Penuria di docenti?

Benny24
Guardate qui.

Risposte
Rggb1
/* OT
"enomis":
La violenza sessuale è un reato perseguibile d'ufficio. Se la persona violentata non sporge denuncia, ma la magistratura viene comunque a conoscenza dell'episodio, ha il dovere di procedere.

Purtroppo non è così, come sanno molte donne che l'hanno subita. Ci vuole qualcos'altro: se minorenne, se fatta in famiglia, se c'è altro reato...
EOT */
Riguardo alle prestazioni lavorative gratuite, le cose non funzionano come dici tu, perchè non c'è solo un'ipotesi di violenza privata, ma c'è sopratutto un reato di falso ideologico, perchè il datore di lavoro attesta nei documenti di aver pagato uno stipendio che in realtà non ha mai pagato (e, simmetricamente, il docente attesta di aver ricevuto soldi che non ha ricevuto).

Non è così semplice, la vedo difficile anche per falso ideologico. Infatti...
Ci vuole poco a fare le dovute verifiche. Loro hanno contattato tutti gli abilitati presenti in graduatoria ? Lo dimostrino. Se dicono il falso saranno i tabulati telefonici e i registri delle poste a smentirli.

infatti non ci vuole poco. Ci vuole un'indagine, che per esempio giustifichi l'acquisizione di tabulati, e l'onere della prova è a carico dell'inquirente e poi del procuratore in giudizio. Urca...

Altra cosa: sperare che queste storture di sistema le corregga la magistratura è buona cosa, e a volte risolutiva, ma spesso "fatta la legge trovato l'inganno". Se invece la politica volesse, l'amministratore (stato? provincia?) sì che potrebbe disporre proprie indagini d'ufficio, e fare un po' di pulito. Ma mi sa che la politica è sull'altra sponda.

simfanc
"Rggb":
[quote="enomis"]I reati per i quali si procede a querela di parte sono solitamente abbastanza lievi

Quali violenza sessuale, furto, truffa...
I reati di cui parliamo non rientrano in questa fattispecie.

Non ne sono sicuro.
- Il "fesso" presta la sua opera gratis, e lo fa ovviamente non perché è un santo, ma non ci vedo nemmeno violenza privata.
- Il lavoro effettivamente è stato prestato, e se viene riconosciuto per graduatorie pubbliche, che reato è?
Il tutto magari è associazione per delinquere? Guarda che non voglio essere polemico: magari a noi sembra semplice, ma è maledettamente complicato.
L'altro problema che poni è invece più rilevante, ossia è sufficiente la vox populi per far partire un'indagine ? Io credo che in questo caso sia sufficiente. Voglio dire che se molti docenti raccontano di episodi di sfruttamento del tipo precedentemente descritto, queste testimonianze vanno prese sul serio, anche se rese in forma anonima. Voglio dire che il magistrato ha la facoltà di disporre delle indagini ed eventualmente di disporre il rinvio a giudizio dei supposti responsabili.
Non occorre alcuna denuncia formale, dato che il magistrato ha il dovere di perseguire il reato avendone avuto la notizia. Contro Vanna Marchi non ci fu alcuna esplicita denuncia. L'azione penale ebbe inizio non appena Striscia la Notizia mandò in onda il famoso servizio. A quel punto vennero disposte successive indagini che portarono all'acquisizione di prove determinanti per la condanna.

La voce, la notizia a mezzo stampa, la denuncia anonima deve portare ad indagini circostanziate: se indaghi su un reato ci devono essere degli indagati e non possono essere tutti gli amministratori, direttori e segretari di scuole private di una regione; a indagine iniziata devi trovare prove e testimoni e poi andare dal PG per vedere se, bontà sua, dispone il rinvio a giudizio.

Io concordo con il tuo pensiero, tranne che penso la responsabilità - di controllo e di sanzione - non sia della magistratura ma degli amministratori pubblici, ovvero la classe politica. Se poi mi dici che cadiamo dalla padella nella brace, ahimè ti do ragione. :([/quote]

La violenza sessuale è un reato perseguibile d'ufficio. Se la persona violentata non sporge denuncia, ma la magistratura viene comunque a conoscenza dell'episodio, ha il dovere di procedere.

Se io invece assisto a una discussione in cui Tizio insulta Caio e vado a riferire la cosa al magistrato, questi non può procedere perchè spetta solo ed esclusivamente a Caio presentare querela per diffamazione.

Riguardo alle prestazioni lavorative gratuite, le cose non funzionano come dici tu, perchè non c'è solo un'ipotesi di violenza privata, ma c'è sopratutto un reato di falso ideologico, perchè il datore di lavoro attesta nei documenti di aver pagato uno stipendio che in realtà non ha mai pagato (e, simmetricamente, il docente attesta di aver ricevuto soldi che non ha ricevuto).

