Brucia Città della Scienza
Scrivo qui per riportare un paio di notizie che mi colmano il cuore di tristezza.
La giornata non era cominciata sotto i migliori auspici.
Alle 11 circa di stamattina è venuta giù una "striscia" della facciata di Palazzo Guevara di Bovino, uno dei palazzi storici della Riviera di Chiaia.
Fortunatamente, nessuno si è fatto male, qualche ferito lievissimo e molto spavento tra le persone che abitano lì intorno (articolo qui).
Tuttavia, già questo accadimento mattutino mi ha buttato un po' giù di morale: infatti, a quel palazzone grigio, al suo bugnato, al suo stile rinascimentaleggiante, alle sue balaustrine, al contrasto che faceva con l'edificio moderno del consolato generale americano, c'ero affezionato.
Ne ricordo il nome e la fisionomia da quando, in seconda media, le professoresse portarono la mia classe a fare un giro sulla Riviera, per fotografare la Villa Comunale ed i palazzi storici che la costeggiano.
"Da oggi dovrò abituarmi a vederlo sfregiato", mi sono detto stamattina.
Poi, stanotte, la seconda tegola.
Città della Scienza, il museo scientifico interattivo (con tanto di planetario) costruito nell'area ex-Italsider, è letteralmente andato in fumo (articolo qui e galleria di immagini).
Non so se qualcuno l'ha mai visitata, forse in occasione delle mostre FuturoRemoto o di qualche convegno scientifico, ma posso assicurare che era un punto di riferimento per le scuole, i docenti e, in generale, per tutti coloro che hanno a cuore la divulgazione scientifica e la didattica delle scienze.
Personalmente, ho preso parte ad attività laboratoriali che si svolgevano nei locali della Fondazione IDiS quando CdS era ancora "in embrione" ed io ero in seconda liceo: con la mia classe andavamo lì a fare esperimenti guidati di termometria, calorimetria, etc..., divertendoci come pazzi.
Ci ero tornato recentemente, in occasione di un convegno sulla didattica della Matematica, in un padiglione (a quanto ho capito risparmiato dalle fiamme) nuovo e bellissimo, che non avevo mai visto prima, poiché ai tempi del liceo era ancora in fase di progetto... E mi ero promesso di portarci i miei figli, appena ne avessi avuti, ed i miei alunni, nel caso fossi andato ad insegnare a scuola.
Adesso, mi sono state scippate anche queste speranze e ciò mi intristisce immensamente.
E non oso immaginare la reazione del prof. Silvestrini (sì, proprio quello del Mencuccini-Silvestrini!), che tante energie ha speso nella creazione di CdS, e di tutti coloro i quali lavoravano lì dentro.
Mi auguro solamente che la matrice dell'incendio non sia dolosa.
Scusate lo sfogo, ma veder devastati due luoghi cui sono molto legato nell'arco di 24 ore è stato orribile.
La giornata non era cominciata sotto i migliori auspici.
Alle 11 circa di stamattina è venuta giù una "striscia" della facciata di Palazzo Guevara di Bovino, uno dei palazzi storici della Riviera di Chiaia.
Fortunatamente, nessuno si è fatto male, qualche ferito lievissimo e molto spavento tra le persone che abitano lì intorno (articolo qui).
Tuttavia, già questo accadimento mattutino mi ha buttato un po' giù di morale: infatti, a quel palazzone grigio, al suo bugnato, al suo stile rinascimentaleggiante, alle sue balaustrine, al contrasto che faceva con l'edificio moderno del consolato generale americano, c'ero affezionato.
Ne ricordo il nome e la fisionomia da quando, in seconda media, le professoresse portarono la mia classe a fare un giro sulla Riviera, per fotografare la Villa Comunale ed i palazzi storici che la costeggiano.
"Da oggi dovrò abituarmi a vederlo sfregiato", mi sono detto stamattina.
Poi, stanotte, la seconda tegola.
Città della Scienza, il museo scientifico interattivo (con tanto di planetario) costruito nell'area ex-Italsider, è letteralmente andato in fumo (articolo qui e galleria di immagini).
Non so se qualcuno l'ha mai visitata, forse in occasione delle mostre FuturoRemoto o di qualche convegno scientifico, ma posso assicurare che era un punto di riferimento per le scuole, i docenti e, in generale, per tutti coloro che hanno a cuore la divulgazione scientifica e la didattica delle scienze.
