Il tempo ci circonda non scorre
salve,
vorrei fare alcune considerazioni generali sugli strumenti che utiliziamo per capire e capirci (la scienza) e poi in particolare sul "tempo".
Capire il funzionamento o eventualmente lo scopo dell'universo e della vita risulta decisamente complicato perchè probabilmente sbagliamo i mezzi e "le unità di misura".
La nostra complicata e affascinante scienza (creata arbitrariamente da noi umani) serve per dimostrare le teorie ed i modelli matematici possono appagare la nostra convinzioni -umane-
rispetto ciò che vediamo o osserviamo.
In tal modo i conti tornano sicuramente (arbitrariamente) e ciò che studiamo e dimostriamo torna scientificamente giusto. Realizziamo formidabili teorie basate sui nostri parametri umani,
ma il problema forse è proprio questo, usare un strumento che sia basato su parametri e concetti riconducibili al nostro modo di pensare e quantificare risulta limitato. (non dico sbagliato)
Noi basiamo le nostre teorie sui "quanti" ovvero sulle quantità, su quanto dura un periodo su quanto è caldo o magari quanto è lontano e cosi via attribuendo un valore (umano) perchè senza
questa variabile secondo la nostra cultura e visione del mondo lui (il soggetto che si studia) non potrebbe avere nessuno scopo, non esisterebbe.
Faccio un semplice esempio:
se vuoi sapere "quanto" è buona una persona non puoi prendere un metro o una bilancia e misurarla....l'individuo osi facendo potrebbe risultare 180 cm X 80 chili, parametri interessante ma
non dimostrano la sua eventuale bontà o cattiveria.
Dopo questa considerazione sui nostri strumenti e su come noi li manipoliamo a nostra immagine e somiglianza, vorrei focalizzare l'attenzione sul tempo, ovvero su quel sussegursi di eventi che
scientificamenteche definiamo come lo scorrere teporale degli avvenimenti che si manifestano sotto la nostra osservazione. (come se l'osservazione nostra fosse l'osservazione divinta e tutto fosse
in funzione proprio di questa, l'osservazione).
Chiunque ha una idea molto chiara di tempo e se ad un bambino gli chiedessi di disegnarlo su un foglio probabilmente lo rappresenta come una linea che si muove da sinistra a destra e che si evolve.
Questo è quello che per noi è quantificabilmente comprensibile.
In realtà o magari per falsità (non sono io a dirlo) il tempo potrebbe essere una trasformazione di ciò che ci circonda, includento noi stessi e l'universo stesso.
Esempio:
Osservando la vita biologia vicina a noi come la nascita crescita e morte di una pianta noi umanamente riconduciamo queste sue trasformazioni in un tempo che si evolve ma probabilmente invece si trasforma
proprio come si trasforma e cambia la pianta stessa.
LA pianta non si è evoluta e non ha "vissutto" grazie al tempo ed al trascorrere di questo, ma si è trasformata dentro al tempo stesso con lui.
Ma questo va contro i nostri parametri basilari di comprensione/osservazione.
Il tempo potrebbe essere un qualcosa che è parte integrante dell'universo e non una misura che ne identifica una grandezza (la sua vita o periodo)
Se ne deduce da questa teoria che quindi il tempo sia un parametro del tutto "umano" che noi identifichiamo in un certo mondo, ma che in realtà sarebbe una casuale e indeterminata
trasformazione di materia che ci circonda.
Esso si potrebbe trovare in costante trasformazione causando gli innumerevoli eventi cosmici probabilmente creati una sola volta durante nel Principio o magari
creandosi nuovamente istante per istante dando luogo alla vita, alle reazioni, chimiche e cosi via.
Il tempo quindi potrebbe essere parte integrande della materia stessa e circondarci come qualsiasi altro atomo o particella, sarebbe intrinseco a questi fenomeni non scindibile ma direttamente collegato.
Secondo questa visione sarebbe un qualcosa prettamente concreto e non teorico di evolutivo e di espensivo nell'universo che si trasforma ma non scorre.
