Secondo voi va bene? Crisi del 29' e New Deal?

vosh
Siccome l'esame dura un 10 o 15 minuti, devo trarre il succo del succo da ogni argomento per materia.. E mi domandavo se ho scritto bene della Crisi del 29 e del New Deal.

Con il termine “la grande crisi” si usa indicare un periodo della storia economica durante il quale si ridussero su scala mondiale e in maniera considerevole tutte le grandezze economiche, il cui andamento segna lo stato di progresso/regresso dell’economia di un paese.
La crisi era scaturita dallo sconvolgimento delle relazioni economiche, finanziarie e monetarie prodotte dalla prima guerra mondiale. Fino al 1929 gli Stati Uniti registrarono un boom economico ininterrotto, e i fattori che stimolarono l’economia furono diversi, quali: l’espansione dell’industria edilizia; lo sfruttamento di nuovi prodotti e lo sviluppo dell’industria elettrica. Nell’autunno 1929 gli Stati Uniti che mantenevano in piedi il sistema economico internazionale, cominciarono a richiamare drasticamente i capitali, sottraendoli alle attività in cui erano investiti. Successivamente, con il crollo di Wall Street ci fu la caduta dei prezzi agricoli, delle materie prime e dei prodotti industriali. In seguito alla caduta dei prezzi agricoli, molto presto la crisi divenne anche bancaria, infatti sia l’industria che l’agricoltura erano seriamente indebitate con le banche. Al disastro economico i paesi del mondo reagirono proponendo delle misure deflazionistiche, dove gli Stati Uniti, guidati dal presidente Herbed Hoover, si opposero stimolando la spesa per opere pubbliche e facendo pressione sugli industriali perché non riducessero i salari. Nel settembre 1931 tramite una richiesta di moratoria da parte delle Banca d’Inghilterra comportò la sospensione dei pagamenti, ma anche una svalutazione della sterlina e l’abbandono del Gold Standard. Nella conferenza economica e monetaria mondiale, tenutasi il 1933 a Londra, si concluse con la deliberata svalutazione del dollaro. A far stabilizzare la situazione economica, ci fu una politica economica nuova, dato che le politiche di deflazione si rilevarono un fallimento.

Il 4 marzo del 1933 Franklin Delano Roosevelt, fu il nuovo presidente degli Stati Uniti. La sua politica si basava sul New Deal (nuovo corso), che proponeva di ripristinare l’economia attraverso il rilancio dei consumi e degli investimenti. Come primo intervento, Roosevelt impose agli istituti bancari la sospensione dei pagamenti in oro; successivamente proibì l’esportazione dell’oro e la sua tesaurizzazione. Il 18 aprile del 1933 autorizzò le Federal Reserve Banks ad aumentare le emissioni di banconote senza contropartita in oro; e con un emendamento ebbe la possibilità di svalutare il dollaro fino al 150%, al fine di avere un aumento del prezzo in dollari delle merci. Gli Stati Uniti tornarono in breve tempo ad un nuovo Gold Standard, che si differenziava da parte del vecchio dal fatto che l’oro non circolava più nel mercato interno se ne proibiva il possesso ai privati. Roosevelt accettò inoltre anche il ritorno al bimetallismo, nell’interesse dei produttori di argento americani. Altro intervento fu la politica del deficit spending; questa politica obbligava lo stato a un forte impegno finanziario, stimolava gli investimenti, promuoveva l’espansione dell’economia e riuscì a far fronte al problema della disoccupazione. Nel 1933 dopo la conferenza economica e monetaria mondiale, si crearono tre blocchi con differenti politiche economiche:
• Area del dollare: dove tramite la svalutazione, Roosevelt, voleva operare una diminuzione dei debiti interni, in modo che essi potessero intensificare gli acquisti di prodotti industriali;
• Area della stellina: rivolta al mantenimento della stabilità dei cambi esteri, ma solo ad assicurare credito abbondante e a buon mercato;
• Blocco aureo: di cui faceva parte anche l’Italia, questa paesi miravano alla stabilità della moneta anche a costo di attuare politiche deflazionistiche.
La situazione economica mondiale sembrava si stesse riordinando, infatti negli a seguire la produzione continuò a crescere e con esse anche l’occupazione e gli investimenti. Questa ripresa culminò nel 1937, facendo ritenere che si fosse di nuovo di fronte a un boom economico. Ma, se questa non divenne una nuova crisi, fu perché il mondo aveva imboccato la strada del riamo e della guerra.

Risposte
frgolina-2000
secondo me va benissimo, è scritto bene e non è affatto noioso

flavio.sanza
Mi sembra che tu abbia scritto un bel saggio chiaro, scorrevole e godibile. Non ho nessun appunto da farti. Scrivi sempre così e riuscirai bene in qualunque lavoro tu voglia fare.

Antonios7
Penso ormai avrai risolto il tuo problema, cmq complimenti!

Aggiunto 1 secondo più tardi:

Penso ormai avrai risolto il tuo problema, cmq complimenti!

Aggiunto 1 secondo più tardi:

Penso ormai avrai risolto il tuo problema, cmq complimenti!

vosh
Grazie mille delle correzioni. Davvero gentile e disponibile!

Al punto dove mi consigli di iniziare a parlare degli Stati Uniti e introdurre un nuovo periodo, non so davvero cosa metterci. Ho estratto davvero il succo del succo dagli appunti che le altre cose risultavano poco interessanti. Se lo rimanessi in questo modo farebbe qualcosa?

melody_gio
Al disastro economico i paesi del mondo reagirono proponendo delle misure deflazionistiche. Gli Stati Uniti, guidati dal presidente Herbed Hoover, si opposero stimolando la spesa per opere pubbliche e facendo pressione sugli industriali perché non riducessero i salari. (inizierei a parlare degli Stati Uniti introducendo un nuovo periodo)

Il 4 marzo del 1933 Franklin Delano Roosevelt fu il nuovo presidente degli Stati Uniti (non va la virgola prima del soggetto, per cui te l'ho corretto!)

Gli Stati Uniti tornarono in breve tempo ad un nuovo Gold Standard, che si differenziava dal vecchio, perché l’oro non circolava più nel mercato interno se ne proibiva il possesso ai privati. (ti ho corretto questa frase)

Nel 1933, dopo la conferenza economica e monetaria mondiale, si crearono tre blocchi con differenti politiche economiche (ti ho aggiunto una virgola)

. Area del dollaro: tramite la svalutazione, Roosevelt, voleva operare una diminuzione dei debiti interni, in modo che essi potessero intensificare gli acquisti di prodotti industriali;
• Area della sterlina: rivolta al mantenimento della stabilità dei cambi esteri, ma solo per assicurare credito abbondante e a buon mercato;
• Blocco aureo: di cui faceva parte anche l’Italia. Questi Paesi miravano alla stabilità della moneta anche a costo di attuare politiche deflazionistiche.
La situazione economica mondiale sembrava si stesse riordinando, infatti, negli anni a seguire la produzione continuò a crescere e con esse anche l’occupazione e gli investimenti. Questa ripresa culminò nel 1937, pensando che si fosse di fronte a un boom economico. Ma, se questa situazione economica non condusse a una nuova crisi, fu perché il mondo aveva imboccato la strada del riarmo e della guerra. (ti ho fatto delle correzioni che puoi vedere nel testo!)

Ciao,
Giorgia.

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