Esami e abbigliamento

Steven11
Una questione di galateo: voi come state andando vestiti agli esami?
Stamattina da me ci sono state piccole lamentele per 2-3 pantaloncini corti.

Specialmente mi interessa la questione per quanto riguarda gli esami all'università: quale è la prassi (rivolta a studenti e professori)?
Mi piacerebbe sentire il parere di chi considera queste cose una "formalità" e chi invece "buona educazione".

Per inciso, oggi stavo con una camicia bianca (maniche lunghe, maglietta sotto in caso la avessi voluta levare), jeans "normali" (nel senso non strappati, bucati, con scoloriture :) ) come al solito del resto, scarpe nere non troppo eleganti ma nemmeno da ginnastica.

Ciao e buonanotte. :wink:

Risposte
Cmax1
Non sono d'accordo. (Quasi) tutte queste azioni producono un danno:
1) Ruttare: il rumore dell'aria emessa è sgradevole all'udito e l'odore dell'aria emessa non è proprio di gelsomino.

Come naturale corollario, lo stesso consiglio si estende allo scoreggiare durante l’esame. In realtà è più probabile che questo capiti a qualche professore più anziano (lo sperimentò un mio compagno di studi), e la tragedia diventa riuscire a trattenersi dal ridere.

Ma visto che qui possiamo ridere:

Agricultural emissions research levy

Perché l’umorismo è un sillogismo
Basato sul seguente meccanismo:
uno scoreggia e tutti ridono.
[da Coesi se vi pare, Elio e LeStorie Tese e Claudio Bisio]

Credite mihi, anathymiasis si in cerebrum it, et in toto corpore fluctum facit. Multos scio periisse, dum nolunt sibi verum dicere.
Credetemi, se la scoreggia va al cervello, si espande in tutto il corpo. So che molti sono morti, per non voler riconoscere questa verità.
[Petronio, Satyricon, 47]

cozzataddeo
"Chevtchenko":
[quote="Cozza Taddeo"]Per come la vedo io coprirsi il corpo di stoffe varie serve per tenerci caldi d'inverno e per coprire le pudenda, fine.

Permettimi un'osservazione (ovviamente non di carattere personale): quella parola è proprio la quintessenza dell'atteggiamento che l'uomo occidentale ha verso il sesso; certo un Indiano o un abitante delle isole del Pacifico non avrebbe definito i genitali ''qualcosa di cui vergognarsi''![/quote]
Ho usato quel termine perché è il primo che mi è venuto in mente, senza alcuna accezione etica.
In ogni caso non intendevo indicare solo i genitali ma tutte quelle parti del corpo che una determinata società ritiene conveniente coprire alla vista. Se per un Indiano o un abitante del Pacifico i genitali non rientrano tra queste parti buon per loro: hanno ancora una maggior libertà di abbigliamento!

Chevtchenko
"Cozza Taddeo":
Per come la vedo io coprirsi il corpo di stoffe varie serve per tenerci caldi d'inverno e per coprire le pudenda, fine.

Permettimi un'osservazione (ovviamente non di carattere personale): quella parola è proprio la quintessenza dell'atteggiamento che l'uomo occidentale ha verso il sesso; certo un Indiano o un abitante delle isole del Pacifico non avrebbe definito i genitali ''qualcosa di cui vergognarsi''!

cozzataddeo
"Marco83":
Io ritengo certi comportamenti una mancanza di rispetto verso se stessi.

Anch'io e l'abbigliamento non rientra di certo tra questi (purché si rimanga entro l'ambito del legale, come ho già osservato).
Per come la vedo io coprirsi il corpo di stoffe varie serve per tenerci caldi d'inverno e per coprire le pudenda, fine. Se un vestito assolve in modo igienico a queste due necessità è un buon vestito (è ottimo se costa poco!).
Personalmente trovo altrettanto ridicolo il punk con la cresta e i pantaloni a vita bassa col cavallo che arriva al ginocchio quanto il professionista impiccato ad una cravatta. Ma naturalmente sono solo gusti personali, poiché ognuno può vestirsi come gli pare purché non obblighi gli altri a seguire il suo esempio.

