Gli studi dei figli scelti dai genitori
Mi rivolgo in particolare a chi è genitore nel forum. Perché alcuni genitori impongono determinate scelte ai figli? Perché, ad esempio, gli impongono il liceo scientifico se loro vorrebbero andare, che so, all'artistico? Perché impedire di iscriversi, che so, a Filosofia e pagare l'università al figlio se e solo se si iscrive ad Economia o, meglio ancora, ad Ingegneria o Medicina?
Questo, credo per fortuna, non è il mio caso: ho autonomamente scelto di fare il liceo scientifico prima e Fisica adesso; i miei genitori non mi hanno imposto nemmeno i sacramenti cattolici (eccetto il battesimo, vabbè) che scelsi di fare io per mia scelta in seconda superiore (anche se oggi sono ateo); così come ho deciso io di iscrivermi a musica.
Quali sono i motivi per cui, a volte, i genitori impongono certe strade ai propri figli non tenendo conto delle loro naturali passioni e inclinazioni? È una via fruttuosa nella maggioranza dei casi?
Questo, credo per fortuna, non è il mio caso: ho autonomamente scelto di fare il liceo scientifico prima e Fisica adesso; i miei genitori non mi hanno imposto nemmeno i sacramenti cattolici (eccetto il battesimo, vabbè) che scelsi di fare io per mia scelta in seconda superiore (anche se oggi sono ateo); così come ho deciso io di iscrivermi a musica.
Quali sono i motivi per cui, a volte, i genitori impongono certe strade ai propri figli non tenendo conto delle loro naturali passioni e inclinazioni? È una via fruttuosa nella maggioranza dei casi?
Risposte
Capito!
così però è un altro paio di maniche...
Per esempio anche io ho iniziato a giocare a scacchi perchè a scuola avevamo iniziato un corso!
La sola scuola però non può offrire tutto

Per esempio anche io ho iniziato a giocare a scacchi perchè a scuola avevamo iniziato un corso!
La sola scuola però non può offrire tutto
"seven":
@ giuliofis: Cioè tu hai scelto da solo a 5-6 anni di studiare violino o pianoforte? complimenti..
Io a quell'età pensavo ancora a giocare
Chitarra. La scuola elementare faceva dei corsi di gruppo e io ci andai, più per gioco che per altro, si intende... Alle medie trovai un prof che non mi piaceva e lasciai. Al liceo mi iscrissi ad una scuola di musica e non sapevo che avrei dovuto fare esami ai Conservatori. L'avessi saputo sarei andato in un'altra scuola*!

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* Oggi sono contento di non averlo saputo.

@ giuliofis: Cioè tu hai scelto da solo a 5-6 anni di studiare violino o pianoforte? complimenti..
Io a quell'età pensavo ancora a giocare
Io a quell'età pensavo ancora a giocare
"seven":
E mi sarebbe tanto piaciuto che mi avessero fatto seguire delle lezioni di pianoforte da piccolo!!!!
Anche io iniziai musica alle elementari, la smisi alle medie e la riniziai al liceo. Ma tutto per mia scelta, senza imposizioni. Conosco persone che sono state obbligate dai genitori a studiare pianoforte o violino e ora lo odiano...
"seven":
Comunque sono senza dubbio d'accordo con te: la scelta universitaria, se chi sceglie non è un fancazzista, deve essere una vera scelta personale!
Beh, ovvio...
"seven":
mi diceva di studiare qualcosa che potesse dare un buon posto e una sicurezza economica..
Una mia ex compagna di classe ha scelto Medicina "solo" perché: "Non voglio fare la professoressa di Matematica!"... Non dettata da una piena (forse vera, ma non piena) passione per la Medicina, ma per l'odio verso una professione. Da quel che so, poi, i matematici non fanno solo i professori...
"Kashaman":
Io un'altro consiglio lo darei ai professori di scuola superiore. (in particolare scientifico)
perfavore smettetela di consigliare economia ed ingegneria ai neodiplomati con particolari inclinazioni matematiche.![]()
di ingegneri ed economisti ce ne stanno già troppi
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Parole sante!

