Art. 41 costituzione e velocità di apertura di un'impresa

Leonardo891
Non so voi ma io non riesco proprio a capire che relazione ci sia tra l'articolo 41 della costituzione e la mole di burocrazia necessaria per aprire un'impresa. Per chi non sapesse cosa sto dicendo qui (scorrete in basso) si parla della proposta di modifica dell'articolo 41 e qui è riportato l'articolo in questione che ripropongo comunque di seguito:

Art. 41.

L'iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.


Che ne pensate? Sinceramente non mi sembra che in questo articolo si parli di burocrazia, controlli eccessivi, tempi troppo lunghi.
Forse sono io che non riesco a capire.

EDIT: forse non sono stato completo. Non mi riferisco solo alla velocità di apertura di un'impresa (cioè alla proposta di Berlusconi di aprire un'impresa in un giorno) ma anche a tutti gli altri adempimenti burocratici che un imprenditore deve sostenere.

Risposte
stepper1
Quello che sta succedendo in questi giorni con la decisone della Fiat di riaprire a Pomigliano a condizioni considerate intollerabili dalla CGIL è, forse casualmente, una dimostrazione della scarsa incisività dell'articolo 41 della Costituzione. A parte infatti l'assenza di norme di piano da oltre 40 anni, il che si può imputare più alla pigrizia dei nostri legislatori che alla norma costituzionale, quello che "propone" Marchionne è perfettamente in linea con tale norma, perchè riorienta a fini sociali (aumento dell'occupazione in Italia) le strategie di un'impresa "privata" come la Fiat. Nè la limitazione del diritto di sciopero, ne la stretta sulle malattie prolungate vanno a incidere su sicurezza, libertà e dignità umana. Eppure un sindacato importante come la Fiom ha detto no (vedremo ora cosa dicono i lavoratori). Secondo me il punto è che è difficile (se non impossibile) conciliare i fini sociali con quelli imprenditoriali: quando un imprenditore si muove in senso "sociale", come adesso Marchionne, lo fa sempre in modo "imprenditoriale". Avendo cioè come bussola il profitto e la remunerazione del capitale, vale a dire la distribuzione di corposi dividendi agli azionisti. Qualcuno mi sa spiegare in cosa consiste il "fine sociale" dell'arricchimento capitalistico? Forse contribuire a risanare le casse dell'INPS sperando che anche i piccoli risparmiatori possano avere qualche briciola della torta che si spartiscono i capitalisti? Forse sì, se non si incappasse ogni tanto in ostali quali Medoff in USA e Tanzi in Italia.

Leonardo891
Girovagando su Internet ho trovato questo articolo della Stampa che è linea con le vostre interpretazioni le quali, purtroppo, mi sembrano le uniche possibili o, almeno, altre non ne vedo.
So per esperienza quasi personale quanto sia difficile mandare avanti un piccolo negozio: se si vuole aiutare i piccoli commercianti bisogna farlo subito, non si può aspettare una revisione costituzionale che purtroppo, non servirebbe nemmeno allo scopo.

Lorenzo Pantieri
"Faussone":
Anch'io vorrei tanto sapere cosa c'entra questo articolo con la lamentata eccessiva burocrazia nell'aprire un'impresa.
Quest'articolo è ineccepibile come lo è la maggior parte della tanto bistrattata nostra Costituzione.

Non c'entra nulla, naturalmente. E sì, la Costituzione è essenziale, per tutti noi.

Per chi vuole approfondire l'importanza della Costituzione, segnalo questo articolo di Zagrebelsky.
http://www.cortecostituzionale.it/docum ... belsky.pdf

È un po' lungo, ma merita davvero.

Ciao,
L.

Faussone
Art. 41.

L'iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.


Anch'io vorrei tanto sapere cosa c'entra questo articolo con la lamentata eccessiva burocrazia nell'aprire un'impresa.
Quest'articolo è ineccepibile come lo è la maggior parte della tanto bistrattata nostra Costituzione.

rsdp
Se si vuole eliminare la burocrazia basta agire sulle leggi non certo su questo sacrosanto (a mio parere) articolo della costituzione. Se venisse cancellato le imprese non sarebbero piu vincolate (almeno sulla carta) al rispetto della dignità umana, della sicurezza e della libertà.
Il mio parere è che l'abolizione di questo articolo (ben scritto) darebbe spazio a tutta una serie di leggi che abbasserebbero di parecchie misure i vincoli di "sicurezza, dignità e libertà" e quindi via libera al mercato del lavoro cinese, alle aziende che ammazzano i lavoratori per risparmiare sulla sicurezza, turni da suicidi.Guarda caso è quello che ci viene richiesto dalle holding straniere (tedeschi su tutti).
Lo faranno, lo faranno, oggi no ma lo faranno perchè ci stanno facendo capire chiaro e tondo (MArchionne docet?) che l'Italia o diventa un paese del secondo mondo o se ne va dritto dritto nel terzo.
Io su questo punto avrei da dissentire. I discorso sarebbe lungo e fuori tema ma volendo sintetizzare direi che un economia sostenibile sarebbe LA soluzione ma solo a patto di avere il coraggio (tanto coraggio) di tirarsi fuori dalla logica del consumismo.

fireball1
"gugo82":

Quest'è.
Abbiamo voluto la bicicletta?...


Concordo pienamente...

gugo82
Detto così, en passant, si propongono modifiche costituzionali su cose ridicole (vedi quest'ultima) e non si ha le palle per fare quelle serie (vedi lodo Alfano).

Insomma, quando si vuole qualcosa per sé, si approvano nottetempo anche norme in palese contrasto con la Costituzione; mentre quando serve qualcosa a qualcun altro, si prevede una revisione costituzionale che prenderebbe tempi lunghissimi.

Quest'è.
Abbiamo voluto la bicicletta?...

Per entrare più dentro la faccenda, Leo, il punto centrale di quell'articolo credo sia che lo Stato deve autorizzare qualcuno a creare un'impresa.
Pertanto l'art. 41 concede implicitamente allo Stato (ma anche alle Regioni, alle Provincie, ai Comuni) il "potere" di chiedere bolli, tasse, versamenti, etc agli imprenditori; in altre parole, chi vuole l'autorizzazione a fare impresa deve pagare delle tasse già prima di cominciare a lavorare.
L'idea della revisione, secondo me, è proprio quella di eliminare questo tipo di intoppi.

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