Legalizzare la prostituzione
Risposte
"Cmax":
Ora, volendo legalizzare la prostituzione, dal punto di vista pratico chi gestirebbe gli "albi professionali"? Come assicurarsi che la registrazione non venisse utilizzata da organizzazioni criminali per legalizzare i propri traffici? Già è difficile verificare il rispetto delle norme in molti ambiti lavorativi, è facile prevedere cosa potrebbe accadere in quel campo. Credo che le principali reticenze ad affrontare l'argomento non siano dettate da considerazioni moralistiche ma pragmatiche, dalla consapevolezza dell'enorme difficoltà attuativa e dall'incertezza sull'efficacia dei risultati, che potrebbero anche consistere in un peggioramento di una situazione già critica.
Questo già è un piano di analisi diverso: passiamo da discorsi morali e di principio sul giusto e sbagliato, e per forza di cose inutili, perché non portano a nulla, a discorsi pragmatici e pratici. Sono d'accordo che il punto è come si potrebbe regolamentare la prostituzione evitando ogni forma di sfruttamento, inoltre da quali soggetti sarebbe gestita (privati, cooperative, stato?), che tipo di controlli andrebbero fatti ecc ecc.
Credo che siano tutte questioni di cui si può ragionare per trovare una soluzione, peraltro si può trarre vantaggio dall'esperienza di altri paesi in cui la prostituzione è legalizzata e regolamentata, paesi europei e cosiddetti civili...
"prime_number":
Io renderei la prostituzione illegale e inizierei ad arrestare anche le prostitute, non solo i clienti.
Naturalmente un piano inattuabile nel presente, in cui la polizia non fa nemmeno i controlli per la velocità sulle strade... figuriamoci. La mia resta un'idea puramente teorica.
Ummm... Mi riscopro proibizionista! (sarò una madre terribile!)
Questa mi pare una cosa non solo impraticabile, ma più che altro del tutto inutile, se non dannosa. Il proibizionismo in questo contesto non serve a nulla e non contribuirebbe affatto a dimunuire lo sfruttamento, nè tantomeno a sradicare il fenomeno, che sradicabile non è.
"dissonance":
...Io legalizzerei tutto. Il proibizionismo attuale è pura ipocrisia...
Cala col primo; perfettamente d'accordo col secondo, con le dovute specifiche, tra cui la prostituzione!
"Faussone":
EDIT: Se devo dire il vero io trovo molto peggio della eventuale prostituzione regolamentata, il gioco d'azzardo promosso e soprattutto pubblicizzato dallo stato, quello sì è potenzialmente molto dannoso e pericoloso. Sono d'accordo che sia legale, ma certamente non andrebbe incentivato e pubblicizzato (al pari del tabacco e dell'alcol).
100% d'accordo. Sono quelle vistose incongruenze della legge italiana. A prostituzione e droga, immensamente diffuse, si reagisce nascondendo la polvere sotto al tappeto e facendo finta di proibire con cipiglio vittoriano, salvo poi punire solo qualcuno a caso. Invece il gioco d'azzardo no, quello addirittura gira nelle pubblicità in televisione sotto forma di "ti piace vivere facile?" - sembra di sentire Lucignolo nella favola di Pinocchio.
Io legalizzerei tutto. Il proibizionismo attuale è pura ipocrisia. Gli unici che si arricchiscono con lo status quo sono mafiosi e sfruttatori.
non si capisce se vogliate farne una questione di principio o di attuabilità-praticità... sono due discorsi completamente differenti.
"Cmax":
Ora, volendo legalizzare la prostituzione, dal punto di vista pratico chi gestirebbe gli "albi professionali"? Come assicurarsi che la registrazione non venisse utilizzata da organizzazioni criminali per legalizzare i propri traffici? Già è difficile verificare il rispetto delle norme in molti ambiti lavorativi, è facile prevedere cosa potrebbe accadere in quel campo. Credo che le principali reticenze ad affrontare l'argomento non siano dettate da considerazioni moralistiche ma pragmatiche, dalla consapevolezza dell'enorme difficoltà attuativa e dall'incertezza sull'efficacia dei risultati, che potrebbero anche consistere in un peggioramento di una situazione già critica.
Mi sembra la cosa più sensata che sia stata detta finora....

"Gi8":Scusa, Paola, io non ho capito qual è la tua idea per modificare le cose. Anzi, mi era parso di capire che tu non volessi cambiare un bel niente.[/quote]
[quote="prime_number"]Su una cosa siamo di sicuro d'accordo: la situazione attuale non va bene, è insensata
Io renderei la prostituzione illegale e inizierei ad arrestare anche le prostitute, non solo i clienti.
