Bambini genio
Ciao a tutti!
Come si fa ad individuare ragazzi che hanno un intelligienza superiore alla media e che non la dimostrano? Esistono dei test?
Grazie per le risposte.
Ciao
Come si fa ad individuare ragazzi che hanno un intelligienza superiore alla media e che non la dimostrano? Esistono dei test?
Grazie per le risposte.
Ciao
Risposte
"francicko":
Secondo la mia modesta opinione alla base di tutto c'è un energia interiore un'aggressività propria del patrimonio genetico umano, e questa può essere
indirizzata in maniera positiva e pùo sfociare ad esempio nel genio come nel caso di galois anche se quest'ultimo è un caso molto atipico vuoi per il personaggio in se ed anche il momento storico che vive, comunque l'ambiente sociale in cui si vive è sempre secondo la mia opinione determinante affinchè questa aggressività venga incanalata ed espressa in maniera positiva . Quindi sicuramente ci sono delle capacità innate in determinate discipline quali la musica, la matematica, l'arte in generale, che si manifestano però più facilmente in un ambiente sociale stimolante. Comunque chi piu' chi meno tutti abbiamo delle qualità magari a volte più nascoste ,sta al contesto che ci sta intorno tirarcele fuori, più questo contesto è costruttivo e non discriminante più facilmente tali qualità affioreranno e prenderanno forma.
o magari no.
Secondo la mia modesta opinione alla base di tutto c'è un energia interiore un'aggressività propria del patrimonio genetico umano, e questa può essere
indirizzata in maniera positiva e pùo sfociare ad esempio nel genio come nel caso di galois anche se quest'ultimo è un caso molto atipico vuoi per il personaggio in se ed anche il momento storico che vive, comunque l'ambiente sociale in cui si vive è sempre secondo la mia opinione determinante affinchè questa aggressività venga incanalata ed espressa in maniera positiva . Quindi sicuramente ci sono delle capacità innate in determinate discipline quali la musica, la matematica, l'arte in generale, che si manifestano però più facilmente in un ambiente sociale stimolante. Comunque chi piu' chi meno tutti abbiamo delle qualità magari a volte più nascoste ,sta al contesto che ci sta intorno tirarcele fuori, più questo contesto è costruttivo e non discriminante più facilmente tali qualità affioreranno e prenderanno forma.
indirizzata in maniera positiva e pùo sfociare ad esempio nel genio come nel caso di galois anche se quest'ultimo è un caso molto atipico vuoi per il personaggio in se ed anche il momento storico che vive, comunque l'ambiente sociale in cui si vive è sempre secondo la mia opinione determinante affinchè questa aggressività venga incanalata ed espressa in maniera positiva . Quindi sicuramente ci sono delle capacità innate in determinate discipline quali la musica, la matematica, l'arte in generale, che si manifestano però più facilmente in un ambiente sociale stimolante. Comunque chi piu' chi meno tutti abbiamo delle qualità magari a volte più nascoste ,sta al contesto che ci sta intorno tirarcele fuori, più questo contesto è costruttivo e non discriminante più facilmente tali qualità affioreranno e prenderanno forma.
"velma":
Presso l'Università degli studi di Pavia vi è un laboratorio di ricerca/intervento sul talento e la plusdotazione . Prova a vedere [cut]
Grazie, ma per definizione diffido della psicologia e sopratutto degli psicologi.

"Rggb":
[quote="GB96"]Ciao a tutti!
Come si fa ad individuare ragazzi che hanno un intelligenza superiore alla media e che non la dimostrano? Esistono dei test?
Grazie per le risposte.
Ciao
Caro GB96, la nozione di intelligenza è assai difficile da definire; il fatto che questa sia poi effettivamente misurabile o "superiore" alla media o a quella di qualcun altro mi lascia alquanto perplesso - per non dire preoccupato. Diffida dei test QI per esempio, che traggono origine dai test di livello scolastico di parecchi anni fa (Binet et al), ma sui quali legioni di persone (a volte in perfetta buona fede) hanno costruito teorie assurde, e che oggigiorno valgono (forse, un pochino) per valutare il livello di apprendimento di capacità logico-mnemoniche.
Se ti servisse per capire per cosa sei portato e/o quali capacità tu esprima meglio, allora affidati ad un buon insegnante, se hai la fortuna di trovarne uno (o meglio molti) col quale tu ti senta "in sintonia", ovvero ti sia simpatico, per capirci.[/quote]
Concordo ed esemplifico.
In un certo senso l'esame di maturità potrebbe essere considerato una sorta di test intellettivo completo, che comprende diversi ambiti disciplinari, è l'esito finale di un percorso quinquennale, coinvolge divrese tipologie di scuole superiori ed in ultima analisi comprende aspetti comportamentali complessi come la capacità di reggere a stress psicofisici, la motivazione, l'interesse, la capacità di fare collegamenti multidisciplinari etc. etc.
