Le varianti allo strip poker

e^iteta
raccolgo qui alcune idee che mi sono nate mentre ero nelle condizioni "giuste" ( :drinkers: + :weedman: = :smt109 idea!!!)

queste varianti si basano su una versione molto semplificata del poker, in particolare:
1) non si effettuano puntate e non si può mollare
2) semplicemente si danno le cinque carte, se ne possono cambiare un tot una volta sola, e poi i giocatori mostrano le proprie carte.
si, è vero, questa versione toglie la maggior parte del divertimento del poker, ma si rivelerà comunque molto utile!!vediamo perchè:
spesso quando si gioca il gruppo dei giocatori non è omogeneo, ci sarà magari una maggioranza di donne o di uomini. io spero di poter sfruttare questa disomogeneità. giusto per rendere chiare le cose, supporrò che tutti i giocatori siano egualmente abili e che ad ogni mano ogni giocatore abbia la stessa probabilità degli altri di vincere (infatti la versione del poker illustrata sopra serve anche ad eliminare l'abilità dal gioco).

vediamo come comportarsi in questi due casi:
1) maggioranza di uomini:
questo è ahimè il caso più comune, ma non disperiamo, possiamo trarlo a nostro vantaggio, propondendo la variante "punta il dito". le regole del gioco sono quelle elencate sopra, con l'aggiunta che chi vince ha il diritto di scegliere chi dovrà pagare pegno (togliersi un vestito nel caso delo strip poker vero e proprio). in questo modo, poichè ci sono più maschi, la probabilità che vinca un maschio dovrebbe essere più alta, e quindi verranno "puntate le dita" più volte contro le donne che contro gli uomini
2)maggioranza donne:
in questo caso, per lo stesso motivo di prima, sarà opportuno proporre la variante "chi perde paga".

il caso numero uomini=numero donne è un po' più complicato, si potrebbe risolverlo proponendo una variante simile a "punta il dito" con l'ulteriore aggiunta che se vince due volte di seguito lo stesso sesso, la seconda volta si deve "puntare il dito" contro qualcuno del proprio sesso. in questo modo gli uomini, giocando qualche volta per vincere e qualche volta per perdere dovrebbero riuscire comunque a cavarsela.

ho cercato di non dilungarmi troppo :D
volevo solo rendere presente che credo che questo discorso si potrebbe fare in maniera più astratta, in cui i partecipanti ad un gioco possono essere ragguppati in super-giocatori con un fine comune (spogliare le ragazze :wink: )

fatemi sapere che ne pensate, e se funziona davvero (purtroppo non ho potuto ancora testarlo!)

Risposte
SnakePlinsky
"marco vicari":
la nullità per illeicità dell'oggetto rende non esigibili i debiti di gioco, un po' si discute sul fatto che questi non siano ripetibili, se il contratto è nullo, non dovrebbe produrre effetti e il pagamento di un debito che non esiste dovrebbe, a ragion di logica, rendere ripetibile il pagamento del debito che invece viene fatto salvo dal nostro codice civile, come mai il codice tutela un contratto illecito? Snake hai qualche risposta?


è un caso a parte, rientra infatti nel campo delle "obbligazioni naturali". http://it.wikipedia.org/wiki/Obbligazione_naturale .

Un saluto

marco vicari
la nullità per illeicità dell'oggetto rende non esigibili i debiti di gioco, un po' si discute sul fatto che questi non siano ripetibili, se il contratto è nullo, non dovrebbe produrre effetti e il pagamento di un debito che non esiste dovrebbe, a ragion di logica, rendere ripetibile il pagamento del debito che invece viene fatto salvo dal nostro codice civile, come mai il codice tutela un contratto illecito? Snake hai qualche risposta?
:D

Chequevilla, forse ha ragione Fioravante... mi sa che sarebbe opportuno prima definire le regole del gioco e di pagamento.

