Lavoro o dottorato di ricerca?

Axel971
Buonasera a tutti, sono uno studente di ingegneria gestionale all'ultimo anno della magistrale. Sono qui per aiutarmi a chiarire un dubbio molto importante sorto nei giorni scorsi.

Ho contattato di recente due importanti professori per poter chiedere loro la possibilità di aiutarmi con la mia tesi di laurea a cui comincerò a lavorare a partire dal prossimo Febbraio. Dopo aver spiegato loro la mia "situazione" universitaria, hanno accettato entrambi, ed hanno voluto conoscere ulteriori dettagli sulla mia carriera universitaria. Ho dato moltissimi esami di simulazione e ottimizzazione, tutti passati con 30L/30 e, dopo aver visto quei risultati, mi hanno seriamente invitato a considerare l'idea di un dottorato di ricerca.

E qui sorge il mio dubbio.

Io non ho mai neanche considerato l'idea di un dottorato, i miei progetti hanno sempre previsto di concludere con la laurea magistrale (in corso e con lode, se possibile) per poi cominciare a lavorare e fare carriera. Non sono un tipo estremamente ispirato da ciò che studio, sono un ragazzo che lo fa perché è particolarmente bravo e sfrutta le proprie capacità, eccellere è ciò che mi galvanizza.
Tuttavia, non escludo a priori un eventuale dottorato di ricerca, e da questo punto in poi chiedo il vostro aiuto:

Quali sono le principali prospettive di lavoro per chi consegue un PhD? È vero che le opportunità di lavoro sono migliori e più remunerative, rispetto ad un laureato in magistrale? Vale la pena continuare per altri 3 anni extra?

Ripeto, il mio obiettivo è quello di trovare un lavoro importante, remunerativo, e che ripaghi adeguatamente gli sforzi, l'impegno e il sangue che ho sputato per 5 anni di liceo ed altrettanti di università. Potreste aiutarmi?

Risposte
anonymous_40e072
"marco2132k":
[ot]Che vita triste che fate.[/ot]


Per favore, raccontaci la tua vita meravigliosa

"Axel97":


[...]



Il Ph.D. fallo se vuoi davvero approfondire una materia/disciplina, se ti piace studiare, ma ancora di più: riflettere.
E' la mia opinione, ma quei 30L non valgono niente, se non per le opportunità che ti aprono, siano esse in ricerca o siano lavorative. Sia per la carriera accademica, sia industriale, le abilità e competenze richieste sono altre. O meglio, altre a complemento di quanto hai fatto finora.
Troppi, troppi studenti pensano che il mondo sia in quache modo il riflesso/la naturale prosecuzione di quanto visto in in università.
In sintesi:
- Se ti interessano i soldi, cerca lavoro nell'investment banking, nell'oil & gas o più in generale in consulenza (preferibilmente strategica);
- Se ti interessa una carriera manageriale, possibilmente che coinvolga viaggi all'estero, ecc. fai application per una grande multinazionale, preferibilmente per un Graduate Program o simili;
- Se ti piace studiare/approfondire/pensare, se ti interessa la cultura, il pensiero astratto, se ti piace immaginarti come un domani una 'professional' con competenze solide (non sono d'accordo con chi perimetra il Ph.D. ad un potenziamento delle sole skill "di ricerca" - qualunque cosa voglia dire), prendi in considerazione il Ph.D. Valuta bene l'argomento, se possibile, scegliti per bene il prof./post-doc che ti seguiranno.
Ciao
Stefano

Luca.Lussardi
"Axel97":
Non sono un tipo estremamente ispirato da ciò che studio


Solo da questa frase trai la risposta: lascia perdere il dottorato.

vict85
"Axel97":
[...]
Quali sono le principali prospettive di lavoro per chi consegue un PhD? È vero che le opportunità di lavoro sono migliori e più remunerative, rispetto ad un laureato in magistrale? Vale la pena continuare per altri 3 anni extra?

[...]


Io lavoro in informatica e ho avuto colleghi non laureati e altri con un PhD. Nel mio settore, si assume più per competenza che per titoli. Detto questo, i titoli aiutano ad arrivare al colloquio (insomma contano molto per il primo accesso al mondo del lavoro e sempre meno in seguito). E prima arrivi al primo lavoro e meglio è.

Ci sono lavori che richiedono il PhD o per cui è molto utile. Se il lavoro ha una grossa componente di ricerca, un PhD è molto utile se non indispensabile. Ma non sono sicuro che perdere 3-4 anni di esperienza lavorativa valgano un dottorato, specialmente se quello che guardi sono il prestigio e i soldi. Non sono lavori necessariamente più pagati di altri a cui puoi accedere senza.

hydro1
"Axel97":

Quali sono le principali prospettive di lavoro per chi consegue un PhD? È vero che le opportunità di lavoro sono migliori e più remunerative, rispetto ad un laureato in magistrale? Vale la pena continuare per altri 3 anni extra?



Dipende. In Italia avere un dottorato in media non è un grande vantaggio, anzi spesso sei svantaggiato perchè le aziende ti ritengono sovraqualificato. All'estero (parlo di posti civili del mondo occidentale) il dottorato è considerato parte importante della formazione e ti dà accesso a posizioni di livello superiore.

"Axel97":

Ripeto, il mio obiettivo è quello di trovare un lavoro importante, remunerativo, e che ripaghi adeguatamente gli sforzi, l'impegno e il sangue che ho sputato per 5 anni di liceo ed altrettanti di università. Potreste aiutarmi?


Cosa intendi con "lavoro importante"? Se vuoi guadagnare tanto vai a lavorare in Svizzera o in Norvegia, non c'è paragone con gli stipendi italiani.

marco2132k
[ot]Che vita triste che fate.[/ot]

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