punto, ce lo metterei. Come per l'uso dell'apostrofo per accentare le vocali maiuscole: trovo un tale ribrezzo per quesi mostriciattoli deformi che sono le maiuscole accentate, che nessuna crusca mi potrà far venire voglia di usarle. Ed è giusto infischiarsene: le lingue ed il loro uso sono vive, e sono forgiate da chi scrive e parla.

mircoFN1
credo che, più semplicemente, Fioravante sappia attingere alle fonti adeguate!

nato_pigro1
ma Fioravante Patrone ne è per caso un appartenente? perchè notato che l'ha citata in più occasioni... :)

G.D.5
Certo che è una cosa seria: è un'accademia fiorentina che raccoglie alcuni dei maggiori esperti di linguistica e filologia italiana.

gundamrx91-votailprof
scusate se scrivo un'eresia, ma quando ho letto il link sull'accademia della crusca ho pensato a qualche sito.... goliardico :D, invece sembra proprio una cosa seria!! :P

dissonance
Grazie Fioravante! Eh si, secondo l'Accademia della Crusca sbaglio. :-)

Giant_Rick
Acc, secondo l' Accademia della Crusca sbaglio. Bene, mi corigerò [cit.]

Fioravante Patrone1
http://www.accademiadellacrusca.it/faq/ ... &ctg_id=93

Il punto (anticamente punto fermo, maggiore, stabile, finale o periodo) si usa per indicare una pausa forte che segnali un cambio di argomento o l’aggiunta di informazioni di altro tipo sullo stesso argomento. Si mette in fine di frase o periodo e, se indica uno stacco netto con la frase successiva, dopo il punto si va a capo. Il punto è impiegato anche alla fine delle abbreviazioni (ing., dott.) ed eventualmente al centro di parole contratte (f.lli, gent.mo), ricordando che in una frase che si concluda con una parola abbreviata non si ripete il punto (presero carte, giornali, lettere ecc. Non presero i libri).

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