Italiano

Kroldar
Giusto.

Risposte
david_e1
"Cheguevilla":
[quote="Fioravante Patrone"]Integralisti della crusca[size=75](*)[/size], un momento!

C'è un problema: la tastiera "US".
Io, sfortunatamente e mio malgrado ho una tastiera italiana, ma ho avuto per lungo tempo e mi piacerebbe avere ancora una tastiera US. Questo mi "obbligava" (lo so che c'è ALT+...) ad usare l'apostrofo laddove occorreva un accento, grave o acuto.

Perché dico questo? Per mendicare un po' di comprensione :-D


NB: ho cercato di scrivere in italiano. Spero di esserci riuscito.

[size=75](*) non mi riferisco ai dietologi[/size]
Io sul lavoro ho la tastiera US eppure ormai ALT+XXX è un vizio.
Rischio di farlo anche a casa.[/quote]
Tastiera US sul MacBook, niente tastierino numerico e comunque i codici ASCII dubito funzionino su OSX.... c'è una strana app per cambiare il tipo di tastiera ma è talmente scomoda che la uso solo per le mail "importanti"...

Sk_Anonymous
"desko":
La domanda è (quasi) scema se usi un Mac: ci sono comodissime scorciatoie da tastiera per scrivere ÀÈÌÒÙ: basta premere, rispettivamente, i tasti wertu tenendo premuti i tasti alt e shift. Ora, sembrano lettere a casaccio, in realtà sono tutte in fila nella prima riga di caratteri della tastiera (saltando q e y).
Ma se come scorciatoie appaiono complicate, viene incontro l'uso di alt+9 o alt+8 seguito dalla vocale che interessa, per ottenere tutte le possibilità: ÀÈÌÒÙàèìòùÁÉÍÓÚáéíóú. lol:


Io sono appena tornata al Mac, ma 10 anni fa, con l'I-Mac i miei problemi erano ben altri. Quindi grazie mille :D :D :D
La macchina nuova è arrivata da una settimana e ... non sento già più la mancanza di Windows.
Che sia ingratitudine?

desko
"motorhead":
(domanda scema) ÀÈÉÌÒÙ come si fanno con una tastiera italiana su un laptop?

Stavo per scrivere un post proprio su questo (e non credo che sia il mio primo), perché non siamo più al tempo della macchina da scrivere, in cui eravamo obbligati a violentare l'apostrofo usandolo come accento.
La domanda è (quasi) scema se usi un Mac: ci sono comodissime scorciatoie da tastiera per scrivere ÀÈÌÒÙ: basta premere, rispettivamente, i tasti wertu tenendo premuti i tasti alt e shift. Ora, sembrano lettere a casaccio, in realtà sono tutte in fila nella prima riga di caratteri della tastiera (saltando q e y).
Ma se come scorciatoie appaiono complicate, viene incontro l'uso di alt+9 o alt+8 seguito dalla vocale che interessa, per ottenere tutte le possibilità: ÀÈÌÒÙàèìòùÁÉÍÓÚáéíóú. E questo credo che funzioni anche sulle tastiere US (ma sinceramente non l'ho mai provato).
E per i pc con Windows? beh, se non volete impararvi le stringhe di caratteri da usare con alt, semplicemente passate a Mac :lol:
E per i pc con Linux? mi dicono che uno dei grossi vantaggi di Linux sia la sua personalizzabilità: quindi credo che basti programmare alcune scorciatoie da tastiera perché corrispondano a quei caratteri o, semplicemente, passate a Mac :lol:

motorhead
si sapevo di questi 'espedienti' ma ero curioso di sapere se ci fosse un altro modo 'standard'

Sk_Anonymous
"motorhead":
(domanda scema) ÀÈÉÌÒÙ come si fanno con una tastiera italiana su un laptop?


Mica tanto scema visto che anch'io avrei piacere di saperlo e me lo sto chiedendo da mesi....

Chevtchenko
"Cheguevilla":
Si scrivono senza accento sia "Sergio fa il preciso" che "tre anni fa".
Anche in spagnolo, "fa" ha la stessa traduzione:
Hoy hace calor. (Oggi fa caldo)
Hace tres años. (Tre anni fa)


Già, d'altra parte in ambedue le frasi italiane il fa è voce del verbo fare.

motorhead
(domanda scema) ÀÈÉÌÒÙ come si fanno con una tastiera italiana su un laptop?

dasalv12
Lingua come legge o lingua consetudinaria?
Questa è la domanda da porci (con la "o" chiusa :D ).

