Abolizione di Storia dell'Arte. Perché l'arte è solo visiva, no?

Sk_Anonymous
Non so quanto sia vera la notizia dell'abolizione della Storia dell'Arte nelle nostre scuole superiori, ma non è rilevante ai fini di ciò che voglio scrivere. Vera o no, sta di fatto che un'immensità di italiani si sono rivoltati contro questa presunta decisione, basti leggere qui, qui e qui.
Io non capisco, davvero non capisco. Tutto questo accanimento pro Storia dell'Arte [size=85](Visiva, perdincibacco, storia dell'arte visiva, e basta!)[/size] e mai nessuno, dico nessuno, si meravigli o scandalizzi che nelle nostre scuole nessuno (tranne una piccolissima minoranza) studi la Storia della Musica, la Storia dell'Arte Sonora.
L'Italia è la patria dell'Opera, la patria di alcuni dei più grandi geni musicali del passato, e questa importanza è attestata dal fatto che nel mondo musicale si sia parlato italiano per secoli. Allora perché nessuno mai ricorda questo nostro grande patrimonio musicale, uno dei più grandi al mondo?
Ma, si sa, grazie alla nostra scuola (fascista, ricordiamocelo), la cultura è composta solo da letteratura, filosofia e arti visive. Il resto (matematica, scienze, musica, coreutica, scienze sociali ed umane) sono spazzatura, che creano pseudoconcetti e non veri concetti.
Tutto ciò mi rende triste. Non il fatto che si pensi che togliere la storia dell'arte visiva sia sbagliato, no. Mi rende triste l'immenso baratro in cui la quasi totalità degli italiani inabissa tutto il resto.

Risposte
retrocomputer
"giuliofis":
Tutto questo accanimento pro Storia dell'Arte [size=85](Visiva, perdincibacco, storia dell'arte visiva, e basta!)[/size] e mai nessuno, dico nessuno, si meravigli o scandalizzi che nelle nostre scuole nessuno (tranne una piccolissima minoranza) studi la Storia della Musica, la Storia dell'Arte Sonora.

Io penso che Arte (visiva) non vada abolita e che vada aggiunta Musica. In tutte le scuole, soprattutto in quelle scientifiche.

j18eos
@Zero87 & giuliofis La mia è stata più una provocazione, ma non nascondo che per come stanno trasformando la scuola: sta diventando un'inutile spreco di tempo per gli studenti (IMHO).

@giuliofis Di proposito ho citato solo illustri italiani; tanto gli stranieri non vengono minimamente ricordati! Faccio un esempio su di me: Tchaicovsky l'ho sentito nominare solo in terza media (durante le lezioni di "educazione musicale"), ed oggi è il mio compositore musicale classico preferito; Hugo, Dostoevskij e Dumas: mai sentiti a scuola! Tolstoj fu citato da una mia prof.a di italiano non ricordo in funzione di cosa; ma fu citato una (1) volta.

@altri Leggerò quanto prima gli altri interventi.

pesenti1
"Injuria":
prendi le lingue straniere, ci sono tante ore, ma i risultati sono pessimi.

Riguardo a questo io sono per l'abolizione del doppiaggio. Darebbe risultati strabilianti. Oltretutto non costa una lira, anzi.

dasalv12
"Intermat":
Io credo che la scuola andrebbe riformata seriamente. Secondo me, qui ci sono anche professori di liceo (sicuramente!), andrebbe modificato l'intero impianto scolastico. Dalle Elementari al Liceo

Perché toccare le elementari? Sono le uniche che funzionano, anzi bisognerebbe lottare per fermare chi, nell'ultima decina di anni, sta tentando di distruggerle.
"Intermat":
(...) i prof...devono lavorare 8 ore come tutti

Una cosa che detesto è calcolare il rendimento con le ore, quel che conta è come si insegna e non quanto, prendi le lingue straniere, ci sono tante ore, ma i risultati sono pessimi.
"vict85":
Comunque non ho detto che non possa essere interessante, ho detto che non mi ha cambiato la vita.

Il succo di tutto il mio discorso è che non è solo interessante, ma soprattutto di alto valore socio economico. Che abbia cambiato la vita a te o a me poco importa, quello che conta è che le cose cambino collettivamente. Magari a qualcun'altro diventato urbanista, amministratore pubblico, ingegnere civile o architetto ha cambiato la sua visione del mondo. Se sei italiano e vuoi avere questi ruoli non avere un minimo di cultura storica e di sensibilità estetica è grave.
Il caso della Biblioteca dei Girolamini di Napoli è esemplare: spariscono centinaia di pezzi unici, ma nessuno se ne accorge se non dopo anni, un danno stimato di circa 20 milioni di euro. Non dico che studiando un'ora a settimana si eliminano questi episodi nefasti, però almeno si avrebbe un'opinione pubblica più sensibile e maggiormente attenta...il che non è poco.

