Dottorato di ricerca sei anni dopo la laurea
Mi sono laureato in matematica nel 2004, votazione 110/110 e lode e media esami 29,4.
In tanti pensavano che avrei provato a fare il concorso per il dottorato, optai invece per il concorso per l'accesso alla ssis. Lo superai e conseguii, dopo due anni, l'abilitazione all'insegnamento di matematica e fisica nelle scuole superiori.
Dal punto di vista lavorativo la scelta fatta è stata la più opportuna, dato che nel 2007, all'età di 28 anni, ho ottenuto la nomina in ruolo mentre i colleghi che hanno tentato la strada del dottorato si barcamenano fra occupazioni a termine: assegni e contratti di ricerca, supplenze brevi e saltuarie, lezioni private.
Non ho comunque mai visto nell'insegnamento alle superiori un ripiego, dato che mi piace il mio lavoro, Il fatto che mi piaccia non implica però che al momento ne sia soddisfatto. Sono infatti assai deluso per stato in cui è precipitata la scuola italiana e ciò che è peggio è che non vedo una via d'uscita, dato che di anno in anno noto un profondo aggravarsi della situazione.
In particolare sono piuttosto deluso dalla mancanza di curiosità intellettuale da parte di troppi studenti, dal loro modo di studiare la matematica poco critico e per lo più mnemonico. Non parliamo dei casi di totale disinteresse, con trucchetti del tipo "cancelliamo completamente certe materie, perchè tanto è possibile essere promossi anche con un due in matematica abbinato magari a un quattro e un cinque in altre discipline". avallati da consigli di classe che non hanno nulla da invidiare a quello del film "La scuola" di Daniele Luchetti.
Certo, le eccezioni non mancano, e sono quelle che ti consentono di amare quello che è un bellissimo lavoro, che però può essere svolto bene solo se si verificano certe condizioni.
Potremo discutere a lungo dello stato della scuola oggi, con particolare riferimento all'insegnamento della matematica.
Tuttavia non è di questo che vorrei parlare in questo topic.
Il vero oggetto del topic è il mio bisogno di "staccare la spina" per un certo periodo. A tale scopo mi è venuta in mente un'idea, che forse è pure folle (lascio a voi l'onere di giudicare in merito) ed è relativa ad una cosa che mi sarebbe piaciuto fare appena laureato: sostenere il concorso per l'ammissione al dottorato di ricerca in matematica. Sarebbe fattibile farlo dopo tanto tempo ?
La legge mi consentirebbe di mettermi in "congedo straordinario" per tutta la durata del corpo e, rinunciando ad
un'eventuale borsa di studio, conserverei il diritto alla retribuzione come docente.
Ma la cosa è sensata e fattibile ? Gli anni trascorsi dalla laurea non sono tantissimi, ma neppure pochi.Non ho mai rinunciato ad interessarmi alla matematica "altra" rispetto a quella che insegno, ma ovviamente c'è della ruggine da smaltire.
Cìè da dire che poichè le selezioni si tengono di solito verso la fine dell'anno solare, avrei praticamente tutto il 2010 per prepararmi.
Vorrei un vostro parere sincero, fosse anche per dirmi che sono un pazzo perchè certe scelte vanno fatte al tempo giusto oppure mai
più.
Vorrei inoltre chiarire che non mi considero frustrato per mio lavoro (dato che amo la professione che svolgo), ma piuttosto mi ritengo deluso da una serie
di condizioni che portano i docenti a lavorare in ambienti demotivanti. Da qui la ricerca di nuovi stimoli che mi portano a voler cavalcare una vecchia ambizione (oggi realizzabile ? oppure folle e assurda ? )
Datemi pure il vostro parere. Qualunque esso sia, sarà un piacere farmi una chiacchierata con voi.
In tanti pensavano che avrei provato a fare il concorso per il dottorato, optai invece per il concorso per l'accesso alla ssis. Lo superai e conseguii, dopo due anni, l'abilitazione all'insegnamento di matematica e fisica nelle scuole superiori.
Dal punto di vista lavorativo la scelta fatta è stata la più opportuna, dato che nel 2007, all'età di 28 anni, ho ottenuto la nomina in ruolo mentre i colleghi che hanno tentato la strada del dottorato si barcamenano fra occupazioni a termine: assegni e contratti di ricerca, supplenze brevi e saltuarie, lezioni private.
Non ho comunque mai visto nell'insegnamento alle superiori un ripiego, dato che mi piace il mio lavoro, Il fatto che mi piaccia non implica però che al momento ne sia soddisfatto. Sono infatti assai deluso per stato in cui è precipitata la scuola italiana e ciò che è peggio è che non vedo una via d'uscita, dato che di anno in anno noto un profondo aggravarsi della situazione.
In particolare sono piuttosto deluso dalla mancanza di curiosità intellettuale da parte di troppi studenti, dal loro modo di studiare la matematica poco critico e per lo più mnemonico. Non parliamo dei casi di totale disinteresse, con trucchetti del tipo "cancelliamo completamente certe materie, perchè tanto è possibile essere promossi anche con un due in matematica abbinato magari a un quattro e un cinque in altre discipline". avallati da consigli di classe che non hanno nulla da invidiare a quello del film "La scuola" di Daniele Luchetti.
Certo, le eccezioni non mancano, e sono quelle che ti consentono di amare quello che è un bellissimo lavoro, che però può essere svolto bene solo se si verificano certe condizioni.
Potremo discutere a lungo dello stato della scuola oggi, con particolare riferimento all'insegnamento della matematica.
Tuttavia non è di questo che vorrei parlare in questo topic.
