Matematica e amore: dinamica dell'amore
Ho un' amica che cerca informazioni su questo argomento, specialmente su argomenti riguardanti la dinamica dell'amore.
Risposte
che l'uomo tenda ad un fine posso pure capirlo, ma questo non da necessariamente un senso oggettivo alla vita o all'amore. Così come nell'orgasmo, chiamato dai francesi petite morte (piccola morte), anche nell'amore la componente umana potrebbe essere quella della non vita, una specie di alienazione dal mondo in grado di farci dimenticare i dispiaceri dell'esistenza, in pratica lo stesso funzionamento dell'oppio o dell'estasi. L'estrema tendenza al nulla, al vuoto, potrebbe essere una componente umana fondamentale.
Ragionando sulla matematica siamo portati a ritenerla come conoscenza pura, ciò che è matematizzabile esiste in quanto tale. Possiamo però spostare il punto di vista, vedere la matematica come la solida affermazione della non esistenza, in quanto ciò che non è stato ancora matematizzato non esiste.
Allora l'amore diviene l'alter ego del matematico, attraverso la matematica abbiamo dimostrato che l'uomo tende all'infinita conoscenza del nulla, attraverso l'amore sentiamo tutto il peso della vita e tentiamo di sfuggirgli.
Spero di essere stato chiaro, la dinamica mi sembra abbastanza intuitiva. Comunque se volete posso darvi qualche fonte per capire meglio o approfondire quello che ho espresso sopra.
Ragionando sulla matematica siamo portati a ritenerla come conoscenza pura, ciò che è matematizzabile esiste in quanto tale. Possiamo però spostare il punto di vista, vedere la matematica come la solida affermazione della non esistenza, in quanto ciò che non è stato ancora matematizzato non esiste.
Allora l'amore diviene l'alter ego del matematico, attraverso la matematica abbiamo dimostrato che l'uomo tende all'infinita conoscenza del nulla, attraverso l'amore sentiamo tutto il peso della vita e tentiamo di sfuggirgli.
Spero di essere stato chiaro, la dinamica mi sembra abbastanza intuitiva. Comunque se volete posso darvi qualche fonte per capire meglio o approfondire quello che ho espresso sopra.
si infatti ho chiesto anche a lui.
Rinaldi ha scritto non pochi modelli a riguardo... anche se qui il confine fra scienza e ciarlataneria e MOOOLTO labile!

grazie...
ciao, praticamente questi sono i miei due primi messaggi su matematicamente, spero di averti aiutato
www.sintropia.it
inoltre ti consiglio questa bellissima rivista www.scienzaeconoscenza.it
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Nel 1928, lavorando sulla equazione relativistica dell’elettrone, che ammette due soluzioni, la prima che si muove dal passato al futuro (onde ritardate) e la seconda che si muove dal futuro verso il passato (onde anticipate) Paul Dirac arrivò alla dimostrazione matematica dell’esistenza del positrone, esistenza che fu poi confermata nel 1932, da Anderson, grazie allo studio dei raggi cosmici. Nel 1907 Einstein con la teoria della relatività ristretta e successivamente Minkowsi con il cronotopo avevano mostrato che il tempo non è formato da “istanti” contemporanei, ma che passato, presente e futuro coesistono.
La scoperta della coesistenza di passato, presente e futuro è paragonabile, per importanza, alle altre grandi scoperte contro-intuitive della scienza, ad esempio:
Ø era intuitivo immaginare la Terra piatta, mentre era contro-intuitivo immaginarla rotonda;
Ø era intuitivo immaginare il Sole che ruota attorno alla Terra, ma contro-intuitivo immaginare la Terra che ruota attorno al Sole.
Oggi è intuitivo immaginare il tempo che scorre dal passato verso il futuro, ma contro-intuitivo immaginare che passato, presente e futuro coesistono!
Nel 1942 Luigi Fantappiè, uno dei maggiori matematici italiani, dimostrò che le onde ritardate (che si muovono dal passato al futuro e che dipendono da cause collocate nel passato) sono governate dal principio dell’entropia, mentre le onde anticipate (che si muovono dal futuro verso il passato e che dipendono da attrattori collocati nel futuro) sono governate da un principio simmetrico da lui denominato sintropia.
Attualmente, la nostra cultura rifiuta l’esistenza del futuro e cerca di spiegare tutto in termini di cause collocate nel passato. Le conoscenze e l’agire così prodotte sono necessariamente governate dal principio dell’entropia, cioè da un principio che tende verso il disordine, la disgregazione, il caos e la morte. La crisi contemporanea non è altro che la dimostrazione quotidiana del principio dell’entropia.
