Genialità?
Salve ragazzi, vi propongo un tema interessante, ovvero la genialità. Io studio Fisica, quindi il mio discorso riguarderà le materie scientifiche e non avrà alcun riferimento ad altri mondi, quali quello artistico, letterario o filosofico. Per quanto mi riguarda, durante la mia carriera scolastica (ancora in corso) sono stato considerato a volte un genio e a volte uno che si ammazzasse di studio per 25 h alla settimana. Non credo a nessuna delle due, la seconda per un diretto riscontro empirico. Per quanto riguarda la prima il discorso si fa più interessante, secondo voi esistono veramente persone dotate di una grande predisposizione nei confronti di una materia? Secondo me no, vi è forse una predisposizione innata, ma è minima. La capacità di gestire una materia scientifica è da ricollegarsi all'impegno costante, all'immersione in ciò che si studia e alla volontà e determinazione per capire ciò che si studia (ciò non è comune a tutti, anzi ...) , anche nelle stesse olimpiadi (di matematica, in quanto quelle di fisica sono più legate alla conoscenza della materia rispetto all'intuizione) coloro che vincono sono persone che dedicano parecchio tempo giornaliero alla risoluzione di quella tipologia di esercizio, raggiungendo livelli molto alti. Lo stesso Einstein affermava di essere appassionatamente curioso e non un genio.( E il caso di Srinivasa Ramanujan, passando a un'altra sfera, quale la matematica? Non saprei) . Cosa ne pensate?
Risposte
"axpgn":
« Fui bocciato in alcune materie agli esami, ma il mio amico passò in tutte. Ora lui è un ingegnere alla Microsoft, mentre io sono il proprietario della Microsoft. »
Da wiki
Il nonno materno di Gates, JW Maxwell, era banchiere.
maybe it helped
Einstein.
Il genio è colui che è capace di pensare out of the box.
Il talento è colui che risolve il problema in the box.
Tutti noi possiamo essere un po' di entrambi in diverse attività, e credo che molto dipenda dalla volontà e dal piacere che si ha quando ci si immerge in un argomento.
Bisogna essere il Fat Tony del The Black Swan.
Il genio è colui che è capace di pensare out of the box.
Il talento è colui che risolve il problema in the box.
Tutti noi possiamo essere un po' di entrambi in diverse attività, e credo che molto dipenda dalla volontà e dal piacere che si ha quando ci si immerge in un argomento.
Bisogna essere il Fat Tony del The Black Swan.
OK mi avete convinto

"axpgn":
« Fui bocciato in alcune materie agli esami, ma il mio amico passò in tutte. Ora lui è un ingegnere alla Microsoft, mentre io sono il proprietario della Microsoft. »
Christos Papadimitriou disse di Bill Gates, quando era uno studente ad Harvard :
When I was an assistant professor at Harvard, Bill was a junior. My girlfriend back then said that I had told her: "There's this undergrad at school who is the smartest person I've ever met."
That semester, Gates was fascinated with a math problem called pancake sorting: How can you sort a list of numbers, say 3-4-2-1-5, by flipping prefixes of the list? You can flip the first two numbers to get 4-3-2-1-5, and the first four to finish it off: 1-2-3-4-5. Just two flips. But for a list of n numbers, nobody knew how to do it with fewer than 2n flips. Bill came to me with an idea for doing it with only 1.67n flips. We proved his algorithm correct, and we proved a lower bound—it cannot be done faster than 1.06n flips. We held the record in pancake sorting for decades. It was a silly problem back then, but it became important, because human chromosomes mutate this way.
Two years later, I called to tell him our paper had been accepted to a fine math journal. He sounded eminently disinterested. He had moved to Albuquerque, New Mexico to run a small company writing code for microprocessors, of all things. I remember thinking: "Such a brilliant kid. What a waste."
Più che altro, per quanto tu possa essere intelligente, per prendere un trenta ad un esame devi studiare un minimo. Ciononostante, secondo me, l'intelligenza è (purtroppo ?) più significativa dell'impegno a certi livelli nel successo accademico.
« Fui bocciato in alcune materie agli esami, ma il mio amico passò in tutte. Ora lui è un ingegnere alla Microsoft, mentre io sono il proprietario della Microsoft. »

Thomas Edison

In campo scientifico intendevo

"dan95":
[quote="Brancaleone"][quote="dan95"]Prendere 30 a un esame è una condizione necessaria ma non sufficiente per essere un genio, [...]
Se posso permettermi, non condivido: ce ne sono di persone che pur non prendendo 30 sono geniali

