Cambiare il Paradigma dell'Educazione

fu^2


Vorrei aprire una discussione su questo video. Io lo trovo veramente interessante, soprattutto lo studio a cui fa riferimento al minuto 8.40 circa...
Effettivamente, se lo studio è affidabile come viene venduto, la concezione di scuola che esiste oggi non è la più adatta a formare individui con un senso critico, ma solo nozionistico.
Interessante secondo me è il collegamento (idea mia personale) che mi è venuto in mente con il libro "lettere a una professoressa". Nel libro secondo me sono ritrovabili degli inizi di pensiero di una riforma di questo tipo, di un'idea di istruzione che non sia fatta solo a concorsi e merito, ma che sia creata a misura dell'individuo. Voi che ne pensate? Ho sempre trovato interessantissimo il sottile discorso su dove finisce la necessità di avere delle nozioni e dove inizia un'"educazione alternativa" nel senso del video. Infatti, se uno ci pensa su un attimo, il primo tipo di istruzione - quello nozionistico- è necessario, almeno in parte, per il secondo tipo di istruzione, ma viceversa se uno ha sviluppato un senso critico allora andrà a cercare (in un certo senso) da solo le informazioni per apprendere e conoscere un problema, anche se per porsi la domanda su un determinato problema deve avere un minimo di conoscenze su cosa è successo/su cosa è il problema.

Risposte
Sk_Anonymous
"Zero87":
[quote="giuliofis"]Certo, togliere lo studio della letteratura in lingua per par spazio all'inglese moderno sarebbe già un enorme passo avanti, secondo me. Immagina uno straniero che viene a parlarci usando termini settecenteschi...

Ma infatti, non è per dire, però siamo stati almeno una settimana sul beowulf mentre abbiamo passato si e no una lezione di letteratura italiana sul dolce stil novo e un minuto sul "sao ko kelle terre..." e quello che è che sembrava scritto in linguaggio di sms...[/quote]
Nella mia scuola l'anno che sono andato via hanno assegnato, delle tre ore in quinta, due ad un docente di letteratura e ed una ad un docente di lingua. Per lo meno c'hanno provato...

Zero87
"giuliofis":
Certo, togliere lo studio della letteratura in lingua per par spazio all'inglese moderno sarebbe già un enorme passo avanti, secondo me. Immagina uno straniero che viene a parlarci usando termini settecenteschi...

Ma infatti, non è per dire, però siamo stati almeno una settimana sul beowulf mentre abbiamo passato si e no una lezione di letteratura italiana sul dolce stil novo e un minuto sul "sao ko kelle terre..." e quello che è che sembrava scritto in linguaggio di sms...

Sk_Anonymous
"Zero87":
[quote="giuliofis"][quote="Zero87"]cioè 3 ore di inglese scientifico in quinto e, sempre in quinto

E l'inglese come "lingua di un popolo"?[/quote]
Negli altri quattro anni. In quinto posso supporre che ormai l'inglese popolare comunque si è acquisito e ci si può focalizzare verso un inglese scientifico che risulterà utile all'università! :)[/quote]
Dalle mie esperienze, non è che fosse così tanto acquisito...
Certo, togliere lo studio della letteratura in lingua per par spazio all'inglese moderno sarebbe già un enorme passo avanti, secondo me. Immagina uno straniero che viene a parlarci usando termini settecenteschi...

Zero87
"giuliofis":
[quote="Zero87"]cioè 3 ore di inglese scientifico in quinto e, sempre in quinto

E l'inglese come "lingua di un popolo"?[/quote]
Negli altri quattro anni. In quinto posso supporre che ormai l'inglese popolare comunque si è acquisito e ci si può focalizzare verso un inglese scientifico che risulterà utile all'università! :)

Sk_Anonymous
"Zero87":
cioè 3 ore di inglese scientifico in quinto e, sempre in quinto

E l'inglese come "lingua di un popolo"?

Zero87
"giuliofis":
[quote="Zero87"]Tuttavia sarei ulteriormente favorevole ad un pizzico di snellimento (tanto per arrivare a 26 26 28 28 28)

In che modo? Cosa vorresti sacrificare?[/quote]
Io, invece, non ce l'ho in mente da tanto tempo quindi non ti so rispondere così su due piedi. :)
"giuliofis":
[quote="Zero87"] inoltre metterei direttamente 3 ore di inglese scientifico

In che classi? Dalla terza? Sinceramente non credo che i liceali abbiano una così buona conoscenza dell'inglese (che attualmente al triennio diventa quasi solo Letteratura..!) da poter eliminare del tutto la "lingua comune", in nessun anno...

