Lettura: consigli e riflessioni

Luca114
Premetto che non ho ancora trovato in sezione un thread recente dedicato alla lettura e alla condivisone recensiva di opere letterarie/romanzi/libri in generale, per questo ho deciso di dedicarne uno, sperando a vostro completo piacimento.
Potrete raccontare le vostre impressioni, le vostre critiche, i vostri interessi letterari in modo che vengano condivisi con gli utenti.

Gradirei sapere quali sono state le vostre maggiori soddisfazioni, su tutti i punti di vista, in ambito di libri. Qual è stato il libro (o il romanzo) che vi ha più entusiasmato? Chi è lo scrittore in assoluto che è più in grado di coinvolgerci, crearci suspanse e quel senso di irreprensibile voglia di sbranare le bianche pagine di un libro? Qual è quel libro che racchiude in sè la propria personalità, il proprio carattere?

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Lancio la prima pietra.
In più di un decennio, non ho ancora avuto l'occasione di ricevere da parte di un professore di lettere un libro veramente indimenticabile. Tra questi, quello che più si avvicina alle mie aspettative è stato scritto da una professoressa di lettere e latino piemontese di nome Paola Mastrocola. Il libro si intitola "Una barca nel bosco".
Un altro libro consigliabile di paragonabile livello è stato scritto recentemente da "Alessandro d'Avenia" e s'intitola Cose che nessuno sa.
Per chi volesse immergersi nel completo mondo filosofico e passionale di una tormentata storia d'amore consiglio "Treno di notte per Lisbona" di Pascal Mercier. L'omonimo film è uscito pochi mesi fa nelle sale cinematografiche ed è ambientato a Berna e a Lisbona. L'autore è svizzero.

Non mi entusiasma la stile di Italo Calvino: ho letto un paio dei suoi libri e, seppur il primo (Sentieri dei nidi di ragno) sia scritto in un italiano semplice, comprensibile e scorrevole più di quanto lo sia il secondo (Se una notte d'inverno un viaggiatore), non li apprezzo entrambi e ritengo che la trama sia poco originale ma essenziale nel primo caso e originale nel secondo ma resa noiosa e poco scorrevole dal ritmo e lo sviluppo dei personaggi. Il processo di rivalutazione dell'autore non ha avuto successo.

Ho letto anche alcuni libri collegati alla matematica: Zio Petros e la Congettura di Goldbach, L'uomo che sapeva contare e Il teorema del pappagallo; quest'ultimo ho dovuto interromperlo a metà, ma in generale nulla di fenomenale.
Non mi dilungo oltre.

Il mio autore preferito è Dan Brown.
È per me uno scrittore che riesce a dosare perfettamente gli elementi di intrattenimento, coinvolgimento, di digressione e di "appassionamento", non necessari ma essenziali per la buona riuscita di un romanzo.
Dan Brown è uno dei pochi scrittori che riesce ad avvincerti.
Ad essere precisi, ho trovato particolarmente avvincente il suo ultimo romanzo, Inferno, che ho appena finito di leggere in inglese (e una parte in italiano); ma quasi imparagonabili sono i suoi ultimi debutti "Angeli e Demoni" e "Il codice da Vinci". Sottolineo che si tratta di "romanzi" e non di "trattati sull'arte rinascimentale italiana" ovvero di un "saggio sul l'architettura toscana" nell'ultimo caso. L'unico scopo di questo genere di libri è quello di intrattenere il lettore e i libri di Dan Brown ci riescono benissimo. Il loro ritmo incalzante, il termine mozzafiato dei brevi capitoli rende secondo me questo genere di libri unico.
Dico questo in quanto molti critici recensiscono negativamente i suoi libri in quanto "colmi di difetti" storici; penso che tutti abbiano sentito citare almeno una volta la teoria che l'autore presenta nel libro che l'ha reso più famoso.
Da Italiano (con la I maiuscola e ben fiero di esserlo) non mi sento in alcun modo minacciato da presunte "manie da professorino" di Dan Brown. L'autore non ha mai preteso di ricevere il premio Nobel per la letteratura. Una cosa è certa: in Italia abbiamo un patrimonio artistico unico al mondo che non sappiamo (o vogliamo) valorizzare appieno.
Di questi tempi non mi preoccupano le inesattezze commesse da Dan Brown: rimango ben più perplesso di fronte alla miriade di persone (pazienza all'estero, mi riferisco all'Italia) che la Divina Commedia, Dante Alighieri, Botticelli... non li hanno neanche sentiti nominare.
E poi... non so gli altri, ma io mi sento ben più determinato a visitare i luoghi descritti nei suoi romanzi dopo la lettura. È incantevole verificare se ciò che si aveva immaginato corrisponde esattamente alla realtà.
A breve mi tufferò nella lettura di "The book thief", ovvero "La bambina che salvava i libri".
Detto questo, il mio consiglio finale è di leggere i romanzi di Dan Brown. E il vostro? Aspetto i vostri pareri sul mondo della lettura.