Personalmente, ho preso parte ad attività laboratoriali che si svolgevano nei locali della Fondazione IDiS quando CdS era ancora "in embrione" ed io ero in seconda liceo: con la mia classe andavamo lì a fare esperimenti guidati di termometria, calorimetria, etc..., divertendoci come pazzi.
Ci ero tornato recentemente, in occasione di un convegno sulla didattica della Matematica, in un padiglione (a quanto ho capito risparmiato dalle fiamme) nuovo e bellissimo, che non avevo mai visto prima, poiché ai tempi del liceo era ancora in fase di progetto... E mi ero promesso di portarci i miei figli, appena ne avessi avuti, ed i miei alunni, nel caso fossi andato ad insegnare a scuola.
Adesso, mi sono state scippate anche queste speranze e ciò mi intristisce immensamente.
E non oso immaginare la reazione del prof. Silvestrini (sì, proprio quello del Mencuccini-Silvestrini!), che tante energie ha speso nella creazione di CdS, e di tutti coloro i quali lavoravano lì dentro.
Mi auguro solamente che la matrice dell'incendio non sia dolosa.
Scusate lo sfogo, ma veder devastati due luoghi cui sono molto legato nell'arco di 24 ore è stato orribile.
Risposte
Sono passati già otto anni.
Mentre palazzo Guevara è stato definitivamente rimesso a posto, si stanno terminando i lavori di sistemazione urbana di Piazza della Repubblica ed ultimando la sottostante stazione della LTR, la situazione di CdS è ancora ferma al palo.
Copio/incollo da Repubblica - Napoli:
Il sito ufficiale dell'incontro è questo qui: https://www.4marzo2013.it/
Alle 11:00 purtroppo sono in aula (ahime virtuale!), ma chi è interessato può partecipare alla diretta sui social.
Mentre palazzo Guevara è stato definitivamente rimesso a posto, si stanno terminando i lavori di sistemazione urbana di Piazza della Repubblica ed ultimando la sottostante stazione della LTR, la situazione di CdS è ancora ferma al palo.
Copio/incollo da Repubblica - Napoli:
Otto anni e nulla di fatto: Città della Scienza dimenticata tra le rovine
di Stella Cervasio
Ormai ci sono solo fotografie. La memoria di Città della Scienza è in una sequenza di immagini di bambini divertiti con le mani alzate di fronte ai misteri delle orbite celesti, tutti seduti nel planetario a imparare un po’ di scienza, quella che in Italia manca. È un’istantanea di un altro tempo anche quella dei visitatori del Museo degli insetti, un bell’ossimoro che aveva fatto scoprire a tutti i segreti degli stagni, delle paludi, delle cavità terrestri sotto la guida di Guglielmo Maglio, naturalista e responsabile delle aree espositive. Quando è stato necessario, Guglielmo si è messo anche a disposizione della città, salvando pipistrelli finiti fuori posto, come quella volta durante le Universiadi, alla Stazione Marittima. Un posto come non ce n’erano, Città della Scienza. Anche l’ultimo gioiello, Corporea, la mostra permanente sulle meraviglie del corpo umano che ci imbarcava tutti sul " Proteus" per farci provare l’esperienza modello " Viaggio allucinante" di Asimov, era stato riaperto su prenotazione per due giorni a settimana, il giovedì e il venerdì. È durata 15 giorni e il Covid l’ha fatto chiudere di nuovo. L’ultima foto è la più crudele: quella del rogo che ha distrutto la parte sul mare del complesso fondato da Vittorio Silvestrini, il sogno di un fisico e di una città andato in fumo il 4 marzo 2013.
Otto anni e nulla di fatto. A raccontarlo è il presidente Riccardo Villari, rimasto in silenzio e laggiù, nella Bagnoli lontana e isolata dal resto della città e dalle menti dei politici e degli amministratori, fino alla data dell’anniversario. Sulle rovine che danno l’impressione di essere ancora fumanti della Cartagine a ovest di Napoli che nessuno ha voluto ricostruire, Villari ha lanciato un appello: « Dobbiamo rimettere in piedi in maniera condivisa l’unica luce accesa nell’area di Bagnoli, creare il grande spazio espositivo che adesso manca a una grande idea apprezzata nel mondo». E ha aggiunto: «Vorremmo essere coinvolti. Al momento della scelta del Comune di ricostruire alle spalle del complesso non praticabile e con costo tre volte superiore su un terreno da bonificare - non siamo stati invitati. Siamo pronti a rivedere la localizzazione in una zona funzionale, ma con una scelta intelligente, né ideologica né estremistica. Ci sono risorse stanziate sull’Accordo quadro del 2017, circa 60 milioni, e non devono andare perduti. Ci fu una mobilitazione di cittadini, intellettuali, premi Nobel: se questo è l’esito, non è una bella cosa » . Si cammina sulle pietre saltate in aria per l’incendio. Tanti camion di calcinacci e resti inceneriti portati via entro il 2019 dal Provveditorato alle opere pubbliche, ma i frammenti di vetro brillano ancora sotto il sole e nella " cattedrale" deserta e scoperchiata del lato mare si vedono appesi alle pareti di mattoni gli estintori carbonizzati.