L'evoluzione degli essere umani da scimmie e ad oggi non è correlata al tempo ed al
passare di periodi ma solo alla casuale e indeterminata trasaformazione di eventi che noi (in quanto UMANI) identifichiamo come "passare del tempo" e graficamente la visualizziamo
da sinistra a destra su un foglio o sui libri di storia ciò che è più vecchio all'inizio del volume e ciò che è più recente alla fine.
Umanizziamo il concetto per semplificarlo ma cosi facendo non lo comprendiamo.
vorrei fare alcune considerazioni generali sugli strumenti che utiliziamo per capire e capirci (la scienza) e poi in particolare sul "tempo".
Capire il funzionamento o eventualmente lo scopo dell'universo e della vita risulta decisamente complicato perchè probabilmente sbagliamo i mezzi e "le unità di misura".
La nostra complicata e affascinante scienza (creata arbitrariamente da noi umani) serve per dimostrare le teorie ed i modelli matematici possono appagare la nostra convinzioni -umane-
rispetto ciò che vediamo o osserviamo.
In tal modo i conti tornano sicuramente (arbitrariamente) e ciò che studiamo e dimostriamo torna scientificamente giusto. Realizziamo formidabili teorie basate sui nostri parametri umani,
ma il problema forse è proprio questo, usare un strumento che sia basato su parametri e concetti riconducibili al nostro modo di pensare e quantificare risulta limitato. (non dico sbagliato)
Noi basiamo le nostre teorie sui "quanti" ovvero sulle quantità, su quanto dura un periodo su quanto è caldo o magari quanto è lontano e cosi via attribuendo un valore (umano) perchè senza
questa variabile secondo la nostra cultura e visione del mondo lui (il soggetto che si studia) non potrebbe avere nessuno scopo, non esisterebbe.
Faccio un semplice esempio:
se vuoi sapere "quanto" è buona una persona non puoi prendere un metro o una bilancia e misurarla....l'individuo osi facendo potrebbe risultare 180 cm X 80 chili, parametri interessante ma
non dimostrano la sua eventuale bontà o cattiveria.
Dopo questa considerazione sui nostri strumenti e su come noi li manipoliamo a nostra immagine e somiglianza, vorrei focalizzare l'attenzione sul tempo, ovvero su quel sussegursi di eventi che
scientificamenteche definiamo come lo scorrere teporale degli avvenimenti che si manifestano sotto la nostra osservazione. (come se l'osservazione nostra fosse l'osservazione divinta e tutto fosse
in funzione proprio di questa, l'osservazione).
Chiunque ha una idea molto chiara di tempo e se ad un bambino gli chiedessi di disegnarlo su un foglio probabilmente lo rappresenta come una linea che si muove da sinistra a destra e che si evolve.
Questo è quello che per noi è quantificabilmente comprensibile.
In realtà o magari per falsità (non sono io a dirlo) il tempo potrebbe essere una trasformazione di ciò che ci circonda, includento noi stessi e l'universo stesso.
Esempio:
Osservando la vita biologia vicina a noi come la nascita crescita e morte di una pianta noi umanamente riconduciamo queste sue trasformazioni in un tempo che si evolve ma probabilmente invece si trasforma
proprio come si trasforma e cambia la pianta stessa.
LA pianta non si è evoluta e non ha "vissutto" grazie al tempo ed al trascorrere di questo, ma si è trasformata dentro al tempo stesso con lui.
Ma questo va contro i nostri parametri basilari di comprensione/osservazione.
Il tempo potrebbe essere un qualcosa che è parte integrante dell'universo e non una misura che ne identifica una grandezza (la sua vita o periodo)
Se ne deduce da questa teoria che quindi il tempo sia un parametro del tutto "umano" che noi identifichiamo in un certo mondo, ma che in realtà sarebbe una casuale e indeterminata
trasformazione di materia che ci circonda.