Risposte
Sk_Anonymous
"Zero87":
[quote="giuliofis"][quote="Zero87"]
W Baricco... il mio preferito è Novecento. :)

[ot]Nessuno l'avrebbe mai detto, sai? :-D[/ot][/quote]
[ot]Oh, signùr, l'avevo già detto?
Dico sul serio, ultimamente non mi ricordo proprio niente.[/ot][/quote]
[ot]No, è che sei un pianista! :-D[/ot]

Zero87
"giuliofis":
[quote="Zero87"][quote="valerio cavolaccio"]Molti romanzi di baricco, il mio preferito è city :)

W Baricco... il mio preferito è Novecento. :)[/quote]
[ot]Nessuno l'avrebbe mai detto, sai? :-D[/ot][/quote]
[ot]Oh, signùr, l'avevo già detto?
Dico sul serio, ultimamente non mi ricordo proprio niente.[/ot]

Sk_Anonymous
"Zero87":
[quote="valerio cavolaccio"]Molti romanzi di baricco, il mio preferito è city :)

W Baricco... il mio preferito è Novecento. :)[/quote]
[ot]Nessuno l'avrebbe mai detto, sai? :-D[/ot]

Zero87
"valerio cavolaccio":
Molti romanzi di baricco, il mio preferito è city :)

W Baricco... il mio preferito è Novecento. :)

valerio cavolaccio
Io ho apprezzato tantissimo questi libri:
- Per chi suona la campana
- L'amore ai tempi del colera
- La signora Dalloway
- Al faro
- Molto forte incredibilmente vicino
- Ogni cosa è illuminata
Molti romanzi di baricco, il mio preferito è city :)

Uqbar
In un forum di matematiche che si rispetti non può certo mancare Flatlandia.

Non condivido i giudizi infelici su Calvino, che trovo essere uno degli scrittori più arguti del secolo scorso: non solo come narratore ma anche come saggista. A questo proposito suggerisco caldamente la lettura di quel piccolo capolavoro che sono le Lezioni Americane.

giuscri
"theras":
La versione di Barney(Richler Mordecai,1997)

Grande! :-)

Luca114
"Zero87":
L'infinito di Leopardi.

Conosco molti a cui non va a genio Leopardi... ma forse perché nelle Marche - non so nel resto d'Italia - è praticamente obbligatorio far imparare tra elementari e medie almeno 3-4 poesie di Leopardi. Quando ad un ragazzino/a fai fare qualcosa - di noioso aggiungerei (a quell'età) - per forza, è molto facile finire per odiarla anche molto più avanti dell'età in cui si fa. :)



Concordo pienamente con te.

