La scuola che boccia
Finalmente tutti sembrano contenti per la nuova scuola che boccia. Ma la scuola non doveva promuovere gli individui e la società? I bocciati non sono più un fallimento dell'individuo e della scuola?
Risposte
Semplicemente direi che si deve prender atto che molti ragazzi sono cresciuti con la convizione che è più valoroso diventare un Francesco Totti o uno del Grande Fratello, piuttosto che un ricercatore con le palle.
Io invece rifletto su una cosa. Prendiamo lo sport come esempio di mondo alla luce del giorno, ossia come mondo ideale di cui tutti vorrebbero fare parte. Mondo che promette successi a chi si impegna.
Negli ultimi anni alcuni sport, in Italia, hanno avuto un boom solo un italiano ha vinto qualcosa di importante in quella disciplina. Evidentemente, la promessa di successi (la vittoria di un italiano rende tutto, anche se solo idealmente, più semplice, più "vicino", l'"americano" di turno che da sempre vince nello sport è sempre troppo lontano dalla realtà) stimola il ragazzo all'impegno.
Penso all'esempio del Grande Fratello. In sostanza, i divi che la televisione propone hanno facilissime prospettive di guadagno, ed in un certo senso anche qui rientra l'idea della "competizione", che nel caso in questione è la classica "competizione" di chi si sente realizzato perchè riesce ad essere "ricco-più-di-altri(della media)" nella società.
La ricerca, la cultura, è qualcosa di diverso. Non c'è competizione, uno se ne rende conto se prova ad assaporarne anche da lontano il gusto.
Io, dalla mia esperienza scolastica, mi sono reso conto che invece è radicata all'interno della scuola l'idea della "competizione sociale". La stessa meritocrazia, che spesso viene ritenuta del tutto assente nelle scuole, non è altro che un risvolto che spesso spaventa gli studenti. I quali semplicemente, fuggono, si rivolgono in altri mondi, utilizzano le proprie energie in maniere alternative.
Io sono convinto che la cultura non spaventa i ragazzi, perchè se io, miserrimo mortale, provo determinate emozioni a leggere un libro o a pensare a determinati argomenti, anche se superficialmente, non posso pensare che un altro individuo non possa provare lo stesso.
Ma è raro che un individuo possa crescere da solo immerso in determinati interessi. E' necessaria, a mio avviso, una guida in tal senso. Guida che, in assenza di altro, non può che essere la scuola.
Ovviamente non dico che non debba esserci meritocrazia nelle scuole, lungi da me: però anche quella non deve diventare ossessiva. Meritocrazia non deve per forza voler dire "livellare il processo di insegnamento-apprendimento" e ritenere non-idoneo chi non vi si adatta per mille e mille motivi. Deve anche essere un motivo di fondo "nobile" per far sì che tutto si svolga tenendo presenti le differenze tra individuo e individuo, e stimolare, tenendo vive queste differenze (che devono esserci, è giusto che ci siano), il confronto e il dialogo.
_Preciso: stamane lessi questi commenti, e _l'articolo, pure.
Mentre, con la mia bella faccia tosta, baeellla! bella; (chiarisco
che io ho una facca come un granito piombato là)
stavo piangendo, davanti a tutt...e; qui, in
Biblioteca (ah! mica è colpa mia se son tute donne!).
E sentivo: "The Cure" _ One Hundred yerars.
LORO mi hanno insegnato, 20 anni fa, a "prendere" 9 e 1/2 in inglese.
10 non si poteva, ad un paesano come me.
Ora sto ascoltando, e lo rifarò:
"The Hanging Garden"... .
E' bello! non avere più 13 anni. Non è che allora mi dispiaceva... .
Mentre, con la mia bella faccia tosta, baeellla! bella; (chiarisco
che io ho una facca come un granito piombato là)
stavo piangendo, davanti a tutt...e; qui, in
Biblioteca (ah! mica è colpa mia se son tute donne!).
E sentivo: "The Cure" _ One Hundred yerars.
LORO mi hanno insegnato, 20 anni fa, a "prendere" 9 e 1/2 in inglese.
