Piu fondi ai migliori

wedge
http://www.corriere.it/cronache/09_lugl ... aabc.shtml

mi sembra una mossa che va nella direzione giusta, benche' i tagli generalizzati non vadano dimenticati.

Risposte
stepper1
Le perplessità rimangono e comunque mi sembra che un primo effetto sia stato ottenuto: divide et impera. Lo stesso effetto che si ha quando due comuni, Fabrizia (Vibo Valentia) e Vallelunga Pratameno (Caltanissetta), vengono sciolti per mafia e il comune di Fondi no. http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=67102&sez=HOME_ROMA.
Sono OT? Dipende dal livello culturale di qualche ministro e aspirante politca.

Cheguevilla
Io penso che possa essere visto come un passo in avanti significativo.
Certo, è presto per lasciarsi prendere dall'euforia, e credo che ci sia parecchio da lavorare per quanto riguarda i criteri di valutazione.
Spero tuttavia che chiunque riconosca la necessità di un sistema simile, se non altro per eliminare privilegi non dovuti.
Non nascondiamo che finora tanti enti (non solo università) sono sopravvissuti anche se non lo meritavano, poichè consumavano molte più risorse di quanto fossero in grado di produrre.
Non credo ci sia razzismo nel dire che casi simili sono molto più frequenti al sud che al nord (che non significa tutto qui e niente lì).
Una riforma federalista seria è necessaria da tempo. Purtroppo, il fatto che la Lega sia portavoce del federalismo in Italia è un problema grave, poichè nessuno, all'interno della Lega, ha una minima idea di cosa sia il federalismo.
Un sistema di allocazione delle risorse basato su key performance indicators è necessario e ci sarebbe da augurarsi che il Governo porti avanti questo sistema.
Poi, c'è altrettanto da augurarsi che questi KPIs vengano scelti adeguatamente, dai tecnici e non dai politici, che abbiano come obiettivo il risultato complessivo e non solo il ritorno di cassa, e che vengano applicati uniformemente e correttamente.
Per ora, ci sono tanti annunci (e questo governo finora ha governato solo con quelli). Valuteremo i fatti, anche se le premesse (e non parlo di questo annuncio, ma di anni di Berlusconismo) ci sono e sono pessime, come già evidenziato da orazioster e alvinlee88.

orazioster
E' l'applicazione della legge Gelmini? -allora è solo, in realtà, prettamente, una questione di bilancio.
"virtuosi"? E "viziosi" sarebbe l'antitesi. E virtù e vizio mi se li conta come entrate-uscite di denaro?

Come si diceva, gli Atenei avranno a ricorrere a finanziamenti privati (spot pubblicitari?) -e
questo sarà la fine della libera ricerca e pensiero.

Se n'era parlato per mesi; se ne parla ancora. Vi ho
scritto anche un articolo.
Proteste di tutti... per poi finire a dire: "Ah! 'però i treni arrivano in orario'.".

Dobbiamo fare "sopravvivere" la "azienda Università"? Non è
fare sopravvivere /l'Università/ alterarla completamente, scardinarla. Questo è ucciderla. Questo è
appropriarsi dell'esistente, del frutto del lavoro di altri, di risorse; e stravolgere
a propri fini. Come
se uno venga a casa mia, mi uccida; e poi
si metta a starci dentro, e dicendo: "ho salvato la casa!...". E poi, chissà, ci
organizza una bisca e/o postribolo. Tanto, la "cultura" loro quella è.

"Azienda"...che vuol dire? la gestione finanziaria in qualunque ambito è sempre secondaria. Non
dico non sia necessaria, ma NON in sovvertimento -farne un fine di per se stessa -riducendo quant'"altro", che
allora passa ad essere [il "sogno" di poveri illusi fuori dal mondo e nemici della tua ricchezza].

Che ci si va a fare all'Università, allora? i soldi li si "fanno" di più, più comodamente e facilmente, con
i vari loschi traffici ed intrallazzi. O -diventiamo tutti imprenditori! come
proclamava Berlusconi anni fa. E chi lavora?

alvinlee881
"Exxxes":


Il metodo potra' essere sempre migliorato e adattato alle esigenze,ma perlomeno e' stato dato il la' ad un'azione tendente a far pulizia della feccia,dell'immondizia,dei babbioni che ammorbano le nostre universita' e non ultimo spazzare via quei"magnifici rettori" che hanno amministrato le universita' italiane come fossero cose di loro proprieta',fino a ridurle ricettacoli di raccomandati,parenti,buoni a nulla,sperperando,(loro si!) fior di miliardi per iniziative dementi,per le cazzate piu' assurde invece che destinare quei fondi alle attrezzature,alla ricerca e/o a speciali borse di studio...oppure trovi la situazione attuale di tua piena soddisfazione?

