Domanda agli universitari "vissuti"...
Salve, avrei una domanda da porre da chi vive da più tempo di me in ambiente universitario...
Tutti sappiamo che, dato il costo dei libri, e la quantità dei suddetti, spesso si ricorre ad altre "pratiche"
per accaparrarci il fondamentale materiale di studio. Non c'è studente, o quasi, che non abbia almeno un libro fotocopiato, perchè comprarli tutti originali è davvro troppo oneroso. Ora volevo chiedere: all'esame possiamo presentarci con questo tipo di libri? non è che faranno storie i prof?
Inoltre gira voce nel mio dipartimento che l'autore di un libro che uso quest'anno e che mi servirà anche per l'anno prossimo sarà il mio prof appunto del prossimo anno, e che tale prof non sopporta chi non ha il suo libro originale.
Ora, è (come spero) una leggenda dipartimentale, o è verosimile come cosa? Sono nuovo dell'ambiente, quindi lo chiedo ai più esperti....ciao a tutti e grazie
Tutti sappiamo che, dato il costo dei libri, e la quantità dei suddetti, spesso si ricorre ad altre "pratiche"

Inoltre gira voce nel mio dipartimento che l'autore di un libro che uso quest'anno e che mi servirà anche per l'anno prossimo sarà il mio prof appunto del prossimo anno, e che tale prof non sopporta chi non ha il suo libro originale.
Ora, è (come spero) una leggenda dipartimentale, o è verosimile come cosa? Sono nuovo dell'ambiente, quindi lo chiedo ai più esperti....ciao a tutti e grazie

Risposte
Senza parole.
Interessante...
http://www.corriere.it/cronache/08_apri ... 6ba6.shtml
Ci possiamo consolare col fatto che la matematica "vale" tanto?
http://www.corriere.it/cronache/08_apri ... 6ba6.shtml
Ci possiamo consolare col fatto che la matematica "vale" tanto?
Dico la mia, capisco che il giudizio di un professore possa fare "paura", però un ingegnere nella sua vita professionale subirà il giudizio dei committenti, delle amministrazioni preposte ad approvare i progetti, finanche dell'autorità giudiziaria, nel caso quallcosa vada storta, e questi sono tutti giudizi molto più severi e con ricadute immediate in termini di reputazione e pecunia.
Alla luce di ciò se uno fa fatica a sostenere un esame in pubblico dovrebbe ingegnersi di vincere questo suo "limite".
Il mio consiglio è di darsi al teatro, è divertente, si cucca, e aiuta a vincere la timidezza.
Alla luce di ciò se uno fa fatica a sostenere un esame in pubblico dovrebbe ingegnersi di vincere questo suo "limite".
Il mio consiglio è di darsi al teatro, è divertente, si cucca, e aiuta a vincere la timidezza.
vabbe' gia' che ci sono mi espongo:
non ho mai avuto strizza agli esami (molta piu' dal dentista!!!) . grazie a Dio , il mio carattere e l'educazione mi ha giovato molto.
alex
non ho mai avuto strizza agli esami (molta piu' dal dentista!!!) . grazie a Dio , il mio carattere e l'educazione mi ha giovato molto.
alex
"Fioravante Patrone":
Non sono un leguleio, ma a me risulta che gli esami siano pubblici (ovviamente sto parlando degli orali, con gli scritti sarebbe un po' casinoso: si potrebbero mettere delle vetrate in alto per il pubblico)
Tanto è vero che quando gli studenti timidini chiedono ai loro colleghi di non stare a sentire gli esami, io ribadisco sempre che gli esami sono pubblici e che non sono certo tenuti ad allontanarsi.
Una commissione d'esame una volta era fatta di tre prof (ognuno poteva dare un voto da 1 a 10, da qui il voto in 30mi).
Ora sono gli Statuti delle Università che regolano questo aspetto, ma dubito che ci sia una Università seria che non preveda commissioni formate da almeno due docenti.
Ho fatto più di un esame chiuso da solo con il professore nel suo studio, teoricamente le commissioni sono formate da tre docenti nella pratica ogni docente si chiude nel suo studio, gli esaminati entrano uno alla volta. La scusa? l'aria condizionata d'estate... il riscaldamento d'inverno... qualche studente malignava che così non si può sapere se il 30 lo prendi perchè hai studiato o per altri non chiari motivi.
Della mia esperienza posso dire che l'esame era una gioia, non avevo problemi di anzia (magari di stanchezza per le troppe notti passate sui libri considerando che di giorno lavoravo), comunque farsi vedere sicuri all'esame aiuta molto, il professore in genere dubita di chi si mostra timido.
Una domanda ai prof, perchè in Italia lo studente lavoratore viene in tutti i modi ostacolato se non addirittura consigliato a smettere mentre negli altri paesi lo studente che si mantiene all'università è più comune?
Parlo per esperienza personale: al primo esame che feci come studente lavoratore ebbi la pessima idea di farmelo scappare prima dell'inizio dell'esame e la risposta del professore fu: "ma che ci venite a fare voi che lavorate, questa non è una facoltà per studenti lavoratori", non mi aveva ancora fatto neanche una domanda, per tutta la durata dell'esame non fece che cercare di dimostrare che io non dovevo ne potevo stare li, brutto dire che la materia era statistica I, peccato per lui che avevo fatto un ottimo scritto e che alle domande rispondevo, alla fine suo malgrado almeno un 24 dovette darmelo, ma mi ripetè che perdevo il mio tempo, tanto alla laurea non ci sarei mai arrivato, i fatti lo hanno smentito.