10 non si poteva, ad un paesano come me.
Ora sto ascoltando, e lo rifarò:
"The Hanging Garden"... .
E' bello! non avere più 13 anni. Non è che allora mi dispiaceva... .
Un'osservazione: quel pezzo è preso dall'articolo citato da stepper, non l'ha detto stepper come
sembra dal tuo post...
sembra dal tuo post...
"franced":
[quote="stepper"]
"Un vero paradosso della storia. Partita con l’idea di includere le masse fino allora escluse dall’istruzione, la generazione del ’68 ha dato scacco matto proprio a coloro che diceva di voler aiutare. Già, perché la scuola facile si è ritorta innanzitutto contro coloro cui doveva servire: un sottile razzismo di classe deve avere fatto pensare a tanti intellettuali e politici che le «masse popolari» non fossero all’altezza di una formazione vera, senza rendersi conto che la scuola senza qualità che i loro pregiudizi hanno contribuito ad edificare avrebbe punito innanzitutto i più deboli, coloro per i quali una scuola che fa sul serio è una delle poche chance di promozione sociale.
Forse, a questo punto, più che dividerci sull’opportunità o meno di bocciare alla maturità, quel che dovremmo chiederci è se non sia il caso di ricominciare - dalla prima elementare! - a insegnare qualcosa che a poco a poco, diciamo in una ventina d’anni, risollevi i nostri figli dal baratro cognitivo in cui li abbiamo precipitati. "
Incredibile: è proprio quello che penso io!![/quote]
Precisamente quello che dice la Mastrocola nel suo libro La scuola raccontata al mio cane, in cui imposta anche un discorso piú ampio sul ruolo della scuola e dello studio nella società moderna.
Secondo me è imperdibile.
"stepper":
[quote="orazioster"]
Ripensiamo cosa sia la società, e cosa
la cultura. E cosa l'uomo.
Oppure ripartiamo da Ricolfi

Prendo l'ultimo pezzo dell'articolo:
"Un vero paradosso della storia. Partita con l’idea di includere le masse fino allora escluse dall’istruzione, la generazione del ’68 ha dato scacco matto proprio a coloro che diceva di voler aiutare. Già, perché la scuola facile si è ritorta innanzitutto contro coloro cui doveva servire: un sottile razzismo di classe deve avere fatto pensare a tanti intellettuali e politici che le «masse popolari» non fossero all’altezza di una formazione vera, senza rendersi conto che la scuola senza qualità che i loro pregiudizi hanno contribuito ad edificare avrebbe punito innanzitutto i più deboli, coloro per i quali una scuola che fa sul serio è una delle poche chance di promozione sociale.
Forse, a questo punto, più che dividerci sull’opportunità o meno di bocciare alla maturità, quel che dovremmo chiederci è se non sia il caso di ricominciare - dalla prima elementare! - a insegnare qualcosa che a poco a poco, diciamo in una ventina d’anni, risollevi i nostri figli dal baratro cognitivo in cui li abbiamo precipitati. "
Incredibile: è proprio quello che penso io!!
"orazioster":
Ripensiamo cosa sia la società, e cosa
la cultura. E cosa l'uomo.
Oppure ripartiamo da Ricolfi

Ma ...qual è lo scopo dello studio?
La mia esperienza di "docente" è quella dell'aver dato (una!) lezione privata, e fatto anche un colloquio
con un genitore e figlia. Il mio
intento, comunque, era ed è; ve ne sia occasione, di lavorare in modo che, con ciò che si studi,...
se non subito "innamorarsi", si cominci
dal "fare conoscenza", poi si passi alla "simpatia", e ... .
Ho però l'esperienza di studente!
Io mi sono "innamorato" della cultura alquanto NONostante la scuola (il
corso ordinario: asilo, elementari, medie, poi per me il Liceo Scientifico). e poi
allora "scelsi" di andare all'Università NON per carriera sociale, ma... la chiameremmo,
come viene chiamata, e con disprezzo, "cultura personale"? Con disprezzo
vien chiamata così, quasi a dire: "non combini nulla, non fai nulla,
sei un peso inutile, un lazzarone, un criminale": e chi
lo dice?
