Che cosa è il caso?
Ogni tanto mi vengono in mente queste domande 
In particolare credete che il caso esista veramente nella realtà o sia soltanto una nostra ipotesi che facciamo in particolari situazioni, giustificata dalla legge dei grandi numeri, per arrivare a determinare grandezze macroscopiche o a dare una stima dell'incertezza nelle nostre misure?
Prendiamo ad esempio un contenitore con un numero molto grande di palline e fissiamo le velocità e le posizioni iniziali di ognuna di esse... la velocità e la posizione negli istanti successivi di ognuna è casuale o è determinata da ben precise leggi che (nella realtà, non nella approssimazione) stanno alla base degli urti, ma che per grandi numeri portano ad avere una pressione media (sia nel tempo che nella superficie) sulle pareti che tende a quella che otteniamo con la nostra ipotesi di casualità?

In particolare credete che il caso esista veramente nella realtà o sia soltanto una nostra ipotesi che facciamo in particolari situazioni, giustificata dalla legge dei grandi numeri, per arrivare a determinare grandezze macroscopiche o a dare una stima dell'incertezza nelle nostre misure?
Prendiamo ad esempio un contenitore con un numero molto grande di palline e fissiamo le velocità e le posizioni iniziali di ognuna di esse... la velocità e la posizione negli istanti successivi di ognuna è casuale o è determinata da ben precise leggi che (nella realtà, non nella approssimazione) stanno alla base degli urti, ma che per grandi numeri portano ad avere una pressione media (sia nel tempo che nella superficie) sulle pareti che tende a quella che otteniamo con la nostra ipotesi di casualità?
Risposte
Se si affermasse che la distribuzione dei numeri primi è a caso o caotica questa sarebbe vera solo fino a quando non se ne scoprisse la legge di generazione?
Il caso è una forma d' ignoranza di un appropriato modello che descrive il fenomeno di cui non sappiamo la durata ( dell' ignoranza) ?
antonio
Il caso è una forma d' ignoranza di un appropriato modello che descrive il fenomeno di cui non sappiamo la durata ( dell' ignoranza) ?
antonio
"Maxos":
Il caso è un modello fisico esattamente quanto il determinismo, è immaturo oramai non essere abituati all'idea.
Dici bene: il caso è un modello, ovvero uno strumento per descrivere un fenomeno della realtà che, nella fattispecie, si chiama caos.
Il caso è un modello fisico esattamente quanto il determinismo, è immaturo oramai non essere abituati all'idea.
Ripeto per l'ennesima volta che la statistica è una branca della Fisica, e questo discorso lo conferma.
Persino in Meccanica classica una misura è sempre e solo una distribuzione di probabilità (che è quasi come dire il valor medio + incertezza)
Ripeto per l'ennesima volta che la statistica è una branca della Fisica, e questo discorso lo conferma.
Persino in Meccanica classica una misura è sempre e solo una distribuzione di probabilità (che è quasi come dire il valor medio + incertezza)
"nnsoxke":
Ogni tanto mi vengono in mente queste domande
In particolare credete che il caso esista veramente nella realtà o sia soltanto una nostra ipotesi che facciamo in particolari situazioni, giustificata dalla legge dei grandi numeri, per arrivare a determinare grandezze macroscopiche o a dare una stima dell'incertezza nelle nostre misure?
Prendiamo ad esempio un contenitore con un numero molto grande di palline e fissiamo le velocità e le posizioni iniziali di ognuna di esse... la velocità e la posizione negli istanti successivi di ognuna è casuale o è determinata da ben precise leggi che (nella realtà, non nella approssimazione) stanno alla base degli urti, ma che per grandi numeri portano ad avere una pressione media (sia nel tempo che nella superficie) sulle pareti che tende a quella che otteniamo con la nostra ipotesi di casualità?
secondo te quindi viviamo in un mondo fato a caso, che si sviluppa secondo neccessità contingenti o siamo intrappolati in un mondo dove le regole son già scritte da qualcuno e noi le seguiamo senza saperle?
ehehehe....