Dopo quella esperienza non ho più detto che lavoravo, ma quasi sempre alla fine di ogni esame, quando chiedevo il certificato da consegnare in ufficio il disappunto dei professori mi veniva manifestato con frasi anche "pesanti".
Anche secondo me un po' ( non troppa ) di strizza è un ottimo tonificante e agisce positivamente sul rendimento all'orale

"alvinlee88":
Un pò come tutti, credo, all'inizio.
Le eccezioni sono molto rare.
E, poi, un po' di strizza serve a mettere in circolo adrenalina q.b.
C'è una prima volta per tutto, anche per gli esami universitari. Se ti dicessi che il primo orale è uguale a tutti gli altri, starei piuttosto distante dalla realtà. All'università devi imparare a gestire l'ansia e la tensione, è inevitabile. Vedrai che quando sarai seduto davanti al professore e lui ti farà la prima domanda, avrai l'impressione di essere da solo nell'aula, tanto sarai occupato a riflettere.
@Fioravante Patrone: spero tu abbia ragione (non vorrei dover ripetere l'esame troppe volte
). Comunque il professore "carogna" mi è già capitato (al primo appello ha promosso due persone su trenta, io ho passato l'esame al tezo tentativo), ma questa è un'altra storia...
@Fioravante Patrone: spero tu abbia ragione (non vorrei dover ripetere l'esame troppe volte

"matths87":
All'ultimo esame (Analisi 3), mentre firmavo il registro, il prof. mi ha detto "La aspetto a Analisi 4" in tono minaccioso (avevamo avuto un piccolo battibecco durante l'orale). Io, con la massima calma di cui ero capace, gli ho risposto "non vedo l'ora". E sono uscito dall'aula senza aggiungere una parola.
Mi sa che l'orale di Analisi 4 sarà un massacro
Ne dubito. Un prof davvero carogna non ti dà il "preavviso". Anzi, secondo me dietro a quella frase e quel tono molto probabilmente si nascondeva della stima nei tuoi confronti.
Piccolo sfogo: non trattarmi troppo male i prof.

Anche loro possono essere timidi

il venditore di spazzole potrebbe essere una valida esperienza
Comunque, per timidezza non intendo non dire ciò penso (lo dico sempre), bensì farmi vincere dalla situazione nuova dell'esame, dalla tensione e dalle aspettative (del prof e soprattutto mie), da tutto l'ambiente, dai compagni dietro ecc.
Un pò come tutti, credo, all'inizio.
Il battesimo del fuoco ce l'ho a gennaio/febbraio, almeno spero...