Esso si potrebbe trovare in costante trasformazione causando gli innumerevoli eventi cosmici probabilmente creati una sola volta durante nel Principio o magari
creandosi nuovamente istante per istante dando luogo alla vita, alle reazioni, chimiche e cosi via.
Il tempo quindi potrebbe essere parte integrande della materia stessa e circondarci come qualsiasi altro atomo o particella, sarebbe intrinseco a questi fenomeni non scindibile ma direttamente collegato.
Secondo questa visione sarebbe un qualcosa prettamente concreto e non teorico di evolutivo e di espensivo nell'universo che si trasforma ma non scorre.
L'evoluzione degli essere umani da scimmie e ad oggi non è correlata al tempo ed al
passare di periodi ma solo alla casuale e indeterminata trasaformazione di eventi che noi (in quanto UMANI) identifichiamo come "passare del tempo" e graficamente la visualizziamo
da sinistra a destra su un foglio o sui libri di storia ciò che è più vecchio all'inizio del volume e ciò che è più recente alla fine.
Umanizziamo il concetto per semplificarlo ma cosi facendo non lo comprendiamo.
Risposte
anche io credo che il tempo sia un'invenzione per dare una forma più ordinata alla nostra vita. Pertanto il tempo esiste solo come idea e non come realtà. Avevo posto una domanda simile riguardante la matematica in "utilità della matematica", se qualcuno è interessato a questo tipo di tematiche...
[xdom="Seneca"]Sposto la discussione in Generale.[/xdom]
Sai come lo definisce la Fisica di Feynmann il tempo? Come la sua durata,per fortuna la fisica(come tale) quantifica e no qualifica il tempo viene misurato con una certa incertezza sappiamo che scorre il resto sono disquisizioni filosofiche.
Non che io non mi ponga certe domande,una cosa che mi ha interessato è stato il discorso sul tempo di Bergson .Diceva che quando noi inseriamo il tempo nelle nostre equazioni consideriamo l'istante e non la durata, forse l'unica cosa che posa rappresentare un minimo la durata son le funzioni (come la legge oraria) ma al momento di essere fisici ed usare il metodo scientifico si ha bisogno di numeri e quindi d'istanti ed inserire nella funzione l'istante, bloccando così la durata. Bergson pensava che si potessero cambiar le formule e le concezioni stesse di tempo in formule da parte dei fisici fossero sbagliate purtroppo non conosceva bene la matematica e la fisica...però non so che dire, forse noi umani non possiamo divenire scienziati con un pensiero del genere, dopotutto ci si confronta con i numeri
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Non che io non mi ponga certe domande,una cosa che mi ha interessato è stato il discorso sul tempo di Bergson .Diceva che quando noi inseriamo il tempo nelle nostre equazioni consideriamo l'istante e non la durata, forse l'unica cosa che posa rappresentare un minimo la durata son le funzioni (come la legge oraria) ma al momento di essere fisici ed usare il metodo scientifico si ha bisogno di numeri e quindi d'istanti ed inserire nella funzione l'istante, bloccando così la durata. Bergson pensava che si potessero cambiar le formule e le concezioni stesse di tempo in formule da parte dei fisici fossero sbagliate purtroppo non conosceva bene la matematica e la fisica...però non so che dire, forse noi umani non possiamo divenire scienziati con un pensiero del genere, dopotutto ci si confronta con i numeri

"human_thought ":
Nessuno ha mai affermato che una teoria debba essere più o meno bella od originale,
il suo scopo è solo quello di aiutarci ad arrivare alla "verità".
Ma come sappiamo perfettamente le teorie devono essere dimostrate altrimenti sono semplici idee.
Il problea che ho messo a fuoco è che per riuscire a capire questo qualcosa bisognerebbe usare un sistema o approccio meno
formale. Scentifico ma meno convenzionale.
