Dubbi sul mondo del lavoro
Sto per iniziare il mio primo anno fuori corso,
sono studente di ing. meccanica magistrale.
Mi restano 8 esami più tesi; abbastanza insomma.
Ho avuto un rallentamento al primo anno
del biennio, per motivi di cui più o meno mi
sento responsabile ho dato solo un esame e un
laboratorio pur essendomi immatricolato dall'inizio
dell'anno. Poi mi sono ripreso,
ma non così bene. Sono a quota 5 esami.
Non mi sono mai trovato alla triennale in questa
situazione, e l'effetto più brutto è che pur
volendo 'accelerare' mi ritrovo invece a
perdere un sacco di tempo, sono
abbattuto per gli errori commessi
e non riesco a focalizzarmi sugli
esami che rimangono. È come se avessi perso fiducia
nel futuro lavorativo. Mi sento già fuori
dalle corse, come se mi rimanga solo da sperare in qualcosa dopo il pezzo di carta. Non mi sento
incentivato.
Non ho esperienze lavorative, nessuna competenza
tecnica, solo la laurea e un anno fuori corso.
So che dovrei studiare ancora sodo e fare
si che quest'anno sia l'ultimo, ma è come se
fossi in seconda e non riesca a passare alla terza,
quarta, quinta. Questo è dovuto sicuramente a una mancanza di sicurezza e fiducia, quella che prima mi era data dallo stare al passo. La tranquillità e la sicurezza
per me è il primo fattore a di rendimento.
Sono una persona abbastanza emotiva!!
Forse questo è un difetto che non si addice a un'ingegnere.
C'è qualcuno che si è trovato ad affrontare una situazione simile e a posteriori saprebbe consigliarmi come superare questo punto di ristagno?
È il mio carattere, ma vorrei cambiarlo, credo almeno.
sono studente di ing. meccanica magistrale.
Mi restano 8 esami più tesi; abbastanza insomma.
Ho avuto un rallentamento al primo anno
del biennio, per motivi di cui più o meno mi
sento responsabile ho dato solo un esame e un
laboratorio pur essendomi immatricolato dall'inizio
dell'anno. Poi mi sono ripreso,
ma non così bene. Sono a quota 5 esami.
Non mi sono mai trovato alla triennale in questa
situazione, e l'effetto più brutto è che pur
volendo 'accelerare' mi ritrovo invece a
perdere un sacco di tempo, sono
abbattuto per gli errori commessi
e non riesco a focalizzarmi sugli
esami che rimangono. È come se avessi perso fiducia
nel futuro lavorativo. Mi sento già fuori
dalle corse, come se mi rimanga solo da sperare in qualcosa dopo il pezzo di carta. Non mi sento
incentivato.
Non ho esperienze lavorative, nessuna competenza
tecnica, solo la laurea e un anno fuori corso.
So che dovrei studiare ancora sodo e fare
si che quest'anno sia l'ultimo, ma è come se
fossi in seconda e non riesca a passare alla terza,
quarta, quinta. Questo è dovuto sicuramente a una mancanza di sicurezza e fiducia, quella che prima mi era data dallo stare al passo. La tranquillità e la sicurezza
per me è il primo fattore a di rendimento.
Sono una persona abbastanza emotiva!!
Forse questo è un difetto che non si addice a un'ingegnere.
C'è qualcuno che si è trovato ad affrontare una situazione simile e a posteriori saprebbe consigliarmi come superare questo punto di ristagno?
È il mio carattere, ma vorrei cambiarlo, credo almeno.
Risposte
A parte il fatto che mestieri come idraulico, falegname e elettricista sono mestieri più che degni
In effetti non mi sembra che nell' intervento di Stormy ci sia una negazione di questa tua affermazione ( che anch' io tra l'altro la condivido assolutamente).
In aggiunta , vorrei esprimere la mia opinione , anche se so di correre il rischio di essere frainteso.
Parlando di mestieri più che degni, secondo me , bisogna specificare rispetto a chi.
Per dirla meglio , se vedo un ingegnere "robonucleare" che fa l'idraulico o il falegname , a me viene da piangere.
(ribadisco il mio rispetto per i falegnami, idraulici , .... ).
Non trovo giusto che , almeno qui in Italia , una persona laureata venga trattata , in particolare mi riferisco al salario ,
come un impiegato qualsiasi del Leroy Merlin .
(ribadisco ancora una volta che non ho niente contro la classe operaia , i miei genitori, tra l'altro , sono due operai).
In definitiva non voglio far distinzioni , di carattere essenziale , tra una persona laureata e una non ,
dico solo che io sto sputando sangue , la vista mi si sta abbassando e per la prima volta nella mia vita ( io ho sempre giocato a calcio ) ciò pure un pò de panzetta