Non mi sembra proprio che Zkeggia abbia detto di essere soddisfatto della presente situazione. Ma non vedo in quale sistema di assiomi, in quale assurdo mondo ogni cosa diversa debba necessariamente essere buona. Non esiste.
Opporsi a un cambiamento che si reputa negativo non vuol dire voler conservare l'esistente. Questa era un' accusa che sentivo fare continuamente dal governo ai tempi di ottobre e delle proteste contro la 133, accuse che sono fuori dal mondo. A quei tempi dicevanmo per quali precise ragioni tali tagli fossero criminali, e le prime gravi conseguenze a Pisa le abbiamo già viste, e riguardano il sistema bibliotecario.

Sono stati infatti tagliati a livello centrale circa 280.000 euro, colpendo soprattutto l’utenza, con relativi licenziamenti. " In dettaglio, il finanziamento al funzionamento del Sistema Bibliotecario è passato da 758.000 euro (bilancio consuntivo del 2008) a 562.500 euro (bilancio preventivo per il 2009), mentre i fondi per l'acquisto di beni e servizi per le biblioteche è stato ridotto da 1.613.777 euro (2008) a 1.529.999 euro (2009)".(www.pisanotizie.it) Vi consiglio di leggere qui http://www.pisanotizie.it/index.php/new ... teche.html,
specie in relazione ai veri sprechi presenti nella nostra università, sprechi che noi studenti abbiamo rimarcato chiaramente e a gran voce fin dalle prime assemblee, per esempio le “cerimonie di ateneo” (108.000 euro), i “costi di funzionamento degli organi” (200.000 euro) e le “indennità di carica” (520.000 euro), i cosiddetti “gettoni di presenza”.
Per questo non tollero che mi si venga a dire di voler conservare l’esistente, solo perchè mi oppongo a questo smantellamento sistematico. Io vedo questa realtà nel mio ateneo a Pisa, vedo che si sta concretizzando quanto da noi detto a ottobre, e che ci è valso accuse di ogni genere: di essere dei vagabondi, dei fannulloni, gente senza voglia di studiare, gente che vuole proteggere i baroni, dei facinorosi, gente che impedisce ai veri studenti di studiare. Ma l’aver avuto la prova di quanto dicevamo non mi rallegra affatto, ormai la legge è passata, e poteva essere fatto molto di più nelle fasi della protesta, se non ci fosse stato tutto questo snobismo da parte di tantissimi studenti.
E a leggere queste notizie di ora, e soprattutto questo prematuro entusiasmo, non posso fare a meno di arrabbiarmi e preoccuparmi. Innanzitutto, perché questo governo è lo stesso che qualche mese fa ha fatto scrivere sui giornali che negli “scontri” davanti alla Sapienza di Pisa, 8 agenti di polizia sono stati feriti, quando ciò è totalmente falso, essendo stato io presente ed avendo anche postato qui sul forum dei link a video molto esplicativi. E’ lo stesso governo da cui mi sento dire falsità ogni giorno, e da cui ne ho sentite veramente tante riguardo in particolare la faccenda delle università, e per colpa del quale adesso mi ritrovo un servizio bibliotecario nettamente peggiore mentre i banchetti del nostro rettore continuano a costare 108.000 (centoottomila!!) euro annui. E nel contempo dice che in tal modo vengono punite le università “fannullone”, e scrosci di applauso al seguito. Quello che sta invece succedendo è un abbassamento della qualità del servizio offerto, per cui noi studenti paghiamo profumate tasse, e restano intoccati i privilegi dei baroni.

E poi leggo che criteri di valutazione del “merito” saranno ad esempio
"l'acquisizione di finanziamenti esterni, l'attivazione di rapporti di collaborazione e lo scambio di ricercatori con soggetti pubblici e privati". Questo mi fa paura, basare il giudizio su un’università solo in base ai fondi che riesce ad attirare è segnale di una precisa idea di merito, un distorto concetto di cultura prettamente da un punto di vista economico. Inoltre non mi è chiaro questo discorso di scambi di ricercatori fra “pubblico e privato”, mi insospettisce, vedo una grande possibilità di manipolazione di questo cosiddetto “merito”. Ancora, leggo che un criterio sarà " la presenza di studenti in possesso di un curriculum degli studi altamente meritevole”. Questo cosa mi significa? Che una facoltà che da voti più alti è migliore? In sostanza si dice che un’università è meritevole se i suoi studenti hanno un curriculum meritevole. Sembra una barzelletta!
Cioè questo è lontano anni luce da essere un criterio di valutazione del reale merito.