Vado oltre:
Se è vero che il tempo ci circonda quindi è intrinseco nella materia o spezio stesso potrebbe essere vero che
il prima e il dopo non esistano ma semplicemente esistono cambiamenti che trasformano l'universo e che poi noi,
come ripeto umanamente quindi del tutto arbitrariamente, gli attribuiamo dei valori.
Vado oltre, il tempo (anche futuro e passato) in realtà sono
tra noi perchè sono alla base della materia stessa, è il funzionamento stesso su come si basa l'universo e le sua
trasformazioni che come potrebbero non avvenire nel tempo ma semplicemente sono gia avvenute e ora le
OSSERVIAMO
perchè
VIVIAMO.
Le scoperte, in quanto osservabili dagli Uomini, si realizzano grazie all'intelligenza quindi a una caratteristica innata che noi abbiamo, l
la scienza deve essere solo uno dei mezzi per
riuscirci e non il fine come fosse un traguardo.
Perciò mettere in discussione la scienza convenzionale significa migliorarsi a trovare altri sistemi (probabilmente scientifici) che ci possono aiutare.
[size=150]
ben trovati, buon anno...dopo esattamente 2 anni, oggi, eccomi dinuovo a salutarvi!
Ma del resto il tempo è solo una proiezione mentale per facilitarci la nostra vita biologica.
ciao a fra qualche anno (se ci sarò ancora)[/size]
Condivido che questo post non sia nella sezione giusta.
In Fisica il tempo è un numero con unità di misura accompagnato da una incertezza e da un livello di confidenza (una probabilità) che derivano dalla lettura eseguita con esperienza di un cronometro. In base all'esperimento che devi fare, al fenomeno da osservare e alle risorse di cui disponi, scegli il cronometro più adatto.
In fondo in fondo si tratta di effettuare il conteggio (diretto o indiretto) di eventi successivi che si assumono essere ricorrenti e regolari (dalla rotazione e rivoluzione terrestre dei nostri antenati ai pendolamenti galileiani per arrivare alle oscillazioni naturali di sistemi massa-molla dei cronometri meccanici fino a quelle di campi elettromagnetici prodotti da cristalli negli orologi al quarzo o da atomi negli orologi atomici).
Tutto qui, ma non è poco! Il resto è filosofia (anche alcuni fisici la praticano quando non fanno il loro mestiere e magari vogliono vendere libri al vasto pubblico). Se vuoi una definizione non fisica di tempo ti suggerisco Agostino: 'distensio animae' e ti auguro buona fortuna con la sua interpretazione.
In Fisica il tempo è un numero con unità di misura accompagnato da una incertezza e da un livello di confidenza (una probabilità) che derivano dalla lettura eseguita con esperienza di un cronometro. In base all'esperimento che devi fare, al fenomeno da osservare e alle risorse di cui disponi, scegli il cronometro più adatto.
In fondo in fondo si tratta di effettuare il conteggio (diretto o indiretto) di eventi successivi che si assumono essere ricorrenti e regolari (dalla rotazione e rivoluzione terrestre dei nostri antenati ai pendolamenti galileiani per arrivare alle oscillazioni naturali di sistemi massa-molla dei cronometri meccanici fino a quelle di campi elettromagnetici prodotti da cristalli negli orologi al quarzo o da atomi negli orologi atomici).
Tutto qui, ma non è poco! Il resto è filosofia (anche alcuni fisici la praticano quando non fanno il loro mestiere e magari vogliono vendere libri al vasto pubblico). Se vuoi una definizione non fisica di tempo ti suggerisco Agostino: 'distensio animae' e ti auguro buona fortuna con la sua interpretazione.
@human_thought
l'argomento che stai proponendo dovrebbe essere esposto in un'altra sezione del forum (Generale) perché non tratta di Fisica.
