Chi mi spiega il berlusconismo?

codino75
sarebbe interessante poter leggere qualcosa di autorevole circa il Berlusconismo, in tutti i suoi aspetti (importanza dei media, il ruolo del centro-sinistra, il mito dell'uomo forte etc).
lo considero un fenomeno interessante e veramente cruciale per capire l'Italia di questi anni.
se qualcuno ha dei link su tale argomento lo ringrazio anticipatamente.

Risposte
Lorenzo934
Perchè i 2 schieramenti non si sono messi daccordo anche su uno slogan uguale, oltre che al programma elettorale...

Per Berlusconi lo slogan giusto avrebbe dovuto essere :
"E' ORA DI RIALZARTI ITALIA, IO INTANTO MI GODRO' QUEL CHE MI RESTA DA VIVERE NELLA MIA MODESTA VILLA AD ARCORE."

Per Veltroni :
"SI PUO' FARE, ITALIA, SIAMO ULTIMI NELLA CLASSIFICA EUROPEA PER LA CRESCITA DELLA PRODUTTIVITA NEL PERIODO 2000/2007 CON LO 0,4%"

oruam1
L'avete vista, no: 'RIALZATI, ITALIA!


Grande, stile Gesù con Lazzaro. Mi sono sentito rinfrancato: una risata fa sempre bene. In hoc risu vinces.

silente1
Dico in fretta. (Tempo rubato al lavoro :-D )
Però qualcosa non quadra... Tutti contro Berlusconi, ma **** qualcuno l'avrà pur votato se ha preso il 60% dei voti!

Sante parole; comunque io sono uno.

Alvine88 ha ricordato come non si sia affrontata la questione del conflitto di interessi. Questo manda in bestia :evil: .Ti fa pensare che ti pentolino. Secondo me è una priorità (ora sarà Berlusconi a risolvere il problema). Questo gonfia le vele del biscione.
Non so quale sia il mio rapporto col berlusconismo poiché è la prima volta che lo voto e mi ero seriamente proposto di non farlo.

Opinione in breve: la sinistra ora ha bisogno di autocritica (alla luce del sole). Prendersela con chi vota Berlusconi si è visto che non serve granchè. Chiadimoci anche perchè non ha votato diversamente.

Ciao

P.s. Rete 4 deve smammare ma mi mancherà tantissimo la manina che lattona la copoccia di Berlusconi.

Vi saluto invitando il forum alla formazione di un coro che intoni "Meno male che Silvio c'è"
Ciao
P.S. comunque per una efficace descrizione del livello della destra vi segnalo ancora Radiostudio54 (ospite frequente il senatore Achille Totaro). Il direttore vi piegherà come fare attenzione tornando a casa perché "dietro ogni angolo c'è un comunista travestito da P.D. pronto a mettervelo....). Credo vada alquanto oltre ogni immaginazione.

alvinlee881
Propongo questo articolo che ho trovato in un sito molto interessante, www.dongiorgio.it, di un prete decisamente "anticonformista", che disprezza le gerarchie vaticane quasi quanto me.
L'articolo è di Rocco d'Ambrosio, docente di teologia morale alla Università Gregoriana di Roma, con un richiamo a Don Sturzo del 1926, ed è molto interessante.

La vittoria di Berlusconi,
con o senza forse
di Rocco D'Ambrosio


"Forse la vittoria di Berlusconi è un evento più complesso di quello che può immediatamente sembrare; molto più di un semplice cambio di potere in una sana democrazia dell'alternanza.

Forse il fenomeno Berlusconi affonda le radici in un passato non solo prossimo, ma anche remoto. Mi riferisco alla crisi italiana che si manifesta, dagli anni ottanta in poi, quando DC e PSI, insieme agli alleati minori del pentapartito, non sono stati capaci di introdurre coraggiose riforme istituzionali e morali, decretando così la propria morte, che avverrà poi con le inchieste di Tangentopoli. Berlusconi sembra più essere erede della peggiore DC e PSI, che di una nuova Repubblica, che non è ancora nata.