Eppure, nonostante tutte le migliori premesse, gli esiti di questo "test" nel 2010 hanno dato un numero di 100 e lode nettamente superiore nelle regioni del sud rispetto alla regioni del nord Italia. Dovremmo per questo arrivare alla conclusione che al sud vi sono più geni che al nord? Mi sembra una conclusione in po' azzardata, anche se, in teoria, tutto è possibile.
Presso l'Università degli studi di Pavia vi è un laboratorio di ricerca/intervento sul talento e la plusdotazione . Prova a vedere su http://psicologia.unipv.it/index.php/ta ... zione.html
Ciao
Ciao
"blackbishop13":
se hai problemi ad ammettere che ci sono persone più dotate della norma pazienza
Non ho problemi ad ammetterlo, e infatti non è quello che ho detto.
"blackbishop13":
grazie per aver contribuito con la tua opinione, ma ti sarai accorto che si parlava di altro.
E questa è la tua opinione, non un dato di fatto. La mia opinione è che fossi perfettamente in tema. Sarò prolisso, ma forse non mi si è capito, quindi risponderò direttamente all'autore della domanda iniziale.
"GB96":
Ciao a tutti!
Come si fa ad individuare ragazzi che hanno un intelligenza superiore alla media e che non la dimostrano? Esistono dei test?
Grazie per le risposte.
Ciao
Caro GB96, la nozione di intelligenza è assai difficile da definire; il fatto che questa sia poi effettivamente misurabile o "superiore" alla media o a quella di qualcun altro mi lascia alquanto perplesso - per non dire preoccupato. Diffida dei test QI per esempio, che traggono origine dai test di livello scolastico di parecchi anni fa (Binet et al), ma sui quali legioni di persone (a volte in perfetta buona fede) hanno costruito teorie assurde, e che oggigiorno valgono (forse, un pochino) per valutare il livello di apprendimento di capacità logico-mnemoniche.
Se ti servisse per capire per cosa sei portato e/o quali capacità tu esprima meglio, allora affidati ad un buon insegnante, se hai la fortuna di trovarne uno (o meglio molti) col quale tu ti senta "in sintonia", ovvero ti sia simpatico, per capirci.
"blackbishop13":
Capita a tutti di fare interventi un po' fuori luogo, tranquillo.
Vedo.

infatti ho detto: o sbagli solo tu o entrambi, ma la seconda non credo che sia.
se hai problemi ad ammettere che ci sono persone più dotate della norma pazienza, grazie per aver contribuito con la tua opinione, ma ti sarai accorto che si parlava di altro. Capita a tutti di fare interventi un po' fuori luogo, tranquillo.
se hai problemi ad ammettere che ci sono persone più dotate della norma pazienza, grazie per aver contribuito con la tua opinione, ma ti sarai accorto che si parlava di altro. Capita a tutti di fare interventi un po' fuori luogo, tranquillo.
"blackbishop13":
Rggb ti ho sopravvalutato:
Addirittura

"blackbishop13":
sia A l'insieme dei bambini. tu dici che $AAx inA$ è vera $P(x)$ dove P ormai la conosciamo.
io dico che dato $B \subsetA$, $AAx inB$ è vera $P(x)$.
è chiaro che tu mi stai dando ragione
Non mi sembra di aver detto che hai torto.
"blackbishop13":
e anzi se c'è uno che sbaglia puoi essere solo tu (o entrambi, ma non credo) ?
-- Inizio digressione scema
Sei così formale e preciso, e poi incappi in errori banali? Se l'asserto "mio" non è vero, necessariamente non è vero il "tuo"; quindi l'affermazione "se c'è uno che sbaglia puoi essere solo tu" è logicamente falsa.

-- Fine digressione scema
"blackbishop13":
non è logica matematica astratta, ciò che sto esprimendo è molto concreto: tu dici che per ogni bambino si possono fare giochi stimolanti eccetera..
io, visto che stiamo parlando di "bambini genio" (che non abbiamo definito, tra l'altro, ma diciamo che abbiamo tutti un'idea sull'argomento)
Appunto, io ho tirato fuori l'argomento che "genio", "superiore" sono termini che mi stanno sul gozzo. Mia personale opinione, ovvio.
"blackbishop13":
non ho voluto tirare in ballo altre cose che non c'entravano niente. tu invece hai sentito il bisogno di entrare nella discussione per dare questo contributo, che mi sembra poco adeguato, e inutile. tra l'altro, secondo me è vera la tua frase, ma spero che ormai sia chiaro che non c'entra davvero niente.