Non dimenticherò mai la frase finale de Infinito:" ...e naufragar m'è dolce in questo mare."

theras
La versione di Barney(Richler Mordecai,1997):
ne consiglio vivamente la lettura,un pò meno la visione dell'omonimo film del 2010
(troppo manieristico e politically correct,per i miei gusti,sopratutto se confrontato alla lettura di fondo,
ben più oscura e bipolare,ispiratami da quel "recente" romanzo).
Saluti dal web.

gugo82
Satura di Montale.

Forse è la raccolta che apprezzo di più, tra quelle montaliane; lontana dalla estrema complicatezza di Le occasioni e La bufera e altro, sia dalla quasi ingenuità degli Ossi.

Zero87
L'infinito di Leopardi.

Conosco molti a cui non va a genio Leopardi... ma forse perché nelle Marche - non so nel resto d'Italia - è praticamente obbligatorio far imparare tra elementari e medie almeno 3-4 poesie di Leopardi. Quando ad un ragazzino/a fai fare qualcosa - di noioso aggiungerei (a quell'età) - per forza, è molto facile finire per odiarla anche molto più avanti dell'età in cui si fa. :)

Sk_Anonymous
Dimenticavo la poesia!
Sicuramente tutte le opere di [url=http://it.wikisource.org/wiki/Autore:Guido_Gozzano]Guido Gozzano[/url] e [url=https://it.wikisource.org/wiki/Autore:Sergio_Corazzini]Sergio Corazzini[/url]. Di seguito alcune delle mie preferite.
La differenza.
La via del rifugio.
La signorina Felicita ovvero la felicità.
Pioggia d'agosto.
Prima delusione.
Il mio cuore.
Desolazione del povero poeta sentimentale.
Scritto sopra una lama.
Sonetto d'autunno.
Ballata del fiume e delle stelle.

Zero87
"Luca":
L'ultima legione, di V. M. Manfredi

Nel tuo caso, detto in qualche riga, di cosa parla il romanzo? In che epoca è ambientato?

E' ambientato agli sgoccioli dell'impero romano, cioè dopo l'incoronazione di un certo ( :roll: ) Romolo Augustolo. I barbari invadolo l'Italia e l'imperatore è fatto prigioniero, insieme al suo precettore, ma sarà liberato dalla sua guardia personale (Aurelio, il vero protagonista) e segue una serie di avventure... ecc... (diciamo che ho riassunto in una frase meno di 1/5 del libro).

Luca114
Grazie a tutti per le risposte. Non avevo dubbi sul fatto che gli appassionati di matematica si dessero anche alla letteratura.

L'ultima legione, di V. M. Manfredi


Riguardo questo autore non avevo parlato. Ho letto due dei suoi libri: Lo scudo di Talos e Alexandros, ciascuno dei quali riprende un periodo storico ben preciso dell'epoca antica e altomedievale. In particolare, il primo è ambientato a Sparta e tratta le questioni legate alla società mentre il secondo vede come protagonista Filippo e il mondo dei Macedoni. Devo ammettere che i suoi lavori, seppur opere di fantasia, riescono a facilitarti la visione di com'era una volta la società.
Nel tuo caso, detto in qualche riga, di cosa parla il romanzo? In che epoca è ambientato?

Chi, e soprattutto, cos'è Alessandro D'Avenia?
L'ultimo prodotto sfavillante del lato oscuro dell'industria editoriale, il cavallo da corsa su cui puntare per avvicinare alla lettura di libri di dubbia qualità una nuova gioventù di adolescenti.
Un impasto di moralismo e banalità, privo di contenuti, vago a sufficienza da permettere ad ogni critico letterario, voglioso di spingere il nostro sedicente giovane professore, di tesserne le lodi, cose da free-climbing sugli specchi, senza corda.