Cheguevilla
"marco vicari":
nel nostro esempio se il termine per rimettersi la maglietta è la fine della partita e la ragazza si riveste prima, il negozio dovrebbe essere annullabile (non osservanza del termine) ma sono salvi gli effetti prodotti fino a quel momento?
"SnakePlinsky":
benchè non esigibili, i debiti di gioco non sono ripetibili
È quello che sto cercando di dire da un po'...
"Cheguevilla":
Anche considerando che tale pagamento non fosse dovuto, questo non può essere ripetuto dal debitore.
Supponiamo di ricondurre a valore monetario la prestazione. 1 secondo senza maglietta = 1 euro.
La ragazza che si è tolta la maglietta per un secondo è come se avesse ceduto un euro.
Poiché il pagamento è già stato effettuato, questo non può essere ripetuto ne sotto forma originale perché materialmente impossibile) ne sotto forma di rimborso per la prestazione non dovuta.

SnakePlinsky
...che sarei io :-D ricorda a tutti che il contratto in esame è doppiamente nullo per doppia illiceità dell'oggetto : quindi nessuno è obbligato a spogliarsi se non lo vuole, doppiamente.
Ricordo inoltre che benchè non esigibili, i debiti di gioco non sono ripetibili: una volta pagato il debito non potete chiedere la restituzione dei soldi ...(http://it.wikipedia.org/wiki/Obbligazione_naturale).

marco vicari
chequevilla, se ricordo bene (ma la memoria può ingannarmi) sia la nullità che la annullabilità devono comunque essere fatte valere nelle sedi opportune se si vuole che siano opposte a terzi, la differenza sostanziale che il negozio nullo non produce effetti giuridici e quelli prodotti come conseguenza sono a loro volta nulli, il negozio annullabile produce gli effetti fino alla dichiarazione di annullamento, l'esempio classico è quello della vendita di un bene.
se la vendita manca di uno dei requisiti fondamentali del negozio, ad esempio l'accordo delle parti, l'eventuale ulteriore vendita del bene è nulla in quanto nulla la vendita precedente.
se invece difetta di uno dei requsiti accessori, ade esempio il termine, l'eventuale ulteriore vendita del bene effettuata prima della dichiarazione di annullamento è fatta salva se il terzo acquirente era in buona fede e ha "agito in osservanza dei principi di prudenza tipici del buon padre di famiglia" (si usa ancora questa definizione?).
nel nostro esempio se il termine per rimettersi la maglietta è la fine della partita e la ragazza si riveste prima, il negozio dovrebbe essere annullabile (non osservanza del termine) ma sono salvi gli effetti prodotti fino a quel momento? :-D

Cheguevilla
"Fioravante Patrone":
[quote="marco vicari"]nel caso del termine, elemento accessorio del negozio, il contratto è annullabile e non nullo, grossa differenza.
tradotto in italiano cosa vuol dire?[/quote]La nullità è automatica, l'annullabilità deve essere fatta valere da colui che ne ha interesse.
In questo caso, non ha molta differenza; nel momento in cui viene fatta valere l'annullabilità, il contratto è risolto.
Fermo restando che quanto già corrisposto non può più essere ripetuto.

Fioravante Patrone1
"marco vicari":
nel caso del termine, elemento accessorio del negozio, il contratto è annullabile e non nullo, grossa differenza.
tradotto in italiano cosa vuol dire?

marco vicari
nel caso del termine, elemento accessorio del negozio, il contratto è annullabile e non nullo, grossa differenza.

Cheguevilla
A me sembra un banale caso di risoluzione contrattuale.

Fioravante Patrone1
Grazie, ragazzi.

Continuate così. Ne sta venendo un bell'esempio introduttivo per TdG, laddove amo distinguere la "game form" dal gioco :-D

Cheguevilla
Nel momento in cui si dichiara la nullità del contratto, ne terminano tutti gli effetti.

marco vicari
credo che il termine (elemento accessorio del negozio) in questo caso sarebbe opportuno stabilirlo... se la ragazza si toglie la maglietta un secondo è come se nel tuo esempio avesse pagato un debito di 100 euro con 1 euro... tu da creditore penseresti che il debito è stato pagato?
secondo me chi perde al gioco può pagare il debito o non pagarlo ma se lo paga non può chiederne la restituzione. la ragazza perde, si toglie la maglietta ma... non può rimettersela almeno fino alla fine della partita...

