I non frequentanti...
Sono un po' incavolata perché sto sprecando un mare di tempo inutile su un esame che sto preparando da non frequentante. La difficoltà però non è l'affrontare da sola la materia, ma il fatto che il programma presentato dal docente è estremamente sintetico, o espresso così: "Teorema"(quale? lo sa Dio, ce ne sono magari 5 "papabili" sull'argomento). Il programma poi non corrisponde sempre ai libri indicati in bibliografia, ma segue un percorso personalizzato dal docente (giustamente, ma come saperlo?). Quindi mi tocca studiare un sacco di pagine per apprendere quello che per i frequentanti corrisponde a poche paginette di quaderno. Perché? Per "indovinare" quello che può essere più importante e che con maggior probabilità è stato fatto in aula. Ok, giusto che al non frequentante possa essere richiesto uno sforzo maggiore (o magari che gli venga assegnato del materiale aggiuntivo) ma così è inutile ed eccessivo. A lezione bisognerebbe (potendo) andare per capire più nitidamente, per assorbire meglio, per confrontarsi, ma non certo per avere gli appunti!
Ora, io sono andata a parlare con la docente, che tra l'altro di persona è stata di una gentilezza squisita, mi sono fatta dare maggiori dettagli sul programma e qualche chiarimento, ma non è che posso rompere le scatole ogni volta a chiedere "e questo lo devo fare?", "e questo teorema l'ha dimostrato o solo enunciato?" e qui, e là. E i vecchi temi d'esame non ci sono, sarebbe utile averli, non è mica un peccato.
Fine della rivolta, vado a farmi una camomilla
EDIT: Mi sono dimenticata la domanda finale: siccome io ho appena cominciato, questo fatto che sul sito del docente non c'è niente e se non frequenti non sai cos'è stato fatto capita spesso, o sono stata sfortunata?
Ora, io sono andata a parlare con la docente, che tra l'altro di persona è stata di una gentilezza squisita, mi sono fatta dare maggiori dettagli sul programma e qualche chiarimento, ma non è che posso rompere le scatole ogni volta a chiedere "e questo lo devo fare?", "e questo teorema l'ha dimostrato o solo enunciato?" e qui, e là. E i vecchi temi d'esame non ci sono, sarebbe utile averli, non è mica un peccato.
Fine della rivolta, vado a farmi una camomilla

EDIT: Mi sono dimenticata la domanda finale: siccome io ho appena cominciato, questo fatto che sul sito del docente non c'è niente e se non frequenti non sai cos'è stato fatto capita spesso, o sono stata sfortunata?
Risposte
Per me la cosa migliore sarebbero le videolezioni, ma purtroppo non si fanno. Da me studiare solo sui libri sarebbe comunque impossibile, in qualche modo prima di presentarsi all'esame bisogna sempre aver letto gli appunti delle lezioni.
"jitter":
EDIT: Mi sono dimenticata la domanda finale: siccome io ho appena cominciato, questo fatto che sul sito del docente non c'è niente e se non frequenti non sai cos'è stato fatto capita spesso, o sono stata sfortunata?
No, deve capitare il meno possibile. Mettere il materiale a disposizione e renderlo facile da reperire fa parte del livello di qualità di un corso, ed è un aspetto che viene valutato nei questionari di valutazione dei corsi che gli studenti sono tenuti a compilare. Il mio consiglio è di non farsi problemi e contattare il docente facendosi indicare paragrafo per paragrafo quello che viene fatto.
Oppure potrebbe essere fastidioso sia per chi frequenta che soprattutto per chi non che il laboratorio o l'esperienza pratica (specie se si parla di cicli di esperienze pratiche lasciate tutte all'ultimo momento) si faccia dopo la fine del corso, una settimana o anche qualche giorno prima dell'esame dove ti interrogheranno pure sull'esperienza svolta. Andiamo, non siamo più alle superiori dove il meccanismo potrebbe ancora funzionare, siamo all'Università ed è anche giusto che qualche cosa venga pure assimilata, e non tutti riescono a reggere ritmi serrati per tre anni di fila. È normale che pochi si laureino in tempo se tutti i corsi con attività pratica hanno questa caratteristica (fortunatamente a me questo è capitato una sola volta e non ha dato particolari problemi, ma non so se capiti anche a chi fa Ingegneria, Informatica, Medicina o comunque facoltà dove le attività pratiche sono abbastanza complesse).