Comunque, per timidezza non intendo non dire ciò penso (lo dico sempre), bensì farmi vincere dalla situazione nuova dell'esame, dalla tensione e dalle aspettative (del prof e soprattutto mie), da tutto l'ambiente, dai compagni dietro ecc.
Un pò come tutti, credo, all'inizio.
Il battesimo del fuoco ce l'ho a gennaio/febbraio, almeno spero...

Dico la mia sull'aspetto timidezza.
La mia opinione è di presentarsi tranquilli e sicuri di sè a un orale: è vero che un professore può dirmi "torni la prossima volta", ma anch'io posso dire "ci vediamo al prossimo appello". L'ansia da esame, secondo me, nasce soprattutto dalla "paura" provata nei confronti del docente, il quale viene visto come una divinità che può bocciare a suo piacimento gli studenti. Io sono un caso quasi patologico nell'altro lato, nel senso che sono oltremodo sfacciato.
All'ultimo esame (Analisi 3), mentre firmavo il registro, il prof. mi ha detto "La aspetto a Analisi 4" in tono minaccioso (avevamo avuto un piccolo battibecco durante l'orale). Io, con la massima calma di cui ero capace, gli ho risposto "non vedo l'ora". E sono uscito dall'aula senza aggiungere una parola.
Mi sa che l'orale di Analisi 4 sarà un massacro, ma io non vendo la mia dignità.
Scusate lo sfogo e l'OT.
La mia opinione è di presentarsi tranquilli e sicuri di sè a un orale: è vero che un professore può dirmi "torni la prossima volta", ma anch'io posso dire "ci vediamo al prossimo appello". L'ansia da esame, secondo me, nasce soprattutto dalla "paura" provata nei confronti del docente, il quale viene visto come una divinità che può bocciare a suo piacimento gli studenti. Io sono un caso quasi patologico nell'altro lato, nel senso che sono oltremodo sfacciato.
All'ultimo esame (Analisi 3), mentre firmavo il registro, il prof. mi ha detto "La aspetto a Analisi 4" in tono minaccioso (avevamo avuto un piccolo battibecco durante l'orale). Io, con la massima calma di cui ero capace, gli ho risposto "non vedo l'ora". E sono uscito dall'aula senza aggiungere una parola.
Mi sa che l'orale di Analisi 4 sarà un massacro, ma io non vendo la mia dignità.
Scusate lo sfogo e l'OT.
"alvinlee88":
la questione della timidezza può compromettere significativamente un esame orale?
Vorrei dare una risposta "double face".
Sì, la timidezza conta. Un po' di esperienza serve per "farci la tara" (almeno un po') nel valutare, ma se uno mi sta zitto o quasi c'è poco da fare la tara...
E poi quelli cui devo cavare le risposte col gancio mi innervosiscono, mi lasciano tempo per pensare durante l'esame e così mi vengono cattivi pensieri.
D'altro canto, quando uno mi parla di esame andato male per timidezza, io sono sempre molto diffidente. Tendo (sono cattivo) a mettere queste "giustificazioni" nello stesso cesto in ci vanno a finire: "mi ha chiesto l'unica cosa che non sapevo", "non ha capito quello che gli stavo dicendo", "ha dato 7 punti in più a quell'altro che ha risposto come me"...
Se uno ha problemi (non patologici, non sono un medico!) di timidezza, il consiglio che dò è di fare per un po' un lavoro part-time come venditore di spazzole.
"Luca.Lussardi":veramente??
nascondile che se le vede Gilardi ti uccide....

Nello scrivere sul Forum non sei certo timido
, scrivi quello che pensi .
Fai lo stesso all'orale, dì quello che sai senza esitazioni e senza lasciarti influenzare da altri che eventualmente ascoltano .
A quando il battesimo del fuoco ?

Fai lo stesso all'orale, dì quello che sai senza esitazioni e senza lasciarti influenzare da altri che eventualmente ascoltano .
A quando il battesimo del fuoco ?
"Fioravante Patrone":
Tanto è vero che quando gli studenti timidini chiedono ai loro colleghi di non stare a sentire gli esami, io ribadisco sempre che gli esami sono pubblici e che non sono certo tenuti ad allontanarsi.
Io sono uno di quegli studenti timidini...