Cheguevilla
Stai facendo nuovamente confusione.
L'oggetto non è da confondersi con il termine dello scambio.
Inoltre, il fatto che la ragazza si sia tolta la maglietta, anche per un secondo, comporta un effettivo pagamento del debito o di parte di esso.
Anche considerando che tale pagamento non fosse dovuto, questo non può essere ripetuto dal debitore.
Supponiamo di ricondurre a valore monetario la prestazione. 1 secondo senza maglietta = 1 euro.
La ragazza che si è tolta la maglietta per un secondo è come se avesse ceduto un euro.
Poiché il pagamento è già stato effettuato, questo non può essere ripetuto ne sotto forma originale perché materialmente impossibile) ne sotto forma di rimborso per la prestazione non dovuta.

marco vicari
se ricordo bene uno degli elementi essenziali del negozio giuridico era l'oggetto, questo doveva essere idoneo a soddisfare il bisogno di chi lo acquisisce (a qualsiasi titolo), se non corrisponde ai requisiti il negozio è viziato e quindi annullabile.
supponiamo che tu giochi a strip poker con una ragazza e le vinci la maglietta, questa se la toglie un secondo e poi la reindossa, ha pagato il suo debito?

Cheguevilla
Perchè tiri fuori lo scopo?
A livello contrattuale non c'entra nulla.
Forse è qui che fai un po' confusione.
Il debito è saldato con la corresponsione di quanto pattuito, indipendentemente dal fatto che questo sia stato o meno soddisfacente per il creditore.

marco vicari
infatti la sberla, chi ha perso non può restituirla... ma lo scopo di togliersi un capo di vestiario è far sentire freddo a chi perde o vedere la parte nuda e far godere di questo a chi vince?
se è la seconda l'atto di rivestirsi è come restituire la sberla.

Cheguevilla
No, l'utilità non c'entra.
Il gioco d'azzardo è un contratto (illecito nell'oggetto) in cui le due parti concordano anticipatamente una posta.
Nel caso del denaro (o di qualsiasi altra entità materiale), la questione è piuttosto semplice: l'atto del pagamento comporta l'alienazione del diritto di proprietà e non può essere ripetuto dall'alienante.
Nel caso delle entità immateriali, la faccenda si complica.
In questo caso, la posta è rappresentata dall'atto di togliersi un capo di vestiario (ma potrebbe essere la comunicazione di un teorema matematico rivoluzionario ed inedito).
Il creditore ha goduto della posta quando la controparte ha pagato il suo debito nell'atto di togliersi il capo di vestiario in questione.
L'atto è in sé concluso.
Il debitore ha pagato il suo debito compiendo l'atto pattuito.
Questi non può ripetere tale atto, vista l'immaterialità dello stesso.
Altresì, non può neppure ripeterne un controvalore monetario, questa volta per via dell'articolo citato.

Facciamo un altro esempio: chi perde si fa dare una sberla.
Dopo averla ricevuta...

marco vicari
Scusa Chequevilla, ma il trasferimento di una somma di denaro ha come fine traserirne l'utilità da un individuo a un altro, togliersi un capo di vestiario non ha l'utilità di far sentire meno caldo a chi si priva del capo ma di far godere la vista del vincitore di una parte di corpo nudo di chi ha perso.
ritengo valida la mia interpretazione, se infatti il perdente si riveste priva il vincitore della sua "utilità", sarebbe come riprendersi i soldi persi al gioco. :-D

Cheguevilla
"marco vicari":
[quote="Fioravante Patrone"]Per chi perde, in soldi e/o in natura: sappiate che i crediti di gioco sono inesigibili.


ma lo stesso codice civile dice che se un debito di gioco viene pagato non se ne può più chiedere la restituzione, quindi se la ragazza si toglie qualcosa non può più rimetterselo... :lol:[/quote]Mi piace questa interpretazione "alternativa" del codice.
Purtroppo, non funziona proprio così: il debito pagato in questo caso è l'atto di togliersi l'eventuale capo di vestiario. Ovviamente, il debitore non può ripetere né l'atto in sé (per ovvi motivi pratici) né un suo eventuale compenso.

marco vicari
"Fioravante Patrone":
Per chi perde, in soldi e/o in natura: sappiate che i crediti di gioco sono inesigibili.


ma lo stesso codice civile dice che se un debito di gioco viene pagato non se ne può più chiedere la restituzione, quindi se la ragazza si toglie qualcosa non può più rimetterselo... :lol:

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