Senza considerare che è ulteriormente più scomodo per i non-frequentanti. Insomma c'è chi non va a lezione perché non vuole, e c'è chi si laurea mentre lavora e non ha scelta.
"raffamaiden":Comunque chi sostiene l'utilità delle lezioni non ha ancora specificato cosa c'è esattamente che il prof può dire a lezione ma non può scrivere nelle dispense,
In primis la discussione comune di ciò che si sta facendo, irrealizzabile se studi da solo.
Non meno importante è la possibilità di fare workshop, laboratori e lavori di gruppo che da solo non puoi fare (sia a lezione che fuori dall'orario di lezione, come spesso accade).
Poi il prof può anche fornire più applicazioni pratiche di quelle che fornisce il libro.
Credo che questo modo più interattivo di fare lezione sia molto più svilluppato in certe università americane e nei corsi di business.
Credo che ce ne sia un maggior bisogno in Italia, anche (soprattutto?) nei licei.
Sincermente a me non entusiasma l'approccio in cui si "mischiano" le figure di studenti e docente, dove la lezione è "interattiva". Preferisco, di gran lunga, i professori "monologhisti" che snocciolano discorsi per l'intera lezione facendoti (quando sono bravi) entrare veramente nella materia. Tutti i corsi con progetti e progettini li ho trovati spesso raffazzonati e mal gestiti. Sicuramente io, se fossi un docente, farei una classica lezione frontale e poi vorrei che, a casa (o nel tempo fuori lezione), gli studenti facciano dei progetti. L'idea che alle superiori (o peggio all'università) si possa passare le ore di lezione a fare gruppetti che fanno progetti sul nulla mi inquieta.
Non "(soprattutto?)". "soprattutto".
Comunque chi sostiene l'utilità delle lezioni non ha ancora specificato cosa c'è esattamente che il prof può dire a lezione ma non può scrivere nelle dispense,
In primis la discussione comune di ciò che si sta facendo, irrealizzabile se studi da solo.
Non meno importante è la possibilità di fare workshop, laboratori e lavori di gruppo che da solo non puoi fare (sia a lezione che fuori dall'orario di lezione, come spesso accade).
Poi il prof può anche fornire più applicazioni pratiche di quelle che fornisce il libro.
Credo che questo modo più interattivo di fare lezione sia molto più svilluppato in certe università americane e nei corsi di business.
Credo che ce ne sia un maggior bisogno in Italia, anche (soprattutto?) nei licei.
Ho fra gli altri arretrati un corso (argomenti di fisica quantistica, che si poggia su Analisi 2, Fisica 2 e Chimica Inorganica; relativo esame non dato, anche perché Fisica 2 manca ancora all'appello pur essendo stato capace di leggermi le suddette 800 pagine del libro... se a Giugno le cose fossero andate un pelino meglio l'esame sintesi l'avrei pure dato ma la botta è stata troppo forte) che essenzialmente è una sintesi dei tre corsi precedenti summenzionati, e trovo che in questo caso le slide, soprattutto se complete ed esaustive come nel mio caso, siano più che sufficienti anche solo per una conoscenza approfondita della materia. Questo ovviamente vale secondo me per la triennale. Alla specialistica è normale che le slide comincino ad essere strette a prescindere. Le propedeuticità a volte presenti sono alla fine un modo per facilitare la comprensione del suddetto concetto, ovvero, lo ripeto, che fondamentalmente alcuni corsi sono la sintesi, integrata da qualche nozioncina in più, di più esami di base.
Poi, soprattutto alla specialistica, è normale spaventarsi di fronte a oltre 800 pagine che vanno letteralmente imparate a memoria, ma spesso i libri sono solo una serie di approfondimenti di quanto presente sulle slide e in quelle pagine c'è solo da capire se il corso funziona bene. A questo punto, letti nell'ottica "io voglio saperne di più", è tutto più semplice. Chiaramente, saper leggere quelle 800 pagine rimanendo concentrati e sapendo organizzare la lettura di quelle tot pagine al giorno fra attività varie è una capacità da non sottovalutare, ed è questa che secondo me distingue in positivo i non frequentanti/fuoricorso dai frequentanti/laurea in 3 anni spaccati.