Scherzi a parte, la questione della timidezza può compromettere significativamente un esame orale?
"marco vicari":
C'era pure quello che faceva esami nel suo studio a porta chiusa e solo con l'esaminato... chiedo per curiosità ai professori universitari... è legale?![]()
Non sono un leguleio, ma a me risulta che gli esami siano pubblici (ovviamente sto parlando degli orali, con gli scritti sarebbe un po' casinoso: si potrebbero mettere delle vetrate in alto per il pubblico

Tanto è vero che quando gli studenti timidini chiedono ai loro colleghi di non stare a sentire gli esami, io ribadisco sempre che gli esami sono pubblici e che non sono certo tenuti ad allontanarsi.
Una commissione d'esame una volta era fatta di tre prof (ognuno poteva dare un voto da 1 a 10, da qui il voto in 30mi).
Ora sono gli Statuti delle Università che regolano questo aspetto, ma dubito che ci sia una Università seria che non preveda commissioni formate da almeno due docenti.
Nei miei anni di università ne ho viste di tutti i colori, se si pensa che l'università dovrebbe essere il centro del sapere e per questo esempio di rettitudine. Per mia fortuna devo però dire che questo genere di professori non erano la maggioranza e quelli delle materie matematiche erano i più corretti, magari erano anche i più "esigenti" (cosa che reputo giusta, ci pensa già la scuola superiore a sfornare truppe di ignoranti).
C'era il professore che voleva il suo libro in bella mostra sulla cattedra durante gli esami, preso di invidia il suo assistente cominciò a vendere le sue fotocopie e prendeva i nomi di chi si recava in istituto a comperarle.
C'era quello che invece non firmava i libri, li cambiava ogni anno, libri che avrebbe potuto scrivere mio nipote a 13 anni.
C'era pure quello che faceva esami nel suo studio a porta chiusa e solo con l'esaminato... chiedo per curiosità ai professori universitari... è legale?
Riguardo ai libri fotocopiati devo dire che ho avuto la fortuna/sfortuna di fare l'università lavorando e avere i libri nuovi mi piaceva molto (confesso di essere morbosamente attaccato ai miei libri
), però ricordo bene che l'esame di Diritto Commerciale mi costò in libri, codici e altro materiale circa 300.000 vecchie lire di un bel po' di anni fa, libri bellissimi e di grande valore, ma per uno studente "normale" chiedere ai genitori quella cifra per una materia non era facile.
Ecco perchè molti avevano le fotocopie, ma non per cattiva volontà di comperare i testi, credetemi...
C'era il professore che voleva il suo libro in bella mostra sulla cattedra durante gli esami, preso di invidia il suo assistente cominciò a vendere le sue fotocopie e prendeva i nomi di chi si recava in istituto a comperarle.
C'era quello che invece non firmava i libri, li cambiava ogni anno, libri che avrebbe potuto scrivere mio nipote a 13 anni.
C'era pure quello che faceva esami nel suo studio a porta chiusa e solo con l'esaminato... chiedo per curiosità ai professori universitari... è legale?

Riguardo ai libri fotocopiati devo dire che ho avuto la fortuna/sfortuna di fare l'università lavorando e avere i libri nuovi mi piaceva molto (confesso di essere morbosamente attaccato ai miei libri