"Zero87":
in quinto soprattutto farei qualche collegamento forte con la matematica (tipo leggere i teoremi che si fanno allo scientifico su libri inglesi)

Perché proprio con la Matematica e non con altre Scienze?
.[/quote]
Ho sbagliato a scrivere e dovevo ripetere 2 volte "in quinto": cioè 3 ore di inglese scientifico in quinto e, sempre in quinto, di fare anche qualche lezione interconnessa con la matematica.
Mi è venuta in mente la matematica perché per la tesi avrò letto sì e no almeno una ventina di libri in inglese (oltre ad una marea di dispense) e ho visto che l'inglese matematico non è molto difficile. Le cose sono due: o non è davvero molto difficile oppure sono stato fortunato a trovare quegli unici libri scritti in inglese comprensibile!!! :D

Sk_Anonymous
"Zero87":
Niente male, davvero: si vede che lo avevi in mente da tempo! :)

In effetti sì, poiché sono stato molto deluso dal liceo "scientifico" che ho frequentato io...

"Zero87":
Tuttavia sarei ulteriormente favorevole ad un pizzico di snellimento (tanto per arrivare a 26 26 28 28 28)

In che modo? Cosa vorresti sacrificare?


"Zero87":
inoltre metterei direttamente 3 ore di inglese scientifico

In che classi? Dalla terza? Sinceramente non credo che i liceali abbiano una così buona conoscenza dell'inglese (che attualmente al triennio diventa quasi solo Letteratura..!) da poter eliminare del tutto la "lingua comune", in nessun anno...

"Zero87":
in quinto soprattutto farei qualche collegamento forte con la matematica (tipo leggere i teoremi che si fanno allo scientifico su libri inglesi)

Perché proprio con la Matematica e non con altre Scienze?

.

Zero87
Niente male, davvero: si vede che lo avevi in mente da tempo! :)

Tuttavia sarei ulteriormente favorevole ad un pizzico di snellimento (tanto per arrivare a 26 26 28 28 28), inoltre metterei direttamente 3 ore di inglese scientifico in quinto soprattutto farei qualche collegamento forte con la matematica (tipo leggere i teoremi che si fanno allo scientifico su libri inglesi).

Sk_Anonymous
Tanto per parlare e fare due chiacchiere da bar, ti dico quale sarebbe il miglior liceo scientifico secondo me.
Partendo dallo Scientifico Scienze Applicate, io proporrei:

Zero87
@giuliofis (e ovviamente altri)

Il problema, come si vede anche tra noi due, è molto ampio e non siamo nemmeno tanto d'accordo sul come affrontarlo. Il punto è che aumentando materie aumentano le ore, per questo io dicevo spesso e volentieri di toglierne altre.

Servirebbe qualcuno di serio che rifletta a fondo si cosa fare/non fare in modo da riformare le scuole in modo serio e non per far fare quattro risate agli altri stati europei. Per il latino alle medie non sono molto d'accordo perché comunque al biennio c'erano 6 ore (o 8 non ricordo) di latino a settimana che alle medie risulterebbero un supplizio!!!
Più che altro perché restringendo cose come latino, storia dell'arte, geografia, un pezzo di storia, informatica e nozioni basilari di fisica al biennio, si possono utilizzare le ore guadagnate al triennio (togliendo queste cose) per fare qualcosa di veramente utile come qualche cenno di economia e diritto (ma senza troppo nozionismo, in modo abbastanza godibile).

Sk_Anonymous
"Zero87":
si può iniziare al biennio arrivando fino al medioevo per poi fare il resto nel triennio senza arrivare alla storia moderna in biennio per poi ricominciare nuovamente daccapo.

Ma infatti in genere succede questo... Inizi in prima superiore con la preistoria, inizi in terza superiore dalla fine del Medioevo e finisci in quinta superiore con il secondo dopoguerra...

"Zero87":
La geografia? Non la sa mai nessuno, quindi ancora meglio fare sennò geografia al biennio e storia al triennio direttamente...

Sono d'accordo ad aumentare la Geografia, ma ridurre la Storia a tre anni proprio no. Già non ne bastano cinque per farla tutta (infatti, l'ordinamento attuale è stato concepito circa settanta anni fa, dove di Storia da studiare ce ne era molta meno: la complessità degli ultimi cento anni, infatti, mi sembra enormemente maggiore di quella romana!).