L’ottantina di dipendenti è in smart working o in cassa integrazione. La Rsa tre settimane fa ha protestato: i laboratori vengano utilizzati per le scuole in tempo di Covid. I dipendenti non sono rimasti con le mani in mano, hanno già pronto il " Catalogo Scuola Digitale": basta che i docenti li contattino. Sospeso in aria è il ponte di Corporea, da dove accedevano le scolaresche. Funzionano solo gli uffici dove si lavora a progetti e gare. Il bar è chiuso. Lo shop delle meraviglie spera di riaprire. La Sala Newton è sbarrata, il centro congressi con 800 posti a sedere è vuoto, ma quello è colpa del Covid. All’incendio invece si deve il declassamento da 12 mila metri quadri ai 5 mila della sola Corporea. Il Science Center con le iniziative si è trasferito sulla " nuvola" del virtuale e da lì si accede alle sue mostre, ai convegni che ora si chiamano webinar. Ce ne sarà uno domani dalle 11, trasmesso in live streaming sulle pagine Facebook e YouTube di Città della Scienza. Si ascolterà il primo intervento di Mara Carfagna, nuovo ministro per il Sud del governo Draghi, e a Dario Franceschini ministro Mibact che per i musei si è speso molto, si domanderà se anche un museo della scienza ( che è stato il primo interattivo d’Italia) non abbia diritto a risorgere. Del futuro del complesso parleranno Francesco Floro Flores, commissario straordinario di Bagnoli, Domenico Arcuri ad di Invitalia, il soprintendente di archeologia e paesaggio Luigi La Rocca, due testimonial, Maurizio de Giovanni ed Eugenio Bennato. Invitati il sindaco de Magistris e il governatore De Luca.
Il sito ufficiale dell'incontro è questo qui: https://www.4marzo2013.it/
Alle 11:00 purtroppo sono in aula (ahime virtuale!), ma chi è interessato può partecipare alla diretta sui social.

Come napoletana sono anche io contenta.
Mia sorella aveva alla Città della Scienza una stanza dell'università, che è andata a fuoco (senza mia sorella dentro, grazie al cielo).
Mia sorella aveva alla Città della Scienza una stanza dell'università, che è andata a fuoco (senza mia sorella dentro, grazie al cielo).
"gugo82":
Riprendo questo thread a distanza di sei anni per una buona notizia.
[...]
Oh! Una buona notizia ogni tanto!
(Mamma mia mi ero dimenticato di quell'orribile articolo di quel "giornalista" del Foglio, veramente da brividi di ribrezzo, anche rileggendolo adesso anni dopo che ci siamo quasi assuefatti a tanto altro.)
Riprendo questo thread a distanza di sei anni per una buona notizia.
L'angolo di Palazzo Guevara di Bovino, parzialmente crollato nel 2013, è stato ricostruito ed ora è tornato come prima.
Ci sono passato ieri ed ho visto il palazzo spogliato delle consuete impalcature, bugnato e balaustrine che sembravano sorridere, finalmente, al mare dirimpetto dopo un lungo periodo di forzata occultazione.
Sono contento.
L'angolo di Palazzo Guevara di Bovino, parzialmente crollato nel 2013, è stato ricostruito ed ora è tornato come prima.
Ci sono passato ieri ed ho visto il palazzo spogliato delle consuete impalcature, bugnato e balaustrine che sembravano sorridere, finalmente, al mare dirimpetto dopo un lungo periodo di forzata occultazione.
Sono contento.
Errore mio. Grazie per avermelo fatto notare.
Ovviamente, però, il MIUR non l'ha scritte da solo quelle cose lì.