Noto che in questa discussione vengono particolarmente disprezzati gli aspiranti scrittori insegnanti di lettere e sinceramente non riesco pienamente a capacitarmi.
Quando si leggono i loro libri, non bisogna aspettarsi Italo Calvino, Dino Buzzati o Agatha Christie: stiamo parlando di un altro livello decisamente più basso ma pienamente comprensibile da tutti e seppur con molte incongruenze, diverso dagli altri in stile, linguaggio, ritmo e quant'altro. Io personalmente non ho trovato un granchè entrambi i libri, in effetti non c'è nulla di straordinario, ma non li ho trovati neanche così pessimi a tal punto da definirli privi di contenuti, banali.
A parer mio, D'Avenia è riuscito a regalarmi riflessioni profonde, sincere e passionali degne di uno scrittore e legate alla storia di una quattordicenne in balia dei miei stessi problemi, o, in generale, dei problemi di tutti gli adolescenti. Il confronto con Telemaco l'ho trovato originale: una sfrenata corsa contro o a favore del proprio istinto, un narratore semi-palese che riesce a trasmettere i propri sentimenti attraverso un suo personaggio modellato secondo i suoi desideri.
Condivido sul fatto che lo stile di Paola Mastrocola sia strano: questo è un punto di vista soggettivo, ad alcuni può piacere e ad altri no. Ad esempio, a me non mi ha detto nulla.
Non mi addentro sulla vita esterna al romanzo dell'autrice: mi limito a giudicare i libri. ;-)

Detto questo, mi limiterei ad aspettare ancora un po' e vedere se questi autori riusciranno veramente a migliorare, garantendo l'apprezzamento completo da parte di tutti i loro lettori, italiani o esteri. Dopo tutto, sono ancora giovani (D'Avenia sicuramente, non so Paola Mastrocola) e come tutti sono alle prime armi. Qualcuno potrebbe dire "non miglioreranno"... e io risponderei "la speranza è l'ultima a morire".

gio73
Sul forum ormai è in uso la locuzione marchio Delirium: se Lui approva, è buono (film o opera letteraria che sia).

A parte gli scherzi, condivido i gusti di Delirium.

Sk_Anonymous
A quelli già segnalati qui, aggiungo i letti di recente che mi hanno piacevolmente colpito:

- La morte della Pizia di Friedrich Dürrenmatt (fenomenale);
- L'Aleph di Jorge Luis Borges;
- Finzioni di Jorge Luis Borges.

poncelet
Allora, premesso che condivido tutto quanto di peggio si possa dire su Mastrocola e D'Avenia, nonché le lodi al collettivo Wu Ming, ecco una miniclassifica personale (in nessun ordine particolare):

- I. Calvino - Se una notte d'inverno un viaggiatore
- L.F. Céline - Viaggio al termine della notte
- J. Kerouac - Sulla strada
- J. Steinbeck - La valle dell'Eden
- Erri DeLuca tutti i suoi romanzi e tutti i suoi racconti
- J. Saramago - Le intermittenze della morte
- J. Saramago - Cecità
- J.D. Salinger - Il giovane Holden
- P. Roth - Pastorale americana
- D. Buzzati - Il deserto dei tartari

Nulier
Non intervengo su Dan Brown né sulla Mastrocola, di cui Giuliofis ha ben evidenziato le mancanze e le incolmabili lacune, ma non posso sorvolare su:
"Luca":
Un altro libro consigliabile di paragonabile livello è stato scritto recentemente da "Alessandro d'Avenia" e s'intitola Cose che nessuno sa.