Il libro “[size=150]Sintropia il teorema dell’amore[/size]” prende spunto dalla crisi contemporanea per introdurre una nuova visione della società, della vita, della scienza e della religione che invece di basarsi sul principio dell’entropia (il principio della morte) si basa sul principio simmetrico della sintropia (il principio della vita). Per capire meglio cosa ciò significa facciamoci aiutare dallo stesso Fantappiè: “Vediamo ora, in conclusione, che cosa si può dire per la vita. Quello che distingue la vita dalla non vita è dunque la presenza, negli esseri viventi, di questi fenomeni sintropici, finalistici, come fenomeni tipici della vita. Ora come si considera essenza del mondo entropico, meccanico, il principio di causalità, è naturale considerare essenza del mondo sintropico il principio di finalità. Quindi l'essenza della vita è proprio in questo principio di finalità. Vivere, in sostanza, significa tendere a fini. In particolare, nella vita umana, che aspetto prendono questi fini? Quando un uomo è attratto dal denaro, si dice che «ama» il denaro. L'attrazione verso un fine, per noi uomini, è sentita come «amore». Noi vediamo dunque che la legge fondamentale della vita umana è questa: la legge dell'amore. Non sto facendo una predica sentimentale; io vi sto esponendo dei veri e propri teoremi dedotti logicamente da premesse sicure, ma è certo meraviglioso e forse commovente che, arrivati ad un certo punto, quelli che sono teoremi parlino anche al nostro cuore!” Fantappiè continua affermando che oggi vediamo stampate nel gran libro della natura - che, diceva Galilei, è scritto in caratteri matematici - le stesse leggi di amore che si ritrovano nei testi sacri delle principali religioni. “[…] la legge della vita non è dunque la legge dell'odio, la legge della forza, cioè delle cause meccaniche, questa è la legge della non vita, è la legge della morte; la vera legge che domina la vita è la legge dei fini, e cioè la legge della collaborazione per fini sempre più elevati, e questo anche per gli esseri inferiori. Per l'uomo è poi la legge dell'amore, per l'uomo vivere è, in sostanza, amare, ed è da osservare che questi nuovi risultati scientifici possono avere grandi conseguenze su tutti i piani, in particolare anche sul piano sociale, oggi tanto travagliato e confuso.” (brano tratto dalle conferenze scelte di Luigi Fantappiè, Edito da Di Renzo).
La scoperta della coesistenza di passato, presente e futuro è paragonabile, per importanza, alle altre grandi scoperte contro-intuitive della scienza, ad esempio:
Ø era intuitivo immaginare la Terra piatta, mentre era contro-intuitivo immaginarla rotonda;
Ø era intuitivo immaginare il Sole che ruota attorno alla Terra, ma contro-intuitivo immaginare la Terra che ruota attorno al Sole.
Oggi è intuitivo immaginare il tempo che scorre dal passato verso il futuro, ma contro-intuitivo immaginare che passato, presente e futuro coesistono!
Nel 1942 Luigi Fantappiè, uno dei maggiori matematici italiani, dimostrò che le onde ritardate (che si muovono dal passato al futuro e che dipendono da cause collocate nel passato) sono governate dal principio dell’entropia, mentre le onde anticipate (che si muovono dal futuro verso il passato e che dipendono da attrattori collocati nel futuro) sono governate da un principio simmetrico da lui denominato sintropia.
Attualmente, la nostra cultura rifiuta l’esistenza del futuro e cerca di spiegare tutto in termini di cause collocate nel passato. Le conoscenze e l’agire così prodotte sono necessariamente governate dal principio dell’entropia, cioè da un principio che tende verso il disordine, la disgregazione, il caos e la morte. La crisi contemporanea non è altro che la dimostrazione quotidiana del principio dell’entropia.
Il libro “[size=150]Sintropia il teorema dell’amore[/size]” prende spunto dalla crisi contemporanea per introdurre una nuova visione della società, della vita, della scienza e della religione che invece di basarsi sul principio dell’entropia (il principio della morte) si basa sul principio simmetrico della sintropia (il principio della vita). Per capire meglio cosa ciò significa facciamoci aiutare dallo stesso Fantappiè: “Vediamo ora, in conclusione, che cosa si può dire per la vita. Quello che distingue la vita dalla non vita è dunque la presenza, negli esseri viventi, di questi fenomeni sintropici, finalistici, come fenomeni tipici della vita. Ora come si considera essenza del mondo entropico, meccanico, il principio di causalità, è naturale considerare essenza del mondo sintropico il principio di finalità. Quindi l'essenza della vita è proprio in questo principio di finalità. Vivere, in sostanza, significa tendere a fini. In particolare, nella vita umana, che aspetto prendono questi fini? Quando un uomo è attratto dal denaro, si dice che «ama» il denaro. L'attrazione verso un fine, per noi uomini, è sentita come «amore». Noi vediamo dunque che la legge fondamentale della vita umana è questa: la legge dell'amore. Non sto facendo una predica sentimentale; io vi sto esponendo dei veri e propri teoremi dedotti logicamente da premesse sicure, ma è certo meraviglioso e forse commovente che, arrivati ad un certo punto, quelli che sono teoremi parlino anche al nostro cuore!” Fantappiè continua affermando che oggi vediamo stampate nel gran libro della natura - che, diceva Galilei, è scritto in caratteri matematici - le stesse leggi di amore che si ritrovano nei testi sacri delle principali religioni. “[…] la legge della vita non è dunque la legge dell'odio, la legge della forza, cioè delle cause meccaniche, questa è la legge della non vita, è la legge della morte; la vera legge che domina la vita è la legge dei fini, e cioè la legge della collaborazione per fini sempre più elevati, e questo anche per gli esseri inferiori. Per l'uomo è poi la legge dell'amore, per l'uomo vivere è, in sostanza, amare, ed è da osservare che questi nuovi risultati scientifici possono avere grandi conseguenze su tutti i piani, in particolare anche sul piano sociale, oggi tanto travagliato e confuso.” (brano tratto dalle conferenze scelte di Luigi Fantappiè, Edito da Di Renzo).
Eheheh..anche io vorrei saperlo!!

....e che argomento è?????