"Zero87":
D'accordo, però come detto aggiungere e basta aumenta solo le ore e lo stress delle persone. Per questo dicevo "a 'sto punto facciamo latino/geografia/storia dell'arte (se proprio necessario) al biennio e basta" per poi mettere altro al triennio.

Ma il Latino lo potremmo fare alle medie (così è patrimonio di tutti) e lasciarlo al solo liceo classico.

Zero87
"giuliofis":
[quote="Zero87"]A cosa serve ricominciare sempre daccapo?

Per Storia, ad esempio, serve per riprenderla sempre in mano in maniera sempre più approfondita, per un ripasso costante che fa scavare sempre più a fondo. La Storia, alla fin fine, è una delle materie più nozionistiche del liceo, e più la ripeti più la ricordi, più la ristudi "sapendola già" (a livello inferiori) e più puoi concentrarti sulle interpretazioni, sui risvolti socio-economici che non meramente sui fatti.[/quote]
Sì, ok, però perché ripetere sempre daccapo?
Dato che comunque è umanamente accettato il fatto che la storia antica è concettualmente più semplice di quella moderna, si può iniziare al biennio arrivando fino al medioevo per poi fare il resto nel triennio senza arrivare alla storia moderna in biennio per poi ricominciare nuovamente daccapo.

La geografia? Non la sa mai nessuno, quindi ancora meglio fare sennò geografia al biennio e storia al triennio direttamente...
"giuliofis":
Trovo che qualche ora di antropologia culturale, diritto (qualcosa di nazionale, europea internazionale e magari di comparata) ed economia (per lo meno micro e un accenno ai principali indicatori di macro) farebbero bene a tutti.

Totalmente d'accordo.

E, perché no, anche un po' di Informatica...[/quote]
D'accordo, però come detto aggiungere e basta aumenta solo le ore e lo stress delle persone. Per questo dicevo "a 'sto punto facciamo latino/geografia/storia dell'arte (se proprio necessario) al biennio e basta" per poi mettere altro al triennio.

Sk_Anonymous
"Zero87":
A cosa serve ricominciare sempre daccapo?

Per Storia, ad esempio, serve per riprenderla sempre in mano in maniera sempre più approfondita, per un ripasso costante che fa scavare sempre più a fondo. La Storia, alla fin fine, è una delle materie più nozionistiche del liceo, e più la ripeti più la ricordi, più la ristudi "sapendola già" (a livello inferiori) e più puoi concentrarti sulle interpretazioni, sui risvolti socio-economici che non meramente sui fatti.
"Zero87":
fare la prima guerra mondiale al biennio

Ma dove hai studiato? Tutte le persone che conosco alle superiori hanno fatto storia in maniera consequenziale, dalla preistoria all'epoca (quasi) contemporanea. L'averla vista alle elementari e alle medie prima che al liceo serviva per farti partire con una piccola base di fatti nudi e crudi, così che al liceo si sia potuto studiare prevalentemente con un taglio storiografico.
Materie come Storia o Letteratura se le fai con un ripasso costante è molto più facile che vengano ricordare anche finite gli studi.

Tutto il tuo discorso si potrebbe anche riconvertire in...
A che serve fare Fisica al liceo se tanto all'Università la ricominci da capo e pure con il formalismo matematico "giusto"? Beh, non credo che serva la risposta...

Le scienze sociali non sono inutili.
[...]
L'antropologia culturale serve invece a metterci di fronte alla non inevitabilità di varie costruzioni culturali e alla varietà dell'uomo.

Perfettamente d'accordo.

Trovo che qualche ora di antropologia culturale, diritto (qualcosa di nazionale, europea internazionale e magari di comparata) ed economia (per lo meno micro e un accenno ai principali indicatori di macro) farebbero bene a tutti.

Totalmente d'accordo.

E, perché no, anche un po' di Informatica...

vict85
Sono sostanzialmente d'accordo sulla prima parte.

"Zero87":
Si possono togliere o accorciare materie inutili (studi sociali alle elementari, tecnica da fare o alle medie o al liceo e non in entrambe le parti, idem per storia dell'arte) e per piacere, per piacere... da cattolico togliete la religione dalle scuole!!!


