Finalmente se ne parla un pò

Diravan
Finalmente dopo anni la cosa è tornata fuori.

L'italia è sotto a tutte le medie dei paesi industrializzati come iscrizioni alle facoltà scientifiche in particolar modo matematica, fisica e chimica.

la cosa è stata gia discussa ma per la prima volta la noto su un quotidiano nazionale
http://www.repubblica.it/2006/09/sezion ... ienza.html

Risposte
Maxos2
In realtà la ricerca costa meno di quanto ci vogliono far credere.

In Italia poi, il problema del finanziamento è largamente secondario rispetto al problema strutturale del sistema scolastico come abbiamo detto precedentemente.

Prima ripariamo le tubature e poi apriamo i rubinetti a tutta forza.

metodico-votailprof
ciao a tutti
la notizia lo sentita al tg3 regionale Piemonte, ma
non sono riuscito a capire la dottoressa intervistata. Comunque rimane il fatto che se non RICOSTRUIAMO IL TESSUTO IMPRENDITORIALE, ma non quello famigliare, ma Imprese di livello internazionale, perchè no Public Company, come quelle europee, se non creiamo una struttura finanziaria che si occupi di finanziare i "progetti" e le "idee" degli scienziati" difficilmente riusciremo ad assorbire la domanda dei laureati in Matematica e Fisica e Chimica, come dice giustamente cheguevilla
Inutile finanziare la ricerca o innovazione sulla carta se poi non abbiamo, come in America, delle strutture operative che creani la necessaria sinergia tra Ricerca e Industria: progetti e brevetti derivanti dalla ricerca, concretizzate in nuove industrie, nuovi posti di lavoro.Qualcosa di simile si sta finalmente vedendo con i poli tecnologici e centri innovativi grazie ai Politecnici di Torino e Milano. Ma ancora troppo poco!!

giuseppe87x
"metodico":
ciao a tutti
è di oggi la notizia che al Ministero dell'Istruzione si sono accorti che bisogna rivedere
i programmi e metodi di studio delle materie scientifiche alle scuole medie e superiori.!!
L'insegnamento della Matematica, della Fisica, della Chimica richiedono professori più
preparati ( necessario introdurre criteri di valutazione capacità insegnamento), più giovani e che siano assunti, quindi inseriti come insegnanti di ruolo tramite concorsi effettivi e non
assunzioni collettive tramite decreto governativo. Anche le ore di lezione nelle scuole medie e soprattutto nelle scuole superiori, in particolare nel LICEO SCIENTIFICO devono aumentare
di numero e qualità.
Diciamo che finalmente hanno scoperto...l'ACQUA CALDA!!
e speriamo che dalle parole passino in fretta ...ai Fatti!! :P


Davvero? Possibile? E dove l'hai trovata sta notizia? Fammi sapere.

metodico-votailprof
ciao a tutti
è di oggi la notizia che al Ministero dell'Istruzione si sono accorti che bisogna rivedere
i programmi e metodi di studio delle materie scientifiche alle scuole medie e superiori.!!
L'insegnamento della Matematica, della Fisica, della Chimica richiedono professori più
preparati ( necessario introdurre criteri di valutazione capacità insegnamento), più giovani e che siano assunti, quindi inseriti come insegnanti di ruolo tramite concorsi effettivi e non
assunzioni collettive tramite decreto governativo. Anche le ore di lezione nelle scuole medie e soprattutto nelle scuole superiori, in particolare nel LICEO SCIENTIFICO devono aumentare
di numero e qualità.
Diciamo che finalmente hanno scoperto...l'ACQUA CALDA!!
e speriamo che dalle parole passino in fretta ...ai Fatti!! :P

Maxos2
@ntn
"attrattivo" è un calco dall'inglese davvero imperdonabile, dato che esiste "attraente"


@crook

Sì, infatti, e del resto chi dice pensa o fa il contrario?

TomSawyer1
A me sembra naturale andare all'estero, per poter studiare in maniera ottimale quello che si ama, dato che non avrebbe senso aspettare un cambiamento che non arriverà mai.