Forse Berlusconi piace più di quello che si riesce a capire. Forse rappresenta non tanto un modello politico, quanto umano e culturale. In altri termini il belusconismo è più pericoloso della vittoria elettorale di Berlusconi. Intendo per berlusconismo
• un misto, molto discutibile, di diverse idee antropologiche ed etiche;
• un utilitarismo becero, la sete sfrenata di potere e denaro,
• il servirsi delle istituzioni più che il servirle, il piegare le leggi a proprio favore,
• il vantarsi di non pagare le tasse, Io stile volgare e arrogante,
• l'offendere gli avversari,
• l'ambiguità di giudizio su fenomeni come mafie, servizi segreti e massoneria deviati,
• il ritenere nemici tutti coloro che non condividono il proprio pensiero ed operato,
• l'utilizzo strumentale della religione,
• il mancato rispetto della laicità dello Stato,
• il non mantenere fede agli impegni presi,
• l'ottenere il consenso con ogni mezzo lecito e illecito,
• la forte tendenza all'autoreferenzialità e al ritenersi al di sopra di tutto e di tutti.

Forse stiamo per entrare in una fase di dittatura morbida, cioè di un'apparente e formale democrazia, ma di una sostanziale dittatura, specie in termini di libertà di espressione, di controllo dei mass media, di gestione delle risorse pubbliche, di amministrazione della giustizia, di libertà dei sistemi di controllo, di ruolo del parlamento.

Forse la vittoria di Berlusconi, unita al successo della Lega, ci porterà a leggi e provvedimenti di natura razzista e xenofoba (anche se mascherati in diversi modi); al tradimento dello spirito di solidarietà economica, sociale e politica, sui cui si fonda la nostra Costituzione.

Forse il fenomeno Berlusconi è stato sottovalutato da sempre. Si pensi a tutti gli errori fatti dalle forze di centrosinistra nel non proporre una legge sul conflitto di interessi, nel non potenziare l'opposizione alla vigente legge elettorale, nella debolezza politica dimostrata nel momento in cui essi la potevano riformare, nell'aver, alcune volte, scimmiottato il berlusconismo in metodi e sostanza, nel non aver rinnovato la propria classe dirigente, al momento opportuno, con persone competenti e integre moralmente, nel non aver avviato percorsi di formazione politica per i propri dirigenti e per tutti i cittadini. Forse anche lo stesso leghismo è stato sottovalutato.

Forse il sottovalutare il berlusconismo e il leghismo ha favorito il loro intreccio e connubio, in cui è difficile distinguere quanto uno imiti l'altro, quanto uno si serva dell'altro e quanto ne abbia bisogno.

Forse diversi pastori e laici cattolici sono stati troppo tolleranti nei confronti del berlusconismo e del leghismo e, in alcuni casi, li hanno appoggiati apertamente, accettando una prassi e un pensiero che hanno poco a che fare con lo spirito evangelico. Forse Berlusconi incarna quel tipo di cattolico borghese che sì accontenta di un richiamo a certi principi della dottrina cattolica (famiglia, salvaguardia della vita, bioetica) e dimentica e tradisce tanti altri (bene comune, solidarietà, accoglienza e promozione degli ultimi, giustizia e legalità promozione della pace e della salvaguardia dell'ambiente naturale). Forse l'appoggio alla destra berlusconiana è funzionale a garantire la continuità di alcuni privilegi economici e fiscali verso la comunità cattolica.

Forse ci attendono tempi davvero difficili e dovremmo riprendere la lezione dei padri costituenti che resistettero al fascismo con un costante esercizio di ragione, diritto e moralità. Forse la lettera di Sturzo del 1926 è più che mai attuale. «Oggi, adunque - scriveva Sturzo ai suoi amici - è l'inverno politico del Ppi, ma "sotto la neve il pane" dice il proverbio. Nessuno sciupio di forze, nessuna mossa discutibile, nessun gesto inutile: il raccoglimento, lo studio, la preparazione. Essere anzitutto, se stessi, cioè, rigidi assertori di libertà, aperti negatori del regime fascista, vigili scolte di moralità pubblica, ranghi disciplinati di uomini di carattere e fede. Il pensiero, la meditazione, lo studio, la prova del dolore e del sacrificio, l'esempio del carattere, la forza della convinzione valgono assai più di cento conferenze e di mille articoli di giornale costretti alla mutilazione o dosati con 99 di lode al governo per potere contenere quell'uno di biasimo che perde ogni valore, l'esempio di giorni aspri del primo risorgimento, deve farci convinti, che nessuna forza armata o poteri di principi o di dittatori valgono a contenere la diffusione di idee e ad impedire che si affermino in istituti politici, quando esse sono mature. E non occorrono i molti a questo fine».