L’idea che mi sono fatto, motivata da discreta conoscenza del modus operandi di questo governo su temi su cui è facile fare demagogia, essendomi trovato piuttosto attivamente all’interno della discussione dei mesi passati sulla 133 e le relative risposte di chiusura totale del governo, vedendo adesso alcune delle gravi conseguenze profetizzate realizzarsi concretamente (tagli alle biblioteche), analizzando quali siano questi annunciati criteri di merito, uno su tutti i soldi attirati, che non mi convincono affatto (e in ogni caso non ho possibilità alcuna di sapere come agiranno i vari enti di valutazione, ne avrò mai possibilità di sindacare le decisioni prese, e questo governo non ha fatto molto per farmi fidare di lui) e riflettendo sul fatto che tutto ciò è stato completamente imposto dall’alto senza che nessuno, studenti, ricercatori, professori abbia potuto dire qualcosa a riguardo, è che dobbiamo guardare con estrema diffidenza a tutto ciò che ci viene propinato per un miglioramento, specie se coinvolge la facilmente distorcibile parola “meritocrazia”, con cui è molto facile attirare consensi, a quanto vedo anche all’interno di questo forum.
Con questo, essendo totalmente d’accordo con
"wedge":


perchè è ora di finirla con l'assistenzialismo italiano per cui chi è in difficoltà riceve sempre più soldi e alla fine non fa nulla per migliorare
, come ho già detto l’ultima cosa che voglio è conservare l’esistente.
Ma nella mia esperienza questa legge ha fatto si che l’esistente “buono”, ovvero i fondi per le biblioteche, sia stato tagliato, mentre le centinaia di migliaia di euro fra banchetti, cerimonie e gettoni di presenza, ovvero l’esistente “cattivo”, continui a proliferare incontrastato.
Non tollero che mi si accusi di voler conservare l’esistente solo perché mi oppongo a una modifica che lo renderà ancora peggiore.

G.D.5
Ragazzi non andate OT, però.

stepper1
"Steven":

Molto brutto sentir dire poi che la colpa è di quelli di sopra, per tutto.

Innazitutto qui la colpa non centra, se vogliamo parlare usiamo le parole giuste, non colpa ma responsabilità. E' ovvio che da un rettore di un'università ci si aspetterebbe più responsabilità, come da un presidente del consiglio d'altronde. Ma se si pensa che quest'ultimo si è permesso di offendere pesantemente i giudici in quanto categoria, di sottrarsi ai processi a suo carico, di ripudiare un magistrato per avere certe idee politiche, allora forse si può pensare che sia lui a volersi sostituire ai giudici. Per episodi come quelli descritti da Stella infatti, la competenza per intervenire dovrebbe essere della magistratura, che a mio parere in Italia non è come l'ha dipinta il Governo. Ma è vero o no che in Italia su 60 milioni di abitanti non si riesce a trovarne qualche centinaio con la fedina penale pulita, per rappresentarci in Parlamento? O forse il punto è che devono essere rappresentati anche i mafiosi e i delinquenti?

*Exxxes
"Zkeggia":
I criteri per cui le università meritano o non meritano quali sono? Numero di laureati "sfornati" per anno, tempo medio di laurea, qualità di insegnamento, qualità di preparazione, insomma, chi decide e come lo fa quali sono le università meritevoli? Non riesco a decidermi se questa cosa sia un bene o meno... intendo dire, quando leggo che uno dei criteri sarà "L’efficienza e l’efficacia dell’attività didattica sulla base di standard qualitativi di livello internazionale, anche con riferimento ai livelli d’apprendimento degli studenti e del loro inserimento nel mondo del lavoro", mi domando come si misuri questa efficienza. Lo stesso non capisco neanche cosa significa università che hanno "qualità e risultati dei progetti ricerca", cosa si intende per qualità e risultati? E lo stesso, come si valutano "Le strutture delle università e degli enti di ricerca, i corsi di studio universitari, i dottorati di ricerca, i master universitari e le scuole di specializzazione"? Cioè c'è un metodo scientifico o si va ad occhio?


