AI technology

DJAlex1
Cosa sapete delle cosidette A.I. technologies, che applicazioni pratiche ci sono e cosa ci riserva il futuro?
Un esempio di A.I.(artificial intelligence) é Evie, una ragazza virtuale con la quale é possibile parlare del più e del meno.
Forse in futuro cellulari, macchine ed ecc.. saranno dotati di un'intelligenza artificiale all'avanguardia.
Esprimete le vostre opinioni.

Risposte
vict85
"Zero87":
[quote="vict85"]Non sono un esperto ma, se non sbaglio, la inteligenza artificiale attualmente si basa principalmente su metodi statistici basati sull'analisi di corpus dinamici (per esempio l'intera rete) e "imparando" dal passato. Sono molto comuni poi metodi misti, in cui vi è integrazione tra metodi simbolici/deterministici e metodi probabilistici. L'uso di metodi che vogliono simulare il cervello sono "morti dagli anni 60" con la sola eccezione delle neural networks che hanno usi molto specifici e che sono quasi sempre battute dai metodi probabilistici dove l'uso di questi metodi è possibile.

Neanche io sono un esperto. Comunque non credo molto al probabilismo, secondo me c'è sempre lo zampino del programmatore che ha scritto apposta di fare qualcosa di "non molto prevedibile".
Magari ci sono algoritmi pseudocasuali che, in base a qualche dato esterno, hanno reazioni "apparentemente" casuali ma che in realtà così non è...[/quote]

No, no, non si tratta di pseudocasualità. È proprio un algoritmo scritto per fare in modo che il programma trovi da solo la soluzione.

Zero87
"vict85":
Non sono un esperto ma, se non sbaglio, la inteligenza artificiale attualmente si basa principalmente su metodi statistici basati sull'analisi di corpus dinamici (per esempio l'intera rete) e "imparando" dal passato. Sono molto comuni poi metodi misti, in cui vi è integrazione tra metodi simbolici/deterministici e metodi probabilistici. L'uso di metodi che vogliono simulare il cervello sono "morti dagli anni 60" con la sola eccezione delle neural networks che hanno usi molto specifici e che sono quasi sempre battute dai metodi probabilistici dove l'uso di questi metodi è possibile.

Neanche io sono un esperto. Comunque non credo molto al probabilismo, secondo me c'è sempre lo zampino del programmatore che ha scritto apposta di fare qualcosa di "non molto prevedibile".
Magari ci sono algoritmi pseudocasuali che, in base a qualche dato esterno, hanno reazioni "apparentemente" casuali ma che in realtà così non è...

vict85
"Zero87":
[quote="vict85"]Sinceramente dubito che i robot avranno mai emozioni, il cervello è ben più caotico di quello che viene spesso presentato. Per esempio i nostri neutoni subiscono mutazioni casuali del DNA durante la loro vita che ne muta il comportamento ed sono probabilmente causa di alcune malattie mentali ed inoltre l'apporto delle altre cellule nervose non viene sempre completamente incluso nei modelli banali del cervello. I progetti di simulazione del cervello iniziati in questo periodo hanno, tra l'altro, principalmente scopi medici. Inoltre siamo ben lontani da crearne di energicamente efficienti.
Detto questo è impossibile creare veri sentimenti su robot basati su chip del tipo attuale, sono troppo deterministici.

Ricordo che in una lezione di informatica teorica il prof si fece sfuggire cose come "non esistono nemmeno computer quantistici, figuratevi robot che prendono decisioni autonome"...

Tralasciando la macchina di Turing, il punto è che attualmente va tutto programmato. Quello del determinismo è una cosa che penso morirò prima di vedere un robot non deterministico.
Qualche tempo fa, non ricordo dove, ho visto un video dove c'era un robot che suonava non ricordo cosa al piano. La differenza tra me e tale robot è che il robot suonerà sempre allo stesso modo (tranne imperfezioni minime ma non distinguibili) perché il programmatore gli ha trasmesso quello. Io, invece, farò sicuramente sempre più pena di tale robot (in quanto abbastanza scarso!), ma comunque ogni mia esecuzione sarà sempre diversa e influenzata da un miliardo di fattori (soprattutto dallo stato d'animo) che tale robot non conosce nemmeno l'esistenza.

Per il resto, collegandomi a quello che dice vict85, ogni tanto scappa un thread qui dove qualcuno chiede qual è una calcolatrice scientifica efficiente o cose simili. E' tutto lì, la calcolatrice non è indispensabile serve, però provate un po' a calcolare un logaritmo a mano poi ci risentiamo! :lol:[/quote]

Non è completamente vero. Non sono un esperto ma, se non sbaglio, la inteligenza artificiale attualmente si basa principalmente su metodi statistici basati sull'analisi di corpus dinamici (per esempio l'intera rete) e "imparando" dal passato. Sono molto comuni poi metodi misti, in cui vi è integrazione tra metodi simbolici/deterministici e metodi probabilistici. L'uso di metodi che vogliono simulare il cervello sono "morti dagli anni 60" con la sola eccezione delle neural networks che hanno usi molto specifici e che sono quasi sempre battute dai metodi probabilistici dove l'uso di questi metodi è possibile.

Di fatto l'idea attuale delle AI è che non è necessario comprendere per simulare l'uomo. Evie non è intelligente, simula solo le risposte dell'uomo in base all'uso della rete.

