La produttività dei ricercatori

Benny24
Riporto un sondaggio tratto dal sito http://www.galileonet.it/. Sarebbe interessante sentire il parere di chi svolge o aspira a svolgere questa professione.
Posto anche alcuni articoli correlati alla notizia:

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cr ... 1585.shtml

http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/ ... _-5416319/

http://w3.uniroma1.it/cnru/?p=813

Risposte
Rggb1
Probabilmente è anche il discorso generale:
- non hai fondi e tagli, i ricercatori smettono di fare didattica (non pagati) per protesta;
- l'università trova soldi per pagare altri docenti, almeno per alcuni i corsi.

Ergo, prima facevano gratis un dato lavoro (per vari motivi, non perché conveniva), e ora che si rifiutano gli amministratori pagano altri per farlo, che è letteralmente una presa in giro.

Non è così?

Lord K
Come detto è solo quello che pare desumersi dai vari articoli sull'argomento. Posso sempre sbagliarmi io, oppure il giornalista che ha riportato il tutto...

Luca.Lussardi
Questo non credo sia possibile, possono impugnare il concorso vinto, per cui il posto in Università non lo può toccare nessuno. Quello che certamente può essere è che possa venire limitata l'attribuzione di fondi.

Lord K
"Luca.Lussardi":
C'è qualcosa che non capisco: la ricercatrice intervistata afferma, come giustamente è, che nel contratto per ricercatore non è prevista un'attività didattica. Ma allora perchè i ricercatori lamentano l'essere sostituiti da docenti a contratto? Se il loro scopo è far ricerca, benissimo, i docenti a contratto saranno assunti per le lezioni, dove sta la gravità del provvedimento preso?


... da quel che si comprende anche in altri quotidiani è che vengono cacciati anche dall'attività di ricerca...

Luca.Lussardi
C'è qualcosa che non capisco: la ricercatrice intervistata afferma, come giustamente è, che nel contratto per ricercatore non è prevista un'attività didattica. Ma allora perchè i ricercatori lamentano l'essere sostituiti da docenti a contratto? Se il loro scopo è far ricerca, benissimo, i docenti a contratto saranno assunti per le lezioni, dove sta la gravità del provvedimento preso?

poncelet
Riporto su questo post di qualche tempo fa per chiedere le vostre opinioni in merito al seguente link:

http://bologna.repubblica.it/cronaca/20 ... ef=HRER2-1

j18eos
Fissandoci nel nostro settore concordo che sia più che altro un'isla bonita nell'arcipelago delle pubblicazioni!

Luca.Lussardi
In realtà se fissiamo l'attenzione al "nostro" settore, matematica è un po' un'isola felice: per quanto ne so il capo non firma mai un lavoro da solo se in quel lavoro ha contribuito anche un suo allievo, e l'ordine dei nomi è quasi esclusivamente alfabetico. Inoltre, spesso accade anche il contrario di ciò che dite: specie per i giovani che hanno bisogno di pubblicare succede che alcuni lavori che derivano principalmente dalle idee del capo vengono scritti solo a nome dell'allievo.

j18eos
Sono studente universitario, ci sono docenti a cui manca solo il potere di vita e di morte degli altri; poi questo potere deriva dalla loro vasta (?) conoscenza del loro campo di studio? Hanno team ed equipe di talenti a cui demandano quasi tutto ed alla fine loro passano per gli unici autori: ma non esiste proprio...

Per contro ci sono docenti che, invece, conoscono e lavorano trattando come loro pari i collaboratori senza la porcata di prendersi tutto il merito: questi dovrebbero essere gli unici veri docenti! Lo so: troppo utopica come attività di ricerca.

franced
"j18eos":
E sono anche 120 mesi...

Come ho letto più volte: allarghiamo il giro anche ai docenti di ruolo e non solo ai ricercatori!



Certo, sono d'accordo!

j18eos
E sono anche 120 mesi...

Come ho letto più volte: allarghiamo il giro anche ai docenti di ruolo e non solo ai ricercatori!

franced
Senti ma 10 anni sono 2 lustri!!

j18eos
Io conosco ricercatori che hanno pubblicato ma che il loro nome non compare nella pubblicazione; l'unico autore è il "capo"! Per cui ho risposto "NO" al sondaggio, in quanto tra i non produttori ci possono essere dei poveri lazzari.

franced
Dieci anni sono più che sufficienti per "scoprire" qualcosa,
altrimenti che ricercatori sono?

vict85
"Raptorista":
Non sono un ricercatore e non so quanto ci voglia a produrre qualcosa, ma 10 anni sono DIECI anni!!


Il tempo dipende da cosa pubblichi. Un grande problema potrebbe richiedere anche 20 anni e gli sforzi congiunti di molti. Ma:
1) generalmente per un grosso problema bisogna passare per tanti piccoli pubblicabili
2) un ricercatore dovrebbe essere teoricamente uno ad inizio carriera e in 10 anni magari non esserlo più (se le cose funzionassero). Uno ad inizio carriera è pazzo se si mette ad attaccare un maxi problema perché o ha una idea molto precisa di come fare (e allora è un genio) oppure perde solo tempo e sarebbe meglio che prima "sondasse il terreno" e poi si mettesse a fare ricerca seria.
3) Molte persone di cui ho visto le pubblicazioni pubblicavano molto in un certo settore quindi erano di fatto tappe di una unica grande ricerca.
4) Penso che il rettore si riferisse principalmente alle facoltà umanistiche e sociali. Lì a mio avviso potresti pubblicare anche un articolo all'anno anche se non straordinario. Basta farti venire qualche idea.

Io immagino che chi non pubblica in 10 anni di fatto faccia altro nella vita (consulenze o attività professionali magari). Specialmente se è ricercatore in campo economico o giuridico.

P.S: non essendo ricercatore magari mi sbaglio :-D

00Sam
La risposta al sondaggio è scontatamente: sì!

Però il sondaggio così proposto è alquanto banale, parafrasando si chiede se sia giusto cacciare dal proprio posto di lavoro chi non adempie ai suoi doveri; la domanda potrebbe essere estesa a qualsiasi impiego.

A questo punto si dovrebbe anche includere chi produce lavori di scarsa qualità; anche se tale questione richiederebbe di affrontare ulteriori problematiche.

Dato che i ricercatori sono comunemente sottopagati e fino ad oggi si addossano l'onere della didattica
sembra un leggermente iniquo (anche se giusto dal punto di vista legale) puntare il dito verso di loro per l'inefficienza nella produzione scientifica.

Diciamo che il (mal) costume Italiano pensa sempre a tutto: ad esempio per giustificare i tagli dei fondi si procede sempre scretitando l'istituzione coinvolta e facendo passare per spreco qualsiasi cosa.

Solo un appunto per quanto riguarda le baronie: o non si accetta nessun privilegio da parte di tali persone cercando di convincere anche gli altri a non asservirsi al sistema oppure ci si adegua e si sta zitti.

Per quanto mi riguarda: non ho lavoro, non ho prospettive ma non sono servo di nessuno...almeno mi riesco a guardare allo specchio.

Camillo
"wedge":
Ovviamente si, ma la cosa deve riguardare anche professori associati e ordinari.


Concordo

Raptorista1
Non sono un ricercatore e non so quanto ci voglia a produrre qualcosa, ma 10 anni sono DIECI anni!!

wedge
Ovviamente si, ma la cosa deve riguardare anche professori associati e ordinari.

Luca.Lussardi
Teoricamente, è più facile cacciare un ricercatore che è rimasto tale e che non lavora più, piuttosto che cacciare un barone. Praticamente, è impossibile fare né una né l'altra cosa.

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