Sk_Anonymous
"Intermat":

Lo scientifico non è il liceo di matematica. Secondo me è giustissimo che ci sia un mix tra materie prettamente scientifiche: Matematica, Fisica, Biologia, Astronomia, Scienze della Terra; con materie prettamente letterarie. Una persona non può essere completamente digiuna di letteratura. Inoltre esistono licei scientifici tecnologici che non fanno latino e che fanno cinque anni di chimica e meno ore di altre materie letterarie.

Il discorso che facevamo era quello di spostare l'attenzione alle materie scientifiche in un liceo scientifico. È assurdo chiamare scientifico un liceo dove più di due terzi delle ore sono dedicate a materie umanistiche!
Dunque non cancellare le materie umanistiche, ma ridimensionarle in favore di quelle scientifiche, almeno nella misura del 50 e 50...

[I professori del liceo] Devono lavorare 8 ore come tutti. Bene, otto ore precise dall'ingresso alla uscita. Quindi 8.30-16.30 (o 17) oppure se entrano dopo potrebbero rimanere fino alle 18.

Guarda che il lavoro dei professori non è mica la sola lezione frontale, ci mancherebbe... Devono preparare le lezioni, scegliere gli esercizi, preparare i compiti in classe, correggerli. Ma soprattutto preparare le lezioni. Per dire quanto ciò sia importante, un aneddoto: il mio professore di storia e filosofia del liceo (devo a lui la mia mentalità) una volta disse: "Scusate ragazzi, ho avuto un problema e non ho potuto ripassare, prendete con le pinze quello che vi dico oggi." Lezione di vera e propria fantastoria; ma è normale, una persona che non spiega un certo argomento da un anno non può ricordarselo tutto per bene... Normalmente, questo professore sapeva tutto di tutto, è un genio, un Maestro nel vero senso della parola.
Dunque ripeto: ben venga che i professori non stiano in classe otto ore al giorno. Devono fare anche altro, e non è materialmente pensabile che uno parli e stia attento alle castronerie degli studenti otto ore tutti i giorni.

Qui invece l'idea dominante è "deve essere gratis" e "1000€ l'anno di tasse sono troppi"...non sapendo che gli altri 9000€ (circa) per ogni studente li mette lo stato.

Su questo siamo pienamente d'accordo. Anzi, 1000€ l'anno sono anche pochi come tetto massimo...

vict85
"Injuria":
[quote="vict85"]Detto questo, almeno da me, era dedicato più tempo al disegno tecnico e al design (insomma ho progettato una lampada e altre cose e ne ho costruiti modellini) che alla storia dell'arte. E sinceramente non posso dire che saper distinguere un capitello corinzio da uno ionico mi abbia cambiato la vita.

Credo che la conoscenza della storia dell'arte ti avrebbe aiutato a disegnare lampade migliori, da me l'insegnamento di Autocad si alternava comunque ad un'ora di storia. [/quote]

Progettare una lampada migliore (non che si possa creare un ordine univoco all'interno dell'insieme delle lampade) alle superiori non mi avrebbe cambiato la vita. Inoltre direi che il maggiore limite nella progettazione era nel dover creare un modellino (non avevo certo la stampante 3D) e la realizzazione dei disegni e tutto il materiale tecnico correlato (non mi era permesso usare Autocad e altri programmi simili). Insomma, una lampada in stile liberty non era molto fattibile.
Inoltre non mi sembra che in storia dell'arte delle superiori capiti spesso di incontrare lampade. Anche perché se in storia normale si arriva a mala pena alla seconda guerra mondiale, ti aspetti che in storia dell'arte si studi l'architettura degli anni '60? È già tanto che si arrivi al '900 :roll: .

Siccome comunque facevo il liceo scientifico tecnologico progetto Brocca le ore di disegno certo non mi mancavano (un anno ce l'avevo praticamente tutti i giorni). Insomma probabilmente ho comunque fatto più storia dell'arte di uno dello scientifico PNI anche se avevamo fatto molto disegno. Detto questo non posso dire di aver mai fatto un disegno tecnico dopo le superiori :roll: anche se ero molto bravo.

Comunque non ho detto che non possa essere interessante, ho detto che non mi ha cambiato la vita. Insomma conoscere la differenza tra un tanga e un perizoma non mi ha cambiato la vita ma questo non significa che io non la conosca o che ritengo non valga la pena saperlo. Un patito della moda potrebbe ritenere increscoso che una persona non la conosca ma ci sono tante persone che vivono senza saperlo. Se uno lavora in un negozio di biancheria certo deve conoscerla.