Maxos2
Sì beh, lo è stato da sempre, caro crook.

Però è vero che il ventennio (ma anche l'osannato Giolitti) ha rappresentato un ritorno al passato simboleggiato dalla fine di quel sano anticlericalismo che in età Crispina aveva caratterizzato l'inizio del primo boom economico del nostro paese che culminerà nel quinquennio 1900-1905.

comunque chi conosce il sistema industriale e finanziario italiano sa che è in grande parte composto da individui la cui unica aspirazione è quella di conservare il loro status sociale di grassi liberti, senza la cultura del profitto e dell'impresa qualificata moderna.

Considerate che tutti gli studi internazionali dicono che l'artigiano medio italiano è più capace di quello tedesco, però poi quando si tratta di inquadrare queste capacità a livello di grande impresa abbiamo un resa qualitativa e quantitativa scarsissima.

Ecco perché parlo di grande potenziale tecnico inespresso.

ntn2
Questo, al momento, nel nostro paese non accade; cioè, in Italia, gli sbocchi occupazionali per questo tipo di laurea sono pochi e scarsamente attrattivi (per via della remuneratività o di altri fattori).
Al momento, il mercato non ha bisogno di questo tipo di figure professionali.
Poi, sono io il primo a sostenere che dovrebbe essere il contrario, se il paese davvero vuole essere considerato un paese moderno.


Personalmente credo che la questione nella, sua radice profonda, sia da porsi in termini più cinici, purtroppo anche tipicamente italici : si tratta di mancanza di meritocrazia, anzi di paura e difesa da parte del sistema produttivo/industriale italiano dalle conseguenze dell' applicazione di sistemi realmente meritocratici. Certo è più difficile disattendere l' obbiettività di valutazione in un sitema o modello d' impresa basato su mentalità o attività scientifiche che non socio economiche e giuridico letterarie. La valutazione di un capitano d' industria o di un quadro sarà sicuramente più sfumabile quanto più il sistema in cui opera non tragga fondamento da attività modellizzate con sistemi scientifici.

TomSawyer1
L'Illuminismo è finito in Italia con la famosa riforma Gentile, che ha trasformato l'Italia in un paese di letterati e avvocati, come ricordava qualcuno.

metodico-votailprof
ciao a tutti
QUOTO IN TOTO l'intervento di cheguevilla!!
Hai colpito nel centro del problema.
I Paesi industrializzati e in continuo progresso, vedi Germania, Francia, Spagna, Paesi Nordici, ( America e Paesi in via di sviluppo Cina e India)
hanno da sempre capito che non c'è sviluppo economico e progresso senza un forte e competitivoSISTEMA INDUSTRIALE. Cina e India hanno subito imitato questi Paesi per poter uscire dal "letargo" economico e tecnologico. Dove hanno focalizzato la loro attenzione : implemento dello studio della Matematica, Fisica, Chimica e Biologia molecolare e Genetica:
quindi forti investimenti in Scuola, Università, centri di ricerche, ma come dice giustamente cheguevilla anche sull'altro fattore complementare e indispensabile : SVILUPPO INDUSTRIALE ( sia importato che costruito ad hoc) per assorbire e far lavorare le "menti" create negli incubatori universitari.
Solo su un punto non sono del tutto daccordo, dai sondaggi e dalle interviste in merito, le richieste occupazionali nel settore della matematica e fisica e chimica non sono così negative. Le richieste ci sono nei settori che vi ho elencato: banche, assicurazioni, gestione traffico stradale e gestione reti acquedotti, settore ambiente. E' vero che ci sono anche perchè pochi sono i laureati a disposizione in queste materie. Sicuramente se ci fosse un "boom" improvviso allora la cosa dovrebbe andare di pari passo con la ricostruzione industriale. Quindi in Italia oltre a riscoprire la "cultura scientifica" bisognerebbe insegnare e riscoprire la "cultura del rischio d'impresa". Mancano i laureati ma come dice cheguevilla mancano
anche gli imprenditori privati e quelli che esistono all'estero gli "IMPRENDITORI-SCIENZIATI". Proprio di questi giorni l'intervista nella trasmissione di Piero Angela "quark" a un fisico laureato in Italia che lavora in America e si occupa di verificare le invenzioni dei centri di ricerca universitari e della loro possibile applicazione pratica ed fattibilità economica e industriale. Citava appunto numerosi casi di laureati e ricercatori che brevettano i loro progetti ritenuti "idonei" e creano loro stessi delle industrie e società, da soli con società finanziarie che si occupano di fornire capitali e finanziamenti ( società finanziarie che fanno per mestiere quasi esclusivamente il lavoro di erogare capitali e finanziamenti a "rischio d'impresa, cosa che in Italia, deleghiamo spesso solo alle grandi banche, e in percentuali limitate) oppure società conpartecipate dallo stato o da fonti comuni d'investimento o di altri privati con capitali liquidi a disposizione. E' questa cultura del rischio, della voglia di innovare, di primeggiare, di competere, che manca in Italia, oltre ai cronici problemi del sistema scolastico italiano e della mancanza di risorse.
ciao metodico

