Meritocrazia

matemix1
MERITOCRAZIA, negli ultimi mesi ho sentito tante volte questa parola, di cui avevo un'idea del significato abbastanza vaga e generica...ho così ho cercato su Wikipedia dove c'è scritto:

"La meritocrazia è una forma di governo dove le cariche amministrative, le cariche pubbliche, e qualsiasi ruolo che richieda responsabilità nei confronti degli altri, è affidata secondo criteri di merito, e non di appartenenza lobbystica, familiare o di casta economica....
Il più evidente tentativo da parte di un sistema politico di basarsi su una meritocrazia pura è stato quello dei regimi fascisti..."
e su questo non faccio commenti...(che è meglio)
Sul caro dizionario ho trovato la definizione che forse è più vicina all'uso che facciamo di questa parola:"concezione per cui ogni forma di riconoscimento è esclusivamente commisurata al merito individuale."
Merito:"diritto alla lode , alla stima , alla ricompensa, dovuta alle qualità intrinseche di una persona, o da essa acquisito con le opere."
Dunque, correggetemi se sbaglio, per applicare la meritocrazia alla scuola e all'università cioè agli insegnanti (che verrebbero scelti o premiati su tale base) dovrebbe per prima cosa essere istituita l'unità di misura del merito.
A questo punto la mia domanda è: secondo voi quale può essere l'unità di misura oggettiva del merito?

Risposte
igiul1
Credo che a causa delle tante (troppe) variabili e della soggettività nella valutazione, qualunque criterio si adotti (solo i test possono dare misure oggettive ma sono fuori luogo nel nostro caso), valutare il merito degli insegnanti sia qualcosa di estremamente arduo se non impossibile, tranne che per alcuni aspetti (presenza, rispettto dei regolamenti e simili cose standardizzate).
Mi chiedo e vi chiedo "di due insegnanti, di cui uno svolge seriamente e professionalmente il proprio compito, per cui è molto apprezzato dagli alunni (che generalmente sono più preparati di quelli degli altri corsi) e dai genitori ma non dal DS perchè non si interessa di progetti, mentre un altro è poco in classse ma fa molti progetti per cui è molto apprezzato dal DS e meno dai genitori, a chi dovrebbe essere riconosciuto il merito?"
Io una mia idea ce l'ho, ma se passasse il discorso della meritocarazia non so chi dei due avrebbe un maggiore riconoscimento.

GodR1n0
A mio parere la meritocrazia in Italia può quasi considerarsi un sogno utopico specie nell'ambito universitario.
Un'eventuale scala di misura della meritocrazia potrebbe essere una selezione effettuata in base ai risultati di concorsi molto complessi che testino il livello di preparazione del partecipante. Di questi corsi però ce ne stanno a migliaia e (in base a quanto ho potuto sapere dai notiziari del genere Ballarò, Annozero e via dicendo) sono quasi tutti truccati. La cosa più grave non riguarda tanto i giovani concorrenti che vengono superati da coloro che hanno l'"aiuto divino" ma noi stessi: siamo noi che ci ritroviamo a essere curati da dottori incompetenti, siamo noi che frequantiamo scuole piene di insegnanti nulla tenenti, siamo noi che quando andiamo in un ufficio comunale non troviamo nessuno a cui chiedere informazioni...
Con grande rammarico devo dire che non si può combattere l'ingiustizia e difficilmente potrà varsi valere la meritocrazia.
Dovremmo affidarci nelle mani della fortuna e sperare di essere guariti da dottori competenti, di essere istruiti da professori colti e di trovare sempre qualche impiegato "disposto" a far il suo lavoro.

Lorin1
a mio parere nella società in cui viviamo

Meritocrazia = avere tanti soldi da dare alle persone giuste.


E' triste come idea ma purtroppo con tutti i concorsi truccati, le persone meritevoli che riescono ad andare avanti sono ben poche, le altre, altrettando meritevoli vanno all'estero, dove ci sono molte più possibilità...ed è così che nasce il fenomeno della "fuga dei cervelli"

Megan00b
"GIBI":
...meritocrazia nella cultura...

Che vuol dire "meritocrazia nella cultura"?
Si parla di conoscenze, di capacità, del sapere o saper fare una cosa male, benino, bene, molto bene.
La cultura è un'altra storia e la conoscenza non è indice di cultura, neanche un po'.
La meritocrazia non può basarsi sulla cultura personale di ciascuno. La meritocrazia deve basarsi sul principio: "sai/sai fare meglio una certa cosa, quindi è meglio che la faccia tu piuttosto che un altro che la sa/sa fare peggio, affinchè quella cosa vegna fatta meglio. Non è un riconoscimento snob di un titolo nobiliare o di una gerarchia intellettuale bensì un meccanismo che fa in modo da affidare al migliore in un certo ambito l'onere e l'onore di svilupparlo.

GIBI1
Il lavoro intellettuale non è misurabile, la misura è connaturata alla quantità non alla qualità. Con i criteri che vanno per la maggiore e che si vogliono instaurare a un Ennio De Giorni non sarebbe consento neanche mettere un piede nell’Università.
La cultura è soggettiva e non si fa con i quiz (pardon i test), la valutazione con le crocette, tanto di moda oggigiorno, è l’antitesi della qualità.
Come si fa allora a valutare la meritocrazia nella cultura? Forse l’unica via è cercare di riuscire ad incrementare l’onestà delle persone.