Di fatto, ad un certo punto, o si fa come negli USA in cui lo studente sceglie gli argomenti di arte che gli interessano oppure va fatta una selezione (sotto molti punti di vista sono a favore della prima). Sinceramente trovo che sia peggio l'ignoranza sulle scienze. Insomma, a parte matematica e fisica la maggior parte dei licei vede le altre scienze con il binocolo. Per intenderci, se gli italiani avessero una migliore comprensione dei terremoti e delle scale logaritmiche ad essi collegati si renderebbero conto che forse non è normale che con delle scossettine da nulla i nostri edifici vadano giù come castelli di carta. E sarebbe auspicabile che tutte le persone avessero una minima idea del funzionamento del corpo umano. Per lo meno non prenderebbero antibiotici come se fossero caramelle alla liquirizia o cadrebbero nella rete dei ‘medicinali’ omeopatici .

Intermat
"Zero87":

Quanto è vero che non esistono materie di serie A e B, tanto è vero che se a qualcuno nomini Pinturicchio, Jean-Luis David e Leonardo Da Vinci difficilmente ricevi commenti differenti da (in ordine) Del Piero, negozi di parrucchieri e l'aeroporto di Fiumicino.

Se trovi uno che ti risponde che Da Vinci è quello dell'aeroporto di Fiumicino..stai parlando con una persona quasi di cultura!...almeno a Roma nessuno chiama Fiumicino "Leonardo da Vinci". Non so i turisti, ma se un romano ti dice "Da Vinci...ah quello dell'aeroporto" o è un tassista o non è comunque il più ignorante di tutti!... :D

A cosa serve aggiungere ore di materie accessorie alle superiori - ho capito materie di serie A e B, ma non ditemi che è fondamentale in uno scientifico fare Storia dell'Arte, letteratura inglese, epica e robe varie - che poi quando qualcuno esce da lì le dimentica felicemente senza troppi rancori? Come ho detto, senz'altro a giuliofis in una vecchia discussione, a cosa serve fare storia alle elementari (lì è proprio inutile), rifarla alle medie e ri-rifarla alle superiori.


Non condivido per niente il tuo pensiero. Dire che fare storia alle elementari è inutile è come dire che fare matematica alle elementari o anche inglese è inutile perchè anche alle medie lo si studia. Io di matematica alle elementari ho fatto tanto ma lo stesso vale per Storia. Ho più ricordi delle lezioni e della tesina dell'esame di 5°elementare di Storia che non tutte le lezioni delle medie. Allora secondo questa logica anche studiare latino tutti e 5 gli anni al liceo è inutile. Tanto al triennio hai già fatto tutto e al biennio continui imperterrito a tradurre autori di cui hai già fatto tanti altri pezzi. Inoltre letteratura inglese è un ottimo mezzo per migliorare il proprio inglese. Mi spieghi come, altrimenti, lo avresti studiato? Avresti fatto cinque anni di "completa la frase" oppure di paradigmi a memoria?


Per quanto riguarda la storia della musica - io l'ho fatta per il conservatorio ed è anche una cosa noiosissima - ci si accontenta facilmente di accennarla solo 3 anni alle medie ma allora perché storia dell'arte si fa alle superiori? Quanta gente c'è, ad es., che piange perché geografia alle superiori non si fa per niente?
Risposta alla prima domanda: non lo so.
Risposta alla seconda domanda: nessuno.


Geografia al liceo scientifico, almeno fino a qualche anno fa, si faceva al primo anno. Sinceramente io sarei uno di quelli che si scandalizza di quanta poca geografia si studia a scuola. Non a caso c'è gente che non sa che Stromboli è un vulcano attivo, che Potenza sta in Basilicata, che la Basilicata ha sbocchi sul mare sia sul Tirreno sia sullo Ionio e via dicendo. Sarà mica perchè la geografia è fatta poco e male?



Invece di intasare gli orari scolastici con materie inutili - se uno ama la storia dell'arte c'è il liceo artistico!- toglietele e riorganizzatele meglio. Con riorganizzazione - magari giuliofis si ricorda - intendo qualcosa che se inizio a parlare finisco domani perciò non inizio per niente.

Lo scientifico non è il liceo di matematica. Secondo me è giustissimo che ci sia un mix tra materie prettamente scientifiche: Matematica, Fisica, Biologia, Astronomia, Scienze della Terra; con materie prettamente letterarie. Una persona non può essere completamente digiuna di letteratura. Inoltre esistono licei scientifici tecnologici che non fanno latino e che fanno cinque anni di chimica e meno ore di altre materie letterarie.

[quote]Tutto ciò mi rende triste. Non il fatto che si pensi che togliere la storia dell'arte visiva sia sbagliato, no. Mi rende triste l'immenso baratro in cui la quasi totalità degli italiani inabissa tutto il resto.