Ovviamente, però, il MIUR non l'ha scritte da solo quelle cose lì.
@gugo82
Quello è un provvedimento del governo... errore in copiaincolla?
Quello è un provvedimento del governo... errore in copiaincolla?
"hamming_burst":
Per chi passa nelle vie di Napoli vicino alla Città della Scienza: è ancora tutto sequestrato?
Di sicuro l'ala incendiata è tutta chiusa.
Probabilmente è ancora sotto sequestro.
L'altro giorno è stato reso noto il rinvenimento di frammenti di tanica di benzina.
Inoltre, il MIUR ha emanato il provvedimento che potete leggere qui, il quale ha suscitato non poche polemiche.
Penso che la famiglia Berlusconi cofonda la libertà di stampa con il poter diffondere liberamente l'ignoranza. Quando leggo cose del genere mi viene solo voglia di andare all'aeroporto e prendere il primo volo internazionale. Dovete rendervi conto di chi votate da 20 anni:
"Alla Città della Scienza di Napoli si propagandava l'evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambiti parascientifici. Il darwinismo è una forma di nichilismo. Dire ad un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione ed indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza"
Senza considerare l'apologia di reato, e prendendo per buone le idiozie scritte da questa specie di giornalista, mi fa paura come venga avallato ed incoraggiato un gesto che con tutta probabilità è opera della camorra.
EDIT: ovviamente il "dovete rendervi conto di chi votate" è rivolta a chi lo vota, e da quanto mi pare di aver capito, su questo forum scarseggiano i sostenitori di B.
"Alla Città della Scienza di Napoli si propagandava l'evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambiti parascientifici. Il darwinismo è una forma di nichilismo. Dire ad un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione ed indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza"
Senza considerare l'apologia di reato, e prendendo per buone le idiozie scritte da questa specie di giornalista, mi fa paura come venga avallato ed incoraggiato un gesto che con tutta probabilità è opera della camorra.
EDIT: ovviamente il "dovete rendervi conto di chi votate" è rivolta a chi lo vota, e da quanto mi pare di aver capito, su questo forum scarseggiano i sostenitori di B.
Mi rincuora vedere che c'è chi si indigna ancora in questo paese ormai troppo avvezzo a continue atrocità verbali e purtroppo anche materiali.
Bravo Piergiorgio.
Bravo Piergiorgio.
Per chi passa nelle vie di Napoli vicino alla Città della Scienza: è ancora tutto sequestrato?
riporto questo artico di odifreddi
Caro Giuliano Ferrara,
è un po’ di tempo che non ci sentiamo, e che non la disturbo con lamentele a proposito di ciò che esce sul suo Foglio Quotidiano. Diversamente dalle altre volte, però, quando mi lamentavo di cose (false) che lei aveva pubblicato sul mio conto, e dunque intervenivo privatamente con una lettera al direttore, oggi le scrivo pubblicamente dal mio blog, a causa di un articolo di un suo collaboratore, che non riguarda me (lei mi scuserà se ne vengo a conoscenza con un po’ di ritardo, ma immagino capirà il perché senza alcun ritardo).
Il contenuto di quell’articolo grida vendetta di fronte non soltanto alla comunità scientifica, ma all’intera comunità degli esseri umani, intesi secondo la definizione stoica di “animali razionali”. Il suo collaboratore Camillo Langone, evidentemente in possesso di uno solo dei due attributi che definiscono appunto l’uomo, ha postato sul sito del suo giornale il 7 marzo scorso, due giorni dopo il rogo della Città della Scienza di Napoli, un articolo intitolato Dovevano bruciarla prima, che si conclude così:
Ho scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici. Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza.
Una prova così concisa di ignoranza e di stupidità (due attributi che ovviamente convivono benissimo, in generale e nel suo collaboratore) sarebbe difficile darla. “Superstizione ottocentesca”? “Ambienti parascientifici”? “Forma di nichilismo”? Il povero Langone, che nel suo articolo nominava invano (cioè, a sproposito) il nome di Nobel, potrebbe cortesemente dirci quanti e quali, tra i 201 vincitori del premio Nobel di fisiologia e medicina tra il 1901 e il 2012, non siano stati afflitti da quella “superstizione ottocentesca, parascientifica e nichilista”? Siamo tutti tutte orecchie.