Naturalmente un piano inattuabile nel presente, in cui la polizia non fa nemmeno i controlli per la velocità sulle strade... figuriamoci. La mia resta un'idea puramente teorica.
Ummm... Mi riscopro proibizionista! (sarò una madre terribile!)
Paola
regolamentare la prostituzione non significa necessariamente legalizzare lo sfruttamento della prostituzione ( che è un reato )
In teoria è ovvio, ma sono convinto che in pratica le cose andrebbero in senso opposto (con "essenzialmente" intendevo questo). Le principali obiezioni all'abolizione della case chiuse rappresentavano il rischio del trasferimento della prostituzione nelle strade (cosa che effettivamente è avvenuta) e dell'inefficacia nell'impedirla. Ma la legge non si proponeva certo di impedire l'esercizio la prostituzione (impossibile se non si rimuovono molto a monte le cause che la determinano). Lo spirito della legge consisteva nel riconoscere la sostanziale immoralità che le leggi dello stato sancissero e legalizzassero un vero e proprio sfruttamento schiavistico di povere ragazze spinte dal bisogno. Dalle testimonianze del tempo (e parliamo degli anni cinquanta), si legge di casi di donne che esercitavano la prostituzione "in proprio" e quindi non potevano registrarsi come tali, e venivano prelevate dall'autorità di polizia e condotte a forza in un bordello. Ora, volendo legalizzare la prostituzione, dal punto di vista pratico chi gestirebbe gli "albi professionali"? Come assicurarsi che la registrazione non venisse utilizzata da organizzazioni criminali per legalizzare i propri traffici? Già è difficile verificare il rispetto delle norme in molti ambiti lavorativi, è facile prevedere cosa potrebbe accadere in quel campo. Credo che le principali reticenze ad affrontare l'argomento non siano dettate da considerazioni moralistiche ma pragmatiche, dalla consapevolezza dell'enorme difficoltà attuativa e dall'incertezza sull'efficacia dei risultati, che potrebbero anche consistere in un peggioramento di una situazione già critica.
Il discorso credo che alla fine rientri nella questione abbastanza classica: cio che è legale deve essere anche morale e giusto? Occorre definire cosa significhi essere giusto e morale però...
La morale tra l'altro non è statica , è diversa al cambiare del tempo, delle tradizioni, dei costumi, (lasciando fuori le religioni) tanto è vero che la radice di morale viene dal latino mos-moris che significa appunto uso/costume.
Per cui forse è corretto che sia legale e regolamentato tutto ciò che non danneggi il prossimo e non minacci la convivenza sociale. Quindi se una persona vende il proprio corpo per trarne profitto senza essere costretta nè sfruttata da qualcuno, tale prassi va regolamentata. Lo sfruttamento della prostituzione è giusto pertanto che resti proibito, mentre la prostituzione in quanto tale è giusto che sia regolamentata.
Dire che quello che è legale diventa normale può essere vero ma occorre definire bene cosa si intende per normale, le parole purtroppo hanno mille sfumature.
Io comunque direi di più che quello che è legale diventa normato.
EDIT: Se devo dire il vero io trovo molto peggio della eventuale prostituzione regolamentata, il gioco d'azzardo promosso e soprattutto pubblicizzato dallo stato, quello sì è potenzialmente molto dannoso e pericoloso. Sono d'accordo che sia legale, ma certamente non andrebbe incentivato e pubblicizzato (al pari del tabacco e dell'alcol).
La morale tra l'altro non è statica , è diversa al cambiare del tempo, delle tradizioni, dei costumi, (lasciando fuori le religioni) tanto è vero che la radice di morale viene dal latino mos-moris che significa appunto uso/costume.
Per cui forse è corretto che sia legale e regolamentato tutto ciò che non danneggi il prossimo e non minacci la convivenza sociale. Quindi se una persona vende il proprio corpo per trarne profitto senza essere costretta nè sfruttata da qualcuno, tale prassi va regolamentata. Lo sfruttamento della prostituzione è giusto pertanto che resti proibito, mentre la prostituzione in quanto tale è giusto che sia regolamentata.
Dire che quello che è legale diventa normale può essere vero ma occorre definire bene cosa si intende per normale, le parole purtroppo hanno mille sfumature.