A parte ciò, dico che può essere utile interrogarsi su questi temi; mi permetto di suggerirti però un approccio più "fruttuoso", che ti consente di evitare di sprecare tempo nel cercare di ripercorrere strade battute da millenni, per giunta da pensatori di primissimo livello. Io vedo due strade possibili, praticabili anche parallelamente, se il tempo e la voglia non ti mancano:
1) approccio non fisico: è quello che tenti tu. In questo caso è molto utile andarsi a leggere quanto già pensato e scritto da altri prima di noi. Scoprirai che sono andati già molto più a fondo di quanto tu non possa fare da solo, a meno che non ti dai qualche millennio di tempo (ed assumendo anche che hai le stesse capacità che la filosofia ha stratificato da Aristotele a Kant e successivi);
2) approccio fisico: è un'altra cosa. In questo caso la ricetta è semplice: ti iscrivi alla facoltà di Fisica e studi.
P.S. casomai dovessi tentare l'approccio 1), scopriresti che la tua proposta di ricercare il tempo attorno a noi (nello spazio) come entità esterna all'uomo, propria del mondo "fisico", è quanto si è pensato per millenni, finché Kant non ha proposto una visione diversa nella quale il tempo è una delle due forme pure dell'intuizione sensibile (quella del senso interno); lo trovi nell'estetica trascendentale (prima parte della Critica della ragione pura). Praticamente tu proponi di tornare a prima del 1781.
P.P.S. non pensare che l'approccio non fisico sia a costo zero. Se lo vuoi fare seriamente devi studiare filosofia; devi cioè impegnarti, non meno che studiando fisica.
l'argomento che stai proponendo dovrebbe essere esposto in un'altra sezione del forum (Generale) perché non tratta di Fisica.
A parte ciò, dico che può essere utile interrogarsi su questi temi; mi permetto di suggerirti però un approccio più "fruttuoso", che ti consente di evitare di sprecare tempo nel cercare di ripercorrere strade battute da millenni, per giunta da pensatori di primissimo livello. Io vedo due strade possibili, praticabili anche parallelamente, se il tempo e la voglia non ti mancano:
1) approccio non fisico: è quello che tenti tu. In questo caso è molto utile andarsi a leggere quanto già pensato e scritto da altri prima di noi. Scoprirai che sono andati già molto più a fondo di quanto tu non possa fare da solo, a meno che non ti dai qualche millennio di tempo (ed assumendo anche che hai le stesse capacità che la filosofia ha stratificato da Aristotele a Kant e successivi);
2) approccio fisico: è un'altra cosa. In questo caso la ricetta è semplice: ti iscrivi alla facoltà di Fisica e studi.
P.S. casomai dovessi tentare l'approccio 1), scopriresti che la tua proposta di ricercare il tempo attorno a noi (nello spazio) come entità esterna all'uomo, propria del mondo "fisico", è quanto si è pensato per millenni, finché Kant non ha proposto una visione diversa nella quale il tempo è una delle due forme pure dell'intuizione sensibile (quella del senso interno); lo trovi nell'estetica trascendentale (prima parte della Critica della ragione pura). Praticamente tu proponi di tornare a prima del 1781.
P.P.S. non pensare che l'approccio non fisico sia a costo zero. Se lo vuoi fare seriamente devi studiare filosofia; devi cioè impegnarti, non meno che studiando fisica.
Però... aldilà di tutto, belle considerazioni, mi è piaciuto leggerle.
L'originalità a cui mi riferivo riguardava l'argomento tempo in filosofia, non una qualche teoria fisica, che non vedo in quanto scritto fin ora.
Non so cosa intendi con "la scienza convenzionale", comunque ciò che non si può mettere in discussione assolutamente è il metodo scientifico che ha dato l'avvio, da Galileo in poi, alla vera scienza.
Senza metodo scientifico si fa pseudoscienza e non scienza.
Non so cosa intendi con "la scienza convenzionale", comunque ciò che non si può mettere in discussione assolutamente è il metodo scientifico che ha dato l'avvio, da Galileo in poi, alla vera scienza.
Senza metodo scientifico si fa pseudoscienza e non scienza.
Nessuno ha mai affermato che una teoria debba essere più o meno bella od originale,
il suo scopo è solo quello di aiutarci ad arrivare alla "verità".