Poi, soprattutto alla specialistica, è normale spaventarsi di fronte a oltre 800 pagine che vanno letteralmente imparate a memoria, ma spesso i libri sono solo una serie di approfondimenti di quanto presente sulle slide e in quelle pagine c'è solo da capire se il corso funziona bene. A questo punto, letti nell'ottica "io voglio saperne di più", è tutto più semplice. Chiaramente, saper leggere quelle 800 pagine rimanendo concentrati e sapendo organizzare la lettura di quelle tot pagine al giorno fra attività varie è una capacità da non sottovalutare, ed è questa che secondo me distingue in positivo i non frequentanti/fuoricorso dai frequentanti/laurea in 3 anni spaccati.
"Intermat":
Un professore serio a lezione non si limita a leggere le slide, le spiega, le commenta e trasmette il senso delle formule che vedi. Spesso le dispense (quando esistono) sono troppo stringate e poco chiare anche perché molti docenti non sono interessati a scrivere un libro ma semplicemente a delineare cosa spiegano a lezione. In ogni caso, proprio in questi giorni, sto avendo la prova dell'importanza delle lezioni. Sto studiando per conto mio un esame, sulle slide del corso, bene nonostante alcuni argomenti mi fossero già noti, sto andando avanti molto lentamente. Infatti non sapendo cosa il professore ha detto a lezione mi ritrovo davanti a pagine di formule di cui non si cosa farci!
Le slide non sono e non possono essere considerate uno strumento per lo studio autonomo, ed è difficile annoverarle tra quelle per il ripasso. Dare le slide del corso è come non fornire alcun materiale. Le slide sono uno strumento per veicolare più rapidamente le informazioni durante la lezione, e soprattutto per evitare di sporcarsi le mani ed eventualmente i vestiti con i gessi o i pennarelli

Per quanto riguarda le dispense ne ho viste di accettabili, per lo meno a matematica, certamente la maggior parte vanno integrate con manuali esterni se si vuole padroneggiare bene la materia, ma alcune di quelle che ho avuto io erano certamente comprensibili e adatte ad un primo studio della materia.
A scienze politiche ho avuto vari professori che avevano scritto il libro di testo, e in ogni caso nessuno forniva né dispense né slide. A volte era più chiaro il libro, a volte era più chiaro il professore. Ho avuto addirittura un professore che per metà del corso ci ha fatto vedere un documentario della BBC sulla seconda guerra mondiale (dopo aver decimato gli studenti con un prima metà delle lezioni fortemente soporifera).
Comunque la mia critica a Overflow94 era relativa al generalizzare. Ho sentito anche io racconti raccapriccianti sulle abilità di alcuni, ma sicuramente non tutti sono così. Purtroppo penso che alcuni comportamenti discutibili finiscano per accumularsi nello stesso dipartimento ‘per imitazione’. Certamente è raro avere il programma dettagliato del corso, ma in un certo senso se studi sul libro seguirai più il libro che l'effettivo programma del professore (là dove i programmi si intersecano) e se vai a lezione il programma ce l’hai sui tuoi appunti.
Riguardo all'utilità delle lezioni, nei corsi che ho seguito dall'inizio alla fine, per lo meno a matematica, non ho mai avuto bisogno di studiare per capire. Inoltre l'utilità di fare domande sul momento non va sottovalutata, anche se è spesso sottoutilizzata. In ogni caso, permette a quasi tutti di risparmiare tempo nello studio. Ovviamente il quanto dipende da persona a persona, e il numero di ore di lezione potrebbe non essere necessariamente controbilanciato dal risparmio di tempo. Detto questo, malgrado il seguire le lezioni mi sia abbastanza utile, ho fatto vari esami senza seguirli.
Diciamo che se non avessi avuto problemi con gli esami di Matematica (una versione molto operativa di Analisi 1 e 2, che io mi sono sforzato di portare a un piano più teorico concentrandomi sulle dimostrazioni), in particolare l'ultimo che ho passato in 7 tentativi (della serie: il giusto cade 7 volte, ma poi si rialza
), la mia carriera sarebbe stata molto più fluida e lineare. I corsi dei primi due anni li ho seguiti tutti per intero, e non a caso ho superato tutti gli esami del primo anno e 5 su 7 del secondo. Dall'inizio del terzo anno ho saltato per intero i corsi privi di laboratorio, che ora sto studiando da autodidatta (nonché da fuoricorso
) con le difficoltà naturali del caso, ovvero doversi concentrare su tutti gli argomenti e dover poi navigare senza cartine, in acque ignote, in sede di esame.