A me invece fa incazzare parecchio che al PNI l'ultimo anno di liceo avevo 33 ore settimanali (ore da 60, non da 50, quando cambiavano l'orario praticamente uscivo sempre alle 2) fatte di materie totalmente inutili e snobbate da tutti. In uno scientifico informatico nel quale 6 ore sono di matematica di cui ben una di informatica -, 4 di fisica e 2 di geografia astronomica a fronte di 8 ore - otto ore! - di letteratura italiana (2 di latino), 2 di storia dell'arte, 4 di letteratura inglese, 2 di storia, 2 di filosofia [le rimanenti 3 sono 1 di religione e 2 di ginnastica] con un rapporto di 12 a 18 tra materie scientifiche e letterarie.
Ragà, fortuna che ho scelto lo scientifico!!!
[/quote]
Secondo me le ore inutili sono altre, non quelle "classiche". Togliamo Religione (o mettiamola aggiuntiva) e togliamo Ed. Fisica.


Io credo che la scuola andrebbe riformata seriamente. Secondo me, qui ci sono anche professori di liceo (sicuramente!), andrebbe modificato l'intero impianto scolastico. Dalle Elementari al Liceo. Inoltre il Liceo, che dovrebbe finire a 18 anni e non a 19, andrebbe avvicinato all'università. Liberate i prof. di liceo dalla burocrazia, mille riunioni, mille collegi, mille incontri, mille aggiornamenti [nota]Da quello che dicevano in classe i prof. durante il liceo[/nota] e constringeteli a stare a scuola il pomeriggio fino alle 16 o alle 17. Devono lavorare 8 ore come tutti. Bene, otto ore precise dall'ingresso alla uscita. Quindi 8.30-16.30 (o 17) oppure se entrano dopo potrebbero rimanere fino alle 18. Andrebbero rivisti gli edifici scolastici garantendo, in stile universitario, un minimo di studio ai professori, che però dovrebbero essere disponibili a ricevere quegli studenti interessati ad approfondire la materia. Magari non tutti i giorni, ma 2/3 giorni a settimana. Questo farebbe si che quegli studenti desiderosi di avere maggiori informazioni, ma timorosi delle prese in giro dei compagni, possano ottenere ciò che desiderano con una maggiore tranquillità. Il tutto è ovviamente impossibile per la concezione che si ha in Italia della scuola (e della università). Questa visione di scuola come obbligo/dovere/diritto diventa per molti genitori "tenete il ragazzino che io devo lavorare" e per molti studenti "che noia io andrei a lavorare[nota]Fermo restando che il 90% di questi se andasse a lavorare tornerebbe a scuola entro la settimana[/nota]"...il che è anche evidente nella continua critica alle università italiane che, tra le altre cose, sono tacciate di essere care! In America, dove sì le università sono esageratamente care (20.000$ una università pubblica di medio/alto livello), le famiglie cercano di mettere soldi da parte per lo studio dei figli non appena questi nascono. Qui invece l'idea dominante è "deve essere gratis" e "1000€ l'anno di tasse sono troppi"...non sapendo che gli altri 9000€ (circa) per ogni studente li mette lo stato.

PS: Sono finito OT...ma è anche perchè ho letto che andrebbe tolto l'obbligo scolastico. Già siamo ridotti a questa ignoranza costringendo i ragazzi a studiare...dove andremmo a finire lasciando tutti liberi di scegliere? E soprattutto si avrebbero altri problemi come casi in cui i ragazzi vorrebbero studiare ma i genitori li vorrebbero a lavorare!

dasalv12
" giuliofis":
L'Italia è la patria dell'Opera, la patria di alcuni dei più grandi geni musicali del passato, e questa importanza è attestata dal fatto che nel mondo musicale si sia parlato italiano per secoli. Allora perché nessuno mai ricorda questo nostro grande patrimonio musicale, uno dei più grandi al mondo?

Non posso che essere d'accordo alla luce del fatto che il mercato musicale e l'industria musicale italiana rispecchiano l'andazzo culturale del paese. In Germania, Austria e paesi dell'est compresa la Russia vanno in tour molti strumentisti italiani che noi non conosciamo nemmeno, fanno i pienoni nei teatri, qui non se li filerebbe nessuno. I conservatori italiani hanno ancora un'ottima reputazione ed è l'unica realtà educativa di alto livello ancora capace di attirare studenti da tutto il mondo.
"vict85":
Ad un certo punto non si può delegare tutto alla scuola.

Infatti, non si può imparare di certo uno strumento a scuola, personalmente ho avuto la fortuna di frequentare per qualche anno una scuola civica di musica, alcuni insegnamenti rendono solo se sono insegnati individualmente.
"vict85":
Detto questo, almeno da me, era dedicato più tempo al disegno tecnico e al design (insomma ho progettato una lampada e altre cose e ne ho costruiti modellini) che alla storia dell'arte. E sinceramente non posso dire che saper distinguere un capitello corinzio da uno ionico mi abbia cambiato la vita.