Forse è così, in tutto ciò che ho detto e in altro ancora. O tutto senza forse?"


Per rispondere a Eric, io credo che questo forum, così come la mia facoltà di matematica, sia un'isola felice, un luogo frequentato da persone che hanno studiato e continuano a studiare, che si pongono sempre domande, che hanno un elevato spirito critico. Così come quando si parla di religione, trovo sempre nel forum e in facoltà persone che condividono il mio pensiero, oltremodo razionalista, e la mia insofferenza verso lo stato di cose italiane per quanto riguarda clero e politica (e non solo..). Tutto ciò mi ha portato a credere, non senza un pizzico di orgoglio, di far parte di un'èlite, purtroppo decisamente ristretta, che non riflette affatto la situazione italiana. Sicuramente il livello d'istruzione è un parametro da prendere in considerazione. Ma è ben lungi dall'essere l'unico, e spero che questo topic sfoci in un tentativo profondo di analisi critica del fenomeno berlusconi, sul quale credo scriveranno libri e libri in futuro.

Eric2
Però qualcosa non quadra... Tutti contro Berlusconi, ma **** qualcuno l'avrà pur votato se ha preso il 60% dei voti!

Cheguevilla
"SnakePlinsky":
[quote="Cheguevilla"]...
Ho scoperto, in edicola, una rivista chiamata "Internazionale". Consigliata caldamente a tutti. Provare per credere.


Come facevi senza: è l'unica cosa cartacea leggibile, in italiano :-D[/quote]Fortunatamente, conosco anche altre lingue.

"Marco83":
Da un punto di vista prettamente filosofico, e' ovvio che il Prodismo sia superiore. Cio nonostante per due volte e' stato dimostrato come l'incapacita' di tradurre i principi in fatti concreti abbia paralizzato l'intero sistema, ingarbugliato a discutere dei DICO (o come si chiamano ora, ne ho perse le tracce...), del ruolo dei partigiani, e pronto ad aprire le carceri per far si che "gli ultimi" possano redimersi.
Con 3 senatori di vantaggio, Berlusconi non avrebbe fatto neppure un passo. Ricordiamo l'uso smisurato che fece nei suoi 5 anni di governo della fiducia. E osserveremo presto come la Lega costituirà un vincolo fortissimo nelle politiche di governo.

Inoltre, invito tutti a rivalutare gli eccellenti risultati ottenuti in campo economico dai due governi Prodi. Purtroppo, per motivi vari, i TG erano maggiormente intenti a parlare di Erba, Cogne e Perugia piuttosto che di economia. Oppure, erano troppo impegnati ad intervistare casalinghe che si lamentano dell'aumento dei prezzi.
L'informazione, d'altra parte, ha delle priorità.
Dicevi GIBI?
"GIBI":
Occorre stare molto attenti quando si valuta la stampa o i libri poiché la ‘regola per vendere’ è scrivere quello che vuole il lettore
Per la televisione è ancora peggio. E le televisioni, di certo, non le controlla Prodi.

Per quanto riguarda la stampa straniera: cosa c'è di "parziale" nell'affermare quanto segue?
The present Chamber of Deputies – the lower house – consists of 39 different parties, and Mr Prodi’s coalition contained nine of them until the latest defection. In spite of that arithmetical nightmare, the government has performed surprisingly well over the past 20 months.

Tax evasion has been sharply reduced, and a budget deficit of 4.4 per cent of gross domestic product left by the former centre-right government of Silvio Berlusconi has been cut to about 2 per cent. The upward trend in Italy’s swollen public debt has been reversed. Although growth has been sluggish in eurozone terms at 1.9 per cent, unemployment is down to a 15-year low of under 8 per cent.

Although Mr Berlusconi brought a welcome degree of stability to Italian politics by serving a full term in office, that was all he achieved. His government failed to deliver any significant economic reforms, and allowed public finances to deteriorate badly. His agenda was dominated by personal interests, he blatantly exploited his control over a media empire, and his erratic behaviour alienated most of his European Union partners.