La realtà è che gli unici superstiziosi e prescientifici sono appunto gli ignoranti come lui, che non sanno di cosa parlano. In Italia, fino al 7 marzo, in questa categoria ricadevano soltanto due persone notorie, il fisico delle particelle Antonino Zichichi e lo storico delle idee religiose Roberto de Mattei, e i quattro sconosciuti gatti di un patetico Comitato Antievoluzionista. Ora ci appartiene di diritto anche lei, caro direttore: almeno fino a quando non epurerà ufficialmente “l’asino ignorante e presuntuoso” (come Giordano Bruno ne definì uno analogo, che ragliava in maniera analoga contro l’eliocentrismo) che ha scritto quell’articolo.
A differenza degli esaltati come Langone, io non chiedo naturalmente roghi. Mi basterebbe che la magistratura processasse e condannasse lui, per l’apologia di reato commessa nell’ultima frase del suo demenziale articolo. E che lei ci rassicurasse di non essersi accorto di ciò che quella mina vagante aveva postato sul suo sito. Voglio sperare che lei non condivida invece quell’articolo, e non dimostri in tal modo di appartenere pure lei, come gli esseri già citati, alla specie delle scimmie non evolute.
Ps. Immagino lei sappia chi è “il filosofo Fabrice Hadjadj”. Invito però i miei lettori, che probabilmente non lo sanno, a informarsi sul sito di Wikipedia, e a farsi quattro gustose risate:
Caro Giuliano Ferrara,
è un po’ di tempo che non ci sentiamo, e che non la disturbo con lamentele a proposito di ciò che esce sul suo Foglio Quotidiano. Diversamente dalle altre volte, però, quando mi lamentavo di cose (false) che lei aveva pubblicato sul mio conto, e dunque intervenivo privatamente con una lettera al direttore, oggi le scrivo pubblicamente dal mio blog, a causa di un articolo di un suo collaboratore, che non riguarda me (lei mi scuserà se ne vengo a conoscenza con un po’ di ritardo, ma immagino capirà il perché senza alcun ritardo).
Il contenuto di quell’articolo grida vendetta di fronte non soltanto alla comunità scientifica, ma all’intera comunità degli esseri umani, intesi secondo la definizione stoica di “animali razionali”. Il suo collaboratore Camillo Langone, evidentemente in possesso di uno solo dei due attributi che definiscono appunto l’uomo, ha postato sul sito del suo giornale il 7 marzo scorso, due giorni dopo il rogo della Città della Scienza di Napoli, un articolo intitolato Dovevano bruciarla prima, che si conclude così:
Ho scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici. Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza.
Una prova così concisa di ignoranza e di stupidità (due attributi che ovviamente convivono benissimo, in generale e nel suo collaboratore) sarebbe difficile darla. “Superstizione ottocentesca”? “Ambienti parascientifici”? “Forma di nichilismo”? Il povero Langone, che nel suo articolo nominava invano (cioè, a sproposito) il nome di Nobel, potrebbe cortesemente dirci quanti e quali, tra i 201 vincitori del premio Nobel di fisiologia e medicina tra il 1901 e il 2012, non siano stati afflitti da quella “superstizione ottocentesca, parascientifica e nichilista”? Siamo tutti tutte orecchie.
La realtà è che gli unici superstiziosi e prescientifici sono appunto gli ignoranti come lui, che non sanno di cosa parlano. In Italia, fino al 7 marzo, in questa categoria ricadevano soltanto due persone notorie, il fisico delle particelle Antonino Zichichi e lo storico delle idee religiose Roberto de Mattei, e i quattro sconosciuti gatti di un patetico Comitato Antievoluzionista. Ora ci appartiene di diritto anche lei, caro direttore: almeno fino a quando non epurerà ufficialmente “l’asino ignorante e presuntuoso” (come Giordano Bruno ne definì uno analogo, che ragliava in maniera analoga contro l’eliocentrismo) che ha scritto quell’articolo.
A differenza degli esaltati come Langone, io non chiedo naturalmente roghi. Mi basterebbe che la magistratura processasse e condannasse lui, per l’apologia di reato commessa nell’ultima frase del suo demenziale articolo. E che lei ci rassicurasse di non essersi accorto di ciò che quella mina vagante aveva postato sul suo sito. Voglio sperare che lei non condivida invece quell’articolo, e non dimostri in tal modo di appartenere pure lei, come gli esseri già citati, alla specie delle scimmie non evolute.