Da quanto mi ricordo ho sempre trovato ridicole, ad esempio, le cariche dello Stato che se ne stanno in completo scuro dritti come bacchetti con 30 gradi all'ombra ad assistere a parate o a cerimonio commemorative, quando se fossero andati coi pantaloncini corti e una camicia leggera con le maniche corte sarebbero stati sicuramente meglio e avrebbero svolto con uguale dignità il medesimo servizio.
Per quel che riguarda l'impressione personale, quando professionalmente ho a che fare con uno dei suddetti impiccati sorge in me un'ostilità istintiva, mentre un professionista che si presenta vestito in modo casual e con un atteggiamento molto meno formale favorisce un clima di collaborazione e colloquio molto piú disteso e proficuo.

Ritengo che certe forme di abbigliamento non sono altro che forme di pregiudizio che qui in Italia sono particolarmente dure a morire anche a causa del forte peso del business della moda.

Marco831
Negli USA l'abbigliamento in generale e' un concetto sconosciuto ai piu', nel senso che vedi cose veramente imbarazzanti. Questo si applica sia al mondo del lavoro che all'universita', ma ti garantisco che spesso non e' un bel vedere.

Esempi caratteristici:
-madre 35enne sovrappeso (e intendo all'americana, quindi che non si vede le punte dei piedi) in pantaloncini corti, scarpe da tennis bianche, maglietta e cappellino. Sostanzialmente l'abbigliamento non si e' piu' evoluto dall'eta' di 7 anni.

-businessman wannabe con pantanoni troppo corti, maniche della giacca troppo lunghe, colletto cosi largo che sembra un collare, cintura marrone e scarpa nera, tutto condito da calzino bianco e cravatta che sembra uscito da un AcidTrip che neanche in Fear and Loothing in Las Vegas...

Io ritengo certi comportamenti una mancanza di rispetto verso se stessi.

Per quello che riguarda gli esami, la maggior parte sono scritti (tipo il 95%), quindi l'abbigliamento non conta molto.

L'impatto duro gli studenti lo hanno quando alla fine del college cercano di entrare in compagnie importanti (Fortune500), dove oltre al talento puro conta anche la capacita' di sapersi presentare e di interagire con ogni livello di management.

Steven11
"Marco83":

A mio parere il compito dell'universita' non e' solo quello di certificare che lo studente PincoPallino conosce la materia X, Y, Z, ma anche di preparare per il futuro. Dal momento che in ambito professionale si richiede un certo abbigliamento, e' bene abituarsi quanto prima.

Ciao Marco, per curiosità: quale è la prassi negli USA su questo fatto?

vict85
"Marco83":

Per quel che riguarda ingegneria, pantaloni e camicia sono abbastanza per praticamente tutte le occasioni (laurea esclusa); alla Bocconi o a giurisprudenza, probabilmente un po di eleganza non guasta.


Come ex studente di scienze politiche (laureato) ti assicuro che non serve il giacca e ancor più la cravatta. Andare in giacca e cravatta anche alla bocconi è eccessivo. D'inverno andare vestito con maglione, camicia e jeans (o ancora meglio altri tipi di pantaloni lunghi) è più che accettabile.

Marco831
Io seguirei gli stessi consigli che vengono dati nel caso di interviste di lavoro:

- l'abbigliamento dell'intervistato (esaminato) deve essere congruo con quello del recruiter (professore). Se l'ambiente e' formale, e' giusto presentarsi in giacca e cravatta (esempio: se vai a fare un esame di finanza strutturata alla Bocconi, probabilmente il professore arriva direttamente da qualche financial firm, e' in giacca e cravatta e si aspetta lo stesso da te). Se l'ambiente e' informale, e' bene non esagerare con l'eleganza (puo sembrare un modo per distrarre dal soggetto in questione); dal momento che nella mia esperienza non ho mai visto professori presentarsi in pantaloncini e maglietta, credo che sia bene fare altrettanto.

Per quel che riguarda ingegneria, pantaloni e camicia sono abbastanza per praticamente tutte le occasioni (laurea esclusa); alla Bocconi o a giurisprudenza, probabilmente un po di eleganza non guasta.