Io comunque direi di più che quello che è legale diventa normato.
EDIT: Se devo dire il vero io trovo molto peggio della eventuale prostituzione regolamentata, il gioco d'azzardo promosso e soprattutto pubblicizzato dallo stato, quello sì è potenzialmente molto dannoso e pericoloso. Sono d'accordo che sia legale, ma certamente non andrebbe incentivato e pubblicizzato (al pari del tabacco e dell'alcol).
"Cmax":
In una situazione come quella italiana, legalizzare la prostituzione significherebbe essenzialmente legalizzarne lo sfruttamento, ed avrebbe un’efficacia assai limitata per limitare il traffico di migliaia di ragazze, spesso minorenni, che vi rimangono prese.
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regolamentare la prostituzione non significa necessariamente legalizzare lo sfruttamento della prostituzione ( che è un reato )
una prostituta può benissimo mantenersi nella sua libera professione anche senza essere assunta a contratto in qualche casa di piacere o agenzia di escort.
In una situazione come quella italiana, legalizzare la prostituzione significherebbe essenzialmente legalizzarne lo sfruttamento, ed avrebbe un’efficacia assai limitata per limitare il traffico di migliaia di ragazze, spesso minorenni, che vi rimangono prese.
Il problema si è già posto in Italia: nel 1958, in seguito ad una decennale battaglia della senatrice Merlin, vennero proibite le case chiuse. Quale fossero le condizioni delle ragazze che vi lavoravano lo si può dedurre dal libro Lettere dalle case chiuse, (qui un estratto dal Corriere). L’opposizione fu feroce e trasversale, ed annoverò anche Indro Montanelli, tradizionale difensore dello status quo, che si trattasse di industriali elettrici o tenutari di bordelli (qui una sua lettera sull’argomento). In un pamphlet intitolato Addio, Wanda, difendeva l’istituzione:
(questa citazione è diffusa sul web, non ho avuto di verificarla sull'edizione originaria, si può concedere il beneficio del dubbio, ma rientra abbastanza nello stile del giornalista).
Tuttavia trovo ipocrisia, ed una certa inconsistenza di base (non c'è una relazione diretta tra le proprie propensioni e la legalità, anche se si spera che vi sia una buona sovrapposizione), anche in una posizione del genere:
Sembra ci si dimentichi come la discriminazione delle attività dipende solo dal livello di pratica. Per esempio recitare in film pornografici è una vera e propria forma di prostituzione, e questo potrebbe essere esteso (anche se con più ampi margini di discussione) alla posa per riviste e calendari erotici. Pure ci sono esempi di come queste attività abbiano portato in Parlamento, o alla nomina di ministri, e sono allora diventate quasi rispettabili.
Il problema si è già posto in Italia: nel 1958, in seguito ad una decennale battaglia della senatrice Merlin, vennero proibite le case chiuse. Quale fossero le condizioni delle ragazze che vi lavoravano lo si può dedurre dal libro Lettere dalle case chiuse, (qui un estratto dal Corriere). L’opposizione fu feroce e trasversale, ed annoverò anche Indro Montanelli, tradizionale difensore dello status quo, che si trattasse di industriali elettrici o tenutari di bordelli (qui una sua lettera sull’argomento). In un pamphlet intitolato Addio, Wanda, difendeva l’istituzione:
"Montanelli":
il colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l'intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia
(questa citazione è diffusa sul web, non ho avuto di verificarla sull'edizione originaria, si può concedere il beneficio del dubbio, ma rientra abbastanza nello stile del giornalista).
Tuttavia trovo ipocrisia, ed una certa inconsistenza di base (non c'è una relazione diretta tra le proprie propensioni e la legalità, anche se si spera che vi sia una buona sovrapposizione), anche in una posizione del genere:
Perciò trovo molto ipocrita dire "legalize it" e poi guardare le prostitute con disprezzo (perché dire "non voglio che mia mamma lo faccia" significa disprezzare e DISCRIMINARE la professione).
Nel momento in cui diventa legale, diverta "NORMALE".
Sembra ci si dimentichi come la discriminazione delle attività dipende solo dal livello di pratica. Per esempio recitare in film pornografici è una vera e propria forma di prostituzione, e questo potrebbe essere esteso (anche se con più ampi margini di discussione) alla posa per riviste e calendari erotici. Pure ci sono esempi di come queste attività abbiano portato in Parlamento, o alla nomina di ministri, e sono allora diventate quasi rispettabili.