Ps. Immagino lei sappia chi è “il filosofo Fabrice Hadjadj”. Invito però i miei lettori, che probabilmente non lo sanno, a informarsi sul sito di Wikipedia, e a farsi quattro gustose risate:
Segnalo questo articolo: Napoli, chi ha bruciato la Città della Scienza? di Fabio Marcelli
riprende un po' quanto già detto da gugo, ma ne fa un'analisi dopo i primi risultati degli addetti. Sono rimasto amareggiato da quanto ho letto.
riprende un po' quanto già detto da gugo, ma ne fa un'analisi dopo i primi risultati degli addetti. Sono rimasto amareggiato da quanto ho letto.
@Gugo: ho letto con molto interesse il tuo ultimo post e in particolare il piccolo riassunto sulla storia industriale di Bagnoli che non conoscevo... hai centrato esattamente tutte le contraddizioni di quell'articolo (alcune mi erano sfuggite)...
In ogni caso dopo aver fatto anche io una piccola ricerca sull'autore non posso che convenire con DavideGenova!
In ogni caso dopo aver fatto anche io una piccola ricerca sull'autore non posso che convenire con DavideGenova!
Lasciate perdere quegli articoli, sono quotidiani che non legge nessuno, si reggono sui finanziamenti pubblici, leccaculismi e clientele. Se non le sparassero grosse non se li filerebbe nessuno. Stiamo parlando di un quotidiano che non riesce a pubblicare più di 7/8 paginette al giorno, impaginate male e poverissimo da un punto di vista culturale.
Non badiamo a questi ladri di tempo ed attenzione.
Non badiamo a questi ladri di tempo ed attenzione.
Non credo ai miei occhi nel leggere tanta abbondanza di luoghi comuni, cinismo, antiscientismo...
Sembra un articolo scritto da un nazista riciclatosi predicatore fondamentalista ossessionato dall'è-pieno-di-comunisti-dappertuttismo e animato dal disprezzo di quanto sia cultura e diffusione di essa. Quod nihil peius intelligere possit.
Quanto alla teoria dell'evoluzione chiamata superstizione [sic! immagino quali teorie alternative, certamente mondate da ogni residuo di umana superstizione, abbia da proporre questo giornalista...] ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (para-!
immagino quali ambienti seriamente scientifici appoggino le opinioni di Langone...), devo dire che, se non avessi letto l'articolo, avrei giurato che si trattasse di satira contro i detrattori di tale teoria.
Se accidentalmente la sede de Il Foglio, vuota di persone, andasse a fuoco, immagino che Langone e chi gli ha pubblicato l'articolo non sarebbero nella posizione di obiettare a chi pensasse a proposito di essa ciò che ha scritto Langone a proposito della Città della Scienza.
EDIT: Ho avuto la definitiva conferma che Langone non fa satira. Googlando il suo nome ho trovato articoli impregnati di un'ideologia tanto reazionaria che sembrerebbero usciti da una penna del più buio Medioevo, se non fosse per il generoso condimento di quella xenofobia contemporanea che è condimento prezioso per la riuscita della ricetta neoliberista. Per darne un'idea...
OT: A proposito, auguri a tutte le donne!!!
Sembra un articolo scritto da un nazista riciclatosi predicatore fondamentalista ossessionato dall'è-pieno-di-comunisti-dappertuttismo e animato dal disprezzo di quanto sia cultura e diffusione di essa. Quod nihil peius intelligere possit.
Quanto alla teoria dell'evoluzione chiamata superstizione [sic! immagino quali teorie alternative, certamente mondate da ogni residuo di umana superstizione, abbia da proporre questo giornalista...] ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (para-!

Se accidentalmente la sede de Il Foglio, vuota di persone, andasse a fuoco, immagino che Langone e chi gli ha pubblicato l'articolo non sarebbero nella posizione di obiettare a chi pensasse a proposito di essa ciò che ha scritto Langone a proposito della Città della Scienza.
EDIT: Ho avuto la definitiva conferma che Langone non fa satira. Googlando il suo nome ho trovato articoli impregnati di un'ideologia tanto reazionaria che sembrerebbero usciti da una penna del più buio Medioevo, se non fosse per il generoso condimento di quella xenofobia contemporanea che è condimento prezioso per la riuscita della ricetta neoliberista. Per darne un'idea...
OT: A proposito, auguri a tutte le donne!!!

@ Zilpha: L'ho letto anch'io ed ero indeciso sul segnalarlo... Ma, visto che ci hai pensato tu, mi sento più libero di fare qualche considerazione in merito a tale scritto.