Insomma sto facendo delle rinunce , consapevoli , pesanti per la mia età. Ovvio che non lo sto facendo per soldi, sarei uno stupido e un povero illuso .
Tuttavia non vorrei ritrovarmi a far l'idraulico dopo la laurea, ne il falegname , dal mio punto di vista , sarebbe come sputare sui miei sacrifici.
"stormy":
concentrati sullo studio e non pensare al futuro lavorativo : tanto lavoro non ce n'è
una volta che ti sarai laureato per la tua soddisfazione personale,impara un mestiere,tipo idraulico,falegname o elettricista
purtroppo questa è la triste verità
Mamma mia che visione cupa! (A parte il fatto che mestieri come idraulico, falegname e elettricista sono mestieri più che degni.)
E' vero che oggi trovare un lavoro è molto più difficile rispetto a qualche tempo fa, ma insomma, la situazione non è certo così a senso unico! Certo bisogna essere pronti dopo laureati a fare qualche sacrificio, magari a trasferirsi anche all'estero se necessario, per iniziare a far esperienza e arricchire il proprio curriculum.
"seven":
Quel che conta per l'esterno è che hai perso un anno, che non hai acquisito ulteriori capacità e praticamente hai sprecato l'opportunità di essere un talento.
1) Io non conosco il voto di laurea di nessuno dei miei colleghi e tantomeno so quanto tempo ci abbiamo messo a laurearsi
2) nessuno, sul lavoro, mi ha mai chiesto nulla riguardo al mio rendimento universitario. Nel parlare dell'università, ci raccontiamo al massimo di come l'abbiamo vissuta e di che cosa ci piaceva, o del tal professore
4) mio fratello è ingegnere e si è laureato con un voto basso (che peraltro non ricordo), ma a livello lavorativo adesso è nella stessa identica posizione di un "110 e lode" (adesso, non per scoraggiare gli "studiosi" eh

4) io non mi ricordo nemmeno se mi sono laureata al primo o al secondo anno fuori corso. Mi ricordo, sì, che all'università ogni tanto mi veniva il pensiero "oddio, sono in ritardo!", ma poi in nessun colloquio di lavoro mi è stato chiesto niente in proposito e adesso dovrei mettermi a fare i conti per ricostruire in quanto tempo mi sono laureata.
5) ho anche un anno "buco" nel cv, passato a fare un lavoro che non c'entrava niente con quello che stavo cercando, e anche lì nessuno mi ha mai chiesto nulla, nessuno mi ha chiesto se e come mai io abbia "perso" un anno. Mi hanno sempre chiesto quello che ho fatto, non quello che non ho fatto.
Dai 1, 2, 3, 4, 5 ..... ti ho un po' convinto che non hai niente da rimediare, Seven

Seven io non la farei così tragica. Se ti riuscissi a laureare solo un anno in ritardo non avresti alcun problema a trovare un lavoro. Tutte le aziende che sono venute ad ingegneria hanno sempre parlato di età max 26 anni per la laurea magistrale. Sicuramente finire in tempo potrebbe far mettere il tuo cv in cima alla pila che gli è arrivata ma considerando i molti "plurifuoricorso" presenti (aventi spesso voti mediocri) non credo saresti proprio in condizioni disperate.
Detto questo, immagino non debba essere bello per il morale rimanare indietro alla magistrale dopo aver fatto una triennale molto buona.
Detto questo, immagino non debba essere bello per il morale rimanare indietro alla magistrale dopo aver fatto una triennale molto buona.
"stormy":
concentrati sullo studio e non pensare al futuro lavorativo : tanto lavoro non ce n'è
una volta che ti sarai laureato per la tua soddisfazione personale,impara un mestiere,tipo idraulico,falegname o elettricista
purtroppo questa è la triste verità
Stormy, ti dirò, questa non è la verità.
Non siamo in guerra e il paese non è fallito.
Se hai talento il lavoro lo trovi e forse te lo scegli pure.
Non sotto casa, questo è certo, molto
probabilmente non in Italia.
Io sto demotivato perché per
la triennale sono stato uno studente modello,
se fossi stato una persona obiettiva e sicura
di me avrei proseguito su quella linea.
Purtroppo questo non è stato,
ho adottato un modo di pensare che
solo adesso scopro essere stato
la sorgente di tutti i miei problemi.
Di pari devo ammettere che parallelamente
sono cresciuto molto come persona,
ho sbagliato a lungo, ma ho imparato poi tanto.
Per molti aspetti caratteriali due anni fa
ero immaturo e miope.
La cosa triste è che questo per te conta, ma sul mondo del lavoro non conta.
Quel che conta per l'esterno è che hai perso un anno,
che non hai acquisito ulteriori capacità
e praticamente hai sprecato l'opportunità di essere un talento.
Questa è la verità.
Il mio consiglio è di concentrarti sul singolo esame cercando di darlo al meglio e seguendo le tue tempistiche.
Probabilmente adesso 1-2 anni fuori corso ti sembreranno un'eternità, ma nel mondo del lavoro sono ancora "gestibili", sopratutto se vieni da una facoltà seria.
Probabilmente adesso 1-2 anni fuori corso ti sembreranno un'eternità, ma nel mondo del lavoro sono ancora "gestibili", sopratutto se vieni da una facoltà seria.
concentrati sullo studio e non pensare al futuro lavorativo : tanto lavoro non ce n'è
una volta che ti sarai laureato per la tua soddisfazione personale,impara un mestiere,tipo idraulico,falegname o elettricista
purtroppo questa è la triste verità
una volta che ti sarai laureato per la tua soddisfazione personale,impara un mestiere,tipo idraulico,falegname o elettricista
purtroppo questa è la triste verità