Credo che la conoscenza della storia dell'arte ti avrebbe aiutato a disegnare lampade migliori, da me l'insegnamento di Autocad si alternava comunque ad un'ora di storia. Il problema sta nel pensare che queste conoscenze non abbiano valore economico che sia roba da perdigiorno. Tanto per fare un esempio c'è carenza di tecnici del suono che spesso sono stranieri, inoltre si sta aprendo un mercato enorme in Russia ed in Asia che riguarda la cultura musicale italiana, dalla liuteria all'organizzazione di eventi musicali.
Per quanto mi riguarda la storia dell'arte ha un valore civile ed economico altissimo, se insegnata in un certo modo. Milano non è di certo conosciuta per essere una città piacevole, ma quando ci vado in giro, anche in strade od in periferie sconosciute ad i più riesco a vedere cose che magari ad altri sfuggono: le ideologie che spesso determinano la conformazione urbanistica che ancora oggi ci fanno prendere una strada anziché un'altra, quel palazzo tagliato ancora a metà perché semidistrutto dai bombardamenti alleati, quel quartiere così disordinato, come scriveva l'architetto Pagano, frutto più degli accordi politici che dalla razionalità...quelle palazzine, costruite di tutta fretta per accogliere gli operai dell'industria pesante, concepite per non durare più di una generazione e che oggi sono popolate dai nuovi ultimi, ovvero gli immigrati. Queste conoscenze sono fondamentali per l'opinione pubblica, per gli amministratori locali, per i tecnici o semplicemente per chi deve scegliere dove andare a comprarsi la casa. Questo marca la differenza fra una città in cui si vive bene ed un'altra in cui si vive male.
IN conclusione...ci hanno rubato delle rarità e non ce ne siamo nemmeno accorti: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03 ... ni/531854/

Sk_Anonymous
"j18eos":
Insomma: aboliamo musica

Il senso del mio intervento è che la musica è stata "abolita" da quasi cent'anni nella nostra scuola, e nessuno se ne frega o addirittura se ne accorge... Insomma, per l'italiano medio (e più che medio...) vale l'identità arte=letteratura+arti visive, ignorando quelle musicali e quelle coreutiche.

"j18eos":
Insomma: aboliamo musica, storia dell'arte, lo studio della letteratura limitiamola ad imparare a memoria "Il 5 Maggio" di A. Manzoni, "Silvia" di G. Leopardi, allo studio della "Divina Commedia" di Dante e dei "Promessi Sposi" (sempre) di A. Manzoni, magari secondo con l'interpretazione dello loro opere secondo i loro contemporanei.

Dimentichiamoci di da Vinci, Caravaggio, Verdi, Michelangelo, Raffaello, Ponchielli, Pergolesi, Vivaldi, Monteverdi, Allegri, Fallaci, C. Levi, I. Calvino, Pascoli, Carducci, E. Caruso, Pavarotti, Levi Montalcini, Golgi, M. Polo, Hack e tanti\e altri!

Noto con dispiacere che hai citato solo e soltanto italiani (e con piacere non solo letterati!). Questo è un altro grave difetto della scuola italiana: insegnare solo e soltanto la letteratura italiana, dimenticandosi completamente degli stranieri. Ben venga togliere Parini e Carducci per far posto, che so, a Baudelaire e Goethe!
Piccola nota: Ponchielli, Pergolesi, Vivaldi e Monteverdi tre quarti degli italiani non sa nemmeno che siano esistiti. Forse da questa dimenticanza si salvano Pavarotti e Caruso. Forse.


l'educazione sessuale è relegata ai genitori od al prete

Andrebbe fatta nei corsi di Scienze, o magari al posto dell'ignobile religione.

Zero87
Leggendo l'intervento di j18eos mi viene in mente che il senso di quanto ho scritto possa essere frainteso. Io non intendo dire di togliere giusto per togliere ma semplicemente, seguendo la regola non scritta che "quello che si fa per forza si scorda prima", tanto vale alleggerire le materie che uno non digerisce.
Non mi pare che ci sia tutta questa cultura in giro, quindi perché dare queste conoscenze che tanto la gente le dimentica? Magari facciamone di meno, fatta meglio, e forse almeno resta in testa a qualcuno che Leonardo Da Vinci, oltre ad essere il nome dell'aeroporto di Fiumicino, è anche il tizio che ha fatto "il motivo" sulle monete da un euro...

j18eos
Io sono cresciuto in un ambiente extra-familiare dove bisognava vergognarsi della propria conoscenza culturale... posso scriverlo in spoiler:
Per quanto mi riguarda: se abolissero proprio l'obbligo scolastico si farebbe un atto di coerenza con la cruda realtà; tra l'altro: l'educazione sessuale è relegata ai genitori od al prete (per chi è cristiano cattolico [così detti]) non a persone che hanno studiata per insegnarla a terzi (soprattutto in età pubertale), "con la cultura non si mangia!" (prof.[?] Giulio Tremonti, ex-ministro della repubblica italiana), la matematica brucia i neuroni ma la maijuana o dintorni no (qualcuno che [purtroppo] ho conosciuto), e.o.