Ecco perchè molti avevano le fotocopie, ma non per cattiva volontà di comperare i testi, credetemi...
"SnakePlinsky":
Ma altre materie, soprattutto quelle umanistiche sono difficili da quantificare in 30esimi, (ma anche la matematica: mi si spieghi la differenza tra un 29 e un 30 o un 26 e 27; gia è diffcile giudicare in decimi, figuriamoci in 30esimi.
Ma infatti, io sono convinto (e l'ho sempre detto agli studenti) di saper ragionevolmente distinguere fa un 21 e un 24, un 24 e un 27, etc...
Ma dettagli più fini sono largamente illusori.
Intendo dire: se si potesse ripetere lo stesso identico esame (con ripulitura della RAM nel frattempo...), mi sembra estremamente implausibile che io dia un 25 a uno cui "la volta precedente" avessi dato un 22 oppure un 28.
Ma il resto è abbastanza "rumore bianco". Nel senso che dipende da dettagli inessenziali che oggi valuto in un modo e "ieri" in un altro. Ciò non toglie che, al momento, dia il voto in trentesimi che giudico più adeguato.
Non so se si è capito, ma vorrei che la civiltà giuridica e, prima ancora, il dovuto rispetto per gli studenti (e viceversa, eh!) non fossero qualcosa di estraneo all'Università. E' per questo che contrasto e contrasterò certe affermazioni che non contribuiscono a fare argine rispetto ad episodi di malcostume, se non peggio.
Premetto che sono totalmente daccordo, ma io non avendo mai subito queste cose (fortuna? può darsi, in 5 anni non ho mai incontrato un prof "bastardo") forse non ho la capacità di indignarmi.
Se invece ti riferisci al fatto di "guadare il libretto prima" e tenerne conto nel dare il voto, io non l'ho mai fatto, e quindi posso scagliare pietre a volontà. Da studente l'ho "subito" (a mio vantaggio ) una volta. Curiosamente, era un prof di filosofia!
In effetti, "guardare il libretto prima" non mi sembra una prassi molto diffusa fra i matematici.
Il "figlio dell'uomo" è tra noi



A mio avviso la matematica è un mondo a parte. La matematica è molto "o bianco o nero". Ma altre materie, soprattutto quelle umanistiche sono difficili da quantificare in 30esimi, (ma anche la matematica: mi si spieghi la differenza tra un 29 e un 30 o un 26 e 27; gia è diffcile giudicare in decimi, figuriamoci in 30esimi. Infatti sono sicuro che se facessimo uno studio statistico sulla frequenza dei voti, scommetto che avremmo una distribuzione con 18, 24 27 e 30 anormalmente elevati)
sono d'accordissimo che non sia un paradosso.
forse quello che dici e' vero riguardo denunciare i prof di giurisprudenza (parli per esperienza personale?).
ciononostante, se e' vero, c'e' da fare una GROSSA battaglia in proposito.
infine, firmare i libri per invitare gli studenti ad acquistarli non e' consentito secondo me
Esperienza personale no

La battaglia è molto grossa sicuramente, ed è culturale. La pratica è comune e nota in tantissime università da decenni. è solo la punta dell'iceberg di un malcostume più diffuso. é almeno rassicurante vedere che qualcuno si scandalizzi.
Un saluto
"SnakePlinsky":
[quote="gugo82"][quote="Fioravante Patrone"]
Firmare il libro allo studente che fa l'esame per obbligarlo a comprarlo(*) per me c'è un reato, per giunta compiuto da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni.
E, comunque, da un punto di vista deontologico l'unico commento che mi sento di fare è questo:
[size=75]
(*)Si noti, nuovo. Ma ci rendiamo conto???[/size]
D'accordo col commento di Fioravante.
Però, non essendo un giurista, non so dire se quei professori commettono reato comportandosi in quel modo... Non è che uno di voi si trova qualcuno a cui chiedere un parere legale a portata di mano?

Visto che prassi del genere sono diffuse in facoltà del tipo Giurisprudenza ed affini, sarebbe un bel paradosso, non trovate?

Non è affatto un paradosso, anzi: prova a denunciare un professore di giurisprudenza, e la tua vita è finita. é già un miracolo se non esci dal tribunale in mutande, non ti parlo poi della tua carriera proffessionale: brillantissima, si ma nell'edilizia

[/quote]
sono d'accordissimo che non sia un paradosso.
forse quello che dici e' vero riguardo denunciare i prof di giurisprudenza (parli per esperienza personale?).
ciononostante, se e' vero, c'e' da fare una GROSSA battaglia in proposito.
infine, firmare i libri per invitare gli studenti ad acquistarli non e' consentito secondo me (non sono un giurista ma sono pronto a metterci la mano sul fuoco).