"seven":
Il consiglio che mi sento di dare ai genitori è: qualsiasi cosa i vostri figli decidano di fare, sentitevi fieri per loro e fatelo vedere! siatelo anche perchè la scelta è venuta da loro, ed è un segno di maturità
In poche righe, quello che avrei voluto dire io.
La mia scelta di intraprendere matematica non è stata mai ostacolata dai miei genitori, anzi

In verità la crecchia dei miei vecchi professori delle superiori mi diceva sempre "che prendi a fare matematica, non ci sono sbocchi, finisci a fare il professore. Prendi ingegneria".



ma alla fine, essere un po caparbi aiuta. Mai farsi influenzare.
Io un'altro consiglio lo darei ai professori di scuola superiore. (in particolare scientifico)
perfavore smettetela di consigliare economia ed ingegneria ai neodiplomati con particolari inclinazioni matematiche.





Non tutto però è un male..
A me sarebbe tanto piaciuto che i miei mi avessero iscritto da piccolo al nuoto. Ho fatto qualche mese, ma avevo già 8-9 anni
E mi sarebbe tanto piaciuto che mi avessero fatto seguire delle lezioni di pianoforte da piccolo!!!!
Li avrei ringraziati sicuramente se l'avessero fatto (col senno di poi!)
Certe scelte dei genitori possono essere sagge quando non si ha ancora abbastanza esperienza per scegliere da se!
La stessa cosa, fatta da bambino e fatta vent'anni dopo, è molto differente!
Comunque sono senza dubbio d'accordo con te: la scelta universitaria, se chi sceglie non è un fancazzista, deve essere una vera scelta personale!
Io per esempio mi sono fatto molto condizionare da mio padre, di cui ritenevo importantissima l'opinione, perchè lui l'università l'aveva già fatta;
mi diceva di studiare qualcosa che potesse dare un buon posto e una sicurezza economica..
E io gli dicevo: questo pa che dici va bene?che ne pensi di questo?.. e quest'altro?..
Alla fine ogni ogni cosa proponessi non mi diceva mai, si questo va bene!, questa è una cosa interessante!, oppure, bella questa facoltà! non mi dava la fiducia che mi serviva, mi sarebbe bastato che avesse speso qualche buona parola su una delle cose che mi piacevano, mi sarebbe piaciuto sentirlo orgoglioso di me..
cosa che purtroppo, quando gli parlavo di quello che volevo scegliere, non ho mai avvertito..
L'unica facoltà che rispettava per lui i canoni del "buon posto e una sicurezza economica" era, anche se non me lo diceva mai direttamente, medicina; questo perchè su qualsiasi altra cosa non si sbilanciava mai..
Alla fine la mia scelta universitaria non è stata mai una vera vera scelta, convinta; probabilmente sento che devo ancora scegliere, o che sto per scegliere...
Alla fine mi sono iscritto ad ingegneria sempre con il dubbio e l'insicurezza, soprattutto i primi due anni...
Da sottolineare che per lui anche questo non rientrava nella sua visione...
se solo mi avesse fatto un sorriso mentre gliene parlavo, forse avrei scelto di studiare matematica!
Sicuramente però, non avrei mai scelto distudiare medicina!!
Il consiglio che mi sento di dare ai genitori è: qualsiasi cosa i vostri figli decidano di fare, sentitevi fieri per loro e fatelo vedere! siatelo anche perchè la scelta è venuta da loro, ed è un segno di maturità
A me sarebbe tanto piaciuto che i miei mi avessero iscritto da piccolo al nuoto. Ho fatto qualche mese, ma avevo già 8-9 anni
E mi sarebbe tanto piaciuto che mi avessero fatto seguire delle lezioni di pianoforte da piccolo!!!!
Li avrei ringraziati sicuramente se l'avessero fatto (col senno di poi!)
Certe scelte dei genitori possono essere sagge quando non si ha ancora abbastanza esperienza per scegliere da se!
La stessa cosa, fatta da bambino e fatta vent'anni dopo, è molto differente!
Comunque sono senza dubbio d'accordo con te: la scelta universitaria, se chi sceglie non è un fancazzista, deve essere una vera scelta personale!
Io per esempio mi sono fatto molto condizionare da mio padre, di cui ritenevo importantissima l'opinione, perchè lui l'università l'aveva già fatta;
mi diceva di studiare qualcosa che potesse dare un buon posto e una sicurezza economica..
E io gli dicevo: questo pa che dici va bene?che ne pensi di questo?.. e quest'altro?..
Alla fine ogni ogni cosa proponessi non mi diceva mai, si questo va bene!, questa è una cosa interessante!, oppure, bella questa facoltà! non mi dava la fiducia che mi serviva, mi sarebbe bastato che avesse speso qualche buona parola su una delle cose che mi piacevano, mi sarebbe piaciuto sentirlo orgoglioso di me..