Per il "non centra niente" e "inutile" vedi sopra.
"blackbishop13":
anche perchè secondo me è anche vero che
"si può benissimo aiutare un primate (o sue specie discendenti) senza comprometterne la felicità!
si possono offrire giochi più stimolanti, (letture interessanti quando possibile ovviamente), sfide al suo livello, il tutto affiancato alla normale vita, fatta di [esperienze comuni]!"
ma non sentivo il bisogno di esprimerlo qui.
Io invece sì, visto che si è cominciato con
Come si fa ad individuare ragazzi che hanno un intelligenza superiore alla media e che non la dimostrano? Esistono dei test?
e si è proseguito con
probabilmente intendeva dire che un ragazzo con intelligenza superiore alla media dovrebbe avere la possibilità di coltivare e sfruttare il suo potenziale, e ci chiede come! e mi pare una domanda più che lecita.
che mi pare una domanda lecita in sé, ma subdola, settaria e tendenzialmente pericolosa per la premessa, alla quale preferisco in alternativa:
"un ragazzo dovrebbe avere la possibilità di coltivare e sfruttare il suo potenziale"
che è una premessa se vuoi equivalente alla tua, ma che io preferisco. Forse sarà solo questione di forma...
Ora è chiaro il mio pensiero? Se poi sono ancora ridicolo, o la mia logica è fallace, come accennato me ne farò una ragione.

Io in realtà ponevo una domanda, non stavo dando una risposta. Almeno non una completa
@blackbishop13: Fare calcoli matematici è una capacità che può essere innata essere un matematico è un insieme di capacità non ben definite e certamente non uniche. Fare dimostrazioni in teoria dei gruppi è diverso da farle in analisi o topologia generale. Anche in uno stesso settore le capacità che possono portare a trovare la soluzione possono essere molteplici. Uno magari è più bravo a fare semplificazioni algebrici, altri magari hanno una formidabile capacità di visualizzazioni e altri una forte capacità di lavorare da passare velocemente da un oggetto ad un altro collegato.
Hai estrapolato un esempio dandogli un significato che non aveva e perdendo di vista il concetto generale.
Riguardo al fatto del discorso che delle capacità innate bisogna fare alcune considerazioni:
1) Spesso alcune idee nascono perché si è arrivati ad un momento in cui tante idee di varie persone convergono in una idea che le riassume. Si tratta molte volte di un cambio di prospettiva. Inoltre essere geniali è qualcosa di un po' diverso da vincere le olimpiadi di matematica o conoscere tutte le capitali del mondo. Non richiede l'andare bene a scuola o essere un campione di scacchi (gli esempi che hai fatto ne sono una dimostrazione). Un bambino "genio" non è geniale ma solo bravo. Io sto solo dicendo che i bravi sono spesso più ambiente che capacità innate. E poi solo Galois ha vissuto la vita di Galois... La sua vita è unica come i suoi geni. La sua vita è irriproducibile. Inoltre il teorema che ha dimostrato era stato dimostrato da Abel con un metodo simile senza però che lui ne comprendesse la portata.
2) Stavamo parlando dei bambini geni e io ritengo che siano per la maggior parte frutto di una serie di stimoli esterni. Anche solo, senza andare a questioni di allenamento quotidiano, l'atteggiamento dei genitori verso la cultura influisce su quella del bambino. In una famiglia che vede la cultura come una perdita di tempo un bambino anche molto dotato non sarà nulla finché non incontrerà insegnanti stimolanti. Io sono fermamente convinto che molto di quello che sono lo devo a quelli che ho incontrato, a quello che ho vissuto e ovviamente a quello che ho saputo prendere da questi due fattori. Non tutto ma non penso che la vita sia scritta nei nostri geni.
3) Ci sono ovviamente alcune cose come dei disturbi di apprendimento (la dislessia ad esempio) che influiscono negativamente su come sei visto indipendentemente dalle tue effettiva capacità mentali.
P.S: Chi ha detto che ambiente significa solo eventi positivi. Anche una vita difficile può produrre dei geni. Io comunque non mi riferivo esattamente a loro perché ritengo che il genio sia qualcosa di molto difficile da identificare e descrivere. In fondo molti geni sono morti in povertà e non apprezzati come avrebbero dovuto esserlo. Scambiare un genio per folle e in alcuni casi un folle per genio (
) è un atteggiamento comune.
@blackbishop13: Fare calcoli matematici è una capacità che può essere innata essere un matematico è un insieme di capacità non ben definite e certamente non uniche. Fare dimostrazioni in teoria dei gruppi è diverso da farle in analisi o topologia generale. Anche in uno stesso settore le capacità che possono portare a trovare la soluzione possono essere molteplici. Uno magari è più bravo a fare semplificazioni algebrici, altri magari hanno una formidabile capacità di visualizzazioni e altri una forte capacità di lavorare da passare velocemente da un oggetto ad un altro collegato.