Fammi un esempio...[/quote]
Lev Tolstoj
"Brancaleone":
[quote="dan95"]Prendere 30 a un esame è una condizione necessaria ma non sufficiente per essere un genio, [...]
Se posso permettermi, non condivido: ce ne sono di persone che pur non prendendo 30 sono geniali

Fammi un esempio...
"dan95":
Prendere 30 a un esame è una condizione necessaria ma non sufficiente per essere un genio, [...]
Se posso permettermi, non condivido: ce ne sono di persone che pur non prendendo 30 sono geniali

Prendere 30 a un esame è una condizione necessaria ma non sufficiente per essere un genio, ma avere talento e studiare duramente sono condizioni sia necessarie che sufficienti per esserlo.
Sicuramente l'impegno è importante, specialmente per quanto riguarda le IMO, ma questo è perché, prendendo un pugno di ragazzi per paese, la competizione è molto alta e bisogna essere tanto dotati quanto impegnarsi. Oserei dire che l'impegno fa la differenza nella prima fase in assoluto, perché c'è una differenza abissale tra avere una preparazione, per quando lacunosa e varia, e saper impostare un problema di un certo tipo e non averne mai fatto uno prima nell'ultima, perché tutti i partecipanti a quel punto saranno parecchio dotati. Quello che volevo dire io, però, è che ci sono persone (la maggioranza, in effetti) che studiano ore e ore per arrivare solo ad una sufficienza stentata al liceo per le quali le IMO non sono nemmeno nell'orizzonte degli eventi contemplabili.
Anche uno studio intelligente e volto alla vera comprensione della materia, secondo me, non può prescindere dal talento. Io ad esempio cerco sempre, una volta svolto un esercizio, di modificarlo leggermente, togliere alcune assunzioni del problema o cambiare alcune condizioni di partenza, ma non posso negare che se per alcune materie le variazioni che questi cambiamenti comportano mi saltano immediatamente all'occhio, per altre non ne ho la più pallida idea. Ad esempio, se cerco di cambiare leggermente un circuito elettronico, magari connettendo due nodi e sconnettendone altri, devo rifare tutta l'analisi rigorosamente perché mi è assolutamente impossibile dedurlo intuitivamente. Per la programmazione invece, mi riesce molto più facile capire cosa succederebbe se togliessi una qualche istruzione da un loop o qualcos'altro e, difatti, ho avuto molta meno difficoltà nel primo progetto assegnatoci anche rispetto a gente che programmava da anni.
Anche uno studio intelligente e volto alla vera comprensione della materia, secondo me, non può prescindere dal talento. Io ad esempio cerco sempre, una volta svolto un esercizio, di modificarlo leggermente, togliere alcune assunzioni del problema o cambiare alcune condizioni di partenza, ma non posso negare che se per alcune materie le variazioni che questi cambiamenti comportano mi saltano immediatamente all'occhio, per altre non ne ho la più pallida idea. Ad esempio, se cerco di cambiare leggermente un circuito elettronico, magari connettendo due nodi e sconnettendone altri, devo rifare tutta l'analisi rigorosamente perché mi è assolutamente impossibile dedurlo intuitivamente. Per la programmazione invece, mi riesce molto più facile capire cosa succederebbe se togliessi una qualche istruzione da un loop o qualcos'altro e, difatti, ho avuto molta meno difficoltà nel primo progetto assegnatoci anche rispetto a gente che programmava da anni.
Riguardo al concetto di genialità però concordo con te pienamente, forse è meglio rinominare il topic in: talento ? Battute a parte, secondo me il talento è principalmente basato sull'impegno onesto, come già detto, ovviamente considerando una minima predisposizione che condiziona ciò a cui noi, durante la nostra vita, ci rivolgiamo.
Sull'ultima parte concordo, forse è quella la vera genialità, riguardo la prima parte non saprei. Io intendo come allenamento e studio, non l'esercizio automatico in cui applichi le formule a memoria senza capire cosa esse significhino o perchè tu le stia applicando, ma al contrario uno studio volto alla comprensione vera della materia (ovviamente ciò è limitato dal grado di studio, è ovvio che all'inizio vi saranno dei buchi nella comprensione della materia), ma tale studio porterà a risolvere anche gli esercizi più strani. Riguardo le IMO, ho letto diverse interviste e conosco diversa gente, proprio coloro che le hanno raggiunte si allenano 3-4 ore al giorno su quegli esercizi, cercando di capirli e ovviamente in quel modo riesci, dopo parecchio tempo, a ottenere risultati soddisfacenti. Ovviamente tale determinazione è da ammirare e non è tipica di una persona normale, che preferirà in quelle ore masturbarsi o guardare il suo telefilm preferito. Secondo me tale tipo di studio attento e non distratto, cercando anche di anticipare le cose che il professore spiegherà e cercando di approfondire fa la vera differenza rispetto a una persona che studia 14 ore al giorno cercando di imparare tutto a memoria.