Ma come sappiamo perfettamente le teorie devono essere dimostrate altrimenti sono semplici idee.
Il problea che ho messo a fuoco è che per riuscire a capire questo qualcosa bisognerebbe usare un sistema o approccio meno
formale. Scentifico ma meno convenzionale.
Vado oltre:
Se è vero che il tempo ci circonda quindi è intrinseco nella materia o spezio stesso potrebbe essere vero che
il prima e il dopo non esistano ma semplicemente esistono cambiamenti che trasformano l'universo e che poi noi,
come ripeto umanamente quindi del tutto arbitrariamente, gli attribuiamo dei valori.
Vado oltre, il tempo (anche futuro e passato) in realtà sono
tra noi perchè sono alla base della materia stessa, è il funzionamento stesso su come si basa l'universo e le sua
trasformazioni che come potrebbero non avvenire nel tempo ma semplicemente sono gia avvenute e ora le
OSSERVIAMO
perchè
VIVIAMO.
Le scoperte, in quanto osservabili dagli Uomini, si realizzano grazie all'intelligenza quindi a una caratteristica innata che noi abbiamo, l
la scienza deve essere solo uno dei mezzi per
riuscirci e non il fine come fosse un traguardo.
Perciò mettere in discussione la scienza convenzionale significa migliorarsi a trovare altri sistemi (probabilmente scientifici) che ci possono aiutare.
il suo scopo è solo quello di aiutarci ad arrivare alla "verità".
Ma come sappiamo perfettamente le teorie devono essere dimostrate altrimenti sono semplici idee.
Il problea che ho messo a fuoco è che per riuscire a capire questo qualcosa bisognerebbe usare un sistema o approccio meno
formale. Scentifico ma meno convenzionale.
Vado oltre:
Se è vero che il tempo ci circonda quindi è intrinseco nella materia o spezio stesso potrebbe essere vero che
il prima e il dopo non esistano ma semplicemente esistono cambiamenti che trasformano l'universo e che poi noi,
come ripeto umanamente quindi del tutto arbitrariamente, gli attribuiamo dei valori.
Vado oltre, il tempo (anche futuro e passato) in realtà sono
tra noi perchè sono alla base della materia stessa, è il funzionamento stesso su come si basa l'universo e le sua
trasformazioni che come potrebbero non avvenire nel tempo ma semplicemente sono gia avvenute e ora le
OSSERVIAMO
perchè
VIVIAMO.
Le scoperte, in quanto osservabili dagli Uomini, si realizzano grazie all'intelligenza quindi a una caratteristica innata che noi abbiamo, l
la scienza deve essere solo uno dei mezzi per
riuscirci e non il fine come fosse un traguardo.
Perciò mettere in discussione la scienza convenzionale significa migliorarsi a trovare altri sistemi (probabilmente scientifici) che ci possono aiutare.
La scienza (la fisica nello specifico) è un'altra cosa rispetto a tutto ciò che hai scritto. Tra l'altro la misurabilità è un requisito necessario per trattare scientificamente qualcosa.
La fisica può evolversi, e si evolverà probabilmente, con ricadute sulla tecnologia, sulla nostra vita e sul nostro modo di concepire il mondo, come già ha fatto, ma non potrà includere ciò che fisica non è.
Quello che hai scritto va al di là della fisica: è metafisica e credo neanche più di tanto originale, il concetto di tempo peraltro da Kant in poi nella filosofia moderna, ma anche prima, è molto ricorrente...
La fisica può evolversi, e si evolverà probabilmente, con ricadute sulla tecnologia, sulla nostra vita e sul nostro modo di concepire il mondo, come già ha fatto, ma non potrà includere ciò che fisica non è.
Quello che hai scritto va al di là della fisica: è metafisica e credo neanche più di tanto originale, il concetto di tempo peraltro da Kant in poi nella filosofia moderna, ma anche prima, è molto ricorrente...