"nato_pigro":
Anche tu, Zilpha, non mi sembri andare oltre il senso estetico
[quote="Zilpha"]Davvero credete che un giorno quando si chiederà a una bambina (o bambino) che lavoro vuoi fare da grande risponderà "la prostituta"?
[/quote]
"nato_pigro":
[quote="Zilpha"]Per quanto uno possa "scegliere" di voler fare la prostituta a lungo andare diventa un lavoro degradante per tutta una serie di motivi che non sono moralistici ma sono legati ai sentimenti e a tante altre cose.
Lavorare in fabbrica a contatto con esalazioni tossiche o in una miniera di carbone no? Sono lavori che esistono, vogliamo proibirli?
come se avessi mai sentito una bambina risponderti "voglio fare la netturbina" o "voglio fare la colf".[/quote]
giacchè mi hai chiamato in causa rispondo. Hai estrapolato una frase da un contesto, stravolgendone il significato.
Non è una questione di senso estetico.
E naturalmente se vogliamo parlare dei tantissimi lavori che degradano l'uomo sia nella sua dignità che fisicamente con delle ripercussioni enormi sulla salute, possiamo anche farlo, ma credo andremmo off topic, in quanto l'argomento è la REGOLAMENTAZIONE della prostituzione.
Detto ciò io non vorrei proibire un bel niente. Quello che mi sta a cuore è che chiunque intraprenda questo tipo di vita non venga sfruttato e, quindi, se la regolamentazione serve a questo allora ben venga, se serve solo a togliere dalla strada qualcosa che a qualcuno da fastidio vedere, allora è solo un'ipocrisia.
Inoltre si parlava di considerare la prostituzione, in futuro, un lavoro come un altro... mah, io sono più che sicura del fatto che, se a una donna in gravi condizioni economiche e senza opportunità lavorative venissero offerte due possibilità, lavorare in una fabbrica o fare la prostituta, nel 90% dei casi sceglierebbe la prima. In questo senso la prostituzione non potrà mai essere inteso come un lavoro normale.
"prime_number":Scusa, Paola, io non ho capito qual è la tua idea per modificare le cose. Anzi, mi era parso di capire che tu non volessi cambiare un bel niente.
Su una cosa siamo di sicuro d'accordo: la situazione attuale non va bene, è insensata
Finché ci sarà il Papa a Roma non accadrà nulla di tutto ciò, inutile discuterne

"prime_number":
[quote="nato_pigro"] non capisco perché si debba discriminare chi decide di guadagnarsi da vivere con il proprio corpo.
Quindi se da domani tua madre inizia a battere sul marciapiede tu sei completamente d'accordo e felice? Se tua sorella vuole comprarsi l'Ipad e decide di prostituirsi un mesetto per arrivare a comprarlo, a te va bene giusto?
Paola[/quote]
Ottima domanda, ma questo è un "fraintendimento di livelli" molto comune.
Certo che non mi farebbe piacere, anzi farei di tutto perché questo non accada. Mi sento in diritto di esprimere disapprovazione ed esercitare la mia influenza sulle persone a me care e che so essere interessate alla mia opinione. E ti dirò di più: mi sento anche in diritto di giudicare male uno sconosciuto che si comporta in un modo che non trovo appropriato.
Quello che non vorrei è che uno sconosciuto qualsiasi impedisse a mia sorella di prostituirsi sulla base di una sua personale opinione che affonda le sue radici sostanzialmente nell'indifferenza e nell'egocentrismo.
Lo "sconosciuto" in questo caso sei tu che la pensi così, quelli come te e di conseguenza è lo stato che si fa portatore con le sue leggi di un'opinione -credo- molto diffusa. Trascurando l'ipocrisia che spesso è alla base di questa opinione (e qui mi darai ragione perché non credo sia il tuo caso) lo stato dovrebbe essere in grado di esprimersi diversamente da come si esprimerebbe l'uomo medio in preda ai bassi istinti. E questo vale come concetto generale. Scusa il paragone infelice ma l'argomentazione più frequente dei sostenitori della pena di morte è: "pensa se uccidessero tua sorella", io magari lo ucciderei a mia volta, non per questo la pena di morte è giusta.
Ci vogliono degli ottimi motivi per arrogarsi il diritto di limitare la libertà altrui, scusa ma il tuo mi sembra più che altro una sorta di "sindrome da senso estetico offeso".
"prime_number":
Sarà perché non voglio vedere un mondo in cui tutto si può semplicemente comprare...