Perhaps his greatest offence against the national interest, however, was in tinkering with the Italian election law just before he left office, to allow more fragmentation of political parties, not less.

rubik2
"Marco83":
La vera differenza tra questo governo Berlusconi e i precedenti e' l'assenza di promesse fantasmagoriche.


non è proprio corretto in programma c'è il taglio dell'irap (non discuto se sia giusto o meno) che costa da solo più di tutto il programma del pd e questa a me sembra una promessa fantasmagorica. (fonte Lavoce.info)

per il resto il berlusconismo mi sembra frutto di una diffusa ignoranza e della potenza e piuttosto diffusa parzialità dei media.

approvo Internazionale pure io :lol:

per concludere l'effetto delle elezioni su di me con implicito giudizio sul berlusconismo:

"Mimmo post-elezioni particolare" http://img265.imageshack.us/my.php?image=immagine005da5.jpg :-D ;-)

germany-votailprof
Cosa sarà l'Italia quando non ci sarà più Berlusconi? Penso che finalmente potremo avviarci a diventare davvero una democrazia, un Paese meno mediocre e maggiormente proiettato verso il futuro.

Quello che mi scandalizza di più è che non è tollerabile che un uomo (sia esso l più ricco o il più colto d'Italia) governi l'Italia per tutti questi anni. Già Berlusconi ha governato per sette anni, i ministri di oggi sono gli stessi di quattordici anni fa, la logica politica è sempre la stessa, i partiti, le facce, le promesse sono sempre le stesse. Questo mi fa pensare che il governo che ha appena giurato al Quirinale sia composto da persone il cui unico scopo è quello di conquistare, quanto più possibile, visibilità, prestigio, popolarità, e di arraffare disperatamente i nostri soldi. Quel che mi chiedo è "fino a che punto determinate persone sono indispensabili nel nuovo governo"? Perché proporre sempre gli stessi (i quali tra l'altro hanno già ben dimostrato la loro incapacità a risollevare le sorti di questo paese)? Perché Bossi? Perché Calderoli? Perché Matteoli, Tremonti, ecc...?

Bisognerebbe schiodarli dalle poltrone una volta per tutte, e mettere al loro posto nuove personalità, magari più abili, maggiormente preparate, qualificate e, soprattutto, che non abbiano alcuna esperienza politica, possibilmente slegati dalla logica per cui fare politica equivale solamente a fare carriera, guadagnare un sacco di soldi, avere un mucchio di vantaggi.

Perchè Berlusconi non se ne va una volta per tutte, in pensione? E' ormai attempato, non credo sia più indispensabile (come tantissimi altri del resto...).

Benny24
"Marco83":
In sintesi io vedo il Berlusconismo come il figlio di un populismo disperato. Il ruolo della sinistra in questo contesto e' stato quello di uccidere definitivamente la politica ideologica evidenziandone l'apparente inattuabilita'.


Condivido, la Sinistra si è barricata per decenni dietro posizioni ideologiche, senza trovare una volontà comune abbastanza forte per uscirne, dando campo prima al Centro e poi alla Destra e quindi alla realizzazione dei loro interessi.

"GIBI":
Il mercato (brutta parola, ma è così) richiede scritti di sinistra, perché la maggior parte dei lettori è di sinistra, quelli di destra, in genere, sono in altre faccende affaccendati.


Vorresti dire che gli elettori di destra non leggono? Spero non siano ridotti così male e ne dubito. L'idea di un imprenditore che non sfoglia neanche Il Sole 24 ore mi pare un po' irreale. In generale comunque il fatto di leggere o meno i giornali è una questione soggettiva, non politica. Dalle mie parti, per esempio, il giornale più letto è di destra, eppure lo comprano tutti. E infine non capisco perchè essere di sinistra significherebbe essere meno "affaccendati". Vuoi dire che chi vota PD o "PCI" lavora meno? :-D

"GIBI":
Quanto alla stampa straniera è, nella maggior parte dei casi, solo una brutta copia della stampa italiana perché i corrispondenti stranieri attingono le informazioni dai loro colleghi italiani.