Zero87
"vict85":
Sinceramente dubito che i robot avranno mai emozioni, il cervello è ben più caotico di quello che viene spesso presentato. Per esempio i nostri neutoni subiscono mutazioni casuali del DNA durante la loro vita che ne muta il comportamento ed sono probabilmente causa di alcune malattie mentali ed inoltre l'apporto delle altre cellule nervose non viene sempre completamente incluso nei modelli banali del cervello. I progetti di simulazione del cervello iniziati in questo periodo hanno, tra l'altro, principalmente scopi medici. Inoltre siamo ben lontani da crearne di energicamente efficienti.
Detto questo è impossibile creare veri sentimenti su robot basati su chip del tipo attuale, sono troppo deterministici.

Ricordo che in una lezione di informatica teorica il prof si fece sfuggire cose come "non esistono nemmeno computer quantistici, figuratevi robot che prendono decisioni autonome"...

Tralasciando la macchina di Turing, il punto è che attualmente va tutto programmato. Quello del determinismo è una cosa che penso morirò prima di vedere un robot non deterministico.
Qualche tempo fa, non ricordo dove, ho visto un video dove c'era un robot che suonava non ricordo cosa al piano. La differenza tra me e tale robot è che il robot suonerà sempre allo stesso modo (tranne imperfezioni minime ma non distinguibili) perché il programmatore gli ha trasmesso quello. Io, invece, farò sicuramente sempre più pena di tale robot (in quanto abbastanza scarso!), ma comunque ogni mia esecuzione sarà sempre diversa e influenzata da un miliardo di fattori (soprattutto dallo stato d'animo) che tale robot non conosce nemmeno l'esistenza.

Per il resto, collegandomi a quello che dice vict85, ogni tanto scappa un thread qui dove qualcuno chiede qual è una calcolatrice scientifica efficiente o cose simili. E' tutto lì, la calcolatrice non è indispensabile serve, però provate un po' a calcolare un logaritmo a mano poi ci risentiamo! :lol:

vict85
Sinceramente dubito che i robot avranno mai emozioni, il cervello è ben più caotico di quello che viene spesso presentato. Per esempio i nostri neutoni subiscono mutazioni casuali del DNA durante la loro vita che ne muta il comportamento ed sono probabilmente causa di alcune malattie mentali ed inoltre l'apporto delle altre cellule nervose non viene sempre completamente incluso nei modelli banali del cervello. I progetti di simulazione del cervello iniziati in questo periodo hanno, tra l'altro, principalmente scopi medici. Inoltre siamo ben lontani da crearne di energicamente efficienti.
Detto questo è impossibile creare veri sentimenti su robot basati su chip del tipo attuale, sono troppo deterministici.

Bisogna poi tenere conto che per quanto il cervello sia uno strumento di calcolo tremendamente efficiente (rispetto ad un pc il nostro consumo energetico è ridicolo), il metodo di calcolo computerizzato attuale è più preciso e rapido per molte operazioni come quelle matematico o di data mining. Mentre il nostro cervello è buono a riconoscere faccie e cose di questo tipo. Creare computer che pensino come noi è quindi sostanzialmente stupido perché li renderemo solo meno utili in quello in cui siamo meno bravi.

Trovo più probabile che saremo noi ad integrarci con le macchine piuttosto che le macchine a diventare "senzienti". Le potremmo usare per aumentare le nostre percezioni del mondo e le nostre abilità di calcolo dove il nostro cervello è meno efficiente o aumentare la nostra interazioni con gli altri o con il mondo stesso.

Detto questo le macchine ci sostituiranno in molte cose perché la forma umanoide non è efficiente per tantissime cose. Per un muratore, per esempio, l'avere una forma umanoide è probabilmente un limite. Inoltre non sempre la nostra dimensione è comoda. Per fare un esempio stupido, perché dovresti avere un robot umanoide che ti fa le pulizie in casa quando puoi avere un roomba e altre cose simili. Avremo penso una marea di piccoli robot con scopi ben precisi, integrati fra di loro ma pur sempre con comunicazioni finalizzate ai loro scopi precisi.
Per alcune però si potrebbero avere vie di mezzo, in cu ciò la parte senziente sarà controllata dall'uomo, mentre la parte attuativa dalla macchina. Certamente questa cosa c'é già ma potrebbe avvenire in maniera più integrata.

Stellinelm
Credo che le A.I. non potranno mai avere la coscienza in senso lato , inteso sia come consapevolezza della propria esistenza , sia come consapevolezza delle azioni che si compiono .
Ad es. , se chiedessimo ad un gatto perché insegue il topo ci direbbe di non saperlo di preciso, è una pulsione interna, un istinto, che gli dice ciò che deve fare; ed è, in fondo, un problema che non si è mai posto.
Allo stesso modo le A.I. eseguirebbero solo istruzioni senza avere la consapevolezza del perchè lo fanno .

DJAlex1
Magari potremmo creare dei robot che presentano le emozioni che non influenzano negativamente il modo di agire, cosí otterremmo degli operai molto efficienti.

Pianoth
Supponendo che riusciremo a creare una civiltà completamente piena di robot che sono in grado di fare praticamente qualunque cosa pensando esattamente come gli umani (cosa, per quanto ne so, impossibile, perché è impossibile creare un algoritmo che crea altri algoritmi, però non sono sicurissimo di quest'ultima affermazione)... Che cosa faremo noi? Niente. Ecco secondo me perché il robot è la cosa più inutile esistente. Adesso potete dire tutte le vostre opinioni contrarie :lol:

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