\(\Phi(t, \boldsymbol y;t_0)\)

DavideGenova1
Ciao a tutti! Posto qui una domanda di tipo "generale" sui simboli matematici. Trovo sul mio libro di analisi la funzione \(\Phi(t, \boldsymbol y_0;t_0)\) definita come la funzione che associa a \(\boldsymbol y_0\) l'unica soluzione \(\boldsymbol y (t)\) del problema di Cauchy con dato iniziale \(\boldsymbol y (t_0)=\boldsymbol y_0\).
Volevo chiedere come mai una virgola e un punto e virgola...
Grazie a tutti!!!

Risposte
Fioravante Patrone1
"DavideGenova":
Devo purificarmi dalle imprecisioni linguistiche che in letteratura fanno tanto bel vedere (scherzo, ma non troppo).

E meno male che mate e letteratura son due cose diverse! Altrimenti, vuoi mettere che noia? :-D

DavideGenova1
Grazie a tutti ancora!!!!!! Intendevo quello, ma non sono ancora molto bravo ad esprimermi con il rigore necessario... :( Devo purificarmi dalle imprecisioni linguistiche che in letteratura fanno tanto bel vedere (scherzo, ma non troppo).

dzcosimo
no la funzione dovrebbe restituire il valore di $y$ all'istante $t$ e non l'intera funzione

EDIT: scusa Fioravante Patrone, ho scritto prima che tu scrivessi il tuo messaggio. In ogni caso io ho sempre visto la prima delle due opzioni

Fioravante Patrone1
"DavideGenova":
[quote="Fioravante Patrone"]Rigel scrive: \(\Phi(t; y_0, t_0)\), mentre tu scrivi (a parte il "bold" che non è rilevante per quanto voglio far notare) \(\Phi(t, y_0; t_0)\). Sicuro di aver raggruppato bene le variabili?

Sono scritte così sul mio libro (con il bold per sottolineare che la funzione è vettoriale, ma anche $\Phi$ lo è)...[/quote]
Che il bold intendesse robbe vettoriali era chiaro.
Che siano scritte così sul libro ci credo, ma continua a sembrarmi strano.

"DavideGenova":
[quote="Fioravante Patrone"]Mi colpisce anche che tu dica: "la funzione \(\Phi(t, \boldsymbol y_0;t_0)\) definita come la funzione che associa a \(\boldsymbol y_0\) l'unica soluzione \(\boldsymbol y (t)\)..." Non mi è mica tanto chiaro il discorso.

Volevo dire che, da quanto ho capito io, dato il problema di Cauchy \(\boldsymbol y'=\boldsymbol f(t,\boldsymbol y),\boldsymbol y(t_0)=\boldsymbol y_0\), la funzione \(\Phi(t, \boldsymbol y_0;t_0)\) è quella che, avendo per variabili/parametri \(t, \boldsymbol y_0\) e \(t_0\), ha per immagine la funzione\(\boldsymbol y\). Spero di non aver frainteso quanto dice il mio libro di analisi... :?[/quote]
La parte evidenziata in verde la scriverei diversamente. Ci sono due modi ugualmente corretti per scriverla:
- la funzione \(\Phi(t, \boldsymbol y_0;t_0)\) è quella che, avendo per variabili/parametri \(t, \boldsymbol y_0\) e \(t_0\), ha per immagine il valore che la funzione \(\boldsymbol y\) assume nel punto $t$
- la funzione \( t \mapsto \Phi(t, \boldsymbol y_0;t_0)\) è quella che, avendo come variabile $t$ e come parametri \( \boldsymbol y_0\) e \(t_0\), ha per immagine la funzione \(\boldsymbol y\)

DavideGenova1
"Fioravante Patrone":
Rigel scrive: \(\Phi(t; y_0, t_0)\), mentre tu scrivi (a parte il "bold" che non è rilevante per quanto voglio far notare) \(\Phi(t, y_0; t_0)\). Sicuro di aver raggruppato bene le variabili?

Sono scritte così sul mio libro (con il bold per sottolineare che la funzione è vettoriale, ma anche $\Phi$ lo è)...
"Fioravante Patrone":
Mi colpisce anche che tu dica: "la funzione \(\Phi(t, \boldsymbol y_0;t_0)\) definita come la funzione che associa a \(\boldsymbol y_0\) l'unica soluzione \(\boldsymbol y (t)\)..." Non mi è mica tanto chiaro il discorso.

Volevo dire che, da quanto ho capito io, dato il problema di Cauchy \(\boldsymbol y'=\boldsymbol f(t,\boldsymbol y),\boldsymbol y(t_0)=\boldsymbol y_0\), la funzione \(\Phi(t, \boldsymbol y_0;t_0)\) è quella che, avendo per variabili/parametri \(t, \boldsymbol y_0\) e \(t_0\), ha per immagine la funzione\(\boldsymbol y\). Spero di non aver frainteso quanto dice il mio libro di analisi... :?
$+oo$ grazie a tutti!!!

Luca.Lussardi
Probabilmente l'uso della notazione $\Phi_{t_0,y_0}(t)$ è migliore.

Fioravante Patrone1
Ovviamente d'accordo con Rigel. La distinzione operata con l'uso del punto e virgola ha lo scopo di aiutare il lettore, anche percettivamente, a distinguere il ruolo diverso che hanno le variabili nell'analisi che ne intende fare chi scrive.

@DavideGenova, noto una cosa. Rigel scrive: \(\Phi(t; y_0, t_0)\), mentre tu scrivi (a parte il "bold" che non è rilevante per quanto voglio far notare) \(\Phi(t, y_0; t_0)\). Sicuro di aver raggruppato bene le variabili?

Mi colpisce anche che tu dica: "la funzione \(\Phi(t, \boldsymbol y_0;t_0)\) definita come la funzione che associa a \(\boldsymbol y_0\) l'unica soluzione \(\boldsymbol y (t)\)..." Non mi è mica tanto chiaro il discorso.

DavideGenova1
:shock: Risposta in tempo reale! Grazie di cuore, Rigel!!!

Rigel1
E' solo una questione di notazione. In genere le "variabili" dopo il punto-e-virgola sono pensate come parametri (anche se la distinzione è puramente formale), tanto che spesso si usa la notazione \(\Phi(t; y_0, t_0)\) per dire che si sta pensando ad una funzione della \(t\) (dunque alla soluzione del problema di Cauchy), tenendo però traccia della sua dipendenza dal dato iniziale.

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