Le scienze sociali non sono inutili. E parlo da uno che le ha studiate davvero (ho una laurea in studi internazionali). Trovo che qualche ora di antropologia culturale, diritto (qualcosa di nazionale, europea internazionale e magari di comparata) ed economia (per lo meno micro e un accenno ai principali indicatori di macro) farebbero bene a tutti. I programmi attuali di queste materie nelle scuoli le trovo invece ridicole basandosi troppo sui tecnicismi e sulla terminologia burocratico-giuridica che piace tanto ai giuristi (e che viene presa in giro dagli scienziati politici) ma che non serve a nulla al di fuori dei tribunali. Per esempio il comprendere a fondo il concetto di sovranità, o la differenza tra persona fisica e persona giuridica è abbastanza ridicolo: una loro comprensione naif è più che sufficiente per chiunque (compresi molti giuristi :D ). L'antropologia culturale serve invece a metterci di fronte alla non inevitabilità di varie costruzioni culturali e alla varietà dell'uomo.

"Zero87":
A questo punto tanto vale fare geografia al biennio e storia al triennio invece di fare entrambe in entrambi i momenti: in questo modo la storia può anche essere collegata più strettamente alla letteratura invece di fare la prima guerra mondiale al biennio e nel frattempo fare "epica" di letteratura e "beowulf" come letteratura inglese...

Eddai su!!!


Sinceramente non trovo così utile fare letteratura (e ancor meno far un particolare autore invece che un altro), tanto meno collegare la storia con essa. Una analisi storica seria si fa attraverso analisi economiche, sociologiche, geografiche (sia umana che fisica) e politico/culturali. La letteratura non serve a capire la storia, semmai è vero il contrario. Bisogna comunque dire che la storia insegnata alle superiori è molto criticata a livello accademico e si ritiene ci sia una divisione troppo netta tra accademia e scuola (raggiungendo abissi giganteschi nello studio del periodo che va dal 1818 a 1914*). Una dimostrazione di ciò sono la presentazione all'esame di maturità di argomenti su cui la storiografia moderna non è affatto concorde.

Fare la geografia come si studia attualmente lo trovo ridicolo e inutile.

* sconsiglio a chiunque di studiare quel secolo su un libro di storia del liceo.

Zero87
"fu^2":
Effettivamente, se lo studio è affidabile come viene venduto, la concezione di scuola che esiste oggi non è la più adatta a formare individui con un senso critico, ma solo nozionistico.

Siamo rimasti al livello di Dante e Da Vinci.
Oggi nella scuola o, meglio, in un liceo, c'è l'idea che bisogna sapere tutto di tutto e oltre questa ca***** questo sapere onnicomprensivo è spinto a forza nelle menti delle persone costringendole spesso e volentieri a imparare cose a memoria che poi non si vede l'ora di finire il suddetto liceo per non rivedere più certe materie.
"vict85":
Anche a me sembra una proposta più teorica che pratica. Lo studio in classe, la divisione in materie e la divisione degli studenti in anni ha anche scopi meramente pratici. Gestire studenti e orario docenti in un sistema meno fisso sarebbe molto più difficile. Già gestire orari e classi risulta, se non sbaglio, un problema NP-completo, se inoltre si facesse a meno delle classi e si avesse un programma più flessibile e quasi personalizzato per studente le cose sarebbero ancora più complicate e la stessa struttura architettonica delle scuole andrebbe probabilmente rivista. Quindi se da una parte si potrebbero avere studenti più soddisfatti e meno annoiati dall'altra il costo di organizzazione potrebbe essere insostenibile.

Il punto è che ci sono 2 errori macroscopici nella scuola.
- Il primo è il meccanismo del voto strettamente collegato al nozionismo. Si spiegano concetti su concetti che gli studenti si ritrovano ad imparare a memoria per essere etichettati in base al numero ricevuto. Conoscevo gente che in matematica aveva 6 dopo aver passato giorni a studiare ma che poi aveva conoscenze migliori di chi aveva 8 solo perché sapeva parlare ma che poi non sapeva nemmeno il grafico della funzione seno.
- Il secondo è la ricchezza e l'eccessività delle materie inutili e, soprattutto il loro loop.

Mi spiego meglio sul fatto del loop facendo un esempio pratico con la storia.
Elementari: si fa storia (a livello basilare, ovvio) e ok.
Medie: si fa storia (non ho visto tanto di più rispetto alle elementari) e ok.
Biennio: si fa storia.
Triennio: si ricomincia la storia daccapo.

Questo vale anche con geografia, storia dell'arte, inglese, latino, disegno e tante altre materie che invece di essere trattate mille volte in modo palloso e insignificante potrebbero essere molto migliorate e non ripetitive.