L'idea di produrre i "bravi e zelanti cittadini", i "solerti esecutori" non mi piace proprio!
Come si costruissero 'pezzi' in un macchinario.
Ed "i ragazzi" prendono tutto
come una costrizione, una conoscenza che venga loro "trapanata" nella testa. Ed hanno ragione! perchè
spesso è così.
E, pure... cosa ci sarebbe mai di male, in una
mattinata soleggiata, o piovosa, ad andare in giro? Mica non pensare! dico... . //Gestire
se stessi nelle varie condizioni// _"ma 'i ragazzi' non sono in grado" e tu? risponderei. E chi lo insegna? e quando, se non tutto il tempo, lo si avrebbe ad imparare?
Diceva Seneca, dolendosene: impariamo non per la vita, ma per la scuola.
Siamo in una società, la nostra, "occidentale" se vogliamo dirla così; tagliata
fuori dall'ambiente, dalla natura. Non ci si sa! rapportare all'aperto. Ingabbiati
nelle strade come automi su un binario -e guai se sgarri!
(io sono un montanaro...).
Qual è lo scopo dello studio?
La "scuola", così com è fatta, ci arriva dall'Ottocento, con
tutta la scorta di ...cupezza ed oppressione.
Invito tutti a leggere i capitoli dei Saggi di Montaigne "Dei pedagoghi" e "Dell'educazione" (quest'ultimo
è un titolo che mi è venuto ora, "ad sensum" _ comunque: capirete qual è. Forse
è "dell'educazione dei giovani"...) ed a considerare
che non volevo certo fare un discorso "anarchico", in senso brutto, o "facilone".
/"scuola-strada" è uno degli 'idoli' di dualismo che tengono
le persone incatenate.
Che alternativa sociale si propone alla gente, al giorno d'oggi?
O sei "in", o sei un criminale. E siamo disadattati...alla vita!
ed è facile che i ragazzini reagiscano dandosi
a... come quelli che ho visto l'altro ieri, a fumare a 12 anni che avessero (forse).
Ripensiamo cosa sia la società, e cosa
la cultura. E cosa l'uomo.
La mia esperienza di "docente" è quella dell'aver dato (una!) lezione privata, e fatto anche un colloquio
con un genitore e figlia. Il mio
intento, comunque, era ed è; ve ne sia occasione, di lavorare in modo che, con ciò che si studi,...
se non subito "innamorarsi", si cominci
dal "fare conoscenza", poi si passi alla "simpatia", e ... .
Ho però l'esperienza di studente!
Io mi sono "innamorato" della cultura alquanto NONostante la scuola (il
corso ordinario: asilo, elementari, medie, poi per me il Liceo Scientifico). e poi
allora "scelsi" di andare all'Università NON per carriera sociale, ma... la chiameremmo,
come viene chiamata, e con disprezzo, "cultura personale"? Con disprezzo
vien chiamata così, quasi a dire: "non combini nulla, non fai nulla,
sei un peso inutile, un lazzarone, un criminale": e chi
lo dice?
L'idea di produrre i "bravi e zelanti cittadini", i "solerti esecutori" non mi piace proprio!
Come si costruissero 'pezzi' in un macchinario.
Ed "i ragazzi" prendono tutto
come una costrizione, una conoscenza che venga loro "trapanata" nella testa. Ed hanno ragione! perchè
spesso è così.
E, pure... cosa ci sarebbe mai di male, in una
mattinata soleggiata, o piovosa, ad andare in giro? Mica non pensare! dico... . //Gestire
se stessi nelle varie condizioni// _"ma 'i ragazzi' non sono in grado" e tu? risponderei. E chi lo insegna? e quando, se non tutto il tempo, lo si avrebbe ad imparare?
Diceva Seneca, dolendosene: impariamo non per la vita, ma per la scuola.