Inoltre io mi riferivo anche ad altre questioni. La legge impone alle scuole paritarie di assumere prioritariamente personale abilitato. nel caso in questione ci vogliono far credere che gran parte delle graduatorie lombarde sono esaurite e che quindi si deve far ricorso a personale non abilitato. Siccome questo non è vero, perchè può anche capitare che per certe materie non si riesca a trovare un insegnante in possesso di abilitazione, tuttavia non è credibile che l'80 % dei posti debba essere assegnato a docenti privi di abilitazione. Questo significa solo una cosa: che si sta affermando il falso al fine di assumere solo persone che rientrano nelle grazie dei gestori.
Ci vuole poco a fare le dovute verifiche. Loro hanno contattato tutti gli abilitati presenti in graduatoria ? Lo dimostrino. Se dicono il falso saranno i tabulati telefonici e i registri delle poste a smentirli.

Rggb1
"enomis":
I reati per i quali si procede a querela di parte sono solitamente abbastanza lievi

Quali violenza sessuale, furto, truffa...
I reati di cui parliamo non rientrano in questa fattispecie.

Non ne sono sicuro.
- Il "fesso" presta la sua opera gratis, e lo fa ovviamente non perché è un santo, ma non ci vedo nemmeno violenza privata.
- Il lavoro effettivamente è stato prestato, e se viene riconosciuto per graduatorie pubbliche, che reato è?
Il tutto magari è associazione per delinquere? Guarda che non voglio essere polemico: magari a noi sembra semplice, ma è maledettamente complicato.
L'altro problema che poni è invece più rilevante, ossia è sufficiente la vox populi per far partire un'indagine ? Io credo che in questo caso sia sufficiente. Voglio dire che se molti docenti raccontano di episodi di sfruttamento del tipo precedentemente descritto, queste testimonianze vanno prese sul serio, anche se rese in forma anonima. Voglio dire che il magistrato ha la facoltà di disporre delle indagini ed eventualmente di disporre il rinvio a giudizio dei supposti responsabili.
Non occorre alcuna denuncia formale, dato che il magistrato ha il dovere di perseguire il reato avendone avuto la notizia. Contro Vanna Marchi non ci fu alcuna esplicita denuncia. L'azione penale ebbe inizio non appena Striscia la Notizia mandò in onda il famoso servizio. A quel punto vennero disposte successive indagini che portarono all'acquisizione di prove determinanti per la condanna.

La voce, la notizia a mezzo stampa, la denuncia anonima deve portare ad indagini circostanziate: se indaghi su un reato ci devono essere degli indagati e non possono essere tutti gli amministratori, direttori e segretari di scuole private di una regione; a indagine iniziata devi trovare prove e testimoni e poi andare dal PG per vedere se, bontà sua, dispone il rinvio a giudizio.

Io concordo con il tuo pensiero, tranne che penso la responsabilità - di controllo e di sanzione - non sia della magistratura ma degli amministratori pubblici, ovvero la classe politica. Se poi mi dici che cadiamo dalla padella nella brace, ahimè ti do ragione. :(

simfanc
"Rggb":
Spezzo una lancia (almeno mezza, via) in favore dei magistrati. L'azione penale è "obbligatoria", per usare la tua espressione, solo per i reati che il codice prevede lo siano. E il magistrato lo deve sapere: il fatto in particolare, non una generica denuncia da parte dei sindacati che magari parla delle "scuole della lombardia". E' anche - per lui - difficile disporre un'indagine sulla base di generiche indicazioni.
Rileggerò il codice, ma controlla anche tu: per queste cose si procede d'ufficio? Mi sembra strano...


I reati per i quali si procede a querela di parte sono solitamente abbastanza lievi (es. molestie telefoniche, ingiuria e via dicendo). I reati di cui parliamo non rientrano in questa fattispecie.

L'altro problema che poni è invece più rilevante, ossia è sufficiente la vox populi per far partire un'indagine ? Io credo che in questo caso sia sufficiente. Voglio dire che se molti docenti raccontano di episodi di sfruttamento del tipo precedentemente descritto, queste testimonianze vanno prese sul serio, anche se rese in forma anonima. Voglio dire che il magistrato ha la facoltà di disporre delle indagini ed eventualmente di disporre il rinvio a giudizio dei supposti responsabili.
Non occorre alcuna denuncia formale, dato che il magistrato ha il dovere di perseguire il reato avendone avuto la notizia. Contro Vanna Marchi non ci fu alcuna esplcicita denuncia. L'azione penale ebbe inizio non appena Striscia la Notizia mandò in onda il famoso servizio. A quel punto vennero disposte successive indagini che portarono all'acquisizione di prove determinanti per la condanna.
Possibile che ogni volta bisogna attendere che tutto venga trasformato in show ?
Per il delitto di Cogne e per quello di Garlasco sono stati spesi milioni di euro. Per fare le indagini sulle scuole paritarie ne servono molti meno. Basta avere la volontà di indagare su una cosa che oramai è nota anche ai sassi.