Hai estrapolato un esempio dandogli un significato che non aveva e perdendo di vista il concetto generale.
Riguardo al fatto del discorso che delle capacità innate bisogna fare alcune considerazioni:
1) Spesso alcune idee nascono perché si è arrivati ad un momento in cui tante idee di varie persone convergono in una idea che le riassume. Si tratta molte volte di un cambio di prospettiva. Inoltre essere geniali è qualcosa di un po' diverso da vincere le olimpiadi di matematica o conoscere tutte le capitali del mondo. Non richiede l'andare bene a scuola o essere un campione di scacchi (gli esempi che hai fatto ne sono una dimostrazione). Un bambino "genio" non è geniale ma solo bravo. Io sto solo dicendo che i bravi sono spesso più ambiente che capacità innate. E poi solo Galois ha vissuto la vita di Galois... La sua vita è unica come i suoi geni. La sua vita è irriproducibile. Inoltre il teorema che ha dimostrato era stato dimostrato da Abel con un metodo simile senza però che lui ne comprendesse la portata.
2) Stavamo parlando dei bambini geni e io ritengo che siano per la maggior parte frutto di una serie di stimoli esterni. Anche solo, senza andare a questioni di allenamento quotidiano, l'atteggiamento dei genitori verso la cultura influisce su quella del bambino. In una famiglia che vede la cultura come una perdita di tempo un bambino anche molto dotato non sarà nulla finché non incontrerà insegnanti stimolanti. Io sono fermamente convinto che molto di quello che sono lo devo a quelli che ho incontrato, a quello che ho vissuto e ovviamente a quello che ho saputo prendere da questi due fattori. Non tutto ma non penso che la vita sia scritta nei nostri geni.
3) Ci sono ovviamente alcune cose come dei disturbi di apprendimento (la dislessia ad esempio) che influiscono negativamente su come sei visto indipendentemente dalle tue effettiva capacità mentali.
P.S: Chi ha detto che ambiente significa solo eventi positivi. Anche una vita difficile può produrre dei geni. Io comunque non mi riferivo esattamente a loro perché ritengo che il genio sia qualcosa di molto difficile da identificare e descrivere. In fondo molti geni sono morti in povertà e non apprezzati come avrebbero dovuto esserlo. Scambiare un genio per folle e in alcuni casi un folle per genio (

@vict85
Sulle capacità innate non concordo: o ce l'hai o non ce l'hai.
Il punto è che bisogna sapere ascoltare la personlità che le detenie quando chiede, a modo suo, di esercitarle (e quali).
Sulle capacità innate non concordo: o ce l'hai o non ce l'hai.
Il punto è che bisogna sapere ascoltare la personlità che le detenie quando chiede, a modo suo, di esercitarle (e quali).
"vict85":
Io in realtà metto anche in dubbio che ci sia una capacità innata di suonare il pianoforte piuttosto che fare calcoli matematici.
fare calcoli matematici??? non bastava che il 90% delle persone con cui parlo, quando scopre che studio matematica, mi chiede cose tipo quanto fa 45x219..
adesso anche i colleghi ci si mettono... siamo messi proprio male..
per chi non lo sapesse, fare matematica non vuol dire diventare calcolatrici umane.
a parte questa nota colorita, spero tu ti sia sbagliato..
è un'idea un po' forte non credi? cioè tu pensi davvero che chiunque avrebbe potuto scoprire la teoria di Galois a vent'anni?
bastava un ambiente prospero, come quello in cui ha vissuto lui?

ed è solo un esempio.. come fai ad avere la presunzione (scusa ma è questo) di credere che tu avresti potuto suonare come Mozart, rivoluzionare la fisica come Einstein, o correre come Carl Lewis (lo sport è per moltissimi versi come le arti, o le scienze, ovvero tanta passione, tanto allenamento, e io direi tanto talento) ?? secondo me è follia non riconoscere il genio.
"WiZaRd":
Però mi pare che in tutto questo si dia per scontata la capacità dell'adulto di vedere a lungo termine: ricorre, infatti, frequentemente, la parola "potenzialità". Io mi domando: può un genitore cogliere oggettivamente le reali potenzialità del figlio in un ambito piuttosto che in un altro, senza lasciarsi influenzare dalla storia della sua vita, dai suoi desideri, dalle sue ambizioni, dai suoi obiettivi raggiunti e mancati? Può un educatore estraneo alla realtà familiare del bambino cogliere le reali potenzialità del bambino ed i reali interessi dello stesso, non vivendo col bambino 24 ore su 24? Secondo me, perdonatemi la presunzione, no, mai, impossibile. .
