La cultura matematica in italia
Da qualche parte ho letto, che stando ad indagini statistiche effetuate da qualche istituto di ricerca , il livello di conoscenze matematiche del cittadino medio in italia, sarebbe inferiore a quello dei suoi omologhi in diversi paesi europei , che ne pensate?
Risposte
"DavideGenova":
Io mi stupisco costantemente del fatto che la maggior parte delle persone che incontro in luoghi dove si sta a lungo e tipicamente ci si annoia (mezzi pubblici, sale di aspetto,...) non si dedichi alla lettura di alcunché, eccezion fatta per Facebook, Uazzap [sic] e simili, e non parlo solo di persone che si presume siano stanche come studenti o muratori alle 6 del mattino.
Poi quella suoneria di uozzàp è anche fastidiosa tra l'altro. Ma lasciando perdere questo è una cosa che anch'io odio tanto, specie quando vedo autisti - anche di mezzi pubblici! - prendere il telefonino e scrivere qualcosa su questi social. Aggiungo anche i molti giochi idioti che stanno "drogando" un sacco di gente, specie over 40-50 che non ha a che fare con la tecnologia e... non sa quando è ora di smettere!
Anch'io sto al cellulare nei momenti liberi o quando sto in coda alle poste, ma non per i social - ho proprio disattivato internet perché mi spella e odio i social!


Facendo l'anteprima ho visto l'intervento di navigatore - che saluto - e a cui domando perché "Fiorenza" come prof. non mi è nuovo. Mi ricorda libri di testo o dispense di analisi... o sbaglio?