Rggb1
Spezzo una lancia (almeno mezza, via) in favore dei magistrati. L'azione penale è "obbligatoria", per usare la tua espressione, solo per i reati che il codice prevede lo siano. E il magistrato lo deve sapere: il fatto in particolare, non una generica denuncia da parte dei sindacati che magari parla delle "scuole della lombardia". E' anche - per lui - difficile disporre un'indagine sulla base di generiche indicazioni.
Rileggerò il codice, ma controlla anche tu: per queste cose si procede d'ufficio? Mi sembra strano...

simfanc
Io non ho preclusioni ideologiche riguardo alle scuole paritarie, però ritengo che queste, se vogliono essere considerate tali, debbano rispettare le stesse regole della scuola pubblica, in primis per quel che riguarda il reclutamento dei docenti.
Mi viene assai difficile credere al fatto che sia stato impossibile reperire dei docenti abilitati in quasi tutte le materie, dato che tutti sanno che la cosa non è possibile. Infatti, anche se gli ultimi corsi ssis sono stati banditi nel 2007, il personale sinora abilitato risultava in soprannumero rispetto al numero delle cattedre disponibili (grazie sopratutto agli ultimi tagli ministeriali, che hanno permesso la costituzione di classi pollaio con oltre 30 studenti).
Più verosimilmente gran parte delle scuole private hanno il vizio di assumere chi vogliono loro e hanno sfruttato una tradizionale ambiguità dell'ordinamento scolastico italiano. Infatti, pur essendo vero che per insegnare nelle scuole secondarie non basta la laurea ma è necessaria l'abilitazione all'insegnamento, un laureato non abilitato può comunque insegnare (e il suo servizio viene considerato come "prestato in possesso del titolo di studio" e quindi valutabili ai fini della carriera), a condizione però che sia stato impossibile reperire personale abilitato. Non è una precisazione di poco conto, perchè mentre un dottore in ingegneria non può in alcun modo firmare un progetto se privo dell'abilitazione professionale, un laureato può, a certe condizioni, insegnare anche senza abilitazione.
Il fatto è che nessuno si prende la briga di controllare se queste condizioni si sono verificate. Purtroppo qua si sfiora il ridicolo, perchè può capitare di non riuscire a coprire alcuni posti con personale abilitato, ma non è assolutamente credibile, per una serie di fattori, che questo valga per l'80% dei posti da coprire.

Nelle scuole paritarie poi si verifica il fenomeno dello "schiavismo". Aggiungo qualcosa a quanto già detto da Fioravante Patrone.
Siccome da una decina d'anni il servizio prestato nelle scuole paritarie è equiparato, ai fini delle graduatorie per le supplenze e le immissioni in ruolo, al servizio prestato nelle scuole pubbliche, molti gestori di scuole paritarie vanno alla ricerca del pollo disposto a lavorare gratis (e quindi a firmare buste paga false) pur di ottenere il punteggio.
Tutti sanno ma nessuno interviene. Lasciamo perdere il Ministro, che per motivi ideologici non metterà mai il bastone fra le ruote ai gestori delle scuole paritarie, mi chiedo tuttavia che cosa fa la magistratura. L'azione penale in Italia è obbligatoria, e questi fenomeni vengono da sempre denunciati da sindacati e associazioni. Possibile che non si riesca a porre fine a questo scandalo ?

Rggb1
Perfettamente d'accordo.
"Fioravante Patrone":
Né sono solo i proprietari terrieri a sfruttare. Magari anche qualche suorina, visto che istituti privati di proprietà "della Chiesa" ce ne sono tanti.

"Qualche" suorina? Sono legione. Incamerano tanti soldini, i servizi sono spesso sotto la media del pubblico, e - va detto - i genitori sono tanto contenti...

Fioravante Patrone1
Non ci sono solo i neri di Rosarno ad essere sfruttati, anche se i livelli di sfruttamento sono diversi.

Né sono solo i proprietari terrieri a sfruttare. Magari anche qualche suorina, visto che istituti privati di proprietà "della Chiesa" ce ne sono tanti.

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