Cos'è lo sport?

Salve a tutti.

Volevo sottoporre alla vostra attenzione una questione non poco interessante (e in tema con le olimpiadi). Non a caso mi tormenta da parecchio tempo. Si tratta della definizione di sport.
Sembra che lo sport sia caratterizzato da attività fisica, stando a leggere per esempio Wikipedia:

"Wikipedia":
Lo Sport è l'insieme di quelle attività, fisiche e mentali, compiute al fine di migliorare e mantenere in buona condizione l'intero apparato psico-fisico umano e di intrattenere chi le pratica o chi ne è spettatore.


o il De Mauro:

"De Mauro":
1a s.m.inv., attività fisica volta a mantenere in efficienza il corpo: fare, praticare dello s.
1b s.m.inv., ciascuna delle discipline sportive (e l’insieme degli esercizi atletici e delle gare che le contraddistinguono) praticate individualmente o in gruppo nel rispetto di regole codificate, con intenti ludici o agonistici: s. dilettantistico, professionistico; s. individuale, a squadre; lo s. del calcio, del tennis, del nuoto; s. acquatici, quelli praticati a contatto con l’acqua, come ad es. nuoto, vela, sci d’acqua, ecc.; s. invernali, quelli praticati sulla neve o sul ghiaccio, come ad es. sci, bob, pattinaggio, ecc.; s. motoristici, quelli praticati su auto o moto da corsa


(secondo me l'utilizzo dell'aggettivo "sportive" rende autoreferenziale e quindi irrilevante la definizione 1b).

In ogni caso, ora la mia domanda è questa: ma se l'attività fisica è necessaria per poter considerare "sport" una certa pratica, come possono i seguenti (per esempio) venire considerati sport:

tiro al piattello,
tiro con l'arco,
tiro a segno,
bocce,
curling.

Io considero minimo lo sforzo fisico nelle attività fin qui elencate.
Perfino il baseball potrebbe non rientrare nelle caratteristiche elencate nelle definizioni sopra citate.

Il dubbio mi è nato per via degli scacchi. Naturalmente chiunque non conoscesse il gioco e l'ambiente sarebbe restio a classificare il gioco degli scacchi come uno sport. Tuttavia sulla carta lo è, dato che per esempio è associato al CONI come "disciplina sportiva" (come anche la dama e il bridge!). E questa cosa non è stata ancora ben accettata, dato che tutte le persone con cui parlo (e a volte perfino persone che lavorano nell'ambiente) non hanno mai neanche lontanamente pensato di considerare tale gioco uno sport.

La questione a mio avviso è interessante e delicata. Quand'è che una qualsivoglia attività (come anche mangiare - nel momento in cui esistono gare a chi mangia di più - o anche lavare i piatti) può ottenere il titolo di "sport" secondo voi?
O più semplicemente, qual è la vostra definizione di sport?

Risposte
nato_pigro1
"fields":
Per quanto mi riguarda, considero il concetto di "sport", nella sua accezione dominante, intrinsecamente legato al concetto di interazione significativa con l'ambiente esterno. Tale interazione, per sua stessa natura, richiede un attività fisica, non necessariamente intensa.

Negli scacchi invece, non c'è una interazione significativa con l'ambiente esterno. Di fatto, gli scacchi si riducono alla manipolazione mentale e alla riscrittura a turno di una stringa binaria secondo certe regole (come mostrano le partite su internet). Di fatto, l'interazione fisica che avviene (impulsi elettrici che viaggiano nella rete) non ha un significato di per sè, ma è solo un vettore di qualcosa di intellettuale, etereo.

Come insegna Hilbert, se gli scacchi sono da considerare "sport", allora anche l'attività di risoluzione di problemi matematici deve essere considerata "sport", riducendosi essa ad una manipolazione secondo certe regole precise di stringhe simboliche. Non a caso esistono le olimpiadi internazionali della matematica.

La mia tendenza personale, invece, è quella di annoverare fra gli "sport" ogni attività intellettuale dotata di regole precise: scacchi, matematica, sudoku, etc. La composizione di poesie, le gare letterarie, invece, non devono essere considerati "sport" per il semplice fatto che non esistono regole oggettive, sia nella codifica del risultato finale, sia nel giudizio di vittoria.


non ho capito... prima dici che intendi lo sport nella sua acezzione dominante (interazione con l'ambiente) e alla fine dici che si posso considerare sport anche gli scacchi e tutto ciò che abbia delle regole oggettive? Mi sembra comunque debole, la regola oggettiva di una gara letteraria protrebbe essere: vince la composizione che ottiene il maggior punteggio medio dei giudici. E' una regola oggettiva, certo, ma allora anche ad esempio anche nei tuffi vince chi ottine il punteggio maggiore dai giudici. O anche una gara di birra è sport? chi ne beve di più senza vomitare vince, le regole sono oggettive.

Buttarci a dare una defizione per me non ha molto senso. Per sport intendiamo quello che tutti sappiamo benissimo, ci saranno dei casi dubbi, ok, resterà una parola vaga, pazienza, ma per l'uso che se ne deve fare è più che precisa. Se estendiamo il significato di una parola eccessivamente questa perde tutto il suo significato.

fields1
Per quanto mi riguarda, considero il concetto di "sport", nella sua accezione dominante, intrinsecamente legato al concetto di interazione significativa con l'ambiente esterno. Tale interazione, per sua stessa natura, richiede un attività fisica, non necessariamente intensa.

