Riassunto "un programma tecnico cosciente"

[alinebaraldi05]

Negi anni Sessanta del Novecento, in un celebre volume che riprese l'impostazione di Bloch e ne portò avanti il lavoro, Lynn White definì l Basso Medioevo come «un periodo di decisivo sviluppo nella storia dei tentativi di sfruttare meccanicamente le forze della natura, per scopi umani; anzi, lo storico americano arrivo ad affermare che gli uomini del Medioevo formularono "un programma ampio e cosciente", destinato a risparmiare la fatica umana e "a imbrigliare e dirigere le energie osservabili intorno a no". Questo quadro è per certi versi sorprendente, in quanto solo in parte il programma più o meno coscientemente portato avanti dagli artigiani e dai contadini fu sostenuto dagli intellettuali. All'inizio del v secolo, sant'Agostino aveva espresso uni giudizio negativo sulla tecnica, accostandola alla magia; la perplessità nasceva dal fatto che la tecnica pareva voler prendere possesso della natura e modificare il disegno di Dio. Con parole e motivazioni diverse, di fatto sant'Agostino riprendeva le perplessità sulla tecnica che il mondo greco aveva formulato secoli prima per mezzo del mito di Prometeo, personaggio semidivino che ruba il fuoco a Zeus per donarlo agli esseri umani. Da un lato, indubbiamente, Prometeo é un benefattore; dall'altra però, secondo il mito, Zeus giustamente lo punisce, non solo perché ha sottratto al re dell'Olimpo un formidabile strumento di dominio, ma soprattutto per il fatto di averlo consegnato agli uomini, che non sono affatto in grado di gestire una forza cosi potente e, quindi, si trasformeranno inevitabilmente in pericolosi distruttori dell'ordine fissato dagli dei. I celebri versi composti dal poeta greco Sofocle alla fine del v secolo a.C. (-Molte e tremende forze ha la vita, eppure niente più dell'uomo, vedi, è tremendo) esprimevano i timori del mondo Classico nei confronti della tecnica, preoccupazioni che Agostino ereditò e trasmise al Medioevo, arricchendole di elementi religiosi cristiani.