Contestualizziamo.
Chi, e soprattutto, cos'è Alessandro D'Avenia?
L'ultimo prodotto sfavillante del lato oscuro dell'industria editoriale, il cavallo da corsa su cui puntare per avvicinare alla lettura di libri di dubbia qualità una nuova gioventù di adolescenti.
Un impasto di moralismo e banalità, privo di contenuti, vago a sufficienza da permettere ad ogni critico letterario, voglioso di spingere il nostro sedicente giovane professore, di tesserne le lodi, cose da free-climbing sugli specchi, senza corda.
Se si cercano autori di valore nel panorama italiano contemporaneo è da tutt'altra parte che si deve guardare.
Un nome su tutti: il collettivo Wu Ming.
Un gruppo di scrittori bolognesi che ha esordito una decina d'anni fa, come Luther Blissett, con un libro d'una potenza deflagrante: Q
Ne scrissi una recensione tempo fa, che metto sotto spoiler:

Sulla stessa linea di sperimentazione narrativa anche Romanzo Criminale di Giancarlo De Cataldo.
Se invece vogliamo rimestare un po' più indietro, tra i libri che a pieno diritto possiamo oggi definire classici moderni, non posso che segnalare: L'insostenibile leggerezza dell'essere e L'Immortalità di Milan Kundera, La Luna e i Falò e La Casa in Collina di Cesare Pavese, Una Questione Privata di Beppe Fenoglio.
E potrei andare avanti per ore ad elencarne altri.

Sk_Anonymous
E ora un commento costruttivo.
"Luca":
Qual è stato il libro (o il romanzo) che vi ha più entusiasmato? Chi è lo scrittore in assoluto che è più in grado di coinvolgerci, crearci suspanse e quel senso di irreprensibile voglia di sbranare le bianche pagine di un libro? Qual è quel libro che racchiude in sè la propria personalità, il proprio carattere?

Tra la letteratura colta, sicuramente Siddharta, di Hermann Hesse. Uno scritto geniale, capace di immergerti veramente nel non ben definito periodo di tempo in cui Siddharta si dice sia vissuto. Un libro pieno di quella sana spiritualità quasi del tutto ignota alle religioni del Libro, colmo di riflessioni profonde sulla vita e l'etica.
Che dire, poi, del come è tradotto, mantenendo dove possibile anche l'ordine delle parole in richiamo alle lingue orientali, come in "bambini sono gli uomini", oppure nel meraviglioso passo che segue a "Una meta si proponeva Siddharta". Magistrale.

Tra la letteratura popolare mi sento di consigliare Preludio alla Fondazione, del grande Isaac Asimov, od anche Io Robot, dello stesso autore [size=85](ricordo che Asimov era contrario a questo titolo, in quanto Io Robot è un meraviglioso racconto breve dei fratelli Binder del 1939 dove la narrazione è costituita dal diario di un robot che cerca di sfuggire alla paura e brutalità umana verso il diverso e/o nuovo)[/size]. Qui la fantascienza è solo un pretesto per raccontare storie e problemi di uomini.

In spoiler qualche passo di Siddharta.


Ed ora alcune citazioni di Isaac Asimov in quanto uomo e scienziato (aveva un dottorato in biochimica).

Zero87
Riprendendo questo topic, posso segnalare (parere personale, obviously).

- Novecento, un monologo, di A. Baricco che lo adoro. Diciamo che per esso le parole che ho sono le seguenti (senza punti interrogativi)
"Luca":
Qual è stato il libro (o il romanzo) che vi ha più entusiasmato? Chi è lo scrittore in assoluto che è più in grado di coinvolgerci, crearci suspanse e quel senso di irreprensibile voglia di sbranare le bianche pagine di un libro?

è un romanzo che m'ha entusiasmato, coinvolto, emozionato e tutti gli aggettivi più belli del mondo. Inoltre in ogni scena lo scrittore è riuscito a cogliere l'essenza del luogo, delle emozioni, degli eventi in pochissime parole (l'intero romanzo sono circa 50 facciate scritte larghissime).
- L'ultima legione, di V. M. Manfredi che m'ha preso davvero tanto e l'ho divorato per come m'ha preso la storia e il modo come è scritta. Scritto bene, tremendamente ruvido in certi punti, con un modo che prende il lettore.

Per quanto riguarda i libri peggiori - sempre secondo me - non dico una parola perché sennò divento volgare. :roll:

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