Il vero oggetto del topic è il mio bisogno di "staccare la spina" per un certo periodo. A tale scopo mi è venuta in mente un'idea, che forse è pure folle (lascio a voi l'onere di giudicare in merito) ed è relativa ad una cosa che mi sarebbe piaciuto fare appena laureato: sostenere il concorso per l'ammissione al dottorato di ricerca in matematica. Sarebbe fattibile farlo dopo tanto tempo ?
La legge mi consentirebbe di mettermi in "congedo straordinario" per tutta la durata del corpo e, rinunciando ad
un'eventuale borsa di studio, conserverei il diritto alla retribuzione come docente.
Ma la cosa è sensata e fattibile ? Gli anni trascorsi dalla laurea non sono tantissimi, ma neppure pochi.Non ho mai rinunciato ad interessarmi alla matematica "altra" rispetto a quella che insegno, ma ovviamente c'è della ruggine da smaltire.
Cìè da dire che poichè le selezioni si tengono di solito verso la fine dell'anno solare, avrei praticamente tutto il 2010 per prepararmi.
Vorrei un vostro parere sincero, fosse anche per dirmi che sono un pazzo perchè certe scelte vanno fatte al tempo giusto oppure mai
più.
Vorrei inoltre chiarire che non mi considero frustrato per mio lavoro (dato che amo la professione che svolgo), ma piuttosto mi ritengo deluso da una serie
di condizioni che portano i docenti a lavorare in ambienti demotivanti. Da qui la ricerca di nuovi stimoli che mi portano a voler cavalcare una vecchia ambizione (oggi realizzabile ? oppure folle e assurda ? )
Datemi pure il vostro parere. Qualunque esso sia, sarà un piacere farmi una chiacchierata con voi.
Risposte
"Fioravante Patrone":
Anzi, la situazione generale è tale per cui mi verrebbe da dirti: ti interessa il dottorato DIMS (Dott in Ing Mat e Simulaz)? Manifesta interesse e sarai accolto al 99.9%, se non di più...
Per quale motivo?è un dottorato di serie B? non viene considerato al pari degli altri?
Scusate se rievoco questo post, non è poi così vecchio..
Si può fare, ma al ritorno a scuola, una volta finito il dottorato, sarà possibile avere abbastanza tempo da continuare a collaborare con l'università? Certo sarebbe meglio chiedere il part-time dopo il dottorato, ma si potrà averlo senza problemi?
"enomis":
Non ho comunque mai visto nell'insegnamento alle superiori un ripiego, dato che mi piace il mio lavoro, Il fatto che mi piaccia non implica però che al momento ne sia soddisfatto. Sono infatti assai deluso per stato in cui è precipitata la scuola italiana e ciò che è peggio è che non vedo una via d'uscita, dato che di anno in anno noto un profondo aggravarsi della situazione.
In particolare sono piuttosto deluso dalla mancanza di curiosità intellettuale da parte di troppi studenti, dal loro modo di studiare la matematica poco critico e per lo più mnemonico. Non parliamo dei casi di totale disinteresse, con trucchetti del tipo "cancelliamo completamente certe materie, perchè tanto è possibile essere promossi anche con un due in matematica abbinato magari a un quattro e un cinque in altre discipline". avallati da consigli di classe che non hanno nulla da invidiare a quello del film "La scuola" di Daniele Luchetti.
Certo, le eccezioni non mancano, e sono quelle che ti consentono di amare quello che è un bellissimo lavoro, che però può essere svolto bene solo se si verificano certe condizioni.
Potremo discutere a lungo dello stato della scuola oggi, con particolare riferimento all'insegnamento della matematica.
Tuttavia non è di questo che vorrei parlare in questo topic.
Tutto dipende dal tipo di scuola in cui insegni.
Dove lavori? In un professionale?
@enomis: C'è una mia collega che ha fatto la scelta di cui parli; lei ha "qualche" anno in più di te e me, però sembra contenta di essersi staccata da un mondo in cui si sentiva un po' stretta e del lavoro che sta facendo ora.
@FP:
@FP:
"Fioravante Patrone":
Date le condizioni che descrivi, non saprei dire altro che: provaci! Tra l'altro è un momento in cui è facile accedere a un dottorato, per di più senza necessità di avere la borsa (grazie al congedo). Anzi, la situazione generale è tale per cui mi verrebbe da dirti: ti interessa il dottorato DIMS (Dott in Ing Mat e Simulaz)? Manifesta interesse e sarai accolto al 99.9%, se non di più...

E' uno dei motivi che mi spingerà, appena laureato a presentarmi al concorso per il dottorato di ricerca. La scuola italiana è un mondo che si sta rovinando sempre di più, sopratutto per quel che riguarda l'insegnamento delle materie scientifiche. Vai, insegui il tuo sogno...
Date le condizioni che descrivi, non saprei dire altro che: provaci! Tra l'altro è un momento in cui è facile accedere a un dottorato, per di più senza necessità di avere la borsa (grazie al congedo). Anzi, la situazione generale è tale per cui mi verrebbe da dirti: ti interessa il dottorato DIMS (Dott in Ing Mat e Simulaz)? Manifesta interesse e sarai accolto al 99.9%, se non di più...
Dopo di che, una volta iniziato un dottorato, vedrai. Ti sarai fatto, mal che vada, una esperienza di un certo interesse. Se poi va bene, buon volo.
Se puoi/vuoi ti suggerirei di valutare con cura che dottorato fare e in quale città.
Dopo di che, una volta iniziato un dottorato, vedrai. Ti sarai fatto, mal che vada, una esperienza di un certo interesse. Se poi va bene, buon volo.
Se puoi/vuoi ti suggerirei di valutare con cura che dottorato fare e in quale città.