È proprio vero: bestiæ et sempiterna pécora[nota]Non ho studiato latino, la frase dovrebbe essere corretta.[/nota]!

Tornando a storia dell'arte: mi viene in mente la frase di Tito Livio Dum Romæ consulitur, Saguntum expugnatur solo che al posto di Sagunto penso a Volterra ed a Pompei (ed alle loro mura)...

Insomma: aboliamo musica, storia dell'arte, lo studio della letteratura limitiamola ad imparare a memoria "Il 5 Maggio" di A. Manzoni, "Silvia" di G. Leopardi, allo studio della "Divina Commedia" di Dante e dei "Promessi Sposi" (sempre) di A. Manzoni, magari con l'interpretazione dello loro opere secondo i loro contemporanei.

Dimentichiamoci di da Vinci, Caravaggio, Verdi, Michelangelo, Raffaello, Ponchielli, Pergolesi, Vivaldi, Monteverdi, Allegri, Fallaci, C. Levi, I. Calvino, Pascoli, Carducci, E. Caruso, Pavarotti, Levi Montalcini, Golgi, M. Polo, Hack e tanti\e altri!

Se non ci sarà una risposta concreta da chi usa la testa (come tanti, e non parlo solo di quei tanti che frequentano il forum), l'Italia non tornerà al posto che le spetta, per diritto di meriti acquisiti lungo i secoli, nell'ambito culturale mondiale!

Ho scritto un intervento bricolage... ma da quello che recepisco da chi non gliene frega nulla della cultura, questo è quello che mi viene in mente. Scusatemi! :(

Zero87
"giuliofis":
Metto in spoiler argomenti parzialmente estranei alla discussione, Zero.

Io li ottiisco, ma giusto per non stare a scrivere mp. Se poi qualcuno mi bacchetta per l'ot... copincollerò queste quattro righe ottiizzate inviandole per mp, oppure continuerò da dove sono rimasto. :)
[ot]
"giuliofis":
[quote="Io due post sopra a questo"]a cosa serve fare storia alle elementari (lì è proprio inutile), rifarla alle medie e ri-rifarla alle superiori

Non lo ricordo, e non sono d'accordo. :-D La gradualità è necessaria, se non altro per imparare a studiare. Però, forse, andrebbe ripensato il modo di insegnarla...[/quote]
Ecco, già siamo convergenti.
Il punto è che la storia, alle elementari e un po' anche alle medie, è solo un mucchio di date e eventucci da imparare a memoria. Se deve essere fatta seriamente, quindi causa-effetto, analisi delle situazioni e altre cose simili, se ne potrebbe fare tranquillamente a meno fino alle superiori. Altrimenti l'unica utilità è proprio quella di avere risposte per un gioco a quiz.

"giuliofis":
[quote="Io"]A me invece fa incazzare parecchio che al PNI l'ultimo anno di liceo avevo 33 ore settimanali [...] un rapporto di 12 a 18 tra materie scientifiche e letterarie.

Già... Nel mio liceo scientifico (indirizzo biologico) il rapporto era di molto peggiore...[/quote]
Ti pare normale? A me no. :-)
Tra l'altro mi spiace per te. ;-)[/ot]

"giuliofis":
è perché arte dava più risultati e frutti di musica [...] sulla stessa linea si può argomentare che se letteratura è più importante di matematica nelle scuole, è per lo stesso motivo.

Right.
Allora se nello scientifico si fanno decisamente più materie letterarie che scientifiche dando ad esse maggiore importanza... che esiste a fare? Mettete gli integrali al classico (una volta non si facevano, non so ora) e lo scientifico abolitelo, no?
Ci tengo a precisare che il mio non è un discorso del tipo materie di serie A o B in senso assoluto. Semplicemente che se una scuola ha un certo orientamento, ci sono a conti fatti materie più e meno importanti. Se così non fosse allo scientifico dovevo fare greco e all'ipsia integrali e trigonometria, tanto per fare qualche esempio.

Che poi, dividere la musica dall'arte è una cosa che ha senso solo sentendo la musica moderna. :roll:

"giuliofis":
Risposta alla seconda domanda: nemmeno nessuno se ne preoccupa.

Vedi giuliofis, io ne ho visti tanti di ministri dell'istruzione e ognuno ha voluto per forza lasciare la sua impronta. Quando facevo le medie hanno messo le 3+2, quando ero alle superiori hanno obbligato a fare inglese alle elementari, quando ero all'università hanno rivoluzionato il metodo per diventare insegnanti alle secondarie e ora che rientro nel tfa lo hanno tolto fino all'era degli anelli del potere.
Inoltre la ministra di ora ha anche affermato con baldanza di voler mettere 4 anni per le secondarie.