Siamo in una società, la nostra, "occidentale" se vogliamo dirla così; tagliata
fuori dall'ambiente, dalla natura. Non ci si sa! rapportare all'aperto. Ingabbiati
nelle strade come automi su un binario -e guai se sgarri!
(io sono un montanaro...).
Qual è lo scopo dello studio?
La "scuola", così com è fatta, ci arriva dall'Ottocento, con
tutta la scorta di ...cupezza ed oppressione.
Invito tutti a leggere i capitoli dei Saggi di Montaigne "Dei pedagoghi" e "Dell'educazione" (quest'ultimo
è un titolo che mi è venuto ora, "ad sensum" _ comunque: capirete qual è. Forse
è "dell'educazione dei giovani"...) ed a considerare
che non volevo certo fare un discorso "anarchico", in senso brutto, o "facilone".
/"scuola-strada" è uno degli 'idoli' di dualismo che tengono
le persone incatenate.
Che alternativa sociale si propone alla gente, al giorno d'oggi?
O sei "in", o sei un criminale. E siamo disadattati...alla vita!
ed è facile che i ragazzini reagiscano dandosi
a... come quelli che ho visto l'altro ieri, a fumare a 12 anni che avessero (forse).
Ripensiamo cosa sia la società, e cosa
la cultura. E cosa l'uomo.
Perchè vi scandalizzate se la scuola diventa severa? Si parla di meritocrazia, chi più vale più merita. Questo è nell'ordine normale delle cose. Se dovete scegliere una automobile chiunque cercherà la migiore prestazione/prezzo. Chi si deve costruire una casa cercherà i migliori architetti, muratori idraulici e così via. Chi va in vacanza cercherà sempre il miglior rapporto prezz/servizi e se gli serve un medico cercherà tra i migliori. La scuola ha questa funzione! dopo ognuno potrà obiettare che la scuola ha il compito di aiutare chi è meno dotato? Cosa vuol dire meno dotato? Molte volte succede che viene scelta la scuola sbagliata ( perchè uno non sa bene che via intraprendere, perchè spinto dai genitori a dagli amici), succede anche che qualcuno non ha voglia di impegnarsi ( e qui scatta la gara di solidarietà... " poveretto deve essere promosso"). Promuovere chi non merita, niente di più sbagliato, si avranno schiere di disadattati che il mondo del lavoro non riuscirà ad assorbire (fanno già fatica a trovar lavoro chi è preparato). E perchè chi non vuole essere preparato deve a tutti i costi finire le superiori o iscriversi all'università? La società ha bisogno di tante figure che non necessariamente devono avere una grande specializzazione. Il mio non è un invito a incrementare il numero di chi non vuole andare a scuola... è un invito a veder la scuola come opportunità LIBERA di migliorare. E qui potrei parlare anche degli insegnanti, visto che per alcuni anni anch'io ho fatto parte di questa schiera. Molti insegnanti sono andati a fare l'insegnante per avere tempo libero e per non essere costretti ad aggiornarsi come richiede il mondo esterno alla scuola. e diciamo che per lo meno gli insegnati tecnici sono fuori dal mondo reale.
A.B.
A.B.
Credo che la scuola che bocci sia un bene, e che una bocciatura non sia un fallimento del professore, perché abbiamo un panorama molto vasto di offerte diverse (parlo della scuola superiore di secondo grado) ed il livello minimo è sempre alla portata di TUTTI, a patto certo di un impegno minimo; piuttosto far capire finalmente che non si è promossi senza meritarselo mi sembra un buon passo.
Per quanto riguarda episodi come quello citato da Ing, sono cose che non dovrebbero succedere ma succedono; inoltre il prossimo sarò io che non ho molti crediti e quindi farò fatica ad arrivare a 100, e dubito che mi sarà regalato qualcosa! XD
Un'ultima frase è per rispondere a Leonardo89: fare il calciatore non è un male, perché se uno sa fare bene quello, è giusto che lo faccia; piuttosto è scandaloso come ciò venga esaltato dalla nostra società sia tramite i mass media sia per l'aspetto economico, perché i calciatori guadagnano una cifra spropositata per dare calci ad un pallone, mentre da qualche parte qualcuno non ha i soldi per cercare vaccini o antibiotici..