fields1
Per me l'utilitarismo intellettuale ha perfettamente senso. Comunque, concordo con Cheguevilla, che ha fatto notare l'off topic e che in effetti il problema è un altro. Sorry!

Maxos2
Sono d'accordo e accetto il richiamo.

Ma vorrei far notare:

"fields":
Comunque secondo me non è nemmeno questione di progresso: la scienza nobilita l'uomo e le sue capacità, ed è degna di essere perseguita solo di per se stessa.


Appunto, è quello che sostengo da giorni, o no?
La mia polemica era contro l'utilitarismo intellettuale (che non ha senso), mentre ha senso l'utilitarismo politico, ecco perché sostengo la sponsorizzazione degli indirizzi scientifici esattamente quanto te.

Cheguevilla
Fields e Maxos, fate attenzione:
siete andati off-topic, e state sostenendo tesi che non credo si addicano a nessuno dei due.
Siamo partiti dal fatto che la ricerca scientifica in Italia abbia subito un brusco crollo.
Non pensiate che una società moderna possa vivere solo di scienza o solo di letteratura.

Credo che il punto non sia quanto italiano o quanta matematica vengono fatti studiare a scuola. Secondo me, il punto è altrove, come già specificato:
in Italia, le imprese sponsorizzano le squadre di calcio, negli States, le imprese sponsorizzano le università

Gli studenti non scelgono le facoltà scientifiche perchè l'Italia non è in grado id offrire una prospettiva almeno pari a quella di altre facoltà.

http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/scuola_e_universita/servizi/ricerkk/ricerkk/ricerkk.html
http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/scienza_e_tecnologia/fuga-cervelli/fuga-cervelli/fuga-cervelli.html

Per capirci, la maggior parte degli studenti che scelgono Economia, lo fanno perchè questa facoltà apre moltissimi sbocchi lavorativi, anche di alto livello.
La maggior parte degli studenti che scelgono matematica lo fanno perchè gli piace la materia.
Ora dobbiamo porci (noi Stato) il seguente problema:
É davvero utile allo Stato la presenza di questo tipo di laureati?
Se si, è necessario che il mercato del lavoro (pubblico o privato) sappia assorbire efficacemente questi laureati.
Questo, al momento, nel nostro paese non accade; cioè, in Italia, gli sbocchi occupazionali per questo tipo di laurea sono pochi e scarsamente attrattivi (per via della remuneratività o di altri fattori).
Al momento, il mercato non ha bisogno di questo tipo di figure professionali.
Poi, sono io il primo a sostenere che dovrebbe essere il contrario, se il paese davvero vuole essere considerato un paese moderno.
Ma il problema è tutto qui; è necessario intervenire:
- sul mercato del lavoro, creando una reale domanda di specialisti in questo settore, attraverso centri di ricerca presso le imprese private, oltre che nelle università.
- nell'università, adattando il percorso formativo alle reali necessità del mercato.
Ad esempio, non ha senso creare i migliori specialisti di un settore che in Italia non viene utilizzato...