Il succo è che invece di sparare riforme alla ca*** - tanto per avere il proprio nome su una legge - perché non si ragiona veramente su quello che deve essere fatto e non?

"giuliofis":
Abbiamo questo primato, unico al mondo, di essere la Nazione la cui lingua ha veicolato e ancora (se pur in misura leggermente minore) veicola la diffusione della musica colta nel mondo. E scusate se è poco.
Ma, si sa, in Italia la cultura è solo parte della cultura umanistica

E' ancora peggio di come dici perché in italia la cultura non esiste più.
Pensa alla musica moderna, pensa ai libri più venduti (a naso Moccia e simili), pensa alle statistiche che ci descrivono praticamente come i più ignoranti d'Europa, pensa che i tg sono infarciti di gossip su gente inutile,...
Per non parlare dei programmi più seguiti che gettano nello sconforto.

Vedi cultura? Io no...!

Sk_Anonymous
Metto in spoiler argomenti parzialmente estranei alla discussione, Zero.


Per quanto riguarda la storia della musica - io l'ho fatta per il conservatorio ed è anche una cosa noiosissima - ci si accontenta facilmente di accennarla solo 3 anni alle medie ma allora perché storia dell'arte si fa alle superiori? Quanta gente c'è che piange perché geografia alle superiori non si fa per niente?
Risposta alla prima domanda: non lo so.
Risposta alla seconda domanda: nessuno.

Risposta alla prima domanda (datami sul serio!): perché se quando è stata costruita la nostra scuola è stata fatta questa scelta e mai è cambiata, è perché arte dava più risultati e frutti di musica. Ragionamento secondo me idiota, perché sulla stessa linea si può argomentare che se letteratura è più importante di matematica nelle scuole, è per lo stesso motivo.
Risposta alla seconda domanda: nemmeno nessuno se ne preoccupa.

Tornando al "nella musica per secoli si è parlato italiano", aggiungo che se scarichi qualche spartito da siti anche stranieri o dall'IMSLP di wikipedia, trovi pezzi con introduzioni e titoli in russo o cinese ma poi le indicazioni sono in italiano. "p" sta per "piano" (in inglese magari si direbbe una "s" di "soft"), "f" sta per forte, "ff" sta per fortissimo, "sf" per sforzato" e lasciando da parte questi segni ricordo anche tanti bei "cresc", "dim", "rall", "rit" oltre che "leggero" o "vivo" e tutte le indicazioni del tempo (allegro, adagio, ...).
In musica si parla ancora italiano.

Mi riferivo esattamente a questo [size=85](e quanto è comodo per noi italiani! :-D )[/size]. Abbiamo questo primato, unico al mondo, di essere la Nazione la cui lingua ha veicolato e ancora (se pur in misura leggermente minore) veicola la diffusione della musica colta nel mondo. E scusate se è poco.
Ma, si sa, in Italia la cultura è solo parte della cultura umanistica, il resto è cacca.

Zero87
"giuliofis":
Io non capisco, davvero non capisco. Tutto questo accanimento pro Storia dell'Arte [size=85](Visiva, perdincibacco, storia dell'arte visiva, e basta!)[/size] e mai nessuno, dico nessuno, si meravigli o scandalizzi che nelle nostre scuole nessuno (tranne una piccolissima minoranza) studi la Storia della Musica, la Storia dell'Arte Sonora.
L'Italia è la patria dell'Opera, la patria di alcuni dei più grandi geni musicali del passato, e questa importanza è attestata dal fatto che nel mondo musicale si sia parlato italiano per secoli. Allora perché nessuno mai ricorda questo nostro grande patrimonio musicale, uno dei più grandi al mondo?

Forse lo sapevi già da qualche vecchia discussione sugli orari, ma sono completamente d'accordo con te.

Quanto è vero che non esistono materie di serie A e B, tanto è vero che se a qualcuno nomini Pinturicchio, Jean-Luis David e Leonardo Da Vinci difficilmente ricevi commenti differenti da (in ordine) Del Piero, negozi di parrucchieri e l'aeroporto di Fiumicino.
A cosa serve aggiungere ore di materie accessorie alle superiori - ho capito materie di serie A e B, ma non ditemi che è fondamentale in uno scientifico fare Storia dell'Arte, letteratura inglese, epica e robe varie - che poi quando qualcuno esce da lì le dimentica felicemente senza troppi rancori? Come ho detto, senz'altro a giuliofis in una vecchia discussione, a cosa serve fare storia alle elementari (lì è proprio inutile), rifarla alle medie e ri-rifarla alle superiori.
Per quanto riguarda la storia della musica - io l'ho fatta per il conservatorio ed è anche una cosa noiosissima - ci si accontenta facilmente di accennarla solo 3 anni alle medie ma allora perché storia dell'arte si fa alle superiori? Quanta gente c'è, ad es., che piange perché geografia alle superiori non si fa per niente?
Risposta alla prima domanda: non lo so.
Risposta alla seconda domanda: nessuno.