(Evito di esprimermi sui partecipanti a GF & Co perché non farei altro che parlar male di loro e di tutta la gente che li segue..)
Per quanto riguarda episodi come quello citato da Ing, sono cose che non dovrebbero succedere ma succedono; inoltre il prossimo sarò io che non ho molti crediti e quindi farò fatica ad arrivare a 100, e dubito che mi sarà regalato qualcosa! XD
Un'ultima frase è per rispondere a Leonardo89: fare il calciatore non è un male, perché se uno sa fare bene quello, è giusto che lo faccia; piuttosto è scandaloso come ciò venga esaltato dalla nostra società sia tramite i mass media sia per l'aspetto economico, perché i calciatori guadagnano una cifra spropositata per dare calci ad un pallone, mentre da qualche parte qualcuno non ha i soldi per cercare vaccini o antibiotici..
(Evito di esprimermi sui partecipanti a GF & Co perché non farei altro che parlar male di loro e di tutta la gente che li segue..)
"ing.":
salve a tutti,
condivido molte delle vostre idee ma purtroppo c'è anche da dire che per quanto nella scuola è improvvisamente spuntato questo senso di giustizia, è solo una facciata, giustizia non c'è.
sono un insegnante che ha litigato con la commissione in seduta d'esame, un ragazzo con 24 punti di credito (l'unico nell'intero istituto)che quindi aspirava al 100, si è dovuto accontentare di un mediocre 89, perche hanno voluto fare i rigorosi ed i pignoli nei voti agli scritti; mentre poi agli orali hanno regalato 27-28 perchè alcuni rischiavano la bocciatura. Vi sembra giustizia questa??????????
La questione dell'esame di stato è a parte: anche io ero commissario esterno al liceo scientifico e ho visto che
in effetti la maturità andrebbe rivista un po'..
in ogni caso hanno fatto molto bene a dare maggior peso al credito (da 20 a 25 punti).
Io credo che un po' di rigore non guasti, i ragazzi studiano di più se sanno che rischiano di ripetere l'anno!
Lo so, sarà un ragionamento banale, ma è quello che vedo.
salve a tutti,
condivido molte delle vostre idee ma purtroppo c'è anche da dire che per quanto nella scuola è improvvisamente spuntato questo senso di giustizia, è solo una facciata, giustizia non c'è.
sono un insegnante che ha litigato con la commissione in seduta d'esame, un ragazzo con 24 punti di credito (l'unico nell'intero istituto)che quindi aspirava al 100, si è dovuto accontentare di un mediocre 89, perche hanno voluto fare i rigorosi ed i pignoli nei voti agli scritti; mentre poi agli orali hanno regalato 27-28 perchè alcuni rischiavano la bocciatura. Vi sembra giustizia questa??????????
condivido molte delle vostre idee ma purtroppo c'è anche da dire che per quanto nella scuola è improvvisamente spuntato questo senso di giustizia, è solo una facciata, giustizia non c'è.
sono un insegnante che ha litigato con la commissione in seduta d'esame, un ragazzo con 24 punti di credito (l'unico nell'intero istituto)che quindi aspirava al 100, si è dovuto accontentare di un mediocre 89, perche hanno voluto fare i rigorosi ed i pignoli nei voti agli scritti; mentre poi agli orali hanno regalato 27-28 perchè alcuni rischiavano la bocciatura. Vi sembra giustizia questa??????????
Intanto però un buon passo l'ha compiuto Fioroni rimettendo l'esame di riparazione.
L'epoca "dei debiti" non ha fatto del bene alla scuola, secondo me.
L'epoca "dei debiti" non ha fatto del bene alla scuola, secondo me.
"Admin":
Io non parlavo di promuovere i ragazzi che non si impegnano.
Secondo me una scuola che boccia sbaglia in qualcosa, non c'è da essere allegri, non c'è da cantare vittoria.