"eugenio.amitrano":
Ecco cosa dice il vocabolario:
CASO
avvenimento fortuito, inaspettato, impensato
est. forza occulta e irrazionale che a volte sembra regolare le vicende degli uomini
in senso più generico, avvenimento (per lo più con associata l'idea che si tratti di evento poco felice)
situazione particolare
essere il caso (seguito dalla prep. "di" o, più rar., dalla cong. "che", con reggenza verbale), essere opportuno
nei più svariati settori, specifico modo d'essere, di presentarsi di un fatto generale: è un caso interessante, in medicina, giurisprudenza, ecc., un fatto che ha caratteri degni di essere studiati
possibilità da presumere o da supporre
in loc. avv.: a caso, per combinazione, alla rinfusa, sconsideratamente; per caso, casualmente, forse; a, in ogni caso, sempre, comunque vada; caso per caso, partitamente, punto per punto
in loc. congiuntive di tipo ipotetico: caso mai, V. casomai; al caso, in caso, nell'eventualità che l'evento si verifichi; metti, poni caso che, supponendo che
loc. particolari: dare, darsi il caso, accadere; eccoci al caso, al punto, al dunque; fare caso, badare, porre mente, accorgersi, dare valore, importanza; prendere i provvedimenti del caso, opportuni, richiesti dalle circostanze
in grammatica, aspetto che una parola sottoposta a flessione assume nella declinazione.

credo che però l'autore volesse una definizione scientifico-filosofica...
Ecco cosa dice il vocabolario:
CASO
avvenimento fortuito, inaspettato, impensato
est. forza occulta e irrazionale che a volte sembra regolare le vicende degli uomini
in senso più generico, avvenimento (per lo più con associata l'idea che si tratti di evento poco felice)
situazione particolare
essere il caso (seguito dalla prep. "di" o, più rar., dalla cong. "che", con reggenza verbale), essere opportuno
nei più svariati settori, specifico modo d'essere, di presentarsi di un fatto generale: è un caso interessante, in medicina, giurisprudenza, ecc., un fatto che ha caratteri degni di essere studiati
possibilità da presumere o da supporre
in loc. avv.: a caso, per combinazione, alla rinfusa, sconsideratamente; per caso, casualmente, forse; a, in ogni caso, sempre, comunque vada; caso per caso, partitamente, punto per punto
in loc. congiuntive di tipo ipotetico: caso mai, V. casomai; al caso, in caso, nell'eventualità che l'evento si verifichi; metti, poni caso che, supponendo che
loc. particolari: dare, darsi il caso, accadere; eccoci al caso, al punto, al dunque; fare caso, badare, porre mente, accorgersi, dare valore, importanza; prendere i provvedimenti del caso, opportuni, richiesti dalle circostanze
in grammatica, aspetto che una parola sottoposta a flessione assume nella declinazione.
CASO
avvenimento fortuito, inaspettato, impensato
est. forza occulta e irrazionale che a volte sembra regolare le vicende degli uomini
in senso più generico, avvenimento (per lo più con associata l'idea che si tratti di evento poco felice)
situazione particolare
essere il caso (seguito dalla prep. "di" o, più rar., dalla cong. "che", con reggenza verbale), essere opportuno
nei più svariati settori, specifico modo d'essere, di presentarsi di un fatto generale: è un caso interessante, in medicina, giurisprudenza, ecc., un fatto che ha caratteri degni di essere studiati
possibilità da presumere o da supporre
in loc. avv.: a caso, per combinazione, alla rinfusa, sconsideratamente; per caso, casualmente, forse; a, in ogni caso, sempre, comunque vada; caso per caso, partitamente, punto per punto
in loc. congiuntive di tipo ipotetico: caso mai, V. casomai; al caso, in caso, nell'eventualità che l'evento si verifichi; metti, poni caso che, supponendo che
loc. particolari: dare, darsi il caso, accadere; eccoci al caso, al punto, al dunque; fare caso, badare, porre mente, accorgersi, dare valore, importanza; prendere i provvedimenti del caso, opportuni, richiesti dalle circostanze
in grammatica, aspetto che una parola sottoposta a flessione assume nella declinazione.
È una domanda che mi sono posto spesso anch'io.
Anche perché credo che il caso non esista, esiste il caos (ed in Italiano è anche un anagramma). Allora il caso non è altro ce un modello usato per descrivere il caos.
Ho avuto anche occasione di confrontarmi su questo con Odifreddi (l'ho conosciuto alla sua conferenza a BergamoScienza) che mi ha confermato: il caso è un modello matematico per il caos.
Poi, ho trovato casualmente la frase che riporto come firma e che mi piace perecchio.
Anche perché credo che il caso non esista, esiste il caos (ed in Italiano è anche un anagramma). Allora il caso non è altro ce un modello usato per descrivere il caos.
Ho avuto anche occasione di confrontarmi su questo con Odifreddi (l'ho conosciuto alla sua conferenza a BergamoScienza) che mi ha confermato: il caso è un modello matematico per il caos.
Poi, ho trovato casualmente la frase che riporto come firma e che mi piace perecchio.