Invece di intasare gli orari scolastici con materie inutili - se uno ama la storia dell'arte c'è il liceo artistico![nota]Non che ce l'ho con storia dell'arte, ma qui si parla di storia dell'arte.[/nota] - toglietele e riorganizzatele meglio. Con riorganizzazione - magari giuliofis si ricorda - intendo qualcosa che se inizio a parlare finisco domani perciò non inizio per niente.

Tornando al "nella musica per secoli si è parlato italiano", aggiungo che se scarichi qualche spartito da siti anche stranieri o dall'IMSLP di wikipedia, trovi pezzi con introduzioni e titoli in russo o cinese ma poi le indicazioni sono in italiano. "p" sta per "piano" (in inglese magari si direbbe una "s" di "soft"), "f" sta per forte, "ff" sta per fortissimo, "sf" per sforzato" e lasciando da parte questi segni ricordo anche tanti bei "cresc", "dim", "rall", "rit" oltre che "leggero" o "vivo" e tutte le indicazioni del tempo (allegro, adagio, ...).
In musica si parla ancora italiano.

Tutto ciò mi rende triste. Non il fatto che si pensi che togliere la storia dell'arte visiva sia sbagliato, no. Mi rende triste l'immenso baratro in cui la quasi totalità degli italiani inabissa tutto il resto.

A me invece fa incazzare parecchio che al PNI l'ultimo anno di liceo avevo 33 ore settimanali (ore da 60, non da 50, quando cambiavano l'orario praticamente uscivo sempre alle 2) fatte di materie totalmente inutili e snobbate da tutti. In uno scientifico informatico nel quale 6 ore sono di matematica di cui ben una di informatica -, 4 di fisica e 2 di geografia astronomica a fronte di 8 ore - otto ore! - di letteratura italiana (2 di latino), 2 di storia dell'arte, 4 di letteratura inglese, 2 di storia, 2 di filosofia [le rimanenti 3 sono 1 di religione e 2 di ginnastica] con un rapporto di 12 a 18 tra materie scientifiche e letterarie.
Ragà, fortuna che ho scelto lo scientifico!!!

@Lucas (ho visto il tuo intervento facendo l'anteprima)
Anche io ci dormo la notte, ma mi incavolo parecchio quando ripenso al fatto che ho scelto lo scientifico per amore delle materie scientifiche. Quando penso che mi alzavo alle 4 di mattina per studiare Storia, Inglese e Italiano in uno scientifico (ci tengo a sottolinearlo) quando parlavo con persone che avevano i debiti in latino e filosofia e rischiavano la bocciatura nonostante i buoni risultati in matematica e fisica in uno scientifico. No, a me non va giù e anche se ci dormo la notte mi fa arrabbiare parecchio vedere come sono organizzate le scuole.
Se è vero che tutte le materie sono importanti e se è vero che ognuna deve avere il giusto peso, devo capire come mai all'ipsia o a un professionale - ho aiutato gente di lì a fare analisi I - non si facciano le disequazioni fratte, gli integrali, la geometria, tutta la trigonometria e tutto ciò in cui c'è qualche parametro in mezzo.
Ora che ci penso le ultime tre righe le avevo scritte in un mp di recente, magari con qualche parola diversa. :)

Luc@s
Sarò cinico ma la notte dormo lo stesso.

vict85
Qualche anno fa esistevano dei licei musicali, ora non so. Sinceramente se il problema è che ha ridotto a 2 le ore di storia dell'arte, non vedo il problema. Insomma non sono tante meno di quelle dedicate alla storia e per certi versi si fa meno biologia. Io ho fatto, malissimo, musica alle medie. Ma sinceramente penso che sarebbe più interessante se fosse stato meno suonare il flauto e più ascolto. In fondo quelle ore sono troppo poche per imparare uno strumento, specialmente se non senti alcun attaccamento allo strumento. Penso che qualcosa di storia della musica l'avessi fatto. Ma forse hanno già tolto anche quelle.

Ad un certo punto non si può delegare tutto alla scuola. Non penso comunque che gli insegnanti di storia dell'arte (che poi io non avevo nessun corso con questo nome) siano in grado di insegnare storia musicale. Detto questo, almeno da me, era dedicato più tempo al disegno tecnico e al design (insomma ho progettato una lampada e altre cose e ne ho costruiti modellini) che alla storia dell'arte. E sinceramente non posso dire che saper distinguere un capitello corinzio da uno ionico mi abbia cambiato la vita.

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