Quoto... Io in realtà metto anche in dubbio che ci sia una capacità innata di suonare il pianoforte piuttosto che fare calcoli matematici. Ci sono senza dubbio delle caratteristiche che facilitano o meno l'apprendimento di alcune conoscenze ma, secondo me, poi dipende molto dall'ambiente. Detto questo ci potremmo anche chiedere se noi stessi siamo capaci a cogliere le nostre potenzialità e reali interessi.
Rggb ti ho sopravvalutato:
sia A l'insieme dei bambini. tu dici che $AAx inA$ è vera $P(x)$ dove P ormai la conosciamo.
io dico che dato $B \subsetA$, $AAx inB$ è vera $P(x)$.
è chiaro che tu mi stai dando ragione, e anzi se c'è uno che sbaglia puoi essere solo tu (o entrambi, ma non credo) ?
non è logica matematica astratta, ciò che sto esprimendo è molto concreto: tu dici che per ogni bambino si possono fare giochi stimolanti eccetera..
io, visto che stiamo parlando di "bambini genio" (che non abbiamo definito, tra l'altro, ma diciamo che abbiamo tutti un'idea sull'argomento)
non ho voluto tirare in ballo altre cose che non c'entravano niente. tu invece hai sentito il bisogno di entrare nella discussione per dare questo contributo, che mi sembra poco adeguato, e inutile. tra l'altro, secondo me è vera la tua frase, ma spero che ormai sia chiaro che non c'entra davvero niente.
anche perchè secondo me è anche vero che
"si può benissimo aiutare un primate (o sue specie discendenti) senza comprometterne la felicità!
si possono offrire giochi più stimolanti, (letture interessanti quando possibile ovviamente), sfide al suo livello, il tutto affiancato alla normale vita, fatta di [esperienze comuni]!"
ma non sentivo il bisogno di esprimerlo qui.
sia A l'insieme dei bambini. tu dici che $AAx inA$ è vera $P(x)$ dove P ormai la conosciamo.
io dico che dato $B \subsetA$, $AAx inB$ è vera $P(x)$.
è chiaro che tu mi stai dando ragione, e anzi se c'è uno che sbaglia puoi essere solo tu (o entrambi, ma non credo) ?
non è logica matematica astratta, ciò che sto esprimendo è molto concreto: tu dici che per ogni bambino si possono fare giochi stimolanti eccetera..
io, visto che stiamo parlando di "bambini genio" (che non abbiamo definito, tra l'altro, ma diciamo che abbiamo tutti un'idea sull'argomento)
non ho voluto tirare in ballo altre cose che non c'entravano niente. tu invece hai sentito il bisogno di entrare nella discussione per dare questo contributo, che mi sembra poco adeguato, e inutile. tra l'altro, secondo me è vera la tua frase, ma spero che ormai sia chiaro che non c'entra davvero niente.
anche perchè secondo me è anche vero che
"si può benissimo aiutare un primate (o sue specie discendenti) senza comprometterne la felicità!
si possono offrire giochi più stimolanti, (letture interessanti quando possibile ovviamente), sfide al suo livello, il tutto affiancato alla normale vita, fatta di [esperienze comuni]!"
ma non sentivo il bisogno di esprimerlo qui.
Però mi pare che in tutto questo si dia per scontata la capacità dell'adulto di vedere a lungo termine: ricorre, infatti, frequentemente, la parola "potenzialità". Io mi domando: può un genitore cogliere oggettivamente le reali potenzialità del figlio in un ambito piuttosto che in un altro, senza lasciarsi influenzare dalla storia della sua vita, dai suoi desideri, dalle sue ambizioni, dai suoi obiettivi raggiunti e mancati? Può un educatore estraneo alla realtà familiare del bambino cogliere le reali potenzialità del bambino ed i reali interessi dello stesso, non vivendo col bambino 24 ore su 24? Secondo me, perdonatemi la presuzione, no, mai, impossibile.
Chi ci assicura che un pincopallino qualunque, pur essendo un genio del pianoforte, pur essendo il nuovo Mozart, all'età di 40 anni non si sentirà infelice, non sentirà di aver dato tanto spazio al suo talento da non essere contento di quello che ha ottenuto fino a quel momento, non sentirà che alcune cose gli sono mancate durante la sua vita. In questo discorso sulla stimolazione delle potenzialità vi state perdendo la personalità.
Il bambino deve crescere, deve sviluppare il proprio carattere, per potere decidere in autonomia quale talento coltivare: ed allora che cresca normale, che abbia il contatto con gli altri bambini, che pratichi attività ludiche e culturali, poi sarà il bambino, in un modo o nell'altro, se gli adulti sapranno seguirli, ad indicare cosa vuole fare di più e cosa vuole fare di meno, ma non devono essere gli adulti a dare al bambino un libro di Matematica anziché uno di musica classica solo perché vedono che è più veloce a fare le moltiplicazioni aziché ad impare la disposizione delle note sul pentagramma.