Magari si sbaglia nell'indirizzare i ragazzi, nel reindirizzarli durante l'anno. In ogni caso le bocciature sono un fallimento, sia per la scuola che per l'individuo, meno si riesce a farne meglio è, mantenendo elevati gli obiettivi minimi che i ragazzi devono raggiungere.
La verità è che oltre la scuola la società non ha altro da offrire ai ragazzi in difficoltà, tolta la scuola cosa rimane?
Per mia esperienza personale ho visto promuovere parecchi studenti che invece dovevano essere fermati..
La cosa più importante non è discutere su bocciare/non bocciare, ma
dobbiamo piuttosto riflettere su questo: se promuovo lo studente $x$ sto certificando che $x$ ha raggiunto
il livello minimo (6), mentre se boccio $y$ significa che $y$ non lo ha raggiunto.
Se il numero dei bocciati aumenta può anche essere colpa dello scarso impegno degli studenti,
non è detto che sia colpa della scuola.
Mi sembra sbagliato e ipocrita criminalizzare i concorrenti del grande fratello, i calciatori e le veline. Sono lavori come altri anzi, molto ben pagati. Se un ragazzo/a ci aspira, ben venga, basta che si dia da fare.
Non digerisco quelli che non fanno niente, invece, non si può! Ha ragione Benny!
Sui ricercatori è meglio stendere un velo pietoso...
Riguardo alla bocciatura, se i titoli di studio devono avere un valore legale allora si deve bocciare senza se e senza ma altrimenti aboliamolo! Non ha senso affermare che delle persone hanno delle conoscenze e delle competenze se poi non le hanno per niente!
Non sto dicendo che una bocciatura sia bella ovviamente, è sintomo di un anno perso, in un modo o nell'altro. Ovviamente, non è detto che un alunno perché promosso a pieni voti abbia acquisito quelle competenze e conoscenze, ma questo è un altro discorso...
Non digerisco quelli che non fanno niente, invece, non si può! Ha ragione Benny!
Sui ricercatori è meglio stendere un velo pietoso...

Riguardo alla bocciatura, se i titoli di studio devono avere un valore legale allora si deve bocciare senza se e senza ma altrimenti aboliamolo! Non ha senso affermare che delle persone hanno delle conoscenze e delle competenze se poi non le hanno per niente!
Non sto dicendo che una bocciatura sia bella ovviamente, è sintomo di un anno perso, in un modo o nell'altro. Ovviamente, non è detto che un alunno perché promosso a pieni voti abbia acquisito quelle competenze e conoscenze, ma questo è un altro discorso...
Secondo me i bocciati se sono furbi e hanno capito come funziona in Italia faranno bene a fare come la Gelmini: auto-promuoversi. Un intelligente e bravo cantante (caso raro nel mondo della musica con l'eccezione forse dell' Italia) come Davide Van der Sfroos, bocciato proprio all'esame di maturità, ha deciso di rinunciae al pezzo di carta. A me sembra che fosse tutt'altro che immaturo.
Io sono d'accordo nella bocciatura, anche se spero che non si vada all'estremo opposto, cioe' la bocciatura di massa invece delle promozioni di massa (tra cui anche i non meritevoli).
Questo perche' spero che l'intento sia quello di premiare chi studia, si impegna, e ottiene dei risultati.
Se uno si impegna tanto, ma alla fine non sa nulla e' inutile; a questo punto allora si che conta l'insegnante: nel cercare di capire dove indirizzarlo o come cercare di recuperarlo, pero' non sempre si riesce.
Mia moglie insegna da diversi anni, e spesso si lamenta della poco supporto che si dà alla scuola: pochi insegnanti di sostegno, pochi strumenti didattici supplementari, pochi corsi di recupero e quando ci sono a volte vengono chiusi, senza contare il taglio al personale di quest'anno....
Per il resto son d'accordo con voi... mentalita' italiana & Co.
Questo perche' spero che l'intento sia quello di premiare chi studia, si impegna, e ottiene dei risultati.
Se uno si impegna tanto, ma alla fine non sa nulla e' inutile; a questo punto allora si che conta l'insegnante: nel cercare di capire dove indirizzarlo o come cercare di recuperarlo, pero' non sempre si riesce.
