Dove vivere?
Io ho già in programma di andarmene, fra 3 anni proverò o l'ingresso alla Normale di Pisa in matematica oppure al Politecnico di Torino per ingegneria informatica, dipende da come mi girerà e se mi andrà di rischiare di non trovare lavoro da matematico o se avro voglia di diventare un più ricercato e pagato ingengere informatico, quel che è certo è che a laurea finita (e non escludo di laurearmi all'estero) cambio paese, diciamo che mi ispirano particolarmente Malta e l'Australia.
Pro di Malta:
Tassazione per le società e per le persone fisiche tra le più basse d'Europa.
Costo della vita risibile, prezzi talvolta la metà di quelli italiani.
Clima molto favorevole (non reggo il freddo
)
La lingua ufficiale è l'inglese, che in pratica gia conosco ed è comunque facile da imparare.
Messa bene economicamente, fai conto che in pratica ha un tasso di disoccupazione chè è la metà di quello italiano.
Vicina all'italia e possibilità di voli low cost anche per salutare gli amici e i parenti rimasti in italia.
Turismo molto presente nei mesi estivi, prettamente giovani e giovanissimi.
Contro:
Spopolata nei mesi invernali e se ti allontani dai centri abitati in pratica ti sembra di stare in africa.
Sull'Australia mi devo ancora informare concretamente.
Pro di Malta:
Tassazione per le società e per le persone fisiche tra le più basse d'Europa.
Costo della vita risibile, prezzi talvolta la metà di quelli italiani.
Clima molto favorevole (non reggo il freddo

La lingua ufficiale è l'inglese, che in pratica gia conosco ed è comunque facile da imparare.
Messa bene economicamente, fai conto che in pratica ha un tasso di disoccupazione chè è la metà di quello italiano.
Vicina all'italia e possibilità di voli low cost anche per salutare gli amici e i parenti rimasti in italia.
Turismo molto presente nei mesi estivi, prettamente giovani e giovanissimi.
Contro:
Spopolata nei mesi invernali e se ti allontani dai centri abitati in pratica ti sembra di stare in africa.
Sull'Australia mi devo ancora informare concretamente.
Risposte
Così su due piedi direi che non sia costruttivo parlare di emigrazione "a prescindere". Voglio dire, se si trova una buona occasione all'estero è bene fiondarcisi, e non si può negare che l'Italia offra sempre meno speranze per fare ricerca o impresa (soprattutto per puro e semplice disinteresse di chi di dovere).
Ma partire, come ho visto e sentito fare, già al primo anno di Università nell'ordine di idee "laurea e poi emigro" mi sembra assurdo. Un conto è tentare di perseguire le proprie ambizioni ed essere in seguito costretti a ripiegare su soluzioni più onerose, un altro è partire in quarta verso altri lidi basandosi su luoghi comuni, seppure nient'affatto infondati.
Anzi, spesso (benché rappresenti una vera sfida) un Paese in ribasso (che sia del Terzo Mondo o semplicemente "malgovernato") è il luogo ideale dove cercare di far germinare le proprie idee, perché stupidità o meno, è pur sempre il luogo dove ce n'è più bisogno.
Questo se si parla di lavoro, ovviamente. Per quanto riguarda lo studio (avanzato), l'estero è una prima scelta scontata anche solo per motivi di arricchimento personale (cultura, esperienza, diversi metodi di studio-lavoro-convivenza etc.). E questo a prescindere dal Paese di provenienza
Tornando quindi propriamente in-topic: personalmente sono sempre stato attratto dall'Inghilterra. Ho avuto occasione di fare un salto a Cambridge, di sicuro incarna meglio di qualunque altro posto la tipica "cittadina universitaria"; sono poco informato del sistema universitario all'estero (funzionamento, burocrazia e "metodi didattici"), ma potrei non dovermene preoccupare, o almeno, quello albionico dà l'impressione di essere un club piuttosto esclusivo.
Le metropoli canadesi in ogni caso, Vancouver in primis, restano le più alte in fatto di vivibilità in tutte le classifiche!
Ma partire, come ho visto e sentito fare, già al primo anno di Università nell'ordine di idee "laurea e poi emigro" mi sembra assurdo. Un conto è tentare di perseguire le proprie ambizioni ed essere in seguito costretti a ripiegare su soluzioni più onerose, un altro è partire in quarta verso altri lidi basandosi su luoghi comuni, seppure nient'affatto infondati.
Anzi, spesso (benché rappresenti una vera sfida) un Paese in ribasso (che sia del Terzo Mondo o semplicemente "malgovernato") è il luogo ideale dove cercare di far germinare le proprie idee, perché stupidità o meno, è pur sempre il luogo dove ce n'è più bisogno.
Questo se si parla di lavoro, ovviamente. Per quanto riguarda lo studio (avanzato), l'estero è una prima scelta scontata anche solo per motivi di arricchimento personale (cultura, esperienza, diversi metodi di studio-lavoro-convivenza etc.). E questo a prescindere dal Paese di provenienza

