Il matematico e l'ingegnere
Vorrei proporvi una frase di cui non farò sapere l'autore ma l'autorevolezza:
"Al giorno d'oggi il matematico si limita a stabilire se un problema è ben posto, l'ingegnere a risolverlo"
Siete d'accordo?
"Al giorno d'oggi il matematico si limita a stabilire se un problema è ben posto, l'ingegnere a risolverlo"
Siete d'accordo?
Risposte
La fisica, in particolar modo quella quantistica, è troppo legata al modello attuale di atomo, almeno a mio parere. E come Einstein sono anch'io convinto che Dio (qualunque esso sia) non giochi a dadi. Il modello fisico di oggi durerà fino a domani, forse a dopodomani, e poi sarà rimpiazzato, perché questa è la base stessa del metodo scientifico. La matematica almeno permane. Infatti sarei anche restio a chiamarla scienza per la sua costanza.
@Luca: ti riferisci per caso a Godel? Il mio discorso era molto più spicciolo, e cioè di come il teorema di Pitagora sia valido da 2500 anni e lo sarà per i prossimi 2500. Io quando parlo di verità parlo della coerenza interna che hanno le dimostrazioni, frutto della logica (come quel capolavoro concettuale che è la dimostrazione per assurdo). Ammetto di non cogliere appieno il senso del teorema di incompletezza di Godel, anche se da quel poco che capisco mi prende effettivamente un po' di sgomento nel pensare che molte congetture resteranno tali per evitare un sistema contraddittorio. Ma ciò che apprezzo io non è solo vedere la coerenza e la verità nel tutto, basta la piccola dimostrazione incredibilmente intelligente (penso ad esempio all'integrale su $RR$ della gaussiana) per farmi amare la materia.
@Luca: ti riferisci per caso a Godel? Il mio discorso era molto più spicciolo, e cioè di come il teorema di Pitagora sia valido da 2500 anni e lo sarà per i prossimi 2500. Io quando parlo di verità parlo della coerenza interna che hanno le dimostrazioni, frutto della logica (come quel capolavoro concettuale che è la dimostrazione per assurdo). Ammetto di non cogliere appieno il senso del teorema di incompletezza di Godel, anche se da quel poco che capisco mi prende effettivamente un po' di sgomento nel pensare che molte congetture resteranno tali per evitare un sistema contraddittorio. Ma ciò che apprezzo io non è solo vedere la coerenza e la verità nel tutto, basta la piccola dimostrazione incredibilmente intelligente (penso ad esempio all'integrale su $RR$ della gaussiana) per farmi amare la materia.
"Luca.Lussardi":
La consolazione è che dichiara apertamente i suoi limiti, cosa che ad esempio la Fisica non fa.
quali sarebbero i limiti della Fisica da Essa non dichiarati apertamente?
Sul valore eterno di verità avrei dei dubbi, la Matematica è sì la scienza più esatta tra tutte, ma non è per nulla perfetta. La consolazione è che dichiara apertamente i suoi limiti, cosa che ad esempio la Fisica non fa.
Onestamente sì. Già branche più concrete della matematica (come analisi numerica) mi infastidiscono perché prevedono a monte che ci debba per forza essere un errore, una cosa come la dimostrazione del potenziale elettrico in fisica mi fa sentire fisicamente male con tutti i suoi "all'incirca, quasi, più o meno", ma il colpo di grazia è stato venire a scoprire che gli ingegneri chiamano l'unità immaginaria $j$ anziché $i$ per non confonderla con la corrente.
Lo so che è solo questione di convenzioni, ma secondo me quella sostituzione è come voler ad esempio chiamare $pi$ $w$ perché si vuole usare $pi$ per indicare qualche grandezza fisica, o come usare al posto di $e$ la lettera $psi$. Quei simboli hanno un significato, una storia, e mi sembra deplorevole cambiarne uno solo per comodità.
D'altronde io amo anche la mia materia per il valore eterno di verità e la logicità intrinseca che possiede
Lo so che è solo questione di convenzioni, ma secondo me quella sostituzione è come voler ad esempio chiamare $pi$ $w$ perché si vuole usare $pi$ per indicare qualche grandezza fisica, o come usare al posto di $e$ la lettera $psi$. Quei simboli hanno un significato, una storia, e mi sembra deplorevole cambiarne uno solo per comodità.
D'altronde io amo anche la mia materia per il valore eterno di verità e la logicità intrinseca che possiede

"Eric":
Vorrei proporvi una frase di cui non farò sapere l'autore ma l'autorevolezza:
"Al giorno d'oggi il matematico si limita a stabilire se un problema è ben posto, l'ingegnere a risolverlo"
Siete d'accordo?
A occhio direi di no.
I problemi di cui si occupano matematici ed ingegneri sono totalmente diversi, non ha nemmeno senso fare un confronto.
"Nikilist":
Da tali proprietà gli ingegneri si costruiscono modelli in cui fare calcoli pratici reali, cosa che a me matematico fa aborrire
addirittura aborrire?
Non ha senso dire ciò. I matematici studiano oggetti ideali e le loro proprietà ed eventualmente qualche applicazione nel concreto. Da tali proprietà gli ingegneri si costruiscono modelli in cui fare calcoli pratici reali, cosa che a me matematico fa aborrire, ma capisco che la visione del mondo è diversa.
E' sempre la solita eterna questione che non morirà mai, e che finirà con il generare inutili liti tra matematici ed ingegneri.