Secondo me l'influenza del talento o della predisposizione è piuttosto influente negli studi. Durante le lezioni di fisica ci sono studenti che, appena spiegato un argomento fanno domande che rivelano non solo una comprensione intuitiva immediata della materia, ma anche una capacità di approfondire e di vedere i limiti stessi o le apparenti incoerenze della teoria. D'altro canto ci sono studenti che possono fare centinaia e centinaia di esercizi ma andare in palla al primo problema non standard che richiede di ragionare anche in modo diverso.
Anche per quanto riguarda le olimpiadi della matematica, secondo me, la necessità di conoscere la materia non è tanto diversa rispetto alle olimpiadi della fisica. Sicuramente l'allenamento conta, ma questo è principalmente perché ci sono determinate tecniche imprescindibili per risolvere alcuni tipi di esercizi (equazioni diofantee ecc...). Se da un lato è impossibile anche raggiungere le fasi nazionali senza studiare apposta, penso che, per quanto possa ammazzarsi di studio, una persona normalmente dotata non potrà mai fare le IMO.
Anche la passione e la determinazione sono legate al talento secondo me. Prendendo come esempio il calcio, per variare un po' il discorso, uno può essere appassionato e guardarsi tutte le partite o giocare ogni tanto con gli amici, ma per essere veramente coinvolto, e andare ad allenarsi tutti i giorni, sotto la pioggia e sotto il sole, serve un minimo di talento, altrimenti diventa una fonte di frustrazione continua.
Tutto questo sempre tenendo conto che, secondo me, il talento è ovviamente relativo e si può eccellere in un gruppo di persone ma essere nella media o al disotto di essa in un altro gruppo.
Per quanto riguarda la vera e propria genialità secondo me è ancora un'altro discorso : Genialità vuol dire non riuscire a fare le stesse cose "meglio" o più velocemente o efficacemente ma vuol dire effettuare un vero e proprio cambio di paradigma intellettuale. Per fare un esempio, dove il talento nel mondo delle macchine è una ferrari, il genio è un aeroplano : appartengono veramente a mondi diversi. Del resto, come diceva Schopenhauer : “Talent hits a target no one else can hit. Genius hits a target no one else can see.”
Anche per quanto riguarda le olimpiadi della matematica, secondo me, la necessità di conoscere la materia non è tanto diversa rispetto alle olimpiadi della fisica. Sicuramente l'allenamento conta, ma questo è principalmente perché ci sono determinate tecniche imprescindibili per risolvere alcuni tipi di esercizi (equazioni diofantee ecc...). Se da un lato è impossibile anche raggiungere le fasi nazionali senza studiare apposta, penso che, per quanto possa ammazzarsi di studio, una persona normalmente dotata non potrà mai fare le IMO.
Anche la passione e la determinazione sono legate al talento secondo me. Prendendo come esempio il calcio, per variare un po' il discorso, uno può essere appassionato e guardarsi tutte le partite o giocare ogni tanto con gli amici, ma per essere veramente coinvolto, e andare ad allenarsi tutti i giorni, sotto la pioggia e sotto il sole, serve un minimo di talento, altrimenti diventa una fonte di frustrazione continua.
Tutto questo sempre tenendo conto che, secondo me, il talento è ovviamente relativo e si può eccellere in un gruppo di persone ma essere nella media o al disotto di essa in un altro gruppo.
Per quanto riguarda la vera e propria genialità secondo me è ancora un'altro discorso : Genialità vuol dire non riuscire a fare le stesse cose "meglio" o più velocemente o efficacemente ma vuol dire effettuare un vero e proprio cambio di paradigma intellettuale. Per fare un esempio, dove il talento nel mondo delle macchine è una ferrari, il genio è un aeroplano : appartengono veramente a mondi diversi. Del resto, come diceva Schopenhauer : “Talent hits a target no one else can hit. Genius hits a target no one else can see.”