Cheguevilla
"Fioravante Patrone":
Integralisti della crusca[size=75](*)[/size], un momento!

C'è un problema: la tastiera "US".
Io, sfortunatamente e mio malgrado ho una tastiera italiana, ma ho avuto per lungo tempo e mi piacerebbe avere ancora una tastiera US. Questo mi "obbligava" (lo so che c'è ALT+...) ad usare l'apostrofo laddove occorreva un accento, grave o acuto.

Perché dico questo? Per mendicare un po' di comprensione :-D


NB: ho cercato di scrivere in italiano. Spero di esserci riuscito.

[size=75](*) non mi riferisco ai dietologi[/size]
Io sul lavoro ho la tastiera US eppure ormai ALT+XXX è un vizio.
Rischio di farlo anche a casa.

Si scrivono senza accento sia "Sergio fa il preciso" che "tre anni fa".
Anche in spagnolo, "fa" ha la stessa traduzione:
Hoy hace calor. (Oggi fa caldo)
Hace tres años. (Tre anni fa)

Parliamo invece di una cosa che sento sbagliare spesso anche in televisione (ultimamente anche sui giornali).

Ieri ha piovuto.
Ieri è piovuto.
Quale e perché?

kinder1
mah...io penso di rientrare nella schiera dei difensori della lingua italiana, e sicuramente mi infastidisce il "messagginese". Però, tra me e me mi dico che forse non ha senso essere troppo severi verso i cambiamenti in atto perché, in fondo, la lingua che parliamo la dobbiamo proprio ai cambiamenti ed agli innesti avvenuti in passato. Le generazioni future ci saranno debitrici per la lingua che parleranno e che, forse, vorranno difendere.
Ciò nonostante, detesto il xché al posto del perché.

zorn1
Carina questa discussione!

Sì, la verità è che noi italiani non teniamo al nostro splendido idioma, l'ultima generazione lo tritura col messagginese che pur nasce da esigenze di scarsità di spazi di caratteri...

Se qui vengono stranieri siamo NOI a sforzarci di parlare inglese per farci capire da loro...

Poi oramai l'inglese è (anche perché davvero semplice dal punto di vista sintattico) diffuso come un tempo era il latino.

Tuttavia, i francesi per esempio, vi assicuro che usano solo la loro lingua, se vai in Francia parlano velocemente francese, e sei tu straniero che devi adattarti, se non capisci ti arrangi (e non sopporto che invece nel mio paese debba essere io ad adeguarmi).

SnakePlinsky
Nel mio post mi riferivo all'adozione di termini propri di un'altra lingua, che il più delle volte avviene in maniera meccanica ed acritica: ad esempio, quasi tutti i termini inglesi nel gergo corrente degli economisti potrebbero essere resi in italiano senza alcun equivoco e non riesco a spiegarmi perchè ciò sia accuratamente evitato. L'unica conclusione a cui sono arrivato è che si usino i termini "barbari" () per risparmiare un paio di preposizioni articolate in ogni frase: magro bottino, no?


"Meeting" invece di riunione, "human resource" invece di personale, ecc. Qui è diverso: i termini inglesi "fanno fico" e, quel che è peggio, alimentano l'illusione di avvicinarsi agli standard organizzativi e gestionali anglosassoni semplicemente adottandone il linguaggio. Vivendo una situazione simile, la tentazione di urlare "ma parla come magni!" è spesso forte. Un caso estremo, preso dalla mia reale esperienza lavorativa: un dirigente assolutamente povero di capacità manageriali che usava l'inglese (spesso a sproposito) per darsi un tono;


Perchè si usano termini inglesi in ambito economico? Ecco la scala delle motivazioni in ordine decrescente:

1) Praticità. Spesso un termine anglosassone è da noi utilizzato come una locuzione latina, in poche parole molti concetti (lo studio del latino come lingua d'elite è secondo me un altro motivo del vasto uso dell'inglese in persone comunque culturalmente munite)

2) Fa fico, come rimarcato da sergio, è un dei motivi del vasto uso: "human resource", "meeting", "leasing", "business plan", "liability". Provoca 2 effetti negli uditori: se trattasi del ragionier fantozzi, l'avvocatucolo del quartiere, o il commercialista di borgata, rimarranno molto stupiti e vi faranno tanti complimenti. Se trattasi di uditorio con un pò di cultura sortisce l'effetto di compatimento generale (oltre all'indubbia ilarità provocata dal pensare "ma sta capendo quello che dice?")