A mio parere il compito dell'universita' non e' solo quello di certificare che lo studente PincoPallino conosce la materia X, Y, Z, ma anche di preparare per il futuro. Dal momento che in ambito professionale si richiede un certo abbigliamento, e' bene abituarsi quanto prima.

teamracing_259
io ho sempre preferito non irritare il professore con un abbigliamento troppo sportivo, dato che molti anche se non lo danno a vedere ci tengono davvero tanto. il mio abbigliamento estivo da esame non ha fallito mai :wink:: agli scritti in cui si è in tanti jeans lungo leggero e polo a maniche corte, agli orali sempre jeans lungo leggero ma con una camicia a maniche lunghe.

cozzataddeo
"vict85":
Intendo solamente dire che se il professore ha delle idee su quale abbigliamento è opportuno tu dovresti cercare di rispettarli anche se non li approvi.

Naturalmente.

vict85
"Cozza Taddeo":
[...]
Quando ho fatto l'esame di Matematica 3 (Geometria proiettiva per intenderci) il prof. aveva i capelli come Branduardi, portava camicia hawaiana e infradito ed era abbastanza severo. Mi ha fatto uno degli orali più belli e significativi di tutta la mia carriera universitaria. Uno di quegli orali dove vedi che il prof. è interessato a capire se hai capito la materia e ti sai orientare e non se sai ripetere le dimostrazioni con tutti i passaggi. Dopo quel orale il mio rispetto nei suoi confronti è cresciuto enormemente. Molto più del rispetto che ho per tenti prof. duri e incravattati chiusi dentro il loro recinto concettuale.
Ribadisco: l'abito non fa il prof.

Il prof. che mi sono scelto epr la tesina di matematica è stato mio insegnante ad ingegneria ed era capace di venire a lezione con camicia arlecchinesca, giacca, mocassini e pantaloni con l'elastico in vita (il tutto con colori spaiati). E' laureato alla normale, ha scritto il miglio dizionario di Esperanto attualmente in circolazione e ha ottenuto tutta una serie di premi a livello nazionale per le sue pubblicazioni. inoltre è amato a più non posso dagli studenti.
Ribadisco: il rispetto sta in quello che c'è dentro i vestiti che uno indossa.

@Sergio
Proprio questo è quello che intendo! :D


Intendo solamente dire che se il professore ha delle idee su quale abbigliamento è opportuno tu dovresti cercare di rispettarli anche se non li approvi.

cozzataddeo
"vict85":
Il problema non sta nel cercare vestiti ricercati ma nel far si che l'altro sia ben disposto ad ascoltarti e che non sia distratto dal tuo look.
I cappelli. per esempio, rompono il contatto visivo e quindi sono generalmente una fonte di disturbo, inoltre sono quasi più in vista del tuo viso. Nello stesso modo sarebbe opportuno tagliarsi la barba o almeno curarla.

Queste mi sembrano considerazioni molto sensate, a cui non avevo pensato.

"vict85":
Il caso dei pantaloncini corti è diverso: il motivo per cui sono considerati offensivi è che non sono associati ad attività serie ma a passeggiate sotto il sole o comunque attività ludiche. Il metterli comunica alle persone educate così un disprezzo per la serietà del momento e quindi un offesa alla persona che in quel momento rappresenta l'ufficialità.
Se vogliamo possiamo anche aggiungere che loro, rappresentando un'autorità, si devono vestire in un certo modo e soffrire in silenzio.

Quando ho fatto l'esame di Matematica 3 (Geometria proiettiva per intenderci) il prof. aveva i capelli come Branduardi, portava camicia hawaiana e infradito ed era abbastanza severo. Mi ha fatto uno degli orali più belli e significativi di tutta la mia carriera universitaria. Uno di quegli orali dove vedi che il prof. è interessato a capire se hai capito la materia e ti sai orientare e non se sai ripetere le dimostrazioni con tutti i passaggi. Dopo quel orale il mio rispetto nei suoi confronti è cresciuto enormemente. Molto più del rispetto che ho per tenti prof. duri e incravattati chiusi dentro il loro recinto concettuale.
Ribadisco: l'abito non fa il prof.

Il prof. che mi sono scelto epr la tesina di matematica è stato mio insegnante ad ingegneria ed era capace di venire a lezione con camicia arlecchinesca, giacca, mocassini e pantaloni con l'elastico in vita (il tutto con colori spaiati). E' laureato alla normale, ha scritto il miglio dizionario di Esperanto attualmente in circolazione e ha ottenuto tutta una serie di premi a livello nazionale per le sue pubblicazioni. inoltre è amato a più non posso dagli studenti.
Ribadisco: il rispetto sta in quello che c'è dentro i vestiti che uno indossa.