Chi ci assicura che un pincopallino qualunque, pur essendo un genio del pianoforte, pur essendo il nuovo Mozart, all'età di 40 anni non si sentirà infelice, non sentirà di aver dato tanto spazio al suo talento da non essere contento di quello che ha ottenuto fino a quel momento, non sentirà che alcune cose gli sono mancate durante la sua vita. In questo discorso sulla stimolazione delle potenzialità vi state perdendo la personalità.
Il bambino deve crescere, deve sviluppare il proprio carattere, per potere decidere in autonomia quale talento coltivare: ed allora che cresca normale, che abbia il contatto con gli altri bambini, che pratichi attività ludiche e culturali, poi sarà il bambino, in un modo o nell'altro, se gli adulti sapranno seguirli, ad indicare cosa vuole fare di più e cosa vuole fare di meno, ma non devono essere gli adulti a dare al bambino un libro di Matematica anziché uno di musica classica solo perché vedono che è più veloce a fare le moltiplicazioni aziché ad impare la disposizione delle note sul pentagramma.
"blackbishop13":
beh allora sì, io ho la visione antiquata, mi dispiace ma considero i bambini esseri dotati di razionalità, anche se diversa da quella degli adulti, e penso che le opinioni di un bambino contino, così come la sua volontà, mi pare che siate voi a voler decidere che un bambino a 14 anni può solo giocare a pallone, e se ha voglia di studiare matematica non può farlo, perchè secondo voi è sbagliato e cattivo per la sua salute. anche se magari si rende bene conto che non è l'unica cosa da fare! ma no, un bambino non può mica realizzare cosa è buono per sè.
scusate ma io vedo i genitori (ormai stiamo parlando di crescere un bambino) come un aiuto, non come gendarmi impositori.
secondo me siamo noi che scriviamo a nostra storia, funi da bambini, il mondo esterno può aiutarci, ma non può guidarci per mano.
Il bambino è una persona razionale ma non totalmente formata. A 14 anni è già abbastanza cresciuto anche se manca di varie esperienze fondanti della persona. Già il passaggio dalle medie alle superiori ti cambia molto. Una risposta ad un problema in assenza di tutti i dati può essere sbagliata in fondo. Il bambino è una persona razionale che non possiede ancora tutte le nozioni ed esperienze necessarie per dare una risposta ad alcune problematiche della vita.
Costringerlo ad uscire al posto di studiare mi pare assurdo ma se la persona in questione ignora totalmente i compagni, passa il pomeriggio a studiare cose più avanti e non esce mai, né ha attività esterne allora i genitori hanno il dovere di preoccuparsi della salute fisico-emotiva del bambino e non solo di quella mentale. Il contatto interpersonale e il mantenimento del corpo in salute sono essenziali per la persona come e forse di più di allenare la mente. Questo perché un bambino così sarà un adulto che vivrà rinchiuso in un ambiente molto elitario (sempre che in 4 anni non si annoia della matematica), con comportamenti abbastanza asociali, timido e con una salute cagionevole. Probabilmente un insegnante abbastanza scarso. Sentimentalmente frustato se non è asessuato come Erdos.
Non dico che questo è la situazione dell'autore della discussione ovviamente, sto solo esponendo un caso estremo. In pratica i genitori dovrebbero permettere al bambino di fare la sua strada intervenendo se sta uscendo fuori strada (non sempre però perché altrimenti non diventa indipendente).
Penso che comunque le affermazioni passate di Rggb e altri siano più contro i genitori che portano a situazioni come quella da me descritta (che esistono sia per lo studio che per altri ambiti) che contro bambini che chiedono autonomamente di iniziare qualche attività.
Cercando di andare un attimo oltre la posizione secondo cui "i bambini è bene farli giocare", che chiaramente non può essere totalmente sbagliata trattandosi dello status quo dell'educazione, bisogna osservare che non è detto che sia la migliore possibile.
Siamo tutti d'accordo che un bel bicchiere di latte fa sempre bene, ma credo che spesso si confonda il "fa sempre bene" con il "non fa male".
Allo stesso modo è giusto che un bambino percorra tutte le tappe standard dello sviluppo, però non è da escludere a priori che ci siano altri metodi educativi che valorizzino le sue potenzialità senza sacrificare la sua giovinezza.
Siamo tutti d'accordo che un bel bicchiere di latte fa sempre bene, ma credo che spesso si confonda il "fa sempre bene" con il "non fa male".