Personalmente uso l'indicatore del numero di parole inglesi inappropriate per giudicare la validità culturale-professionale di un oratore: posso confermare che la relazione inversa è decisamente forte.

elios2
Sono daccordissimo in ciò che hai detto, ma non dimentichiamoci che la grammatica è descrittiva, e non prescrittiva. Facciamo in modo di non fissarci sulle regole grammaticali come fossero dei dogmi religiosi (benché io consideri le prime molto più importanti)..

Gaal Dornick
Buttiamo più carne sul fuoco:

spesso mi domando come mai a lezione ci introducano concetti in italiano: perchè parlare di prodotto scalare al posto di inner product?
Alla fine sta tutto a costruire un nuovo vocabolario: potremmo anche chiamarlo prodotto biuasuiaf!

Fioravante Patrone1
"Sergio":

Aggiungerei che in ambito accademico, quando si è praticamente costretti a fare dell'inglese una seconda lingua se si vuole pubblicare, è normale che qualche parola inglese ogni tanto ci scappi (ogni riferimento a persone che frequentano questo forum è assolutamente casuale).
ehm...
https://www.matematicamente.it/forum/un- ... 23328.html

"Detto" questo, trovo personalmente del tutto condivisibile l'analisi di Sergio. Alcuni termini in lingua straniera hanno un significato ben chiaro e definito, magari in un contesto tecnico-scientifico, per cui usarli rende esplicito il fatto che si fa riferimento a quel termine. Questa era esattamente la ragione per cui nel post "madre di tutte le lingue" avevo usato "matching".

E' anche vero comunque che, dietro all'uso di vocaboli stranieri c'è talvolta pigrizia mentale. E, da questo punto di vista, credo di dover fare autocritica. Però sono pigro...

gugo82
"Sergio":
Qualcuno, in una recente discussione, ha difeso l'uso della nostra bella lingua contro i termini inglesi.

Mi sa che quel qualcuno sono io. :D

Complimenti per l'intervento, Sergio, ma riguardo all'ortografia ho perso quasi ogni speranza: essa ormai è considerata alla stregua di un noioso impedimento alla scrittura, la quale deve essere molto veloce (anche se non capisco perchè fare ogni cosa di fretta: scrivere lentamente a volte aiuta ad esprimere più chiaramente il proprio pensiero ed i propri dubbi).

Nel mio post mi riferivo all'adozione di termini propri di un'altra lingua, che il più delle volte avviene in maniera meccanica ed acritica: ad esempio, quasi tutti i termini inglesi nel gergo corrente degli economisti potrebbero essere resi in italiano senza alcun equivoco e non riesco a spiegarmi perchè ciò sia accuratamente evitato. L'unica conclusione a cui sono arrivato è che si usino i termini "barbari" (:-D) per risparmiare un paio di preposizioni articolate in ogni frase: magro bottino, no? Forse qualche economista o ingegnere gestionale potrebbe delucidarmi in proposito.


@ Fioravante Petrone: "adozione acritica" non è rivolto al tuo matching, sia ben chiaro.
"Fioravante Patrone":
Integralisti della crusca[size=75](*)[/size],...
[size=75](*) non mi riferisco ai dietologi[/size]

:smt082 :smt082 :smt082 Mi scompiscio!

fu^2
"Fioravante Patrone":
Integralisti della crusca[size=75](*)[/size],...
[size=75](*) non mi riferisco ai dietologi[/size]



:smt005 :smt005 :smt005 :smt005 :smt005

Fioravante Patrone1
Integralisti della crusca[size=75](*)[/size], un momento!

C'è un problema: la tastiera "US".
Io, sfortunatamente e mio malgrado ho una tastiera italiana, ma ho avuto per lungo tempo e mi piacerebbe avere ancora una tastiera US. Questo mi "obbligava" (lo so che c'è ALT+...) ad usare l'apostrofo laddove occorreva un accento, grave o acuto.

Perché dico questo? Per mendicare un po' di comprensione :-D


NB: ho cercato di scrivere in italiano. Spero di esserci riuscito.

[size=75](*) non mi riferisco ai dietologi[/size]

cozzataddeo
Mi sono sempre trattenuto, con grandissima fatica, dallo scrivere un post a difesa del corretto uso degli accenti e degli apostrofi nei monosillabi per non risultare troppo pedante...per questo un

[size=200]GRAZIE[/size]

a caratteri cubitali a Sergio! :D

Camillo
Ottimo per un ripasso :-D

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