Non direi proprio. Se così fosse giungerebbero alle stesse conclusioni dei media italiani. Invece il loro approccio ai problemi è nettamente diverso (domanda: quanta stampa estera leggi per dire questo?). E poi, non ha senso. Quando la BBC fa un servizio sulla Cina mica si rivolge alle censuratissime agenzie di stampa cinesi, usa i propri corrispondenti, o non scriverebbe una riga.

"GIBI":
E’ un circolo vizioso che non se ne esce, meglio rifugiarsi nella matematica, dà meno delusioni.


Personalmente, non sono d'accordo. Non è giusto lamentarsi se non si dimostra un minimo di interesse e impegno per cambiare le cose. Ma è solo una mia idea...

Jazz_lover
carfagna ministro e bondi alla cultura è un affronto all'intelligenza umana, per non parlare di Tremonti, Bossi, CALDEROLI e via dicendo. Il berlusconismo è un'isteria collettiva senza fondamento, completamente irrazionale e soprattutto in alcuni casi squallida: basti pensare a cinquantenni istruite che perdono la testa per Silvio e non desiderano altro nella vita che toccare il cancello di Arcore, basta pensare a tutti coloro che cantano "Meno male che Silvio c'è", basta pensare a tutte le soubrette che hanno dato via il culo per avere un posto in politica nelle liste di forza italia.
Avere la maggior parte delle televisioni aiuta, ma conta anche molto la stupidità umana oppure la furberia.

Marco831
"Eric":
Berlusconismo = Ignoranza e Disinformazione


Ottimo intervento Eric. Equilibrato, supportato dai fatti, e privo di cliche'.

Considero ormai da lungo tempo la politica italiana come un teatrino abbastanza squallido, ma bollare il Berlusconismo (per dirla con le parole di chi ha aperto il topic) come semplice fenomeno dovuto alla "stupidita'" dei cittadini e' un segno della mancanza di volonta' di fare riflessioni un po piu' serie.

Il mio modo di spiegare il Berlusconismo passa dalla seguente definizione:

- Berlusconismo = pragmaticita' senza ideologia
- Prodismo (o chi per lui) = ideologia senza pragmaticita'

Da un punto di vista prettamente filosofico, e' ovvio che il Prodismo sia superiore. Cio nonostante per due volte e' stato dimostrato come l'incapacita' di tradurre i principi in fatti concreti abbia paralizzato l'intero sistema, ingarbugliato a discutere dei DICO (o come si chiamano ora, ne ho perse le tracce...), del ruolo dei partigiani, e pronto ad aprire le carceri per far si che "gli ultimi" possano redimersi.

La rabbia e la frustrazione della gente verso chi predica bene (e io credo che il programma dell'ex governo Prodi fosse veramente uno dei migliori visti negli ultimi vent'anni) e razzola male (o non razzola del tutto!) e' veramente forte. Ed e' qui che il Berlusconismo gioca la sua carta vincente. Se vi ricordate, nel 1994 uno dei cavalli di battaglia di Berlusconi fu l'abolizione del "politichese", ossia il suo fermo impegno nel parlare a tutti in termini da tutti comprensibili. Quest'anno il Berlusconismo si e' imposto grazie alla capacita' di parlare dei problemi che affliggono la gente nella vita quotidiana.

La vera differenza tra questo governo Berlusconi e i precedenti e' l'assenza di promesse fantasmagoriche. Tali promesse sono assenti non per sovvenuta umilta' del nuovo presidente del consiglio, ma perche' la gente, disillusa da anni ed anni di promesse mancate, cerca disperatamente qualcuno in grado di produrre un minimo di risultati (e qui si introduce il pragmatismo senza ideologia).

In sintesi io vedo il Berlusconismo come il figlio di un populismo disperato. Il ruolo della sinistra in questo contesto e' stato quello di uccidere definitivamente la politica ideologica evidenziandone l'apparente inattuabilita'.


P.S. Condivido il giudizio sull'Economist. E' probabilmente la miglior pubblicazione di politica economica che abbia letto in vita mia, infatti, insieme a "The NewYorker", e' entrato nei miei MustRead settimanali.