@intermat
non ho visto la trasmissione di cui parli, mi sono rifiutato di farlo. Però secondo me il livello di cultura matematica è ancora "rose e fiori" rispetto a quello delle conoscenze di base, non dico di alto livello, della fisica.
Il guaio è che qui da noi è considerata ancora "cultura" sempre e solo quella umanistica. Dai tempi di Croce, che considerava fisici e ingegneri alla stregua di meccanici.
Con tutto il dovuto rispetto per i meccanici, ovviamente.
MA torniamo a noi. Un mio vecchio professore di analisi matematica, Renato Fiorenza ( non so se è ancora vivo) , diceva : "Quando avrete dimenticato tutte le formule, quello che vi rimane è la cultura" .
Certi studi si fanno anche, per non dire specialmente, per passione, cioè per soddisfare il proprio bisogno di conoscere.
Eppure, la scienziata Fabiola Gianotti, di recente nominata direttore del Cern di Ginevra, ha detto qualche giorno fa in una breve intervista televisiva che i laureati in fisica in Italia non hanno nulla da invidiare a quelli di altri paesi…
A proposito, io proporrei che questo forum, nella persona del suo amministratore, porgesse a Fabiola Gianotti gli auguri di tutta la comunità per il prestigioso incarico.
non ho visto la trasmissione di cui parli, mi sono rifiutato di farlo. Però secondo me il livello di cultura matematica è ancora "rose e fiori" rispetto a quello delle conoscenze di base, non dico di alto livello, della fisica.
Il guaio è che qui da noi è considerata ancora "cultura" sempre e solo quella umanistica. Dai tempi di Croce, che considerava fisici e ingegneri alla stregua di meccanici.
Con tutto il dovuto rispetto per i meccanici, ovviamente.
MA torniamo a noi. Un mio vecchio professore di analisi matematica, Renato Fiorenza ( non so se è ancora vivo) , diceva : "Quando avrete dimenticato tutte le formule, quello che vi rimane è la cultura" .
Certi studi si fanno anche, per non dire specialmente, per passione, cioè per soddisfare il proprio bisogno di conoscere.
Eppure, la scienziata Fabiola Gianotti, di recente nominata direttore del Cern di Ginevra, ha detto qualche giorno fa in una breve intervista televisiva che i laureati in fisica in Italia non hanno nulla da invidiare a quelli di altri paesi…
A proposito, io proporrei che questo forum, nella persona del suo amministratore, porgesse a Fabiola Gianotti gli auguri di tutta la comunità per il prestigioso incarico.
Non conosco statistiche a proposito, ma non mi sorprenderei se la cosa valesse per la cultura in generale, non solo quella matematico-scientifica.
Io mi stupisco costantemente del fatto che la maggior parte delle persone che incontro in luoghi dove si sta a lungo e tipicamente ci si annoia (mezzi pubblici, sale di aspetto,...) non si dedichi alla lettura di alcunché, eccezion fatta per Facebook, Uazzap [sic] e simili, e non parlo solo di persone che si presume siano stanche come studenti o muratori alle 6 del mattino.
@Intermat:
Io mi stupisco costantemente del fatto che la maggior parte delle persone che incontro in luoghi dove si sta a lungo e tipicamente ci si annoia (mezzi pubblici, sale di aspetto,...) non si dedichi alla lettura di alcunché, eccezion fatta per Facebook, Uazzap [sic] e simili, e non parlo solo di persone che si presume siano stanche come studenti o muratori alle 6 del mattino.
@Intermat:
Ma anche su questo forum la situazione non è delle più rosee, non è raro vedere qualcuno che si sta formando per una carriera applicativa che chiede aiuto mentre è alle prese con geometria o analisi e lamenta il fatto che "queste cose non le userà mai nella propria vita". Normalmente la smentita arriva quando è ormai troppo tardi per recuperare.
"francicko":
stando ad indagini statistiche effettuate da qualche istituto di ricerca , il livello di conoscenze matematiche del cittadino medio in italia, sarebbe inferiore a quello dei suoi omologhi in diversi paesi europei , che ne pensate?
Che non servivano indagini statistiche...
Metterei un'emoticon sorridente per la battuta, ma riderei per non piangere, dunque lascio stare.
Oltre a quotare Epimenide, a francicko ricordo comunque che qui ci sono 67000 iscritti (circa) di cui forse 200 - per eccesso - sono frequentatori abituali o, comunque, che non vengono qui solo per chiedere di un esercizio. Per gli altri c'è anche chi è stato studente universitario, ma anche fossero davvero 67000 studenti, rispetto al totale degli italiani la percentuale è misera e credo anche rispetto al totale degli studenti italiani.
Un dato di fatto: fai a chiunque una domanda sulla percentuale e vedrai che il 99% va in palla.
Generalizzando il concetto in "cultura scientifica"...ieri sera ho visto i primi 10 min di "La papera non fa l'eco" su Rai2 con Max Giusti. Hanno fatto vedere come lasciando cadere da ferma una incudine, legata ad una corda (insomma una sorta di pendolo), essa non superava mai l'altezza dalla quale era partita se non nel caso in cui gli fosse stata impressa una velocità iniziale. Ora, l'intento sembrava lodevole ma la messa in pratica è stata, a mio modesto parere, di una tristezza sconcertante. Non so se l'intento della trasmissione sia di fare divulgazione scientifica a livello base (ma proprio base!) però se veramente siamo a quei livelli...

x@Epimenide. Si, sicuramente quello che dici sarà vero, ma da quello che che ho potuto constatare frequentando questo forum, emergerebbe il contrario, sia chiaro, è una mia opinione.
Saluti!
Saluti!
Non mi sorprende affatto. Nella mentalità degli italiani c'è ancora questa netta distinzione tra ciò che è teorico e ciò che pratico. Dal momento che solo ciò che è pratico è utile, ciò che è teorico è necessariamente da relegare agli addetti ai lavori, per la persona comune è completamente inutile. Il problema serio è che questo punto di vista è disgraziatamente diffuso anche tra ingegneri e persone che si occupano di scienze applicate (fisici, chimici, biologi). Per fortuna esistono ancora persone di mentalità aperta anche nel nostro paese, ma ad un'occhiata approssimativa direi che la percentuale è decisamente più bassa rispetto al resto d'Europa.