@Sergio
Proprio questo è quello che intendo! :D

cozzataddeo
"Steven":
La mia perplessità nasce dal fatto che non trovo un motivo ragionevole per cui trasgredire a tali norme sia da considerarsi come un segno di mancanza di rispetto se non per il fatto che mi è stato insegnato così.

Certo.
Possiamo metterci dentro anche il non dover ruttare, mangiare rumorosamente, succhiare il brodo, mettere i gomiti sul tavolo o dondolarsi sulla sedia se sei invitato a pranzo in casa d'altri. :shock:
Nessuna di queste azioni toglie nulla o danneggia nessuno, ne sono consapevole.

Non sono d'accordo. (Quasi) tutte queste azioni producono un danno:
1) Ruttare: il rumore dell'aria emessa è sgradevole all'udito e l'odore dell'aria emessa non è proprio di gelsomino.
2) Mangiare rumorosamente e succhiare il brodo: il ciancicare vivande in modo sguaiato produce un rumore fastidiosissimo.
3) Dondolarsi sulla sedia: è pericoloso per l'incolumità dell'ospite per cui tiene in ansia chi lo ospita inoltre è concreto il rischio di danneggiare la sedia su cui ti dondoli
4) Mettere i gomiti sul tavolo: non mi dà nessun fastidio (credo di non accorgermene neppure quando qualcuno lo fa).

A questo posso aggiungere altre azioni che mi danno fastidio:
5) Parlare con la bocca piena: l'effetto sputacchiamento e la visione del bolo non ancora ingoiato è raccapricciante.
6) Non pulirsi le scarpe prima di entrare: si sporca casa altrui.
7) Tossire o starnutire senza mettersi la mano davanti: lo spargimento di germi è assicurato!
8) Tirare su col naso: il gracchiare catarroso del muco è sgradevolmente cacofonico.

Ripeto: il fastidio dovuto ai pantaloncini corti all'esame mi risulta incomprensibile.
Se io fossi un professore credo che sarebbe un bel diversivo fare un orale ad uno studente che si presentasse in maglietta e costume da bagno! 8-)

vict85
Andare troppo eleganti, se non ci si trova in occasioni particolari come le lauree (in cui comunque non si dovrebbe essere vestiti meglio dei professori che hai davanti), è generalmente controproducente, nello stesso modo in cui lo è andare vestiti male.
Essere eleganti non sta nel mostrare che si ha una giacca di prada ma consiste nel "nascondere" il vestito. Per spiegarmi meglio farò riferimento a "Elements of typographic style" di Bringhurst. In questo libro l'autore afferma che "Typography exists to honor content", cioé che tutto lo studio della pagina, del carattere... deve servire, prima di tutto, a rendere il testo leggibile, a non stancare il lettore mentre legge, a non distrarlo, a mostrare meglio le connessioni interne del testo... Nello stesso modo, ritengo, anche i vestiti in questi casi dovrebbero scomparire per mostrarti meglio.
Il problema non sta nel cercare vestiti ricercati ma nel far si che l'altro sia ben disposto ad ascoltarti e che non sia distratto dal tuo look.
I cappelli. per esempio, rompono il contatto visivo e quindi sono generalmente una fonte di disturbo, inoltre sono quasi più in vista del tuo viso. Nello stesso modo sarebbe opportuno tagliarsi la barba o almeno curarla.
Il caso dei pantaloncini corti è diverso: il motivo per cui sono considerati offensivi è che non sono associati ad attività serie ma a passeggiate sotto il sole o comunque attività ludiche. Il metterli comunica alle persone educate così un disprezzo per la serietà del momento e quindi un offesa alla persona che in quel momento rappresenta l'ufficialità. Se vogliamo possiamo anche aggiungere che loro, rappresentando un'autorità, si devono vestire in un certo modo e soffrire in silenzio.
Detto questo a me non piace mettere pantaloncini e metto sempre pantaloni lunghi (ad escusione di quando vado in spiaggia in cui ho solamente il costume (boxer) e maglietta.

amel3
"Steven":

Ma in tutta onestà, cosa consiglieresti a tuo figlio se tra 20 anni dovesse portarti a casa una ragazza che si presenta con il comportamento di cui sopra? :D


Onestamente io non riuscirei a dargli consigli... a momenti mi verrebbe da fare i complimenti a lei per il coraggio... :lol:

Scherzi a parte, sì è chiaro, un po' di sobrietà non guasta (nè troppa eleganza nè troppo poca)... Il cappellino è bruttissimo in ogni caso: almeno il coraggio di far vedere bene la tua faccia no? I pantaloni corti, boh, dipende, in ogni caso eviterei, almeno i minuti dell'esame si potrà pur resistere con i pantaloni lunghi no?
Resta il fatto che, come è stato detto, quando uno va a fare un esame (scuola, università, quello che è), quello che conta è quello che uno sa fare. A meno che non sia un esame di un corso di laurea dove si studia la moda... :-D

Quando andai a fare la maturità, me lo ricordo ancora, andai in camicia e abbastanza elegante e la prof di scienze mi prese per i fondelli, anche perchè si notava che ero dimagrito parecchio per la stanchezza... avrei voluto mollarle una pizza, ma ovviamente non potevo. Quando si dice che non sempre andare vestiti troppo bene conviene... :P

Vabbè basta avevo voglia di scrivere 4 cretinate... :-)

Steven11
La mia perplessità nasce dal fatto che non trovo un motivo ragionevole per cui trasgredire a tali norme sia da considerarsi come un segno di mancanza di rispetto se non per il fatto che mi è stato insegnato così.

Certo.
Possiamo metterci dentro anche il non dover ruttare, mangiare rumorosamente, succhiare il brodo, mettere i gomiti sul tavolo o dondolarsi sulla sedia se sei invitato a pranzo in casa d'altri. :shock:
Nessuna di queste azioni toglie nulla o danneggia nessuno, ne sono consapevole.
Ma in tutta onestà, cosa consiglieresti a tuo figlio se tra 20 anni dovesse portarti a casa una ragazza che si presenta con il comportamento di cui sopra? :D

cozzataddeo
"wedge":
già, mi sa che è proprio un fatto di educazione ricevuta.
io non mi permetterei mai di andare ad un esame con il cappellino (e non solo perchè mi sta male), ma nemmeno lo terrei in casa di qualcuno.
ma sui pantaloni corti, ben vengano, specie se permettono un po' di areazione evitando di presentarsi con maglietta/camicia pezzata.

Naturalmente anch'io sono non mi sognerei mai di andare ad un esame in pantaloncini corti o di tenere il cappello in testa in casa di qualcuno proprio a motivo dell'educazione che ho ricevuto.
La mia perplessità nasce dal fatto che non trovo un motivo ragionevole per cui trasgredire a tali norme sia da considerarsi come un segno di mancanza di rispetto se non per il fatto che mi è stato insegnato così.

"wedge":
ovviamente esteticamente le gambe da terzino di un uomo sono peggiori della visione di una gonna al ginocchio, magari tagliata asimmetricamente e accompagnata da delle belle scarpe decollete con la punta arrotondata e un tacco non eccessivo ;) ;) ;)

Questa considerazione credo che metta d'accordo tutte le generazioni!!! :D

wedge
già, mi sa che è proprio un fatto di educazione ricevuta.
io non mi permetterei mai di andare ad un esame con il cappellino (e non solo perchè mi sta male), ma nemmeno lo terrei in casa di qualcuno.
ma sui pantaloni corti, ben vengano, specie se permettono un po' di areazione evitando di presentarsi con maglietta/camicia pezzata.

concordo con Cozza Taddeo insomma, vedo gli shorts equivalenti alla gonna al ginocchio di una ragazza. (anche se ovviamente esteticamente le gambe da terzino di un uomo sono peggiori della visione di una gonna al ginocchio, magari tagliata asimmetricamente e accompagnata da delle belle scarpe decollete con la punta arrotondata e un tacco non eccessivo ;) ;) ;) )

Luca.Lussardi
Evidentemente la pensiamo in modo diverso; secondo me è mancanza di rispetto, io sono stato educato così.

enigmagame
"Cozza Taddeo":

Sinceramente io il discorso sull'abbigliamento non rispettoso continuo a non capirlo.
Tolto il caso in cui una persona si presenti in uno stato indecente per il pubblico pudore, nel qual caso trasgredirebbe delle leggi italiane e come tale sarebbe perseguibile, non vedo perché uno studente non potrebbe avere la libertà di vestirsi come vuole, purché naturalmente sia pulito.

Concordo pienamente, anche sul resto del tuo post...

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