Il metodo potra' essere sempre migliorato e adattato alle esigenze,ma perlomeno e' stato dato il la' ad un'azione tendente a far pulizia della feccia,dell'immondizia,dei babbioni che ammorbano le nostre universita' e non ultimo spazzare via quei"magnifici rettori" che hanno amministrato le universita' italiane come fossero cose di loro proprieta',fino a ridurle ricettacoli di raccomandati,parenti,buoni a nulla,sperperando,(loro si!) fior di miliardi per iniziative dementi,per le cazzate piu' assurde invece che destinare quei fondi alle attrezzature,alla ricerca e/o a speciali borse di studio...oppure trovi la situazione attuale di tua piena soddisfazione?

Steven11
Sono pienamente in accordo con wedge, specialmente con la sua chiusura
è ora di finirla con l'assistenzialismo italiano per cui chi è in difficoltà riceve sempre più soldi e alla fine non fa nulla per migliorare (come nel caso di Catania già citato)


Mi viene in mente un articolo che citò tempo fa fields:
http://archiviostorico.corriere.it/2008 ... 1010.shtml

Molto brutto sentir dire poi che la colpa è di quelli di sopra, per tutto.

Zkeggia
I criteri per cui le università meritano o non meritano quali sono? Numero di laureati "sfornati" per anno, tempo medio di laurea, qualità di insegnamento, qualità di preparazione, insomma, chi decide e come lo fa quali sono le università meritevoli? Non riesco a decidermi se questa cosa sia un bene o meno... intendo dire, quando leggo che uno dei criteri sarà "L’efficienza e l’efficacia dell’attività didattica sulla base di standard qualitativi di livello internazionale, anche con riferimento ai livelli d’apprendimento degli studenti e del loro inserimento nel mondo del lavoro", mi domando come si misuri questa efficienza. Lo stesso non capisco neanche cosa significa università che hanno "qualità e risultati dei progetti ricerca", cosa si intende per qualità e risultati? E lo stesso, come si valutano "Le strutture delle università e degli enti di ricerca, i corsi di studio universitari, i dottorati di ricerca, i master universitari e le scuole di specializzazione"? Cioè c'è un metodo scientifico o si va ad occhio?

wedge
"stepper":
Il fatto che tra le prime 27 università con esito positivo ce ne siano solo 4 del sud Italia (più due di Roma) la dice lunga. Io personalmente, se devo valutare l'attendibilità di questi dati provenienti da un Governo sotto lo scacco della Lega e con una credibilità internazionale sotto zero, mi faccio una bella risata..


e la possibilità che veramente le università del Sud siano meno efficienti di quelle del Nord non la contempli?
guarda, finchè i meridionali non si prenderanno un po' di responsabilità in più la Lega prenderà sempre più voti. invece gente come Scampagnini (che ha fatto FALLIRE la città di Catania, a cui poi Berlusca ha regalato 140mln di Euro per il risanamento), Bassolino (su cui è come sparare sulla Croce Rossa) e Mastella (140000 voti ad Avellino) continua ad essere votata e ammirata dalla gente.

chi è del forum da tanto tempo sa bene quanto io sia lontano da questo governo e dalla Lega, ma mi sento di lodare quest'iniziativa (benchè non si debbano dimenticare i tagli generalizzati), perchè è ora di finirla con l'assistenzialismo italiano per cui chi è in difficoltà riceve sempre più soldi e alla fine non fa nulla per migliorare (come nel caso di Catania già citato).

Luca.Lussardi
Non è perchè io attualmente sto al Politecnico di Torino, ma devo ammettere che tra le varie università che ho frequentato il Politecnico di Torino è davvero un posto di eccellenza.

stepper1
Il fatto che tra le prime 27 università con esito positivo ce ne siano solo 4 del sud Italia (più due di Roma) la dice lunga. Io personalmente, se devo valutare l'attendibilità di questi dati provenienti da un Governo sotto lo scacco della Lega e con una credibilità internazionale sotto zero, mi faccio una bella risata. E mi viene a parlare di criteri di valutazione internazionali! I criteri di valutazione internazionali sono sempre applicati all'italiana e da un'italiana, membro di un governo che ogni giorno svela un nuovo risvolto esilarante della sua natura.

apatriarca
Hanno dato più soldi a chi già ce li aveva e meno a chi invece era già in difficoltà. Non so quanto sia veramente giusto.

unnio
io non sarò un esperto ma essendo in italia è una cosa pericolosissima, prodroma del piazzamento di quelli che riescono a portare fondi: è come dire che chi riesce a farsi prestare soldi dalle banche merita credito perché ha passato tale filtro. in calabria una marea di aziende finte riesce a ottenere i fondi europei, ma come?

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