Lo sgomento, che condivido, non è tanto dato dal contenuto dell'articolo che, seppur opinabile, rappresenta una legittima opinione dell'autore.
Il problema è che il sig. Langone: (1) critica la retorica di altri e però infarcisce il suo scritto di luoghi comuni; (2) finge di ignorare totalmente la storia del distretto industriale di Bagnoli; (3) finge di ignorare il ruolo delle attività didattiche laboratoriali nella scuola e della divulgazione scientifica nell'economia del sapere moderno; (4) esprime opinioni contrastanti circa lo stesso oggetto, i.e. il darwinismo, in due punti successivi del medesimo scritto.
Il punto (1) è abbastanza evidente.
Veniamo al punto (2).
Per il punto (3), sulla divulgazione che ne parliamo a fare?
Infine, vengo al punto (4).
P.S.: Riguardo a Montale, egli sarebbe stato percorso da un certo brivido lungo la schiena dopo aver letto:
poiché, se non ricordo male, era sua convinzione che non fosse possibile definire una persona dalle parole che proferisce o dalle azioni che compie.
Lo sgomento, che condivido, non è tanto dato dal contenuto dell'articolo che, seppur opinabile, rappresenta una legittima opinione dell'autore.
Il problema è che il sig. Langone: (1) critica la retorica di altri e però infarcisce il suo scritto di luoghi comuni; (2) finge di ignorare totalmente la storia del distretto industriale di Bagnoli; (3) finge di ignorare il ruolo delle attività didattiche laboratoriali nella scuola e della divulgazione scientifica nell'economia del sapere moderno; (4) esprime opinioni contrastanti circa lo stesso oggetto, i.e. il darwinismo, in due punti successivi del medesimo scritto.
Il punto (1) è abbastanza evidente.
Veniamo al punto (2).
Per il punto (3), sulla divulgazione che ne parliamo a fare?
Infine, vengo al punto (4).
P.S.: Riguardo a Montale, egli sarebbe stato percorso da un certo brivido lungo la schiena dopo aver letto:
Viene in mente il Montale più di destra:
“Con quale voluttà
hanno smascherato il Nulla.
C’è stata un’eccezione però:
le loro cattedre”.
poiché, se non ricordo male, era sua convinzione che non fosse possibile definire una persona dalle parole che proferisce o dalle azioni che compie.
Io vivendo lontano da Napoli non conoscevo la Città dela Scienza, ma tra un articolo sul Foglio e il parere degli utenti di matamaticamente credo si sapere di chi fidarmi.
A conferma della mia idea alla fine dell'articolo leggo quanto segue.
Questo mi ha tranquillizzato: una vaccata del genere mi conferma che anche tutto il resto è con ogni probabilità una vaccata, o quanto meno una lettura sbilanciata e poco aderente alla realtà.
Resto senza parole comunque non solo per i contenuti, ma anche per il modo in cui quell'articolo è scritto: come usare fuori luogo l'arma fine dell'ironia.
A conferma della mia idea alla fine dell'articolo leggo quanto segue.
Ho scoperto che nei capannoni dell’ex Italsider si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo e secondo il filosofo Fabrice Hadjadj dire a un ragazzo che discende dai primati significa approfittare della sua natura fiduciosa per gettarlo nella disperazione e indurlo a comportarsi da scimmia. Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza.
Questo mi ha tranquillizzato: una vaccata del genere mi conferma che anche tutto il resto è con ogni probabilità una vaccata, o quanto meno una lettura sbilanciata e poco aderente alla realtà.
Resto senza parole comunque non solo per i contenuti, ma anche per il modo in cui quell'articolo è scritto: come usare fuori luogo l'arma fine dell'ironia.
non bisogna fermaci, anzi dobbiamo rialzarci e aiutare a ricostruire tutti città della scienza! Basta piangere, dobbiamo mostrare la faccia e non perdere la nostra dignità di cittadini di questo paese. A me, napoletano, non mi hanno mai fatto paura i camorristi, io sempre mostrato la faccia difendendo i ragazzi più deboli senza usare la violenza, non ho mai avuto nemmeno la paura di morire in questi atti di violenza e ho lottato sempre e comunque in modo pacifico. Diamo tutti allora il nostro contributo in denaro per portare avanti la cultura e dimostriamo a questa gente che di loro non abbiamo paura perché ognuno di noi, come uomo, ha una propria dignità.