Paola
Anche tu, Zilpha, non mi sembri andare oltre il senso estetico
"Zilpha":
Davvero credete che un giorno quando si chiederà a una bambina (o bambino) che lavoro vuoi fare da grande risponderà "la prostituta"?
come se avessi mai sentito una bambina risponderti "voglio fare la netturbina" o "voglio fare la colf".
"Zilpha":
Per quanto uno possa "scegliere" di voler fare la prostituta a lungo andare diventa un lavoro degradante per tutta una serie di motivi che non sono moralistici ma sono legati ai sentimenti e a tante altre cose.
Lavorare in fabbrica a contatto con esalazioni tossiche o in una miniera di carbone no? Sono lavori che esistono, vogliamo proibirli?
"prime_number":
Tra, diciamo, x anni sarà una cosa perfettamente normale, integrata nella vita di ogni giorno. Mettiamo allora che una madre si trovi in condizioni di far fatica ad arrivare a fine mese... magari una madre sola. Non mi sembra una condizione così assurda no? Il finale lo puoi immaginare.
E allora? Mi sembra un problema più grave da risolvere la sua difficoltà economica piuttosto che la tristezza nei tuoi occhi, non credi?
Su una cosa siamo di sicuro d'accordo: la situazione attuale non va bene, è insensata.
Paola
Paola
lo struzzo che infila la testa sotto la sabbia
vogliamo fare un elenco di tutte le cose e le attività che esistono e sono legali anche se non vengono espressamente ragolamentate ?
l'aspetto più sarcastico di questo atteggiamento è che allo stato attuale , mancando una regolamentazione , una prostituta che esercita sulla strada non può essere arrestata : non sta infrangendo alcuna legge , mentre invece se esistesse una regolementazione del lavoro che impone di rilasciare fattura e di esercitare in appositi spazi seguendo norme igieniche , se sgarra si vede arrivare i finanzieri che le chiudono l'attività.
ma infialare la testa sotto la sabbia è molto più economico e sbrigativo .......
vogliamo fare un elenco di tutte le cose e le attività che esistono e sono legali anche se non vengono espressamente ragolamentate ?
l'aspetto più sarcastico di questo atteggiamento è che allo stato attuale , mancando una regolamentazione , una prostituta che esercita sulla strada non può essere arrestata : non sta infrangendo alcuna legge , mentre invece se esistesse una regolementazione del lavoro che impone di rilasciare fattura e di esercitare in appositi spazi seguendo norme igieniche , se sgarra si vede arrivare i finanzieri che le chiudono l'attività.
ma infialare la testa sotto la sabbia è molto più economico e sbrigativo .......
Chiaramente no... Mi è parso di capire da uno dei primi messaggi che non sia vietata ma nemmeno non vietata. Fatto sta che se non c'è una regolamentazione è come se non esistesse! Per cui, modulo dettagli, possiamo ricondurci alla discussione principale, IMHO. 
Paola

Paola
"prime_number":
Edit: per regolamentare devi prima legalizzare, o sbaglio?
mi puoi citare l'articolo del codice penale che vieta la prostituzione ?
Attrice hard o prostituta è di base la stessa cosa, nel mio punto di vista. Si tratta sempre di vendere il proprio corpo.
Concordo che sia assurdo che una professione sia legale e l'altra no, comunque. (Fosse per me non esisterebbe nessuna delle due << e con questa tocco il fondo della popolarità su questo forum
).
Paola
Edit: per regolamentare devi prima legalizzare, o sbaglio?
Concordo che sia assurdo che una professione sia legale e l'altra no, comunque. (Fosse per me non esisterebbe nessuna delle due << e con questa tocco il fondo della popolarità su questo forum

Paola
Edit: per regolamentare devi prima legalizzare, o sbaglio?
"prime_number":
[quote="cyber"]Favorevole, la prostituzione è sempre esistita, e non scomparirà mai! quindi perchè non renderla più "sicura" e regolamentata e in più abbattere una bella fetta di mercato del lavoro in nero?
Legalizzarla significa prendere una posizione. Sappiamo tutti che droga, guerra, prostituzione, ecc. esisteranno sempre... ma legalizzarle significa renderle parte della civiltà, o perlomeno delle cose "giuste"... cosa che secondo me non sono.
Paola[/quote]
vedo che qui si continua a fare confusione fra : legalizzare e regolamentare
è terrificante constatare che pure dei matematici si mettono a discutere partendo da presupposti errati e mal definiti .