Ma personalmente ritengo fondamentale sapersi districare da soli, preparandosi alcuni degli esami del cdl rigorosamente da non frequentanti se possibile, soprattutto quando non si è più matricole e si è superata la gran parte degli esami di base, magari lasciando per ultimo uno dei più insidiosi come nel mio caso, per varie ragioni, Fisica 2. Lo ritengo un lavoro propedeutico alla tesi. Dopotutto la tesi è pur sempre un lavoro di ricerca personale.


Ma personalmente ritengo fondamentale sapersi districare da soli, preparandosi alcuni degli esami del cdl rigorosamente da non frequentanti se possibile, soprattutto quando non si è più matricole e si è superata la gran parte degli esami di base, magari lasciando per ultimo uno dei più insidiosi come nel mio caso, per varie ragioni, Fisica 2. Lo ritengo un lavoro propedeutico alla tesi. Dopotutto la tesi è pur sempre un lavoro di ricerca personale.
"Camillo":
"Il risultato sono 200 ragazzi che cercano di applicare la riduzione di Gauss anche al tabellone con gli orari dell'autobus senza aver capito assolutamente nulla della materia."
Troppo bella
Bellissima


Dico la mia ,brevemente.
Non ho frequentato nessun corso per i primi 2 anni (Fisica).
Poi è arrivato il Prof. di quantistica e m' ha detto :
Chi ti credi di essere ?
Da quel momento non salto più neanche la pausa pranzo e le cose vanno bene.
IMHO, un bravo insegnante è sempre il max che puoi avere. Certo, deve essere bravo ...

Un professore serio a lezione non si limita a leggere le slide, le spiega, le commenta e trasmette il senso delle formule che vedi. Spesso le dispense (quando esistono) sono troppo stringate e poco chiare anche perché molti docenti non sono interessati a scrivere un libro ma semplicemente a delineare cosa spiegano a lezione. In ogni caso, proprio in questi giorni, sto avendo la prova dell'importanza delle lezioni. Sto studiando per conto mio un esame, sulle slide del corso, bene nonostante alcuni argomenti mi fossero già noti, sto andando avanti molto lentamente. Infatti non sapendo cosa il professore ha detto a lezione mi ritrovo davanti a pagine di formule di cui non si cosa farci!
Il professore può dare molto che un libro non può dare: l'entusiasmo verso quello che spiega.
"Il risultato sono 200 ragazzi che cercano di applicare la riduzione di Gauss anche al tabellone con gli orari dell'autobus senza aver capito assolutamente nulla della materia."
Troppo bella
Troppo bella

Riporto parte della mia esperienza.
Una ragazza che sto aiutando a preparare algebra lineare per architettura è in questa situazione:
il prof comincia con lo spazio dei vettori liberi in maniera del tutto informale cercando di darne il senso geometrico, ottimo se non fosse che poi pubblica delle dispense di 300 pagine di un corso di ingegneria del tutto formali pur dicendo che non le avrebbe seguite, successivamente già dalla quarta lezione è a fare il teorema di Rouché-Capelli senza aver mai spiegato che cosa è una combinazione lineare di vettori e affermando che si devono fare fare le basi (cioè il linguaggio della teoria degli insiemi e dell'algebra) da soli perché altrimenti non ha tempo per fare il programma. Come se alla prima lezione di un corso di inglese invece di fare i pronomi si iniziasse analizzando un libro di Oscar Wilde. Il risultato sono 200 ragazzi che cercano di applicare la riduzione di Gauss anche al tabellone con gli orari dell'autobus senza aver capito assolutamente nulla della materia.
Un altro proveniente da un corso di ingegneria, il prof non da dispense ma consiglia l'Abate sul quale trovo questa uscita senza aver mai spiegato il significato di prodotto tra matrici "Un sistema lineare omogeneo può essere rappresentato come Ax=0 per ragioni più profonde che spiegheremo in seguito" manco fosse la Bibbia. Sarà anche un bel libro per chi conosce già la materia ma capite che basta una cosa del genere per rendere l'approccio alla materia un inferno per un neofita.
Personalmente ho avuto un professore di analisi I che non usa dispense e non ha mai scritto ne nominato la definizione formale di limite ma che all'esame chiede praticamente solo le dimostrazioni dei teoremi, uno di Fisica che che ogni giorno parlava per metà lezione delle vite dei fisici famosi del passato e nella restante metà faceva un argomento a caso che era uscito dal discorso precedente anche se magari era da fine programma ed eravamo all'inizio.