Allo stesso modo è giusto che un bambino percorra tutte le tappe standard dello sviluppo, però non è da escludere a priori che ci siano altri metodi educativi che valorizzino le sue potenzialità senza sacrificare la sua giovinezza.
Secondo me un po' di matematica un po' più avanzata se introdotta nel modo giusto e con l'aiuto di persone che lo sanno fare può essere anche interessante per il bambino. Ci sono alcune parti della matematica avanzata che un bambino può capire abbastanza bene e i cui problemi possono ricondursi facilmente a giochi. Tra l'altro alcuni di questi non sono molto trattati alla triennale se non nei corsi non obbligatori. La domande che però io mi pongo è: il bambino ha potenzialità sopra la norma di suo o perché ha avuto questi stimoli? Anche se le capacità di fondo non sono sempre uguali alcune abilità sono più connesse all'esercizio che alle capacità innate. Comunque in Italia si ritiene che sia giusto che cresca secondo i ritmi giusti mentre nei paesi anglosassoni si fanno anticipare classi o si fanno scuole speciali. A mio avviso il secondo metodo aumenta in maniera immotivata l'arroganza e l'ego delle persone che ne prendono parte favorendo il classismo. Inoltre penso che il sistema italiano permetta in teoria di considerare solo le capacità della persona e non le sue possibilità di accedere in corsi speciali che sono spesso legati alla zona in cui ti trovi, alla ricchezza della tua famiglia e cose simili.
Io sono nettamente a favore del sistema italiano in cui però potenzierei l'aspetto di approfondimento e/o recupero assistito degli allievi. Andrebbe penso fatto in maniera più uniforme nel territorio e responsabilizzando di più i genitori che a mio avviso non sono sempre dei buoni esempi per quanto riguarda lo studio.
Io sono nettamente a favore del sistema italiano in cui però potenzierei l'aspetto di approfondimento e/o recupero assistito degli allievi. Andrebbe penso fatto in maniera più uniforme nel territorio e responsabilizzando di più i genitori che a mio avviso non sono sempre dei buoni esempi per quanto riguarda lo studio.
@blackbishop13
Fondamentalmente hai ragione. Però io penso che ogni età abbia le sue esigenze e che bruciare le tappe non è sempre salutare. Quindi quando si diceva che per la matematica delle superiori ci sarà tempo alle superiori e per la matematica dell'università ci sarà tempo all'università penso si intendesse questo. Quando un amico che ha un figlio di 6 anni mi ha detto che iscriveva alle elementari suo figlio un anno prima (si poteva visto che suo figlio è nato a febbraio) ho pensato che non fosse giusto che il bambino finisse il periodo del gioco in anticipo per cominciare con compiti a casa studio ecc. Allo stesso modo penso che un ragazzo di 14 anni abbia bisogno di uscire con gli amici, giocare a pallone (o a quello che più gli piace). Lo studio va bene, l'importante è non trascurare tutto il resto. Sono genitore di un bimbo di tre anni e questi temi cominciano a toccarmi da vicino.
Fondamentalmente hai ragione. Però io penso che ogni età abbia le sue esigenze e che bruciare le tappe non è sempre salutare. Quindi quando si diceva che per la matematica delle superiori ci sarà tempo alle superiori e per la matematica dell'università ci sarà tempo all'università penso si intendesse questo. Quando un amico che ha un figlio di 6 anni mi ha detto che iscriveva alle elementari suo figlio un anno prima (si poteva visto che suo figlio è nato a febbraio) ho pensato che non fosse giusto che il bambino finisse il periodo del gioco in anticipo per cominciare con compiti a casa studio ecc. Allo stesso modo penso che un ragazzo di 14 anni abbia bisogno di uscire con gli amici, giocare a pallone (o a quello che più gli piace). Lo studio va bene, l'importante è non trascurare tutto il resto. Sono genitore di un bimbo di tre anni e questi temi cominciano a toccarmi da vicino.
"blackbishop13":
...visto che siamo pur sempre tra "matematici", anche se questa sezione del forum mi pare sempre più immune da malattie come la razionalità, la logica e lo spirito matematico in generale, spero tu ti sia accorto quanto è ridicolo questo tuo post, visto che la tua frase implica la mia. spero di non dover commentare oltre, cerca di capirlo da solo.
La frase non è mia, è un miglioramento della tua. Però non vedo la ridicolaggine, cerca di spiegarmela che forse effettivamente da solo non ci arrivo.
Certo, "si può benissimo aiutare un bambino senza comprometterne la felicità!" implica "si può benissimo aiutare un bambino con potenzialità superiori alla norma senza comprometterne la felicità!"