fields1
Va be' Maxos, visto che siamo entrambi studenti universitari, cresciamo insieme! :-D

Guarda caso ho ben approfondito Leopardi al liceo, e dire che la civilità moderna è più infelice di quella passata è assurdo. Vuoi negare il progresso? Ma ti rendi conto di ciò che è stato raggiunto? Se vuoi ritornare alla vita delle caverne fa pure, ma io il progresso lo stimo e non lo abbandono! Ti invito a provare a vivere qualche anno in qualche grotta, senza nulla, poi alla prima polmonite che ti stronca nei tuoi vent'anni, mi farai sapere se almeno apprezzi il progresso della medicina!
Ricordati che dal punto di vista darwiniano, il progresso c'è: la scienza ha aumentato le capacità di sopravvivenza della nostra specie. Non è questo lo scopo finale, della vita stessa? Putroppo il tuo Leopardi non aveva la minima idea di chi fosse Darwin: altro esempio di sapere ingenuo, vecchio e superato.


Comunque secondo me non è nemmeno questione di progresso: la scienza nobilita l'uomo e le sue capacità, ed è degna di essere perseguita solo di per se stessa. E' la ragione umana nel suo massimo esercizio, ciò che distingue l'uomo dagli altri animali.

Maxos2
Stai parlando da positivista, da persona che non ha coscienza di come la scienza sia cambiata nel 900, non hai coscienza della storia e dell'economia che la muove, stai proponendo una sottocultura vecchia di secoli, inadeguata alla modernità ripeto "le magnifiche sorti progrssive" non è credibile la riproposizione oggi di miti di progresso, quando è palese che le civiltà contemporanee sono più infelici di quelle antiche, non so quanti anni tu abbia, comunque permettimi di dirti una cosa che, lo so, da incredibilmente fastidio: devi crescere.

Leggiti Leopardi, impregnato di cultura scientista, ma con una coscienza critica ben più sviluppata.

fields1
Caro Maxos,
spero proprio che l'Illuminismo non sia finito! Anzi, direi che oggi siamo molto più illuminati di quanto lo fossero gli stessi illuministi di 200 anni fa.
Che per comprendere il mondo ci sia bisogno sia di cultura umanistica sia di cultura scientifica, non c'è dubbio. Ma della tua "rieducazione umanistica" non c'è affatto bisogno: ripeto che ne abbiamo già fin troppa di cultura umanistica! Qui stiamo parlando di un mondo fondato sulla scienza e sulla tecnica, e di studenti italiani che studiano molto di più "l'illuminato" parere di Cicerone o di qualche altra mummia di decine di secoli fa nelle versioni di greco e latino, piuttosto che quegli strumenti scientifici, quel sapere astratto che ha fatto progredire il genere umano. Che cosa faranno poi quegli studenti nella nostra società? Come potranno contribuire allo sviluppo? Non mi aspetto una risposta da te, che "butteresti il PC fuori dalla finestra", nemmeno fosse un mostro che di notte di soppiatto tenta di strangolarti mentre sei beatamente assopito! Internet è una cosa meravigiosa, permette una straordinaria diffusione della conoscenza, e il PC me lo tengo ben stretto!

Maxos2
Del fatto che il mondo involva o si disintegri nello spazio interstellare, che la nera terra ci inghiotta o Zeus ci mandi un altro diluvio da cui nascerà una generazione di argilla o di mais o di bigmac non mi curo per niente e nessuno seriamente parlando si cura.

Caro metodico et field, le vostre posizioni sono un filino illuministe a parer mio, e l'Illuminismo è finito 200 anni fà, è stato un periodo fondamentale ma nel frattempo la struttura della società è cambiata, siamo in un regime capitalista e tecnocratico, dove queste etiche razionaliste che proponete sono completamente inadeguate, perché nessuno può in alcun modo prevedere i risultati delle proprie azioni, siamo come i direttori dei campi di sterminio e il bombardiere di Hiroshima, che hanno fatto bene il loro lavoro, che è consistito nell'omicidio di massa.