Una ragazza che sto aiutando a preparare algebra lineare per architettura è in questa situazione:
il prof comincia con lo spazio dei vettori liberi in maniera del tutto informale cercando di darne il senso geometrico, ottimo se non fosse che poi pubblica delle dispense di 300 pagine di un corso di ingegneria del tutto formali pur dicendo che non le avrebbe seguite, successivamente già dalla quarta lezione è a fare il teorema di Rouché-Capelli senza aver mai spiegato che cosa è una combinazione lineare di vettori e affermando che si devono fare fare le basi (cioè il linguaggio della teoria degli insiemi e dell'algebra) da soli perché altrimenti non ha tempo per fare il programma. Come se alla prima lezione di un corso di inglese invece di fare i pronomi si iniziasse analizzando un libro di Oscar Wilde. Il risultato sono 200 ragazzi che cercano di applicare la riduzione di Gauss anche al tabellone con gli orari dell'autobus senza aver capito assolutamente nulla della materia.
Un altro proveniente da un corso di ingegneria, il prof non da dispense ma consiglia l'Abate sul quale trovo questa uscita senza aver mai spiegato il significato di prodotto tra matrici "Un sistema lineare omogeneo può essere rappresentato come Ax=0 per ragioni più profonde che spiegheremo in seguito" manco fosse la Bibbia. Sarà anche un bel libro per chi conosce già la materia ma capite che basta una cosa del genere per rendere l'approccio alla materia un inferno per un neofita.
Personalmente ho avuto un professore di analisi I che non usa dispense e non ha mai scritto ne nominato la definizione formale di limite ma che all'esame chiede praticamente solo le dimostrazioni dei teoremi, uno di Fisica che che ogni giorno parlava per metà lezione delle vite dei fisici famosi del passato e nella restante metà faceva un argomento a caso che era uscito dal discorso precedente anche se magari era da fine programma ed eravamo all'inizio.
Avete frainteso, ho avuto anche dei docenti eccezionali che infatti erano anche quelli che mettevano a disposizione delle ottime dispense (o seguivano fedelmente degli ottimi libri) e pubblicavano tanti compiti d'esempio online per farci arrivare agli esami preparati. Le dispense di alcuni ottimi corsi me le sono tenute e di volta in volta la passo a amici in difficoltà che trovano preferibile studiare su quelle che non su quelle dei propri professori o su libri incomprensibili.
Siamo nel 2015, non ci sono scuse per non riuscire a pubblicare da qualche parte un programma comprensibile o almeno qualche compito d'esempio online così lo studente frequentante o meno si può rendere conto di che cosa deve arrivare a saper fare per dare l'esame. In particolare mi è capitato un caso dove il prof era oltre ogni ragionevole dubbio in malafede, ha fatto il 90% dell'esame su due argomenti che rappresentavano il 4-5% delle lezioni (accennati qualche volta) e lo 0% delle dispense (95% bocciati, io ho preso 30 grazie a forum come questo dove mi era capitato per caso di vedere esercizi svolti dello stesso genere e a dispense che avevo letto sempre per caso sugli stessi argomenti mentre stavo cercando informazioni per delle curiosità personali, basandomi sulle info del prof avrei preso 18 forse).
Comunque chi sostiene l'utilità delle lezioni non ha ancora specificato cosa c'è esattamente che il prof può dire a lezione ma non può scrivere nelle dispense, personalmente i professori a cui mi riferivo all'inizio leggerli era come sentirli parlare, stesse dimostrazioni, stesse notazioni e anche stessi modi di dire, battute e ironia. Nelle dispense di analisi II della mia professoressa ogni controesempio comincia con "l'idea è quella di costruire un oggetto X che abbia la proprietà Y... cominciamo notando che..." che infatti ho trovato bellissime perché mi hanno dato per la prima volta l'idea di come ragiona un vero matematico, molto di più delle lezioni dove spesso non c'era il tempo per fare gli esercizi più difficili che poteva mettere solo nelle dispense come approfondimenti.