Mia moglie insegna da diversi anni, e spesso si lamenta della poco supporto che si dà alla scuola: pochi insegnanti di sostegno, pochi strumenti didattici supplementari, pochi corsi di recupero e quando ci sono a volte vengono chiusi, senza contare il taglio al personale di quest'anno....
Per il resto son d'accordo con voi... mentalita' italiana & Co.
Gatto89:
[quote=Steven][quote=Admin]Magari si sbaglia nell'indirizzare i ragazzi, nel reindirizzarli durante l'anno.
Semplicemente direi che si deve prender atto che molti ragazzi sono cresciuti con la convizione che è più valoroso diventare un Francesco Totti o uno del Grande Fratello, piuttosto che un ricercatore con le palle.[/quote]
Mi trovo del tutto d'accordo con Stefano, il principale problema italiano purtroppo è la mentalità.[/quote]
l'amministratore, il commercialista, il concessionario , l'amico, le femmine, cosa preferiscono che tu sia?
"Steven":
[quote="Admin"]Magari si sbaglia nell'indirizzare i ragazzi, nel reindirizzarli durante l'anno.
Semplicemente direi che si deve prender atto che molti ragazzi sono cresciuti con la convizione che è più valoroso diventare un Francesco Totti o uno del Grande Fratello, piuttosto che un ricercatore con le palle.[/quote]
Mi trovo del tutto d'accordo con Stefano, il principale problema italiano purtroppo è la mentalità.
Sono d'accordo con Steven e Gatto89.
Secondo me, avendo sperimentato l'andazzo generale, una scuola odierna che non boccia è una scuola scadente, perchè dà un colpo di spugna ai suoi errori o, per lo meno, ai suoi limiti.
La responsabilità del rendimento di uno studente è, a mio giudizio, prima di tutto della famiglia, che deve pretendere almeno l'impegno da parte dei figli. Ad una certa età bisogna capire che o si studia o si lavora, grattarsi la pancia non è contemplato nell'economia di una famiglia (se non si vuole crescere un mantenuto).
Bocciare significa per un docente riconoscere di aver fallito in un anno di lavoro assieme allo studente. Non è un dramma: è una minoranza ( e i promossi sono un successo ) e si potrà sempre migliorare l'anno prossimo. Chiaramente, minore è la partecipazione dello studente e dei genitori nel lavoro e minori saranno i demeriti del docente.
Nessuno è infallibile e credo che un docente che mette in discussione il suo lavoro dimostri più serietà rispetto ai lavativi che si spacciano per magnamini.
Questo in linea generale, poi naturalmente, ognuno ha una propria situazione...
Secondo me, avendo sperimentato l'andazzo generale, una scuola odierna che non boccia è una scuola scadente, perchè dà un colpo di spugna ai suoi errori o, per lo meno, ai suoi limiti.
La responsabilità del rendimento di uno studente è, a mio giudizio, prima di tutto della famiglia, che deve pretendere almeno l'impegno da parte dei figli. Ad una certa età bisogna capire che o si studia o si lavora, grattarsi la pancia non è contemplato nell'economia di una famiglia (se non si vuole crescere un mantenuto).
Bocciare significa per un docente riconoscere di aver fallito in un anno di lavoro assieme allo studente. Non è un dramma: è una minoranza ( e i promossi sono un successo ) e si potrà sempre migliorare l'anno prossimo. Chiaramente, minore è la partecipazione dello studente e dei genitori nel lavoro e minori saranno i demeriti del docente.
Nessuno è infallibile e credo che un docente che mette in discussione il suo lavoro dimostri più serietà rispetto ai lavativi che si spacciano per magnamini.
Questo in linea generale, poi naturalmente, ognuno ha una propria situazione...
l'esempio della scuola finlandese ci dice tutt'altro. La meritocrazia alle elementari e alle medie non è la soluzione. In italia non si può trapiantere questo modello perchè non c'è una cultura adeguate alle spalle, è vero, ma vantarsi dei bocciati è grottesco.