Tornando quindi propriamente in-topic: personalmente sono sempre stato attratto dall'Inghilterra. Ho avuto occasione di fare un salto a Cambridge, di sicuro incarna meglio di qualunque altro posto la tipica "cittadina universitaria"; sono poco informato del sistema universitario all'estero (funzionamento, burocrazia e "metodi didattici"), ma potrei non dovermene preoccupare, o almeno, quello albionico dà l'impressione di essere un club piuttosto esclusivo.

Le metropoli canadesi in ogni caso, Vancouver in primis, restano le più alte in fatto di vivibilità in tutte le classifiche!
Camillo mi ha segnalato il topic visto che si parla di Montpellier. E' molto che non intervengo sul forum, ma in questo caso mi sento chiamato in causa.
Io vivo a Montpellier da fine settembre, mi sono trasferito qui per iniziare il dottorato in Matematica. E' una bellissima cittadina universitaria, vicina al mare (circa 8 km), che si può raggiungere in circa 20 minuti di tram dal centro storico. Personalmente mi trovo benissimo, gli unici lati negativi, almeno per me, sono il Francese (non perché sia difficile - tutt'altro, si impara in fretta - ma proprio perché non mi piace per niente) e i rapporti con la gente... I Francesi non mi sembrano apertissimi, sebbene, a quanto mi è stato detto, la situazione sia migliore che nel Nord (Parigi etc). Personalmente, come popolo preferisco gli Americani. Ma tutto sommato, il bilancio è più che positivo.

Ho come il presentimento che la scelta ricadrà su Montpellier...