Siamo nel 2015, non ci sono scuse per non riuscire a pubblicare da qualche parte un programma comprensibile o almeno qualche compito d'esempio online così lo studente frequentante o meno si può rendere conto di che cosa deve arrivare a saper fare per dare l'esame. In particolare mi è capitato un caso dove il prof era oltre ogni ragionevole dubbio in malafede, ha fatto il 90% dell'esame su due argomenti che rappresentavano il 4-5% delle lezioni (accennati qualche volta) e lo 0% delle dispense (95% bocciati, io ho preso 30 grazie a forum come questo dove mi era capitato per caso di vedere esercizi svolti dello stesso genere e a dispense che avevo letto sempre per caso sugli stessi argomenti mentre stavo cercando informazioni per delle curiosità personali, basandomi sulle info del prof avrei preso 18 forse).
Comunque chi sostiene l'utilità delle lezioni non ha ancora specificato cosa c'è esattamente che il prof può dire a lezione ma non può scrivere nelle dispense, personalmente i professori a cui mi riferivo all'inizio leggerli era come sentirli parlare, stesse dimostrazioni, stesse notazioni e anche stessi modi di dire, battute e ironia. Nelle dispense di analisi II della mia professoressa ogni controesempio comincia con "l'idea è quella di costruire un oggetto X che abbia la proprietà Y... cominciamo notando che..." che infatti ho trovato bellissime perché mi hanno dato per la prima volta l'idea di come ragiona un vero matematico, molto di più delle lezioni dove spesso non c'era il tempo per fare gli esercizi più difficili che poteva mettere solo nelle dispense come approfondimenti.
"vict85":
Venendo alle domande di jitter. A matematica i non frequentanti non sono molto comuni e spesso vengono ignorati.
Questo è comprensibile ed è sicuramente la ragione di alcune "politiche", che non vengono decise sulla base delle esigenze di esigua minoranza. Cioè, il prof non si mette a organizzare la sua pagina personale per quei pochi non frequentanti, sui quali non si investe. Da una parte capisco, è come sul lavoro: si investe sulle risorse "migliori". Però un sito povero di info e materiali secondo me può essere un limite anche per studenti frequentanti. O forse no, perché in effetti gli studenti di matematica in genere sono molto a contatto e si confrontano costantemente.
Venendo alle domande di jitter. A matematica i non frequentanti non sono molto comuni e spesso vengono ignorati. Quindi direi che è abbastanza comune. Le dispense alla triennale erano comunque abbastanza comuni nella mia università.
La cosa migliore è chiedere ai frequentanti.
Sui programmi personalizzati dal docente ci posso essere più possibilità. Nella triennale spesso ogni fonte fornita contiene tutto o quasi il programma del corso e a volte anche di più. Mentre nella magistrale puo capitare che ogni fonte presenti solo una parte del programma. Nel primo caso conviene far che studiare da un libro e usare le altre per approfondimento e completamento. Nel secondo ci vuole un po' di impegno per identificare le parti e coprire i buchi.
La cosa migliore è chiedere ai frequentanti.
Sui programmi personalizzati dal docente ci posso essere più possibilità. Nella triennale spesso ogni fonte fornita contiene tutto o quasi il programma del corso e a volte anche di più. Mentre nella magistrale puo capitare che ogni fonte presenti solo una parte del programma. Nel primo caso conviene far che studiare da un libro e usare le altre per approfondimento e completamento. Nel secondo ci vuole un po' di impegno per identificare le parti e coprire i buchi.
"Overflow94":
Personalmente trovo che l'unica utilità delle lezioni sia capire il programma che vuole il prof qualora non l'abbia adeguatamente specificato nella presentazione del corso e non abbia reso pubbliche delle dispense. [...]
Non generalizzare l'esperienza di una università o un corso di studio a tutta l'Università italiana. Ci sono prof che è utile seguirli e altri che è inutile. La mia ragazza mi ha raccontato la sua esperienza a Tor Vergata e sono rimasto allibito, io a Torino, in entrambe le facoltà che ho frequentato, ho avuto esperienze molto migliori a lezione. Nella magistrale non più, ma alla triennale ci sono sempre state delle dispense o un libro di riferimento e vari prof sono stati disponibili a mandarmi il programma dettagliato se richiesto. Inoltre ultimamente penso quasi tutti i corsi triennali usino moodle e ho sentito dire che ci sono dei corsi registrati ma non saprei dire per chi o come avere i video. Alla magistrale invece è capitato di avere appunti LaTeX fatti da ex studenti del corso, in alcuni casi molto fedeli a ciò che veniva detto a lezione.