Mi spiego meglio.
Dopo il biennio allo scientifico sapevo il latino meglio dell'inglese. Nel triennio ho vissuto di rendita perché di latino in senso di lingua non si è fatto niente! Ma niente ma niente! Su 6 ore settimanali ne facevamo massimo 2 di letteratura e poi facevamo molte versioni come se fosse un ripasso e avevamo altrettante versioni da fare a casa.

A cosa serve ricominciare sempre daccapo oppure lasciare cose in pausa?

Specifico inoltre il perché dell'aggettivo "inutili". Ricordo che il prof di storia dell'arte se ne fregava se ricopiavamo durante i compiti perché diceva che la storia dell'arte in un liceo scientifico non serve a un piffero e che inoltre, nel ricopiare, era l'unico momento in cui aprivamo il libro di testo.
Si possono togliere o accorciare materie inutili (studi sociali alle elementari, tecnica da fare o alle medie o al liceo e non in entrambe le parti, idem per storia dell'arte) e per piacere, per piacere... da cattolico togliete la religione dalle scuole!!!
L'ora di religione serve solo a far uscire chi non va di seguirla e a far appallare gli altri: a questo punto sostituitela con un dibattito sulle religioni o sull'attualità in modo da far svegliare quella poltiglia presente nelle teste degli alunni chiamata cervello. Alle superiori, infatti, non è altro che una poltiglia dato che si tratta solo di imparare e applicare cose meccaniche...

Le ore sono troppe e piene di materie inutili o fatte dacapo fino alla noia. A questo punto tanto vale fare geografia al biennio e storia al triennio invece di fare entrambe in entrambi i momenti: in questo modo la storia può anche essere collegata più strettamente alla letteratura invece di fare la prima guerra mondiale al biennio e nel frattempo fare "epica" di letteratura e "beowulf" come letteratura inglese...

Eddai su!!!

vict85
È in giro da qualche mese, probabilmente anche un po' di più. Per lo meno la versione in inglese.

"gio73":
Molto bella e suggestiva l'esposizione dell'oratore. Anche a me sta molto a cuore il problema dell'educazione e ne discuto volentieri. Mi domando però quali siano le proposte che dovrebbero seguire l'analisi fatta: quale tipo di scuola ha in mente l'oratore?


Anche a me sembra una proposta più teorica che pratica. Lo studio in classe, la divisione in materie e la divisione degli studenti in anni ha anche scopi meramente pratici. Gestire studenti e orario docenti in un sistema meno fisso sarebbe molto più difficile. Già gestire orari e classi risulta, se non sbaglio, un problema NP-completo, se inoltre si facesse a meno delle classi e si avesse un programma più flessibile e quasi personalizzato per studente (magari gestito come un albero*) le cose sarebbero ancora più complicate e la stessa struttura architettonica delle scuole andrebbe probabilmente rivista. Quindi se da una parte si potrebbero avere studenti più soddisfatti e meno annoiati dall'altra il costo di organizzazione potrebbe essere insostenibile.
Inoltre ogni tanto esiste una e una sola soluzione, anche se spesso esistono più modi per arrivarci. Non che non esistano modi per rendere le materie più "creative". La matematica potrebbe essere resa più interattiva e costruttiva per esempio. Ma per arrivare ad analizzare la storia in modo critico e dinamico serve una certa maturità che manca a studenti delle elementari. Forse si potrebbero portare ai primi livelli scolastici cose come sociologia, antropologia ed economia e ritardare la storia alle superiori. Anche l'informatica potrebbe essere potenziata e fatta prima. Le lingue inoltre si prestano molto ad essere fatti fin dai primi anni.


* un po' come gli alberi tecnologi dei giochi di strategia. E intendo con divisione anche molto più piccole di quelle comunemente considerate.

DJAlex1
Credo che questo video sia di particolare importanza e sono d'accordo sul fatto che la scuola abbia bisogno di un profondo rinnovamento. Inoltre dovrebbe superare certi schemi fissi che sono propri della scuola, cioé ad esempio lo studio in classe dovrebbe essere più attivo e coinvolgente. Secondo me anche per questo motivo in italia c'é una percentuale di abbandono delle scuole da paura!

Stellinelm
Vi consiglio di leggere :
Edgar Morin, “I sette saperi necessari all'educazione del futuro”

gio73
Molto bella e suggestiva l'esposizione dell'oratore. Anche a me sta molto a cuore il problema dell'educazione e ne discuto volentieri. Mi domando però quali siano le proposte che dovrebbero seguire l'analisi fatta: quale tipo di scuola ha in mente l'oratore?

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