Il problema è che "si può benissimo aiutare un bambino con potenzialità superiori alla norma senza comprometterne la felicità!" NON implica "si può benissimo aiutare un bambino senza comprometterne la felicità!"
Insomma, quel "superiori alla norma" mi dà fastidio... sarà il deja vu, che ci vuoi fare. Sono ridicolo? Me ne farò una ragione, ho tanti di quei difetti...

PS. Fra l'altro credo di pensarla come te, se ho capito bene il tuo pensiero: a giocare a pallone (tanto per dirne una, senza nulla togliere alla nobile sfera) a 14 anni non ci pensavo proprio ma certo non avevo gli stessi interessi dei miei coetanei, tutt'altro... Ma è per questo che mi sono permesso di "migliorare" la frase - e anche qui il virgolettato è d'obbligo: si tratta pur sempre della mia personale opinione.
il povero bambino... ma povero di che!!!! forse adesso ho capito, per voi la visione moderna è quella che crede i bambini esseri inferiori, capaci solo di saltare urlare e giocare a giochi idioti, che val la pena considerare intelligenti solo quando hanno 18 anni.
e fino ad allora bisogna tenerli avvolti nella bambagia, guai se hanno una delusione, o se devono sbattere il muso a volte.
beh allora sì, io ho la visione antiquata, mi dispiace ma considero i bambini esseri dotati di razionalità, anche se diversa da quella degli adulti, e penso che le opinioni di un bambino contino, così come la sua volontà, mi pare che siate voi a voler decidere che un bambino a 14 anni può solo giocare a pallone, e se ha voglia di studiare matematica non può farlo, perchè secondo voi è sbagliato e cattivo per la sua salute. anche se magari si rende bene conto che non è l'unica cosa da fare! ma no, un bambino non può mica realizzare cosa è buono per sè.
scusate ma io vedo i genitori (ormai stiamo parlando di crescere un bambino) come un aiuto, non come gendarmi impositori.
secondo me siamo noi che scriviamo a nostra storia, funi da bambini, il mondo esterno può aiutarci, ma non può guidarci per mano.
una cosa poi Rggb..
Non condivido, è questa la visione antiquata. Proviamo a migliorare l'asserto:
Ora secondo me va molto meglio, non credi anche tu?
[/quote]
visto che siamo pur sempre tra "matematici", anche se questa sezione del forum mi pare sempre più immune da malattie come la razionalità, la logica e lo spirito matematico in generale, spero tu ti sia accorto quanto è ridicolo questo tuo post, visto che la tua frase implica la mia. spero di non dover commentare oltre, cerca di capirlo da solo.
e fino ad allora bisogna tenerli avvolti nella bambagia, guai se hanno una delusione, o se devono sbattere il muso a volte.
beh allora sì, io ho la visione antiquata, mi dispiace ma considero i bambini esseri dotati di razionalità, anche se diversa da quella degli adulti, e penso che le opinioni di un bambino contino, così come la sua volontà, mi pare che siate voi a voler decidere che un bambino a 14 anni può solo giocare a pallone, e se ha voglia di studiare matematica non può farlo, perchè secondo voi è sbagliato e cattivo per la sua salute. anche se magari si rende bene conto che non è l'unica cosa da fare! ma no, un bambino non può mica realizzare cosa è buono per sè.
scusate ma io vedo i genitori (ormai stiamo parlando di crescere un bambino) come un aiuto, non come gendarmi impositori.
secondo me siamo noi che scriviamo a nostra storia, funi da bambini, il mondo esterno può aiutarci, ma non può guidarci per mano.
una cosa poi Rggb..
"Rggb":
[quote="blackbishop13"]si può benissimo aiutare un ragazzo / bambino con potenzialità superiori alla norma senza comprometterne la felicità!
si possono offrire giochi più stimolanti, letture interessanti, sfide al suo livello, il tutto affiancato alla normale vita, fatta di giocare a pallone con gli amici, andare a scuola con gli altri, divertirsi e stare con la famiglia!
Non condivido, è questa la visione antiquata. Proviamo a migliorare l'asserto:
"blackbishop13":
si può benissimo aiutare un ragazzo / bambino senza comprometterne la felicità!
si possono offrire giochi più stimolanti, letture interessanti, sfide al suo livello, il tutto affiancato alla normale vita, fatta di giocare a pallone con gli amici, andare a scuola con gli altri, divertirsi e stare con la famiglia!
Ora secondo me va molto meglio, non credi anche tu?
[/quote]
visto che siamo pur sempre tra "matematici", anche se questa sezione del forum mi pare sempre più immune da malattie come la razionalità, la logica e lo spirito matematico in generale, spero tu ti sia accorto quanto è ridicolo questo tuo post, visto che la tua frase implica la mia. spero di non dover commentare oltre, cerca di capirlo da solo.