cosa che purtroppo, quando gli parlavo di quello che volevo scegliere, non ho mai avvertito..
L'unica facoltà che rispettava per lui i canoni del "buon posto e una sicurezza economica" era, anche se non me lo diceva mai direttamente, medicina; questo perchè su qualsiasi altra cosa non si sbilanciava mai..
Alla fine la mia scelta universitaria non è stata mai una vera vera scelta, convinta; probabilmente sento che devo ancora scegliere, o che sto per scegliere...
Alla fine mi sono iscritto ad ingegneria sempre con il dubbio e l'insicurezza, soprattutto i primi due anni...
Da sottolineare che per lui anche questo non rientrava nella sua visione...
se solo mi avesse fatto un sorriso mentre gliene parlavo, forse avrei scelto di studiare matematica!
Sicuramente però, non avrei mai scelto distudiare medicina!!
Il consiglio che mi sento di dare ai genitori è: qualsiasi cosa i vostri figli decidano di fare, sentitevi fieri per loro e fatelo vedere! siatelo anche perchè la scelta è venuta da loro, ed è un segno di maturità
Non aver battezzato il figlio non è una imposizione, anzi! Sceglierà a momento da solo.
Il punto è che conosco persone la cui vita è letteralmente decisa dai genitori. Un esempio (non preso dalla vita reale) potrebbe essere: nuoto, pianoforte, liceo scientifico, medicina. Va bene volere il meglio, ma un minimo di proprie scelte e soddisfazioni da esse derivanti non sarebbero necessarie?
Il punto è che conosco persone la cui vita è letteralmente decisa dai genitori. Un esempio (non preso dalla vita reale) potrebbe essere: nuoto, pianoforte, liceo scientifico, medicina. Va bene volere il meglio, ma un minimo di proprie scelte e soddisfazioni da esse derivanti non sarebbero necessarie?
Sono genitore (anche se i miei figli sono ancora troppo piccoli per parlare di scelta del corso di studi). Credo che ogni genitore, come me, voglia il meglio per i propri figli. Talvolta però quello che si crede possa essere il meglio non coincide con la volontà o l'inclinazione del proprio figlio e necessariamente bisognerà gestire lo "scontro" nel modo migliore possibile. Non è semplice essere genitore e quando si passa dall'altra parte della "barricata" (cioè quando si diventa genitori) si capiscono molte cose che prima potevano sembrare assurde, incomprensibili o insopportabili. Credo sia accaduto a tutti e credo faccia parte della vita. Per quanto riguarda le scelte ti posso dire che ho deciso di non battezzare i miei figli e questa è necessariamente un'imposizione. Magari un giorno mio figlio diventerà credente e non apprezzerà la mia scelta di privarlo del primo sacramento. Ciononostante ho preferito così, sarà sempre in tempo a recuperare in seguito (la chiesa accoglie a braccia aperte i nuovi proseliti...). Altra cosa sarà la scelta degli studi. In quel caso cercherò di assecondare i desideri dei miei figli, anche se le loro scelte magari non incontreranno i miei gusti e so già che sarà difficile ma un genitore deve sapere prima di tutto incoraggiare i propri figli ed essere al loro fianco sempre.
Perchè nella maggioranza dei casi i figli sono scansafatiche, e scelgono la via più facile. Parliamoci chiaro, una laurea in filosofia può essere interessante quanto vuoi ma nel mondo del lavoro è carta straccia, a meno che non vai appunto a insegnare filosofia.
Conosco gente che fa filosofia (e in generale che si è iscritta all'uni) perchè è un corso di laurea facile e non impegnativo che permette loro di divertirsi altri 5 anni sulle spalle dei genitori... quindi bisognerebbe valutare da caso a caso se dietro c'è una reale passione o solo una scelta fancazzista, ma per come sono generalmente pigri i giovani d'oggi (e mi ci metto dentro anch'io) il 90% delle volte siamo nel secondo caso
Conosco gente che fa filosofia (e in generale che si è iscritta all'uni) perchè è un corso di laurea facile e non impegnativo che permette loro di divertirsi altri 5 anni sulle spalle dei genitori... quindi bisognerebbe valutare da caso a caso se dietro c'è una reale passione o solo una scelta fancazzista, ma per come sono generalmente pigri i giovani d'oggi (e mi ci metto dentro anch'io) il 90% delle volte siamo nel secondo caso