Eric2
Berlusconismo = Ignoranza e Disinformazione

SnakePlinsky
Operativamente Berlusconismo significa Carfagna al posto della Brambilla, lasciare a casa Formigoni: mi circondo di tirapiedi e lecchini così nessuno mi rompe le @@...

"Cheguevilla":
...
Ho scoperto, in edicola, una rivista chiamata "Internazionale". Consigliata caldamente a tutti. Provare per credere.


Come facevi senza: è l'unica cosa cartacea leggibile, in italiano :-D

GIBI1
Occorre stare molto attenti quando si valuta la stampa o i libri poiché la ‘regola per vendere’ è scrivere quello che vuole il lettore (e chi scrive tiene famiglia). Il mercato (brutta parola, ma è così) richiede scritti di sinistra, perché la maggior parte dei lettori è di sinistra, quelli di destra, in genere, sono in altre faccende affaccendati.
Ovviamente questa è un’analisi iper-semplificata e destra- sinistra sono semplicemente due etichette per identificare due schieramenti altamente eterogenei, ma quanto sopra contiene un fondo di verità da tener sempre presente per evitare di prendere ‘sole’ come è accaduto nelle ultime elezioni.
Quanto alla stampa straniera è, nella maggior parte dei casi, solo una brutta copia della stampa italiana perché i corrispondenti stranieri attingono le informazioni dai loro colleghi italiani.
E’ un circolo vizioso che non se ne esce, meglio rifugiarsi nella matematica, dà meno delusioni.

Benny24
"Cheguevilla":
The Economist (noto giornale comunista)


:smt044

Comunque è un'ottima rivista, i suoi articoli sono improntati sull'analisi di dati e al suo interno vi sono voci per diversi punti di vista riguardo a politica, economia, società e tecnologia. Vi si percepisce sempre un atteggiamento pronto a cambiare le proprie conclusioni se i fatti dovessero smentirle. E' una cosa preziosa che non si trova spesso (almeno, non nei media italiani).

Infine condivido l'idea di Cheguevilla che il fenomeno Berlusconi si possa analizzare attraverso dei dati, per quanto complessi. Se così non fosse, non sarebbe possibile neanche compiere il lavoro di storico.

Cheguevilla
Non è vero che sia impossibile farlo con obiettività, assolutamente.
Esistono trattati scientifici, economici e sociali, ed esistono fatti.
Indubbiamente, l'analisi sarebbe lunga, ma non impossibile.
La totale disparità tra le analisi fatte dai giornali tecnici esteri e quelle fatte dai media italiani potrebbe essere un discreto indicatore dell'impatto che Berlusconi ha sul sistema dell'informazione italiano.
E non si dica che i giornali stranieri siano di parte, visto che buona parte di quelli contrari a Berlusconi è di destra.
Per quale motivo, secondo te, l'attendibilità della stampa straniera sarebbe nulla?

GIBI1
E’ praticamente impossibile spiegare con obiettività il fenomeno Berlusconi, certo non lo si può fare leggendo la stampa estera la cui attendibilità, al riguardo, è pressoché nulla.
Forse si dovrebbero leggere i 120 libri che sono stati scritti su Berlusconi: 10 a favore, 110 contrari.

Cheguevilla
Il Berlusconismo è semplicemente il riflesso della mentalità italiana.
La scappatoia, la furberia, la barzelletta, il "machismo", il campanilismo, l'impermeabilità alle critiche...
L'importanza dei media è senza dubbio notevole, ma in realtà gli italiani vogliono Berlusconi perchè, in piccolo, gli italiani sono come lui o quanto meno desiderano esserlo. Non importa se attraverso qualche scorrettezza, "tanto lo fanno tutti".
Berlusconismo è semplicemente un termine che può essere descritto così: populismo attuato da Berlusconi.
Se al posto suo ci fosse stato Benetton, non sarebbe cambiato nulla.
Comunque, se vuoi leggere qualcosa di interessante, ti suggerisco di cercare in rete gli articoli dell'Economist (noto giornale comunista), del Financial Times, del Wall Street Journal, oppure, il sito La Voce su cui scrivono personaggi di indiscussa competenza.
Ho scoperto, in edicola, una rivista chiamata "Internazionale". Consigliata caldamente a tutti. Provare per credere.

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