L'Andalusia, e in particolare Cordoba, luminosa, bella e accogliente è rimasta nel mio immaginario. Sembra un po' una città dove il tempo si è fermato, però. Ha un grande fascino, ma non respiri "internazionalità", dinamismo.
Se potessi scegliere, io mi trasferirei là. Ma la poca somiglianza con Monaco mi fa pensare che non è il posto che cerchi.
Se potessi scegliere, io mi trasferirei là. Ma la poca somiglianza con Monaco mi fa pensare che non è il posto che cerchi.
"Sergio":
[...]
Se non ci piovesse tanto per quasi tutto l'anno (confermatoci da una coppia conosciuta in vacanza) la Bretagna non sarebbe da meno.
Ti dico solo che a Quimper alla fine abbiamo dovuto fare attenzione a non camminare troppo vicino al bordo del marciapiede perché altrimenti le macchine si fermavano!
Non stento a crederci. In pochi altri posti ho riscontrato (in termini automobilistici) la stessa arroganza degli italiani, ed uno di questi è Londra. Ricordo che ho rischiato letteralmente di essere investito presso l'Albert Bridge (in direzione Battersea, per chi sapesse di cosa sto parlando), dove non ci sono semafori temporizzati per i pedoni né strisce pedonali (rarissime!), e l'unico modo per attraversare la strada è quello di cercare di intelligere il comportamento degli automobilisti, che per inciso guidano come pazzi e tirano dritto se vedono gente in mezzo alla strada.
Io sono nato qui e resto qui, nel bene e nel male.
"Sergio":
[...]
Mi fai tornare in mente il racconto di un vecchio amico motociclista che non vedo da tanto tempo. Aveva una compagna svizzera e diceva, tra l'altro: «quello che in Italia non appartiene a qualcuno in particolare non è di nessuno [quindi è una possibile discarica], in Svizzera è di tutti [quindi è curato da tutti]».
Oppure un professore svizzero di storia medievale conosciuto anni fa in vacanza. Lui e la moglie avevano una conoscenza dei fatti e dei dettagli del vivere sociale in tutti i suoi aspetti che averebbe fatto impallidire qualsiasi italiano (almeno quelli la cui principale fonte di informazione è la tv); quando l'ho fatto loro notare mi hanno risposto: «in Svizzera è normale, perché siamo continuamente chiamati a decidere delle cose più varie con i referendum».
Politicamente parlando, non so dirti molto. Noi siamo stati sotto i Grigioni dal 1512 al 1797 (che peraltro tentarono di riprenderci anche dopo la discesa di Napoleone), e anche attualmente i rapporti rimangono forti (fino a pochi anni fa si parlava di almeno 5 o 6 mila frontalieri italiani).
Detto questo, la prima cosa di cui ti accorgi quando passi la dogana - alla quale per inciso non ti fermano quasi mai - è l'asfalto. Si passa dalla gruviera ad un tavolo da biliardo senza passare dal Via, ma è solo la punta dell'iceberg, e ci si rende immediatamente conto che c'è qualcosa di diverso (sono invero sufficienti un paio di trasmissioni televisive su RSI). Ne ho viste davvero un sacco lì, di cose che mi hanno stupito: bagni pubblici di autogrill in cui avrei potuto lavarmi la faccia, vacche che pascolano allegramente al ciglio delle autostrade, verbali da 50 CHF per aver sputato (saliva, non napalm!) nell'erba di un giardino pubblico, automobilisti che si fermano immediatamente per far passare i pedoni[nota]Una volta ero in alta valle - zona parecchio frequentata dagli svizzeri - e dovevo attraversare la strada con mio padre. Guardo a destra, una macchina si ferma. Dico: "Toh, un italiano che si ferma per farci passare..." e mio padre: "Guarda la targa!", che ovviamente era svizzera.[/nota] etc...
E poi cose come questa

mi mandano sempre in brodo di giuggiole

Sì, le parole sono la parte più difficile. E il parlato è raro riuscire a farlo senza commettere errori di costruzione (le fanno in continuazione anche i tedeschi). Però insomma, si fa. E a me personalmente piace anche più del francese

Non so se ti possa interessare, o se tu lo abbia già visto, ma io tempo fa avevo trovato qualche informazione (su USA e Australia) su questo sito: http://www.italiansinfuga.com/
Ovviamente tu sarai interessato ad altri paesi ma credo ci siano anche essi oltre a U.S.A. e Australia.
Buona fortuna...
Ovviamente tu sarai interessato ad altri paesi ma credo ci siano anche essi oltre a U.S.A. e Australia.
Buona fortuna...

Vivo da un po' di tempo in Germania. Vicino Francoforte.
Secondo me la Germania offre tanto, si vive bene e la gente è molto molto ospitale.
Il nord però non è propriamente un posto ospitale come clima; inoltre è una germania molto molto tedesca, non come la Baviera.
Inoltre per vivere qui bisogna conoscere la lingua. Altrimenti si è un po' tagliati fuori da tutto. Ma magari questa è una cosa che ho avvertito io da "ragazzo".
Tuttavia mi sento di rincuorare tutti: il tedesco è molto meno difficile di come appare.
Secondo me la Germania offre tanto, si vive bene e la gente è molto molto ospitale.
Il nord però non è propriamente un posto ospitale come clima; inoltre è una germania molto molto tedesca, non come la Baviera.
Inoltre per vivere qui bisogna conoscere la lingua. Altrimenti si è un po' tagliati fuori da tutto. Ma magari questa è una cosa che ho avvertito io da "ragazzo".
Tuttavia mi sento di rincuorare tutti: il tedesco è molto meno difficile di come appare.
Se non ci fosse di mezzo la storia del mare, io direi Svizzera ad occhi chiusi.
Sono i miei "vicini di casa", e so di cosa sto parlando.
Sono i miei "vicini di casa", e so di cosa sto parlando.