Negli scacchi invece, non c'è una interazione significativa con l'ambiente esterno. Di fatto, gli scacchi si riducono alla manipolazione mentale e alla riscrittura a turno di una stringa binaria secondo certe regole (come mostrano le partite su internet). Di fatto, l'interazione fisica che avviene (impulsi elettrici che viaggiano nella rete) non ha un significato di per sè, ma è solo un vettore di qualcosa di intellettuale, etereo.

Come insegna Hilbert, se gli scacchi sono da considerare "sport", allora anche l'attività di risoluzione di problemi matematici deve essere considerata "sport", riducendosi essa ad una manipolazione secondo certe regole precise di stringhe simboliche. Non a caso esistono le olimpiadi internazionali della matematica.

La mia tendenza personale, invece, è quella di annoverare fra gli "sport" ogni attività intellettuale dotata di regole precise: scacchi, matematica, sudoku, etc. La composizione di poesie, le gare letterarie, invece, non devono essere considerati "sport" per il semplice fatto che non esistono regole oggettive, sia nella codifica del risultato finale, sia nel giudizio di vittoria.

Benny24
La definizione di Wikipedia include anche gli scacchi, non distingue lo sport per lo sforzo fisico. Io personalmente faccio fatica a scindere il concetto di sport dalla prestazione atletica.
In primo luogo, se consideriamo sport gli scacchi o la dama, anche la matematica potrebbe essere tradotta in una disciplina sportiva: mi sembra che ci sia una nota stonata in questo.
In secondo luogo, il curling non differisce a livello fisico, tecnico e mentale per esempio, dal calcio balilla, dalle freccette o da altri svaghi che, a dir la verita', non so come siano considerati dal CONI.
Alla fine credo sia molto facile inserire tra gli sport una qualsiasi attivita' con un numero sufficiente di praticanti e societa' piuttosto che stimare "il gradiente minimo di attivita' fisica necessario per passare dal gioco allo sport".

Non so, secondo me oltre ad essere una questione di comodità è quasi una questione etica.

Non credo che gli scacchi siano meno uno sport che il tiro a segno. Non mi possono dire che fanno esercizio fisico per premere un grilletto. Eppure anche nella mia testa, il tiro a segno è uno sport ma gli scacchi no. Perché? Perché il tiro a segno è all'aperto e gli scacchi sono al chiuso? Non credo.
Mi sono elencato mentalmente quelle attività che per me sono uno sport e quelle che non lo sono, cercando di estrarne una regola. Ma ancora non riesco a trovarla.

"nato_pigro":
Vediamo ad esempio i termini "politicamente corretti" che stanno sconfinando nel ridicolo ("diversamente abili", "operatori ecologici" ...), come dice un noto geologo "con tutti questi termini politicamente corretti non ci si capisce più un organo di riproduzione maschile".


Fantastico :D

nato_pigro1
Se la domanda è ristretta solo alla definzione allora mi sembra una discussione un po' oziosa. Il linguaggio serve per capirci, per dirla con qualcuno di importante "il significato di una parola risiede nel suo uso", le definizioni se servono dovrebbero provare a chiarirne il significato, non gonfiarlo. E' inutile voler appioppare significati a parole che usiamo per indicare un'altra cosa. Vediamo ad esempio i termini "politicamente corretti" che stanno sconfinando nel ridicolo ("diversamente abili", "operatori ecologici" ...), come dice un noto geologo "con tutti questi termini politicamente corretti non ci si capisce più un organo di riproduzione maschile".
Di una parola possiamo sapere tutti benissimo cosa indica ma non saperla definire, siccome le parole ci servono per comunicare la definizione corretta è una cosa secondaria. Se ci dovessimo trovare in un ambito in cui è richiesta una precisione maggiore allora si che sarebbe necessario esplicitare maggiormente la parola per ridurne il campo di applicazione, altrimenti non ha molto senso farlo, si ricade sempre o nell'autoreferenzialità o nel regresso all'infinito.

Per quanto riguarda il CONI con il discorso "sport" secondo me è un po' diverso, non più legato alla definizione di sport. A dire che gli scacchi o il bridge sono uno sport tutti storciamo il naso, proprio perchè noi usiamo la parola "sport" per altre attività. Perchè allora si parla di sport per gli scacchi?
Il coni è quell'organizzazione che si preoccupa dello sviluppo dello sport in italia. Facendo un passo indietro si può dire che è quell'organizzazione che si proccupa di distribuire e cooordinare i sovvenzionamenti statali per quelle federazioni minori che svolgono certe attività ricreative e competitive a livello giovanile e non le quali forniscono comunque un certo servizio alla popolazione. In questo senso rientrano pure gli scacchi, e secondo me è pure giusto: sono un'attività che fa bene, sopratutti per i ragazzi, è giusto che lo stato li sovvenzioni. Come può farlo? a farlo direttamente magari ci sono problemi burocratici, quindi "sfutta" un'organizzazione che esiste già: il coni.
Per comodità si parla dunque di scacchi come di uno sport.

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