Megan00b
Ogni misura è soggettiva, non esiste in terra la possibilità di costruire una misura oggettiva di qualcosa. Forse sarebbe più opportuno parlare di misura condivisa. E' quello che si fa al momento, quello che fanno le agenzie che si occupano di rating e di ranking, qualunque sia l'oggetto dell'una o dell'altra.
Quanto al merito universitario... sarebbe opportuno a mio avviso coniugare gli aspetti suddetti, i voti acquisiti, le esperienze prelavorative e di tirocinio-stage, le capacità e le conoscenze acquisite anche in relazione alle rispettive prima dell'attesa all'università in uno o più stimatori compatti e standard. Prendere in prestito i metodi (o la filosofia che essi sottendono) di reclutamento e assunzione nell'ambito delle aziende private: in poche parole test mirati per la specifica area di interesse che risultino in una certificazione delle capacità pratiche o tecniche o teoriche in vista di una specifica funzione obiettivo.
Inoltre è da notare come allo stato attuale il sistema delle certificazioni stia diventando sempre più prassi diffusa. Nonostante sia ridicola l'attuale configurazione delle tematiche trattate dall'ECDL essa insieme ai vari framework linguistici costituiscono a livello europero una solida certificazione comune, totale, flessibile e generale difficilmente opinabile. Ritengo che il sistema delle certificazioni potrebbe essere una risposta al problema della (non) meritocrazia.

matemix1
"mircoFN":

Il merito non è semplice da misurare (sempre che sia possibile)


Anche questo è vero, dunque, alla mia domanda iniziale aggiungo questa: è possibile dimostrare che non si può misurare il merito?

kidwest
Un modo molto semplice, perchè si risolverebbe da solo, sarebbe quello di togliere dal merito l'opzione di una ricompensa più elevata, e lasciare diritto alla lode e diritto alla stima, che secondo me hanno molto più valore del denaro.

Ma poi, pensateci bene! Cosa vi dà di più il denaro, se non la possibilità di "comprare" le altre due opzioni, solo che comprate con il denaro, difficilmente saranno vere, ma solo finzione. In fondo la ricchezza è solo un modo per apparire, o poco altro.

oruam1
"matemix":
MERITOCRAZIA, negli ultimi mesi ho sentito tante volte questa parola, di cui avevo un'idea del significato abbastanza vaga e generica...ho così ho cercato su Wikipedia dove c'è scritto:

"La meritocrazia è una forma di governo dove le cariche amministrative, le cariche pubbliche, e qualsiasi ruolo che richieda responsabilità nei confronti degli altri, è affidata secondo criteri di merito, e non di appartenenza lobbystica, familiare o di casta economica....
Il più evidente tentativo da parte di un sistema politico di basarsi su una meritocrazia pura è stato quello dei regimi fascisti..."
e su questo non faccio commenti...(che è meglio)
Sul caro dizionario ho trovato la definizione che forse è più vicina all'uso che facciamo di questa parola:"concezione per cui ogni forma di riconoscimento è esclusivamente commisurata al merito individuale."
Merito:"diritto alla lode , alla stima , alla ricompensa, dovuta alle qualità intrinseche di una persona, o da essa acquisito con le opere."
Dunque, correggetemi se sbaglio, per applicare la meritocrazia alla scuola e all'università cioè agli insegnanti (che verrebbero scelti o premiati su tale base) dovrebbe per prima cosa essere istituita l'unità di misura del merito.
A questo punto la mia domanda è: secondo voi quale può essere l'unità di misura oggettiva del merito?


Interessantissima la tua questione, matemix: posto che, ad esser pratici come bisogna essere, non si potrà che tener da conto le cose dette da mircoFN e le altre che sicuramente si potranno aggiungere a formare insomma un Criterio, proporrei tuttavia anche un'unità di misura etica e del tutto personale da coniugare, nei limiti del possibile, con il Criterio: 'Mokudoku', che in giapponese, se non sbaglio la grafìa, significa 'nessun merito'.

mircoFN1
Meritocrazia: (alla lettera) governo dei meritevoli. Abbiamo l'esempio complementare sotto gli occhi.

Il merito non è semplice da misurare (sempre che sia possibile), per questo bisogna sempre dubitare di chi lo propone come panacea. Spesso ha nel cassetto criteri di comodo. Io la penso così: un'istituzione scolastica dovrebbe essere valutata sulla base dei risultati.

Un liceo sforna studenti universitari? Bene, vediamo come si classificano nei test d'ingresso per le università.

Una facoltà di ingegneria sforna ingegneri? Bene, vediamo cosa dicono le aziende che li assumono.

Una facoltà di lettere sforna esperti in comunicazione? Benissimo, vediamo quanti di questi lavorano nel settore.

......

Poi magari lo diciamo anche alle famiglie che ci penseranno loro dove indirizzare i figli.


Ora quello che io osservo è invece che i criteri che vanno per la maggiore non tengono conto del prodotto finito. Nel migliore dei casi sono medie tra aspetti non commensurabili e poco oggettivi che cercano ridicolmente di coniugare l'accoglienza del campus con l'età media dei docenti e l'efficienza dei collegamenti dei mezzi di trasporto con le pubblicazioni scientifiche. Nel mondo dell'economia, invece, se un'azienda non produce beni di qualità che servono non sopravvive qualunque sia l'indice di performance misurato con ogni altro criterio.

Riusciranno i nostri governanti a proporre un criterio valido per valutare le istituzioni scolastiche?
Considerando la qualità delle menti in gioco ... lascio a voi la risposta.

matemix1
nessuno raccoglie la sfida?

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