So benissimo che la nostra società è fondata sulla scienza e sulla tecnica, è una verità fondamentale!
E sono contro qualunque comitato etico o freno (per altro inutile) ad esse.

Però cari signori, abbiamo bisogno di masse educate a vivere in questo mondo, per ora non lo siamo, abbiamo ancora l'etica cristiana dell'intenzione (per cui chi intende delinquere è più colpevole di chi non l'intende), dobbiamo passare ad un'etica della responsabilità, ma per questo è necessario che la gente comprenda il mondo, e ciò non può avvenire con l'educazione scientifica per il semplice motivo che non è possibile comprendersi davvero tra scienze diverse oramai, perché ci siamo troppo ingranditi e specializzati, dunque io ritengo debba avvenire attraverso una rieducazione "umanistica" che naturalmente però non significa snobbare la scienza ma l'esatto contrario, cioè ricostruire un approccio sensato e "umano" a ciò di cui la modernità si sostanzia, ovvero la scienza.

metodico-votailprof
ciao a tutti
sicuro è una mia particolare opinione e quella che viene riscontrata nei
sondaggi di istituti che fanno queste ricerche e intervista. Come quella
recente apparsa sul Corriere della Sera e Tuttoscienze della Stampa condotta dalla società Observa. Vedi anche www.observa.it
ciao metodico :P

giacor86
fields questo è una tua particolare opinione. che non puoi pensare di estendere a dogma.

metodico-votailprof
ciao a tutti
leggo che a Maxos sta a cuore la "figura elevata" del matematco e fisico e chimico, l'estetismo della scienza. Può anche essere vero, in passato queste figure insieme ai medici,avvocati e giudici, nonchè filosofi era visti così dalla "persone comuni". Non credo che si possa risolvere o superare la povertà di iscrizioni all'università, solo pensando di tornare a dare lustro alla figura del "laureato". Nei sondaggi e interviste ai giovani studenti, lo ripeto, risulta che uno degli ostacoli maggiori allo studio di queste materie sia la convinzione che esse non hanno alcun riferimento concreto con la realtà lavorativa: la Matematica, La Fisica e la Chimica si studiano per diventare "professori". Di riflesso vedendo il poco entusiamo dei loro insegnanti, anzi spesso osservando la loro frustazione quotidiana, si immedesimo in loro all'età dell'insegnamento, nelle stesse condizioni. La cosa ha livello mentale e psicologico nei ragazzi capite non fa un bel effetto: chi c'è lo fa fare di diventare come i nostri insegnanti!!
E' questa "idea preconcetta" che danneggia e blocca i ragazzi dall'intraprendere la carriera di Matematico, fisico e chimico. Ma in realtà le cose stanno diversamente: la matematica, la fisica e la chimica sono indispensabili per il progresso. La ricerca di base in questi settori ha contribuito alla realizzazione di tante "applicazioni pratiche". Tutto quello che ci circonda è frutto della ricerca e dell'invenzione degli scienziati.
Maxos sostiene che far apprendere ai ragazzi queste realtà applicative delle materie scientifiche non serve a nulla, o a poco. Io dico che proprio conoscere e sapere che senza i Matematici e fisici e chimici il mondo sarebbe "fermo" o involverebbe, che questi laureati sono indispensabili e segnano la storia del progresso e partecipano come protagonisti ai processi di innovazione della società, hanno la possibilità di svolgere lavori in Banca, assicurazioni, enti pubblici e privati, aziende italiane e internazionali, risveglierebbe nei giovani quell'entusiasmo perduto. Ha queste ricerche e applicazioni pratiche risponderebbero, come fanno nei forum dei giovani che frequento : ah, ma allora non si diventa solo un "insegnante".
ciao metodico :P

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